Starlink - La costellazione di satelliti di SpaceX per i servizi Internet

Secondo i piani di SpaceX dovrebbero arrivare a 1584 satelliti entro Aprile 2024.
Il che significa, ragionavo, che se ne lanciano 60 alla volta con un F9 blk5, considerato che della prima tornata 3 satelliti sono andati perduti, avranno bisogno di circa un lancio ogni due mesi per raggiungere la quota prefissata in tempo…e questo supponendo che tutti i lanci vadano a buon fine e che non si perdano numerosi satelliti -quindi margine di errore minimo-

Lanciare ogni 60 giorni, senza pause, per anni e mantenere comunque attivi altri lanci commerciali già schedulati sarà davvero impegnativo.

E questa è solo la prima parte della costellazione, considerando il progetto negli anni a seguire il rate di messa in orbita satelliti dovrà anche aumentare.

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In rete girano dei grafici e dei commenti molto interessanti su come procede lo spostamento nell’orbita definitiva o la deorbitazione dei satelliti difettosi:

Le metriche interessanti sono quanti sono i satelliti buoni su 60 e soprattutto quanti di quelli difettosi vengono fatti deorbitare regolarmente e quanti restano tra i piedi inerti con tutto quello che ne consegue. Auspicabilmente per i prossimi lanci lavoreranno per migliorare l’affidabilita’ oltre che come gia’ dichiarato l’albedo.

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9 messaggi sono stati uniti ad un Argomento esistente: Aeolus manovra per evitare un satellite Starlink

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Nuovo articolo di Marco Carrara pubblicato su AstronautiNEWS.it

Con 24 lanci vorrebbe dire avere una cadenza di lancio poco superiore alle due settimane.
Sarebbe suggestivo un lancio in contemporanea da Vandenberg e uno dal KSC ma dubito sia fattibile per come è progettata la costellazione…

Non credo lanceranno mai da Vandenberg per Starlink, per una questione geografica da quella base si può lanciare solo verso l’orbita polare e nei 72 piani orbitali richiesti non c’è questo tipo di orbita.

EDIT: nel 2018 Starlink ha lanciato due satelliti di test da Vandenberg solo perché c’era un’opportunità su un lancio già assegnato a un altro cliente. L’orbita di immissione era polare a 97°, quest’orbita non è compresa nei futuri piani.

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Come si fa a mettere una sveglia per questo articolo che suoni a fine 2020, così torniamo qui e vediamo quanti lanci hanno davvero fatto? :stuck_out_tongue_winking_eye:

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Beh, sembrano seri, anzi, già i prossimi due lanci saranno distanziati di solo 18 giorni sembra, almeno secondo la programmazione:

vediamo intanto se rispettano i tempi per questo :slight_smile:

Il massimo che puoi fare è mettere un bookmark al post.

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Una piccola parte dovrebbe essere lanciata da Vandenberg (a meno che non usino il corridoio polare di Cape Canaveral), in particolare per i satelliti con inclinazione superiore o uguale a 70°.

Ho visto quella tabella su wikipedia, ma da dove viene? E da Vandenberg si riesce a lanciare a soli 70°? Non passa dal Messico a quota troppo bassa?

Basta creare un evento nella tua applicazione calendario preferita.

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Secondo te quante ne lanciano davvero?

Arriva (la prima parte, che è quella che ci interessa) da un documento con cui la SpaceX ha chisto la licenza alla FCC qua. Allegato sotto.

SpaceX satellites Nov 2016 Technical-1.pdf (4,4 MB)

Notare che questo documento è antecedente alla modifica dell’altitudine a 550km per l’ “Initial
Deployment”, ma gli altri gusci orbitali non hanno subito modifiche.

Per lo shuttle (e per gli altri dovrebbe essere più o meno lo stesso) era possibile, anzi in teoria si potrebbe lanciare fino a 56°

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Io non mi avventuro a fare previsioni, dico solo che se negli anni scorsi hanno fatto 25 lanci l’anno, mi sembra improbabile che l’anno prossimo ne facciano 50, di cui 25 basati solo finanziamenti interni…

Ma se davvero ce la fanno, tanto di cappello

Bisogna capire se l’attuale ritmo è legato al mercato, alla produzione dei secondi stadi o al turnaround della rampa di lancio.

Le nostre previsioni qui comunque valgono poco, per cui senza prendermi troppo sul serio io me ne aspetto tra 12 e 15 nel 2020.

Hanno praticamente dichiarato che la riduzione dei lanci e’ dovuta al mercato. Il collo di bottiglia in questo momento non credo che sia tecnico/industriale. E non e’ un bene visto che nei prossimi anni si propongono di aumentare a dismisura l’offerta con i nuovi veicoli che sappiamo.

Pero’ Starlink fa un po’ storia a se, visto che il mercato di riferimento e’ quello della connettivita’, non quello dei lanci. Se gli investitori si convincono che la tecnologia e’ vincente, il mercato c’e’ e il ritorno sull’investimento c’e’, verosimilmente non faranno mancare le risorse. Pero’ c’e’ quel se.

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Molto interessante quello che hai postato, non conoscevo la storia dello space shuttle a Vandenberg (beh in effetti non esiste).

Alla fine di fatto però non ho capito se è mai stato effettuato un lancio con inclinazione così bassa (70°) da lì con qualsiasi tipo di razzo.

Dipende, la conformazione é cambiata, ma soprattutto la zona é ricca di piattaforme petrolifere, già con il Delta 2 lanciato da Vandenberg si erano visti i primi problemi.
Il Delta infatti una volta terminati i booster solidi, venivano trattenuti per altri circa 30 sec per evitare di farli ricadere sulle piattaforme nelle vicinanze.

In questo thread fino a ora sono stati analizzati molti aspetti astronautici riguardanti Starlink (siamo o non siamo su su un forum di astronautica? :wink:).
Porto un contributo alla discussione da una prospettiva differente, cioè di business (leggi $$$). Nei giorni scorsi Morgan Stanley, una delle principali banche di investimento e di servizi finanziari, ha pubblicato un’analisi dell’impatto di Starlink sul valore stimato della società SpaceX. Il rapporto è redatto dal team di Adam Jonas, un analista con ottima reputazione nel settore della space industry. Il calcolo della variazione del valore di SpaceX è basato su una valutazione Discounted Cash Flow, metodologia standard.

Il calcolo parte da due premesse:

  1. l’aumento della copertura di servizi di accesso broadband dal 50% al 75% della popolazione
  2. la stima che i servizi Starlink coprano il 10% di questo aumento.

I risultati sono che il valore stimato medio di SpaceX sarebbe pari a 52 miliardi di dollari, mentre il mantenimento del business model attuale condurrebbe a una valutazione di 5 miliardi di dollari. In altri termini, il driver della crescita del valore della società è rappresentato esattamente da Starlink. C’è anche uno scenario più favorevole in cui il valore della società passerebbe a 121 miliardi di dollari, collocandosi così a livelli paragonabili a General Motors. Insomma, tanti soldi.

Questi numeri aiutano a comprendere il significato del progetto Starlink nella strategia di sviluppo di SpaceX, che sposterebbe la sua “identità” di business verso quella di fornitore di servizi TLC.
Certamente se gli scenari che conducono a questi numeri fossero confermati si porrebbe la questione di un IPO (ingresso in borsa) di SpaceX - e sappiamo che oggi Musk ritiene la borsa il nemico numero 1 di Tesla -, ma questa è ancora un’altra storia.

Il rapporto si trova qui: https://www.documentcloud.org/documents/6416324-SPACE-20190917-SpaceX-valuation-Morgan-Stanley.html

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