Tethered Satellites - che fine ha fatto questa brillante idea "Made in Italy"?

Può essere fattibile da usare in una stazione spaziale (per esempio la ISS)?

A mio parere no. Almeno non ora, e di sicuro non sull’ISS.
Uno o più satelliti penzolanti appesi ad un cavo lungo 20 Km intralcerebbero non poco le operazioni di approach&docking. E visto che (testicula tacta) prossimamente il traffico lassù dovrebbe aumentare parecchio, secondo me il TSS non può essere utilizzato sull’ISS.

Può essere fattibile da usare in una stazione spaziale (per esempio la ISS)?

ArTaX e Luca, scaricate e date un’occhiata al file PDF che ho linkato nel primo messaggio di questo Thread.
Incredibile quante applicazioni avrebbe la nostra piccola invenzione…

Dunque non possiamo definire la missione un fallimento perchè ha dimostrato che il sistema TSS funzionava, e sono stati raccolti i dati necessari. Certo se avessero potuto riportare a terra il satellite sarebbe stato meglio :smiley: L'ASI abbandonò poi il progetto...

Assolutamente, hai ragione.
Non fu un fallimento, ma doveva essere l’inizio di una strada di sviluppo di questa tecnologia, che ha interessanti applicazioni proprio sulle stazioni spaziali.
Ti ringrazio per le tue informazioni, e soprattutto sono contento di vedere che sei ripassato da queste parti :smiley:
A presto!

Scusa admin!! Non me ne ricordavo più di quel pdf!! :flushed:

Ebbene, me lo sono riletto orora…bhè, il TSS di applicazioni sull’ISS ne avrebbe parecchie, anche se rimarrei un pochino perplesso riguardo al discorso approach/docking…
Del resto, le tecniche di approach/docking si possono sempre migliorare 8)

Grazie admin!

Scusa admin!! Non me ne ricordavo più di quel pdf!! :flushed:

Figurati Luca, dai. Mica era un rimprovero…
Con tutti questi post a chi non sfugge qualcosa?
Piuttosto, visto che sei un profondo conoscitore della ISS, sono contento se quel PDF ti ha offerto ulteriori spunti di conoscenza e approfondimento.

ho letto il pdf, alcune delle funzioni sono davvero interessanti, ma secondo me come detto da Luca, il problema sta nell’ingombro del sistema con il suo cavo di 20km non controllabile che rischia di diventare un pericolo

Faccio riemergere questo Thread perchè preparando una conferenza sull’astronautica “italiana” nel senso più generale del termine, sono incappato in questa bella pubblicazione PDF, preparata per la NASA dall’università di Harvard.
http://cfa-www.harvard.edu/spgroup/handbook.html

Notare anche gli italianissimi autori.

[b]Tehters in Space Handbook[/b] Edited by M.L. Cosmo and E.C. Lorenzini Smithsonian Astrophysical Observatory for NASA Marshall Space Flight Center Grant NAG8-1160 monitored by C.C. Rupp M.L. Cosmo and E.C. Lorenzini, Principal Investigators Third Edition December 1997

Interessante anche il sito di questa società privata americana che sta lavorando per mettere a frutto concretamente alcune applicazioni dei sistemi TSS.
http://www.tethers.com/microPET.html

Grazie Marco per la segnalazione! Ma è mai possibile che con tutte queste possibili applicazioni il progetto TSS sia stato cancellato??? :scream:

Io sono dell’idea che il satellite al guinzaglio sia una trovata geniale!
Tralasciando le missioni ormai passate, con i loro problemi o vittorie, si potrebbe comunque vedere il suo utilizzo anche per altri scopi e anche al difuori di missioni umane.
Non sarebbe una buona cosa, per lo studio dell’atmosfera alta, applicare il sistema ad un orbiter per l’esplorazione di Marte o altri pianeti?
Venendo applicato ad un satellite, anche eventuali problemi minimi, non sarebbero superabili senza compromettere l’intera missione?
Dato che in tal merito l’Italia non finanzia, le altre nazioni cosa fanno?

All’Apuliacon 2006 ebbi modo di fare alcune domande, mentre venivamo dall’aeroporto, ad Umberto Guidoni, tra le quali gli chiesi cos’era successo di preciso al tethered.
Mi disse che l’idea di base era eccezionale, anzi pure troppo.
In pratica il tethered doveva essere dispiegato per, non ricordo bene se 300 metri, in modo da avere un ritorno di corrente apprezzabile, ma che dopo essere stato dispiegato per molto meno ci fu addirittura un sovraccarico di corrente tale da sciogliere il cavo d’acciaio, spesso appena 1,5mm., che lo legava allo shuttle.
L’idea ovviamente era quella di poter alimentare la ISS proprio con questo tipo di tecnologia ma la Nasa… beh, la Nasa è la Nasa no ?

il cavo ha alcune applicazioni.

Utilizzarlo per generare una gravità artificiale, come avevo accennato nel post sulla “Ruota in Cielo” http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=2748 .

Studiare gli strati alti dell’atmosfera - ma in questo caso si può adoperare una sonda in volo sub-orbitale.

Produrre energia elettrica - ma ci sono già i pannelli solari.
E, cosa ancor più grave, non è vero che il cavo “pesca” energia dal nulla!

  • come sembrerebbe sott’inteso in alcuni post -
    Il cavo produce energia elettrica convertendo l’energia cinetica della navicella (proprio come fà una dinamo che converte l’energia del movimento in energia elettrica) ma così facendo rallenta progressivamente la velocità orbitale della navicella facendola spiralare verso Terra.

Cambiare l’assetto e l’orbita di una navicella che si muova in prossimità di un pianeta dotato di campo magnetico.
Alimentando il cavo con l’energia elettrica ottenuta dai pannelli solari.
Ma si deve valutare il peso del cavo e del sistema di svolgimento rispetto ad un classico motore chimico o ionico.
E c’è una grave limitazione.
Infatti un cavo può trasmettere forze solo nel senso della sua lunghezza, quindi l’idea di utilizzarlo come se fosse una specie di remo è tutt’altro che semplice da attuare.

In definitiva credo che l’unica applicazione logica sia quella della generazione della gravità artificiale per un volo umano su Marte.

2) Studiare gli strati alti dell'atmosfera - ma in questo caso si può adoperare una sonda in volo sub-orbitale.

pero’ un volo del genere durerebbe pochi minuti, mentre un satellite a filo potrebbe durare per giorni…

Per avere qualche dettaglio in più in lingua italiana circa il funzionamento dei “sistemi a filo”, potete consultare il libro “Detriti Spaziali” - Edizioni Cuen, in particolare la parte riguardante La protezione dell’ambiente spaziale [si era pensato di applicare il sistema tethered al problema del rientro controllato in atmosfera terrestre di satelliti in disuso.]
Un ulteriore e valido approfondimento si trova nel libro “Dinamca del volo spaziale” - Ed.Levrotto & Bella dove viene trattato, tra l’altro, il caso del funzionamento del tethered come motore elettrico.
Infine, il riferimento principale per questo tipo di tecnologia rimane, a mio avviso, l’ottimo lavoro di Enrico Lorenzini (quello dei satelliti seds 1 e 2) e Mario L. Cosmo, due scienziati italiani del Harvard Smithsonian Center for Astrophysics che hanno lavorato insieme a Bepi Colombo e Mario Grossi sui TSS ed adesso continuano lo studio dei sistemi tethered e delle loro possibili applicazioni.
Il riferimento è:

Handbook of Tethers in Space

link:

http://cfa-www.harvard.edu/spgroup/

In questo documento troverete anche la descrizione delle principali applicazioni astonautiche del satellite la guinzaglio (aggiornata al 1997).
Suggerisco, infine, la letura dell’ultimo libro di Giovanni Caprara (ottobre 2006) dedicato alla vita di Bepi Colombo:

Più lontano nello spazio - Ed.Sperling & Kupfer

Marco, il link del primo post non funziona…non è che potresti riupparlo? :slight_smile:

Fixato. Grazie mille per la segnalazione.

Grazie a te :wink:

Questa mattina ho fatto un po di ricerce su questa tecnologia e mi sono imbattuto in questo vecchio e interessante topic…forumastronautico è davvero una miniera di informazioni!