Con gli oltre 100 giorni di attracco della M-23M, le navicelle Progress hanno superato i 6.000 giorni di permanenza totale sulla ISS, che corrispondono al 106% della vita stessa della Stazione.
Con quest’ultimo docking, il numero di veicoli lanciati dal Pianeta che hanno attraccato alla Stazione raggiunge quota 150. Nel dettaglio, si tratta di 55 Progress, 39 Soyuz, 37 STS, 4 ATV, 4 HTV, 4 Dragon, 3 Cygnus a cui si aggiungono Zarya, Zvezda, Pirs e Poisk.
Facendo la media del pollo, c’è stato un lancio ogni 38 giorni.
Più che apprezzate le tue statistiche però, dal mio punto di vista, Zarya, Zvezda, Pirs e Poisk non sono da considerare come velivoli “comuni”, ma come elementi integrali della ISS stessa.
Si, hai ragione. I quattro moduli che hai citato non si possono propriamente considerare dei veicoli. Tuttavia li calcolo in quanto si è comunque trattato di un lancio a cui è seguito un relativo attracco.
Questo avrebbe quindi valore anche per ogni elemento che costituisce la ISS; tutti i pezzi sono comunque stati lanciati (con uno Shuttle) ed agganciati agli elementi già in orbita.
Non proprio. Qui stiamo comunque parlando di elementi che avevano (a parte credo Zarya) il loro impianto propulsivo che li ha portati fino al docking. Quindi prima di diventare dei moduli sono stati dei veicoli o delle navicelle che dir si voglia. Lo stesso non si può dire, ad esempio, degli MPLM.
Non sono d’accordo, Zarya e Zvezda sono stati lanciati dal mitico Proton (Zvezda senza assicurazione! cosi’ si fa!), Pirs e Poisk con il razzo Soyuz. A tutti gli effetti mi sembra giusto considerarli dei veicoli che hanno navigato verso la loro destinazione ed hanno attraccato come diceva “Lupin” inizialmente.
Non concordo appieno. Per Zarya e Zvezda ti posso dar ragione dato che hanno un loro sistema propulsivo e quindi sono a tutti gli effetti dei velivoli spaziali; riguardo a Pirst e Poisk, li vedrei come dei moduli trasportati e non muniti di un loro sistema propulsivo.
Per fare un confronto, se il modulo PMM fosse stato agganciato ad un motore, che gli avesse permesso di volare fino alla ISS, anche questo sarebbe stato confrontabile come i due moduli sopra citati; non essendo avvenuto li potremmo considerare come il modulo PMM che venne trasportato all’interno della stiva dello Shuttle.
Pirs e Poisk avevano il loro sistema propulsivo esattamente come lo hanno le Soyuz. La differenza è che quello di quest’ultime viene sganciato poco prima del rientro mentre quello dei moduli sopracitati è stato sganciato poco dopo il docking.
Comunque mi rendo conto che si tratta di meri punti di vista. Non voglio assolutamente avere ragione, anzi. Mi fa piacere poter discutere di questi tecnicismi con chi condivide la mia stessa passione che al contrario mi rende un “alieno” agli occhi di tutti quelli che mi stanno attorno.