[0901-UNM] La Nasa cerca fondi per il Mars Science Lab

L’ente americano e’ alla ricerca di fondi per coprire i crescenti costi di sviluppo ed i ritardi del Mars Science Lab, un rover delle dimensioni di una automobile che dovrebbe essere lanciato nel 2011, ovvero un anno dopo il previsto.

La proposta al vaglio e’ quella di dirottare circa 350 milioni di $ da altre missioni che non hanno ancora il via definitivo per l’attuazione (dunque in fase di studio), ed usarli per il MSL.

Sebbene la variazione al bilancio non comporti ritardi o cancellazioni per progetti gia’ avviati, e’ evidente che vi sarebbero ripercussioni su altre iniziative previste per la fine del decennio, in particolare altre spedizioni esplorative dello stesso Marte.

Principale vittima del cambio di strategia sarebbe dunque l’ambizioso Mars technology program, che ha il fine di sviluppare le capacita’ per una missione di raccolta campioni marziani da riportare a terra.
Tutto cio’ richiede innovazioni nel campo del trattamento dei campioni al suolo (ricordiamo i problemi incontrati da Phoenix
nell’introdurre i reperti nei suo analizzatori), nel campo dell’atterraggio di precisione (tolleranza meno di 3 km), ed infine lo sviluppo di un sistema di decollo dal suolo marziano. Una serie di missioni ipotizzate tra il 2016 ed il 2020 avrebbe dovuto testare queste nuove tecnologie, ma, come detto, i fondi a cio’ destinati potrebbero venire riassegnati al MSL, in fase di sviluppo terminale.

Oltre al programma avanzato marziano, anche lo studio concettuale di nuove missioni verso i pianeti esterni verrebbe purtroppo interessato dalla ridefinizione del budget Nasa.
Resterebbe in piedi l’ipotesi di cooperazione con l’ESA ed il suo Cosmic Vision program, ma con uno slittamento di circa due anni (2018).
Altra collaborazione confermata e’ quella su ExoMars. Paradossalmente, l’annullamento del previsto lander Nasa del 2016 avrebbe come conseguenza un maggiore coinvolgimento americano su questo progetto europeo.

Per quanto riguarda il “colpevole” di tutto questo subbuglio, ovvero il rover MSL, la notizia del giorno e’ che si sta seriamente considerando di designare un sito di atterraggio che consenta di indagare sulla presenza di metano nell’atmosfera del pianeta rosso.
Giova ricordare che il metano degrada molto rapidamente su Marte, e pertanto quello individuato da terra deve essere di recente produzione. Se consideriamo che questo gas e’ anche (ma non solo) un prodotto dell’attivita’ biologica, e’ facile comprendere l’interesse per determinarne l’esatta origine.

E’ auspicabile che il tempo in piu’ ed i nuovi fondi consentiranno di risolvere i problemi di sviluppo di MSL, in special modo quelli ai suoi numerosi attuatori meccanici, onde trarre il massimo profitto almeno da questa missione.

E’ il solito, vecchio, problema della coperta troppo corta!

Se non altro ci guadagnerà qualcosa il nostro ExoMars

questo mi fa pensare che se la collaborazione fra agenzie fosse più forte non si cadrebbe in questi problemi, ma come Lory fa emergere c’è sempre campanile, (oltre che sodi e prestigio delle nazioni.)

Guarda caso, dell’argomento si occupa anche l’ultimo SciAm.
Intanto, un po’ di dure cifre:

  • MSL (questo), da 1.5 a 2 miliardi di $ (proposto in origine a 650 milioni!)
  • Telescopio Webb, da 1 a 4.5 miliardi di $

Questi importanti sforamenti, a quanto pare, stanno seriamente compromettendo la possibilita’ per la Nasa di accedere “con facilita’” ad ulteriori finanziamenti, e questo nonostante, per prassi, ogni progetto destini 1/3 delle proprie risorse a riserve ad eventuali contingenze.

Tra le cause indicate, l’abbandono da parte dell’ente americano di grossi programmi di ricerca tecnologica di base: MSL e’ cosi’ costoso perche’, sin dal principio, nessuno aveva una idea ben chiara di cosa il suo sviluppo avrebbe richiesto.
Inoltre, i tempi ristretti dedicati alla progettazione (circa 1 anno e mezzo, per il 20% del budget finale) impediscono spesso agli ingegneri di cogliere appieno tutte le implicazioni del lavoro, con la conseguenza che occorre risolvere i problemi quando essi si manifestano invece di prevenirli.
Ancora, la Nasa dovrebbe crearsi un fondo del 5% del suo budget, proprio per gestire queste situazioni.

Ma c’e’ accordo su un fatto: nessuno dei rimedi di cui sopra avrebbe salvato MSL.
Questo perche’ nessuno ha mai minimamente tentato di restare nei termini del preventivo iniziale, per quanto sottostimato.
Definire in partenza una cifra al di sopra della quale il programma viene cancellato potrebbe costringere gli operatori ad essere meno ottimisti ed ad utilizzare meglio le risorse a disposizione, magari scendendo anche a qualche compromesso riguardo le finalita’ della missione.

Il che ci porta ad un altro problema di fondo: visto che i soldi son pochi, si ha la tendenza a far competere i progetti sulla base delle ricadute prospettate, e spesso i sostenitori delle varie ipotesi tendono, in questa fase, a fare delle promesse che poi hanno difficolta’ a mantenere.

Solitamente aumenti così forti nei progetti spaziali sono dovuti a cambiamenti molto forti in corso d’opera (fasi A ma soprattutto B) dettati dagli scienziati che, per aumentare le prestazioni o gli obiettivi di missione, fanno aggiungere esperimenti che portano la massa totale, dove non “vincolata”, a sforare… Oppure, come dice Paolo137, il problema sta nell’aver stimato i costi di una missione non avendo ancora ben presente tutte le sue caratteristiche in termini di tecnologie e, a volte, persino di obiettivi… Certo è che i gruppi di programmatics avranno un bel da fare per dare fiducia alle prossime stime di costo…