[0901-COM] SpaceX aspira ad un Falcon 9 riutilizzabile e lanciabile in un'ora

Durante il recente convegno dell’American Institute of Aeronautics and Astronautics (AIAA), il direttore di SpaceX, Elon Musk, ha delineato un futuro pieno di ambizione per l’azienda, il lanciatore Falcon 9 e la capsula Dragon, destinati ad incrementare l’offerta dell’acesso allo spazio dagli Stati Uniti, anche per conto della NASA, attraverso il programma COTS.

SpaceX ha concluso in modo sorprendente il 2008, avendo portato a termine il quarto lancio del vettore Falcon I e giungendo ad un buon punto nella preparazione del nuovo Falcon 9, al passo con il programma di sviluppo. Inoltre l’azienda si è anche aggiudicata il 46% del contratto NASA CRS (Commercial Resupply Services) del valore di 3.5 miliardi di dollari.

Un aspetto trattato nella conferenza è stata l’ambizione di ottenere un lanciatore, il Falcon 9, in prospettiva completamente riutilizzabile, compreso il primo stadio. E’ stato inoltre dato l’accento all’aumento notevole del carico pagante, che va dalla mezza tonnellata del Falcon I alle 11 di Falcon 9. Quest’ultimo verrà lanciato da Cape Canaveral dalle stesse rampe da cui partiva il Titan 4, si spera nell’estate prossima, ma il programma rimane fluido, a detta di SpaceX.

Un obiettivo ambizioso dato da SpaceX è legato alla tempistica del lancio stesso a regime: il roll out di Falcon 9, la sua installazione sul pad portandolo in posizione eretta da quella orizzontale, i checkouts ed il lancio, tutto sotto i 60 minuti di tempo.

Musk ha anche parlato della capsula Dragon, che verrà lanciata con la versione manned del Falcon 9 e per cui si cercherà la possibilità di un atterraggio sulla terraferma (ad esempio con airbags), evidenziando come invece la capsula Orion abbia perso l’opportunità originaria di un atterraggio in condizioni nominali, portandosi verso un ammaraggio, durante i suoi numerosi contenimenti della massa totale.

Per quando riguarda le ambizioni di riusabilità dell’intero lanciatore, SpaceX si appresta a rinforzare il sistema di protezione termica del primo stadio, cosi da recuperarlo (dal sesto lancio di Falcon I, usato come “test bed” in questo senso) e di verificare il suo stato, per valutare le migliorie necessarie allo scopo preposto. Questi tentativi verranno effettuati sul Falcon I in attesa di essere eventualmente implementati anche sul Falcon 9, e di essere estesi anche al secondo stadio, che dovrebbe in questo caso essere dotato di un vero e proprio scudo termico. Il tutto ben consci che ogni sistema di rientro e riusabilità per gli stadi comporterebbe un aggravio di massa ed imporrebbe notevoli migliorie e razionalizzazioni al vettore.

ottimi propositi…sarebbe davvero bello veder un lanciatore praticamente tutto riutilizzabile…per caso anche la capsula (sia in versione manned che cargo) sarebbe riutilizzabile?

l’unica cosa su cui sono un po’ scettico è il voler riuscire a montare il tutto in soli 60 minuti? per quanto il lanciatore non sia uno shuttle, è comunque un lanciatore per cui in questo caso vale il detto “la fretta è cattiva consigliera”

Si, in effetti non trovo molta utilità se non la grande pubblicità a dimostrazione di un ottima progettazione nell’avere tali prestazioni… da ICBM… vedremo, comunque ottimi intenti, segno di grande dinamicità.

La lanciabilità in un’ora potrebbe essere utile in situazioni d’emergenza/LON in supporto ad altre missioni.

Paolo Amoroso

Beh però, scenario interessante (ovviamente non augurando nulla di male a nessuno! :point_up: )!

Se fosse così sarebbe certamente utile… ma credo comunque molto “sovradimensionato”, le occasioni di docking o avvicinamento per un ipotetico soccorso che l’orbita permette sono mooolte meno di una ogni ora… e per poterlo fare bisogna comunque avere alle spalle già pronto un nuovo lanciatore e una nuova capsula, parliamo di allestimento in rampa in un’ora non di approntamento alla missione in un’ora (bisogna calcolare tutto il servicing effettuato con vettore orizzontale).

Beh certo bisogna tenere conto di molti fattori, ma tenendo sempre pronto un vettore alla base, la possibilità di poterlo lanciare con minimo preavviso senza dover per forza attendere, può essere utile in situazioni estreme!

Sbaglio o alcuni di questi voli non sono andati a buon fine?
Certo il programma da loro esposto sarebbe molto bello e intrigante però, facendo un duro confronto con la realtà, trovo alquanto improbabile che riescano a montare e lanciare un vettore in un’ora.
Per quanto concerne il voler rendere il vettore completamente riutilizzabile, compresa la capsula, … :thinking:

Ho sempre trovato interessante l’idea di un lanciatore recuperabile.

Se per i primi stadi, quelli per intenderci che non devono subire un rientro, le soluzioni mi sembrano, almeno concettualmente, “semplici” (paracadute, airbags, ali ecc…) per i sucessivi stadi i problemi li vedo come parecchio più critici…
Le uniche soluzioni documentate che ho trovato riguardano l’interessante K-1 Launch Vehicle della Kistler Aerospace e i busters del primo stadio del vettore Energia (oltre, ovviamente, gli SRB dell’STS).

La SpaceX, a questo proposito, che soluzioni propone in particolare per gli stadi che devono effetttuare il rientro in atm?

Al momento le dichiarazioni si limitano a descrivere un potenziamento del sistema di protezione termica… l’idea è quella di procedere per gradi, dal primo stadio e poi al secondo, senza fare passi affrettati… vedremo col tempo cosa rimarrà intenzione e cosa diventerà realtà :wink:

Grazie della risposta… speriamo che le idee divengano realtà.
Un vettore reusable sarebbe un ottimo “sostituto” del sistema Shuttle( che tra un pò ci lascia… :cry:)

Giusto per dare il mio input, uno dei motivi per cui SpaceX vuole recuperare il primo stadio del Falcon1 e’ esattamente per fare lo studio riguardo costs vs. rewards (mi vergogno ma non mi viene in italiano :disappointed:) per poi applicarlo al Falcon 9. Il progetto di recupero e’ un qualcosa che sarebbe la ciliegina sulla torta e aprirebbe le porte a una drastica riduzione. SpaceX sa’ bene che e’ difficile e le ragioni per cui altri hanno abbandonato il concetto, ma vale la pena provarci (in maniera intelligente e imparando dal passato).

Dragon e’ un discrso diverso. E’ stato pensato e disegnato fin dall’inizio per sostenere un rientro, e verra’ fatto sin dalla prima missione. Qui il discorso e’ di successo di missione, non solo di riduzione dei costi.

Ciao.

Costi/benefici.

Paolo Amoroso

grazie :flushed:

Curiosità di un “non addetto ai lavori”;
come è suddiviso, percentualmente (e indicativamente), il costo di uno stadio relativamente a:
propulsori(+ guidance apparatus)/tanks(e struttura relativa)?

Certamente ottime le intenzioni di SpaceX :clap: ma… sebbene non veda molte difficoltà nel riutilizzo di un primo stadio (anche se soltanto lo stadio e non certamente i motori…) in fondo i due SRB del sistema STS vengono recuperati e riutilizzati dal 1981… per il secondo stadio mi pare ci siano problemi di costi/benefici irrisolvibili (la quota e la velocità di rientro sono paragonabili a quelli della capsula!) e non ci vedo un gran risparmio senza contare che un vero scudo termico (oltre al sistema di paracadute) aumenterebbe il peso del secondo stadio a discapito del payload…
Per quanto riguarda poi il lancio in 60 minuti… chissà come sono contenti i militari o le agenzie governative USA di security… :grin:

Tecnicamente sono risolvibili, ma economicamente in effetti, c’è convenienza solo al recupero del (dei) primo(i) stadi(o)… almeno per i vettori convenzionali.
Diversa la questione per i vettori-veicolo, tipo il succitato K-1 Launch Vehicle della Kistler Aerospace o simili.
Ovviamente sono opinioni basate sui dati finora a disposizione…