C’è però un terreno accidentato e non conosciuto nel dettaglio sufficiente, con il rischio che si atterra su una superficie troppo inclinata, poi non si riesca più a tornare su.
Secondo me per questo servono decisioni umane prese all’ultimo minuto. Però forse avete ragione che non sarà più un allunaggio con la cloche ma forse con un punta e clicca su un touchscreen, e poi ci pensa il software…
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa un pilota, che ha più esperienza diretta di queste cose
Aggiungerei, da perfetto profano, che se prendiamo come esempio i moderni aeroplani da combattimento, intrinsecamente instabili, e’ vero che il pilota decide con cloche manetta e pedaliera dove andare, ma sono fior fiore di computer che decidono come muovere le superfici di controllo per far si che l’aeroplano in primis resti in volo senza schiantarsi in ogni momento, e in secundis vada dove vuole il pilota.
Potrei quindi immaginare che nel futuro lander lunare ci siano dei controlli manuali, ma che opereranno sui motori di assetto e discesa con la mediazione dei computer, facilitando notevolmente il lavoro al pilota.
Quindi l’addestramento su un simulatore potrebbe essere “sufficiente”.
Oddio, con la LRO abbiamo una mappa i 3 dimensioni molto dettagliata. E con le moderne tecnologie di telerilevamento e’ a mio avviso molto piu’ facile, per un computer di bordo, ottenere una ricostruzione 3D del sito di atterraggio in tempo reale, che per un astronauta a vista attraverso un finestrino…
Il dimostratore del lunar landing sensor testerà le tecnologie di atterraggio preciso per le prossime missioni umane sulla Luna nell’ambito del programma Artemis e in particolare come queste interagiscono e lavorano assieme per determinare posizione e velocità in avvicinamento al nostro satellite, ammettendo un margine di errore di 100 metr. Il miglioramento di queste tecnologie permetterà di atterrare in luoghi diversi da quelli delle missioni Apollo, scegliendo per esempio regioni con terreno variegato vicino ai crateri. Sarà il primo di due voli.
I liner dei due principali costruttori atterrano in automatico, con importanti differenze, da molto tempo. Se hai mai volato sicuramente ti è toccato qualche autoland. Come mai non lo fanno sempre? Perché secondo le procedure di ogni operatore hai un minimo di atterraggi manuali da fare entro un periodo di tempo definito per mantenere la capacità di operare in caso non si possa usare il sistema automatico che è legato alle condizioni della macchina, alla meteo e alle infrastrutture dell’aeroporto, tutte cose che variano in continuazione.
Sulla Luna la.maggior parte di questi problemi non c’è.
Non è che nel LEM avessero la cloche attaccata a un cavetto d’acciaio e un sistema di puleggie che cambiavano la direzione dei thrusters. I comandi servoassistiti esistono da prima del 1969, e ovviamente già i controlli del LEM passavano attraverso un computer…
Sarebbe possibile realizzare un veicolo addestratore con una maggiore spinta laterale che eviti i cambiamenti di assetto eccessivi? Quali svantaggi o problemi comporterebbe?
Il punto non è di evitarli, ma di farli. Sulla luna quei cambiamenti di assetto ci saranno; il problema è fare un veicolo che si muova sulla Terra con quegli stessi cambiamenti di assetto.
Destin ha fatto la seconda puntata della serie sui Lander. Nel video si parla principalmente dei test per il Landing automatico. Però Destin conclude dicendo che la pensa come me