X37-B in orbita da 500 giorni

no vabbe! :slight_smile:

è solo “whatiffing” dettato dalla curiosità! :slight_smile:

Poi non so se ci siano stati altri velivoli dotati di carrello di rientro che sono rimasti per più di 500 giorni in orbita.
Magari gli sbalzi termici o altro possono in qualche modo stressare il sistema idraulico del carrello o quant’altro… (apertura portelli et simila et correlati)

Non vorrei dire un stupidata ma mi pare che proprio per questo l’X-37B (come il Dream Chaser) non abbia sistemi idraulici, tutti i servo e gli attuatori sono elettrici.

Albyz, forse i dubbi sugli impatti riguardano un possibile danno allo scudo termico che potrebbe rivelarsi solo durante il rientro con conseguenze che conosciamo…mia interpretazione dei post degli utenti…

Credo che questi impatti siano tanto improbabili quanto poco “significativi” da questo punto di vista nel senso che sarebbero dei piccoli buchini (ho in mente le immagini degli impatti sui finestrini degli shuttle o su alcune strutture esposte sulla ISS) mentre il danno catastrofico allo shuttle era bello grosso.

Penso, dall’esperienza con lo shuttle Columbia, che il minishuttle in questione venga fatto viaggiare con lo scudo termico rivolto nel senso opposto al senso di marcia e comunque, a secondo di dove espohga la sua piccola stiva, cercado di proteggerlo il più possibile.

Scusate, ma lo Shuttle aveva problemi di impatto da pezzi di ghiaccio durante il lancio, e poi, per pura precauzione, veniva fatto volare con lo scudo in avanti. Non ha certo avuto problemi seri di micrometeore. La ISS ha un’area credo decine di volte maggiore, è in orbita da dieci di volte più tempo, e finora non ostante una esposizione cento volte maggiore (parlo di ordini di grandezza) non ha avuto problemi seri. Semmai il degrado o consumo può essere delle batterie di bordo per i cicli di carica/scarica, dell’idrazina per il controllo di assetto, dei sensori elettrottici se ne ha (mai sentito parlare di multispettrale?), e cose simili. C’è molta ricerca sui sensori nell’IR e in altre bande, può darsi (mia ipotesi buttata lì) che vogliano verificare il degrado di qualcosa dopo due anni in orbita, riesaminando l’oggetto al rientro. Una specie di LDEF.

Infatti è quello che intendevo dire io, ma sono stato evidentemente troppo “compresso” :stuck_out_tongue_winking_eye:

Certo, lo studio del degrado delle tecnologie elencate molto probabilmente sono l’effettivo motivo di una missione prolungata (io in questo thread suppongo e di sicuro mi sbaglio!)

Non bisogna comunque scordare il problema degli MMOD… si ok si palesano raramente, ma sicuramente sono possibili. I multilayer shield della ISS (e almeno la ISS li ha) possono solo qualcosa fino al mm di diametro… dopo sono cavoli.
E proprio nel range che va da 0.3mm a 5/7 cm di diametro non ci sono modi per predire impatti o determinare orbite.

Sia ben chiaro io non sono un catastrofista e sono consapevole del fatto che il flusso per metro quadro degli MMOD è davvero basso da non costituire un pericolo imminente. Però, mi ripeto, è un elemento presente che spesso mi da da pensare…Frammenti di 5 cm lanciati a 7/9 km al sec. e non è possibile determinarne la posizione. E’ un gioco d’azzardo con probabilità infime ma mica da ridere!

CMQ mi scuso per l’off topic! :beer: