Starlink - La costellazione di satelliti di SpaceX per i servizi Internet

Con 24 lanci vorrebbe dire avere una cadenza di lancio poco superiore alle due settimane.
Sarebbe suggestivo un lancio in contemporanea da Vandenberg e uno dal KSC ma dubito sia fattibile per come è progettata la costellazione…

Non credo lanceranno mai da Vandenberg per Starlink, per una questione geografica da quella base si può lanciare solo verso l’orbita polare e nei 72 piani orbitali richiesti non c’è questo tipo di orbita.

EDIT: nel 2018 Starlink ha lanciato due satelliti di test da Vandenberg solo perché c’era un’opportunità su un lancio già assegnato a un altro cliente. L’orbita di immissione era polare a 97°, quest’orbita non è compresa nei futuri piani.

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Come si fa a mettere una sveglia per questo articolo che suoni a fine 2020, così torniamo qui e vediamo quanti lanci hanno davvero fatto? :stuck_out_tongue_winking_eye:

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Beh, sembrano seri, anzi, già i prossimi due lanci saranno distanziati di solo 18 giorni sembra, almeno secondo la programmazione:

vediamo intanto se rispettano i tempi per questo :slight_smile:

Il massimo che puoi fare è mettere un bookmark al post.

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Una piccola parte dovrebbe essere lanciata da Vandenberg (a meno che non usino il corridoio polare di Cape Canaveral), in particolare per i satelliti con inclinazione superiore o uguale a 70°.

Ho visto quella tabella su wikipedia, ma da dove viene? E da Vandenberg si riesce a lanciare a soli 70°? Non passa dal Messico a quota troppo bassa?

Basta creare un evento nella tua applicazione calendario preferita.

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Secondo te quante ne lanciano davvero?

Arriva (la prima parte, che è quella che ci interessa) da un documento con cui la SpaceX ha chisto la licenza alla FCC qua. Allegato sotto.

SpaceX satellites Nov 2016 Technical-1.pdf (4,4 MB)

Notare che questo documento è antecedente alla modifica dell’altitudine a 550km per l’ “Initial
Deployment”, ma gli altri gusci orbitali non hanno subito modifiche.

Per lo shuttle (e per gli altri dovrebbe essere più o meno lo stesso) era possibile, anzi in teoria si potrebbe lanciare fino a 56°

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Io non mi avventuro a fare previsioni, dico solo che se negli anni scorsi hanno fatto 25 lanci l’anno, mi sembra improbabile che l’anno prossimo ne facciano 50, di cui 25 basati solo finanziamenti interni…

Ma se davvero ce la fanno, tanto di cappello

Bisogna capire se l’attuale ritmo è legato al mercato, alla produzione dei secondi stadi o al turnaround della rampa di lancio.

Le nostre previsioni qui comunque valgono poco, per cui senza prendermi troppo sul serio io me ne aspetto tra 12 e 15 nel 2020.

Hanno praticamente dichiarato che la riduzione dei lanci e’ dovuta al mercato. Il collo di bottiglia in questo momento non credo che sia tecnico/industriale. E non e’ un bene visto che nei prossimi anni si propongono di aumentare a dismisura l’offerta con i nuovi veicoli che sappiamo.

Pero’ Starlink fa un po’ storia a se, visto che il mercato di riferimento e’ quello della connettivita’, non quello dei lanci. Se gli investitori si convincono che la tecnologia e’ vincente, il mercato c’e’ e il ritorno sull’investimento c’e’, verosimilmente non faranno mancare le risorse. Pero’ c’e’ quel se.

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Molto interessante quello che hai postato, non conoscevo la storia dello space shuttle a Vandenberg (beh in effetti non esiste).

Alla fine di fatto però non ho capito se è mai stato effettuato un lancio con inclinazione così bassa (70°) da lì con qualsiasi tipo di razzo.

Dipende, la conformazione é cambiata, ma soprattutto la zona é ricca di piattaforme petrolifere, già con il Delta 2 lanciato da Vandenberg si erano visti i primi problemi.
Il Delta infatti una volta terminati i booster solidi, venivano trattenuti per altri circa 30 sec per evitare di farli ricadere sulle piattaforme nelle vicinanze.

In questo thread fino a ora sono stati analizzati molti aspetti astronautici riguardanti Starlink (siamo o non siamo su su un forum di astronautica? :wink:).
Porto un contributo alla discussione da una prospettiva differente, cioè di business (leggi $$$). Nei giorni scorsi Morgan Stanley, una delle principali banche di investimento e di servizi finanziari, ha pubblicato un’analisi dell’impatto di Starlink sul valore stimato della società SpaceX. Il rapporto è redatto dal team di Adam Jonas, un analista con ottima reputazione nel settore della space industry. Il calcolo della variazione del valore di SpaceX è basato su una valutazione Discounted Cash Flow, metodologia standard.

Il calcolo parte da due premesse:

  1. l’aumento della copertura di servizi di accesso broadband dal 50% al 75% della popolazione
  2. la stima che i servizi Starlink coprano il 10% di questo aumento.

I risultati sono che il valore stimato medio di SpaceX sarebbe pari a 52 miliardi di dollari, mentre il mantenimento del business model attuale condurrebbe a una valutazione di 5 miliardi di dollari. In altri termini, il driver della crescita del valore della società è rappresentato esattamente da Starlink. C’è anche uno scenario più favorevole in cui il valore della società passerebbe a 121 miliardi di dollari, collocandosi così a livelli paragonabili a General Motors. Insomma, tanti soldi.

Questi numeri aiutano a comprendere il significato del progetto Starlink nella strategia di sviluppo di SpaceX, che sposterebbe la sua “identità” di business verso quella di fornitore di servizi TLC.
Certamente se gli scenari che conducono a questi numeri fossero confermati si porrebbe la questione di un IPO (ingresso in borsa) di SpaceX - e sappiamo che oggi Musk ritiene la borsa il nemico numero 1 di Tesla -, ma questa è ancora un’altra storia.

Il rapporto si trova qui: https://www.documentcloud.org/documents/6416324-SPACE-20190917-SpaceX-valuation-Morgan-Stanley.html

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Mi occupo di tlc e faccio ancora fatica a credere a questi business case. Anche il 5G a detta dei vendor sarà un business case florido. Vedremo quanti saranno coloro disposti a pagarlo tanto e coloro che lo avranno solo quando sarà un servizio standard. Con il 4G nessun operatore è riuscito a vendere a premium price. E ti assicuro che il cambio 3G-4G è stato un big leap (un po’ come il salto dei processori di metà anni duemila o il passaggio dagli smartphone ante iPhone a quelli post)

Magari gli Stati Uniti sono un caso a parte. Li ci sono molti che ancora stanno in zone extraurbane e che forse sono disposti a pagare cifre importanti. Nel resto del mondo non saprei in media quanto benessere vi è in zone extraurbane.

Elon Musk ha avuto successo in un settore nel quale la competizione era dettata da contratti pubblici oligopolistici per cui i prezzi erano alti
Nell’altro settore dove sta provando fa fatica. Non a caso è un settore commerciale e sebbene si possa dire di tutto a Toyota o General Motors, che possa arrivare qualcuno dall’esterno con un geniale uovo di Colombo…insomma vedremo questi 45G$ se escono fuori e quanti saranno coloro al di fuori degli usa disposti a pagare per un infrastruttura satellitare non mobile

Ma dopo aver visto i business case di Netflix o di Uber accettati come ottimi ormai credo a tutto :joy:

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Secondo me il core business di starlink (e di altre costellazioni) saranno le transazioni di borsa ad alta velocità e ad accesso esclusivo.

Premetto che tendo ad essere d’accordo con te, ho avuto molte discussioni riguardo al business case, di cui sono piuttosto critico.

Ma secondo me il cliente di Starlink o OneWeb (se mai esisteranno come le stanno presentando) non sarà il classico singolo utente privato. Chi ha bisogno di connettività in luoghi remoti sono i militari, i governi, e le aziende o società. Già oggi quasi tutta l’Africa naviga su internet grazie al satellite, ma non è il singolo utente che si collega al satellite, c’è qualcuno che si collega in banda larga e poi crea una bolla di connettività a terra.

Tu immagina l’africa, il sudamerica, la asia, per non parlare degli oceani.

Anche perché comunque anche un sistema come starlink non può gestire milioni di utenti, se vuole mantenere un data rate decente.

Quello che io metto in dubbio sono i costi di gestione di un sistema del genere. Troppe volte nella mia vita (e ne sono vittima anche nel mio lavoro attuale) ho visto sottostimare nella fase di progetto i costi di gestione operativa giustificando così il business case…

@Buzz certo. anche io concordo che se il cliente è uno con i soldi come quello allora va tutto bene (vedi caso iridium)

@Raffaele_Di_Palma tu hai un idea del one trip delay che si perde per recuperare i molti km in più? certamente ha il vantaggio dell’esclusività e resilienza (non ci sono fibre ottiche da tagliare) ma sulla latenza ho i miei (grossi) dubbi

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Chilometri in piu’? Con i satelliti in LEO oltre ad una certa distanza i km sono meno rispetto ad una linea dati terrestre.

E sopratutto la velocita’ di propagazione della luce nel vuoto e’ significativamente maggiore che nelle fibre ottiche, come ampiamente discusso in questo ed altri 3d, e ormai c’e’ anche parecchia letteratura sul tema.