Attività del 25 novembre.
Installata l’ogiva su SN9.
Forse una cosa simile si ebbe solo per il progetto Mercury, come da immagine (fonte https://history.nasa.gov/SP-4001/figures.htm)
Non tanto per il progetto Mercury in se (che pure ha raggiunto la produzione complessiva di una quindicina di capsule) quanto il fatto che l’Atlas era un ICBM (Intercontinental Ballistic Missile) il che prevedeva la produzione “in serie” di centinaia di esemplari di default.
Però Atlas, Titan, Redstone ecc. nel loro ruolo duale erano programmi di produzione militare con applicazioni e ricadute spaziali.
Nel campo dei progetti spaziali propriamente detti la produzione è sempre rimasta ad un livello artigianale.
A me tutto questo ricorda anche la fase di messa a punto delle V2, non fosse anche per una vaga somiglianza estetica. Adesso e’ disponibile in rete molto materiale e quella fase ha comportato lo sviluppo, test, distruzione, messa a punto di tantissimi prototipi in modo simile a quello che stiamo osservando. I protagonisti avevano ben presente l’obiettivo del volo nello spazio, anche se non potevano dirlo perche’ il committente purtroppo aveva altre idee.
Forse metologicamente, ovvero per la strategia del tipo “costruisci, lancia, distruggi, ricostruisci e rilancia” ma detto ciò le similitudini finiscono qua.
Due considerazioni:
Le A4/V2 erano, all’epoca, un autentico salto nel buio. Nessuno aveva mai costruito veri razzi e tante cose non si sapeva nemmeno se e come si potevano fare. Per contro la costruzione delle SS/SH poggia su solide basi tecniche e sull’esperienza di oltre 60 anni di astronautica.
Le A4/V2 erano frutto di uno sforzo bellico, via via crescente (fino a divenire quasi disperato verso la fine) dove le risorse di un’intera nazione come la Germania dell’epoca venivano messe a disposizione di von Braun & co. per ottenere il risultato. La pressione alla quale sono sottoposti i dipendenti della SpaceX è tutta “interna” e le risorse, sia pure ingenti, sono quelle della società stessa. Sebbene il ritmo di produzione appaia elevato è lungi da essere paragonato a quello realizzato durante il secondo conflitto mondiale.
Sorvolo del 27 novembre.
Starships ovunque.
High bay.
SN9.
SN8.
I serbatoi di rifornimento gas e propellenti.
Piazzale di atterraggio.
Musk dice che serviranno assolutamente gambe migliori per la Starship che inevitabilmente aggiungeranno massa indesiderata.
Mi chiedo com’e’ possibile che se ne accorgano solo adesso.
Non hanno ing. strutturali che si occupano di calcolare ogni dettaglio? Facendo cosi sembra quasi che operino “un tot al kg”.
Non credo proprio che se ne siano “accorti adesso”.
Semplicemente hanno affrontato la progettazione e costruzione delle varie SN per step successivi, dunque sapevano che inizialmente potevano anche utilizzare delle “zampette” (come quelle viste nei voli di SN5 e 6) pur avendo bene a mente che i prototipi successivi con un peso decisamente superiore avrebbero richiesto delle zampe più “robuste”.
Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it
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Fonte: Contea di Cameron - Lista ordinanze
Semplicemente per andare a questo ritmo hanno focalizzato progettazione e realizzazione sugli aspetti critici.
Ora che il ‘nucleo’ del progetto ha una sua solidità, tanto da provare subito il ‘balzo’ da 15km, i sistemi ‘secondari’ cominciano ad essere oggetto di un’analisi e una progettazione più fine.
Come dice @archipeppe, lo sapevano benissimo che le gambe andavano riprogettate ma, interpretando il tweet di Musk, probabilmente si sono resi conto che è un processo più arduo di quanto inizialmente preventivato.
Questo anche valutando i risultati dei test finora effettuati.
Elon è bravissimo a creare una certa suspence e di mantenere vivo l’interesse con i suoi tweet.
Disclaimer : “considerando attendibile quanto dichiarato da Musk”
Comunque, fino a prova contraria sono dichiarazioni ufficiali di SpaceX, quindi siamo tenuti a credervi… anche se le ‘sparate’ non sono certo novità
Ma cosi a bassa quota i motori si dovrebbero accendere? In caso di problemi di accensione la probabilità di schianto sul pad è molto alto o no?
l’approccio che stanno usando è quello di iterare, ed al momento hanno prima verificato che si potessero fisicamente costruire dei serbatoi con delle bobine inox, in seconda battuta che ci si potessero attaccare e accendere dei motori sotto, ora rimane un grosso scoglio riguardo il comportamento dinamico. Ci sta che prima di investire in un affinamento vogliano verificare che la pratica e la teoria di quel che il bussolotto deve fare per aria siano abbastanza vicine.
Da | A | P/B/A |
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