Libera traduzione e adattamento degli articoli “Orbital operations” di Neville Kidger, pubblicati sui numeri dei mesi di Gennaio e Febbraio 2003 Vol. 45 della rivista “Spaceflight” della BIS.
01/10/02
Il mese di ottobre è destinato ad essere un mese molto impegnato per l’ equipaggio dell’Expedition 5, visti il lancio pianificato per il 2 ottobre dello Space Shuttle Atlantis con l’STS-112, che porterà alla Stazione il traliccio S1, e l’arrivo di un taxi crew con una nuova Soyuz, programmato per la fine del mese.
Ad ogni modo, l’agenzia stava monitorando il percorso dell’uragano Lili che sarebbe passato nei pressi del Johnson Space Center di Houston, mettendone in pericolo le operazioni per le ore successive.
Sull’ISS, intanto, Korzun e Treshchev hanno installato la scatola elettronica della matching unit US-21 nella Progress. Questa unità, installata su tutte le Progress in servizio per l’ISS, abilitano i propulsori del veicolo automatico ad essere controllati dal sistema di computers dello Zvezda.
E’ stato settato un esperimento appena arrivato, il Biorisk, da parte di Korzun, sempre nel modulo Zvezda. Questo esperimento monitorerà l’aria all’interno del Complesso.
Le attività scientifiche di Whitson hanno visto il completamento di un esperimento PFMI e l’inizio di un altro, sempre nella Glovebox.
La NASA ha riferito che dopo lo scambio delle scatole metalliche del Resistive Exercise Device, effettuato dall’equipaggio nel corso del weeend, erano sorti dei problemi con una delle nuove unità. L’equipaggio è stato istruito per ricollocare la vecchia scatola ed utilizzare un’altra macchina per gli esercizi (essenzialmente un esercizio di sollevamento pesi) per il RED, mentre Houston stava ponderando i passi successivi.
02/10/02
Lo status report della NASA ha informato che gli uomini dell’ISS “non stavano dormendo tanto”.
Nella mattinata gli astronauti hanno ricevuto la comunicazione ufficiale che era stato deciso di chiudere temporaneamente il MCC di Houston e di trasferire il controllo del complesso al Backup Mission Support Group di Mosca (si tratta di un piccolo gruppo di controllori statunitensi posti vicino la sala principale del controllo del TsUP. Questa decisione avrebbe anche comportato il ritardo del lancio dell’STS-112 al 7 ottobre, in quanto anche la sala di controllo dello Shuttle sarebbe stata messa “in naftalina” per un po:
Il trasferimento del comando da Houston all’HSG, era stato provato appena tre settimane prima. Una simile evenienza era stata predisposta l’11 Settembre 2001, a seguito degli attacchi terroristici avvenuti a New York e Washington D.C.
"Lo spegnimento della sala di controllo di Houston, avvenuto nella notte, è stato portato a termine lentamente e con estrema attenzione, al fine di minimizzare il tempo che servirà per la riattivazione del Mission Control (forse per domani sera). L’HSG sta mantenendo la telemetria statunitense e l’invio di comandi di contingenza con l’equipaggio dell’ISS tramite le strutture VHF durante i brevi passaggi sul territorio russo. Le comunicazioni VHF (solamente audio), si potevano ottenere, per gli Stati Uniti continentali, tramite Dryden, White Sands e Wallops. Il POC (Payload Operations Centre) di Huntsville sta al momento ricevendo il collegamento di ritorno su banda S tramite White Sands. L’antenna Ku di bordo è stata messa in stand by in modo tale da venire protetta dal freddo eccessivo.
“Sono state inviate agli astronauti le procedure per monitorare e supportare le attività di controllo attitudinale, tramite la desaturazione dei CMG ad opera dei propulsori russi, con conseguenti eventuali passaggi di consegne fra il segmento russo e quello statunitense e vice versa. Attualmente l’ISS è controllata dal CMG momentum management, ed il passaggio ai propulsori russi sarà automatico nel caso di guasti ai giroscopi”
La NASA ha riferito che i responsabili russi avevano cancellato un test sui propulsori della Progress (per verificare la performance dell’unità US-21).
I due cosmonauti russi hanno passato la giornata continuando le operazioni di scarico della Progress. Treshchev ha scaricato e predisposto il detector delle radiazioni Skorpion posizionandolo sotto il Treadmill Vibration Isolation System (TVIS) del tappeto rotante Treadmill, Korzun ha trasferito e preparato un piccolo esperimento biologico sulle piante, piantando dei semi in un’apposita camera.
Korzun, dopo questa operazione, condurrà delle osservazioni quotidiane sull’esperimento.
Whitson ha raccolto dei campioni di acqua, ha lavorato con Korzun nei preparativi delle attrezzature per l’EVA della prossima missione Shuttle, ed ha partecipato ad un contatto con dei radioamatori.
La NASA ha riferito che al momento la Stazione era in un’orbita di 397,1 x 374 Km e in un’attitudine XVV (X-axis in the velocity vector).
03/10/02
Nel primo mattino (GMT) il Johnson Space Centre è ritornato operativo quando si è reso evidente che l’uragano Lili non si sarebbe avvicinato all’area di Houston.
Sull’ISS, l’equipaggio aveva in programma per oggi una giornata relativamente leggera. Sono proseguite le operazioni di scarico della Progress, mentre è stata eseguita della manutenzione su un circuito di controllo termico.
I due russi hanno utilizzato la videocamera giapponese ad alta definizione per registrare i periodi di esercizio fisico e di conversazione per le “valutazioni mediche”.
Nella mattinata (GMT) è stata cambiata l’attitudine di volo della Stazione a LVLH (Local Vertical/Local Horizontal - o “Earth Fied”).
04/10/02
La NASA ha detto che la Sala di Controllo di Houston stava operando normalmente, fin dall’inizio della giornata dell’equipaggio, dopo l’imprevista interruzione.
Più tardi Korzun ha sostituito un blocco di batterie con uno nuovo giunto in orbita con la Progress. Treshchev ha installato un tubo flessibile nei sistemi di elaborazione della condensa acquosa K2, e della sua unità di pompaggio (BRPK-1).
Inoltre l’ente americano ha riferito della cancellazione della manovra di reboost da effettuarsi tramite la Progress, antecedentemente rinviata per l’arrivo dell’uragano nei pressi della sala di controllo del volo texana. “Questo comporterà un risparmio di carburante nell’eventualità in cui lo Shuttle dovesse essere lanciato tardi (9 Ottobre). Per i successivi lanci dello Shuttle, la Progress M1-9 eseguirà il reboost dopo l’undocking dell’orbiter. L’Atlantis, in questo caso, eseguirà due reboost dell’ISS. [E’ allo studio la programmazione delle manovre di reboost al fine di massimizzare le scorte di propellente della Base Orbitale, in vista delle possibili ristrettezze dei rifornimenti di carburante nel corso del 2003. Questo comporterà la riprogrammazione delle date di lancio ed atterraggio della Soyuz TMA-1, in quanto il periodo di volo di questa missione potrebbe influenzare l’ammontare del propellente che l’Atlantis utilizzerà per le manovre di reboost.]”.
05-06/10/02
Si è trattato di un weekend di riposo in vista dell’arrivo dell’STS-112. Si sono tenute le pulizie della Stazione e le razioni quotidiane degli esercizi fisici. Inoltre si sono svolte le osservazioni della superficie terrestre, le sostituzioni dei vari filtri, quella di un analizzatore del gas, e la ricerca di alcune parti del sistema informatico IMS andate smarrite.
Le procedure di manutenzione in volo In-flight Maintenance (IFM) sul Resistive Exerciser che si sono tenute il 5 Ottobre, hanno riguardato l’allentamento delle viti e dei fermi per permettere alla corda interna di muoversi più liberamente.
Nella stessa giornata Korzun e Treshchev hanno condotto la prima di tre sessioni di prove con l’esperimento LSO, portato per la prima volta sulla Stazione con la missione Andromede di Claudie Haignere, in quella che è stata la seconda taxi mission dell’Ottobre del 2001. L’esperimento, montato sui finestrini dello Zvezda serviva a studiare i fenomeni della parte superiore dell’atmosfera chiamati “spirits”, e le regioni dell’“airglow”.
Il 6 Ottobre Whitson ha svolto un’altra sessione dell’esperimento PFMI nella Glovebox, ed ha anche ispezionato l’EXPRESS Rack 2 che conteneva il sistema di isolamento dalle vibrazioni ARIS, alla ricerca di uno spintore che risultava mancante.
07/10/02
Gli uomini sono stati svegliati alle 08:00 GMT per permettere lo spostamento dei cicli di veglia in vista dell’arrivo dell’STS-112. Essi hanno quindi svolto tutti i preparativi per l’imminente arrivo della navetta che sarebbe decollata la sera stessa dal Kennedy Space Center. Whitson ha completato una corsa con l’esperimento PFMI iniziandone un’altra, e ha completato la sessione finale dell’esperimento con le piante ADVASC, prima di spegnerlo in vista del suo ritorno a terra con l’Atlantis.
08/10/02
Il TsUP ha svolto i tests sui propulsori della Progress rinviati a causa dell’uragano Lili. La NASA ha detto che i tests sono durati 90 minuti e sono stati preceduti dal trasferimento del controllo dell’attitudine al TsUP, avvenuto a metà mattina.
Mentre l’Atlantis si stava avvicinando per il docking del giorno seguente, l’equipaggio dell’ISS ha portato avanti i preparativi per l’arrivo dei visitatori. Whitson ha pressurizzato il vestibolo dell’unità di docking (il PMA attaccato al Laboratorio Destiny).
L’ente spaziale americano ha riferito che Whitson aveva eseguito molto più lavoro con l’esperimento PFMI del preventivato. “C’erano solamente in programma 5 corse con l’'esperimento PFMI, con le restanti corse che si sarebbero dovute tenere nel corso dell’Increment 6. Peggy ha voluto portarsi avanti con il lavoro, eseguendo i tests durante i suoi giorni di riposo.”
Korzun più tardi ha scattato delle fotografie dell’interno del cono di docking posteriore dello Zvezda, al fine di permetterne l’esame ai tecnici di terra.
09-16/10/02
E’ stato il periodo di lavoro in comune fra gli equipaggi dell’ISS e dell’STS-112.
L’Atlantis si è agganciato all’ISS alle 15:16:15 GMT del 9 Ottobre venendo a formare un complesso con una massa totale di circa 266,5 tons, in un’orbita di 402,1 x 372,6 Km, secondo i dati di Energia. La NASA più tardi ha comunicato che la velocità di contatto dell fase di docking, che è avvenuto con sei minuti di anticipo rispetto al programma, è stata il doppio di quella prevista.
L’arrivo dell’Atlantis è stato salutato dall’ormai tradizionale rintocco della campana della Stazione, suonata da Whitson che ha ammesso di essere stata nervosa prima dell’esecuzione di questo compito (inoltre, dopo la manovra, quando i due equipaggi si sono riuniti nel Destiny, i ragazzi dell’Atlantis hanno riferito di non aver sentito i rintocchi via radio).
Prima del docking l’equipaggio dell’ISS ha raccolto i dati delle radiazioni, ha campionato l’aria ed ha sostituito uno dei cestelli del Resistive Exercise Device.
Una volta aperti i portelli fra lo shuttle e l’ISS, i tre astronauti della Stazione hanno salutato i loro visitatori; il Comandante dell’STS-112 Jeffery Ashby, il Pilota Pamela Melroy, e i Mission Specialists Sandy Magnus, Piers Sellers, David Wolf e Fyodor Yurchikhin.
(Piers Sellers è nato a Crowborough, Sussex, nel Regno Unito, ed è il terzo britannico a volare nello spazio dopo Helen Sharman e Michael Foale. Fyodor Yurchikin è un ingegnere dell’Energia rappresentante dell’Agenzia Spaziale Russa.)
L’ Aggancio dell’S1
Il giorno più impegnativo della missione è stato il 10 di Ottobre. Nel corso di questa giornata il traliccio S1 del peso di oltre 13 tonnelate è stato sollevato sulla payload bay dell’orbiter, tramite il Canadarm2 guidato da Whitson e Mangus nel Laboratorio Destiny, ed è stato unito al segmento del traliccio S0. Inoltre è stata portata a termine la prima attività extraveicolare (di tre programmate), da parte di Wolf e Sellers per connettere le linee dei fluidi e di altri servizi. Nel corso degli altri giorni di volo congiunto i due spazionauti avrebbero condotto altre due EVAs.
Operazioni Tecniche
Gli equipaggi hanno testato il Thermal Radiator Rotary Joint dell’S1 il 13 Ottobre (durante questa operazione non è stato permesso all’equipaggio lo svolgimento degli esercizi fisici). La struttura è stata fatta ruotare di 90 gradi rispetto alla sua posizione di lancio, in modo tale da permettere l’estensione di uno dei tre radiatori attaccati ad essa.
Il giorno seguente l’equipaggio ha esteso il radiatore centrale EATCS dal Rotary Joint della truss S1, per testarne la funzionalità. Gli altri due radiatori sono stati lasciati ripiegati, mentre quello esteso non sarebbe stato usato fino al 2003, dopo ulteriori addizioni al segmento centrale.
Le altre attività tecniche hanno incluso il trasferimento di ossigeno ed azoto dallo shuttle ai tanks ad alta pressione dell’airlock Quest per rabboccare i gas consumati durante le tre EVAs.
Il 13 Ottobre è stato cambiato il telaio del tappeto rotante TVIS, assieme ad altri suoi componenti, nel corso di un’operazione durata circa tre ore eseguita dai tre astronauti congiuntamente. La NASA ha riferito che gli uomini avevano trovato dei cavi rotti e staccati nel sistema di isolamento del tappeto rotante. Un team di ingegneri in Houston ha raccomandato l’equipaggio di applicare del Teflon su alcune parti dell’attrezzatura al fine di evitare in futuro gli attriti che si potrebbero generare dai contatti metallo-metallo. Inoltre l’ente spaziale americano ha informato che la prossima Soyuz taxi avrebbe portato alla Stazione i nuovi cavi per la stabilizzazione giroscopica .
Con l’intento di verificare l’efficienza del Carbon Dioxide Removal Asembly del Destiny, di costruzione statunitense, l’equipaggio ha disattivato il sistema di pulizia dell’aria russo Vozdukh, il 14 Ottobre e per un periodo di 48 ore. L’ente americano ha detto anche che il CDRA aveva espletato i tests sulla riduzione della CO2, in maniera “efficiente”, a dispetto della presenza a bordo dell’ISS di 9 persone, e di altre contingenze come la procedura di riscaldamento dei cestelli Metox per le EVAs, e le altre varie operazioni di supporto alle attività extraveicolari.
Il 15 Ottobre, i livelli della CO2 nei due velivoli uniti “ha raggiunto il livello limite (>6,0 mm Hg)”, alle 16:50 GMT. Il Vozdukh è stato di nuovo riattivato alle 20:28 GMT.
Payloads scientifici
Il POC ha reso note le disposizioni degli esperimenti scientifici durante il volo congiunto:
L’11 Ottobre “Le cellule congelate di fegato dell’esperimento StelSys, processate durante l’Expedition Five, sono state trasferite dal Lab Destiny al middeck dello shuttle per il loro ritorno a terra. I campioni dell’esperimento Zeolite Crystal Growth (ZCG) cresciuti nel corso dell’Expedition sono anch’essi stati rimossi e caricati sull’Atlantis.” Il 12 Ottobre, Whitson ha dato inizio ad un nuovo ciclo di crescita.
Il POC ha continuato: "Una camera di crescita del sistema Protein Crystal Growth Single Thermal Enclosure System (PCG-STES) con dei cristalli cresciuti nello spazio è stata caricata sullo shuttle per lasciare spazio, nel Destiny, ad un’altra camera di crescita giunta in orbita con l’Atlantis. Il nuovo PCG-STES è stato attivato con successo.
"Il 12 Ottobre, la camera di crescita dell’Advanced Astroculture, disattivata all’inizio della settimana, è stata trasferita sulla navetta assieme al raccolto essiccato di piantine di soia cresciute durante la missione. Al suo posto è stato trasferito il Plant Growth Bioprocessing Apparatus (PGBA) dal middeck dello shuttle. Per il successivo mese, in esso cresceranno due raccolti di piante di Arabidopsis (uno seminato a terra e che verrà mietuto in volo dall’Ufficiale Scientifico Peggy Whitson prima del rientro, e l’altro seminato da Whitson e raccolto dagli scienziati a terra dopo il rientro).
“Il 14 Ottobre, l’equipaggio ha trasferito il CGBA dal middeck dello shuttle al Lab Destiny, dove fungerà da refrigeratore per la conservazione delle piante di Arabidopsis mietute da Whitson fino al rientro.” L’unità è stata utilizzata per due esperimenti sull’Atlantis, prima di essere trasferita sull’ISS.
Undocking
I motori dell’Atlantis sono stati accesi due volte, nel corso del volo congiunto per innalzare l’altitudine del complesso di più di 9 Km.
Entrambi gli equipaggi hanno potuto godere di un po’ di tempo di riposo il 15 di Ottobre, vista l’intensa programmazione delle attività di bordo, e vista anche la mole di lavoro fisico che ha visto gli equipaggi, supervisionati da Magnus, scaricare oltre 800 Kg di rifornimenti per la Stazione.
Il 16 Ottobre lo status report della NASA ha riferito che “L’Atlantis si è sganciato dall’ISS secondo il programma, alle 13:13 GMT, portando il tempo totale di volo congiunto per la Mission 9A a 6 giorni, 21h e 56s. Con l’addizione del segmento di trave S1, la massa totale della Stazione ha raggiunto i 166118 Kg, con una lunghezza di 52 m, una larghezza di 73 m ed un’altezza di 27,4 m. [Dopo un emozionante saluto fra i due equipaggi alle 11:02 GMT,alle 11:15 GMT, sono stati chiusi i portelli fra i due velivoli. Il vestibolo fra PMA2-to-shuttle è stato evacuato per un check delle perdite; è stato intrapreso il passaggio del controllo attitudinale del Complesso dall’ISS all’orbiter per il passaggio all’attitudine di undocking (yaw 0, pitch 0, roll 0 gradi), alle 12:15 GMT. Per la separazione attuale, la Stazione è stata posta in modalità di volo free drift; quindi 100 secondi più tardi, il controllo dell’attitudine è passato ai CMGs che alla velocità di 0,01 gradi al secondo hanno spostato la Stazione all’attitudine di “handover”, dalla quale i propulsori russi hanno passato il complesso alla modalità “unmated” XPOP (asse-x perpendicolare al piano dell’orbità, y/p/r = -5,0/-8,6/0,4), finendo con il ritorno dell’autorità del controllo al sistema ISS CMG Thruster Assist]”
Melroy quindi ha guidato l’Atlantis attorno all’ISS per una ricognizione televisiva e fotografica, prima di comandare l’accensione dei motori dell’Orbiter per lasciare definitivamente la Stazione. L’Atlantis è atterrato, come da programma, due giorni più tardi in Florida.
Da ricordare il fatto che la Progress M-46 è stata fatta rientrare il 14 Ottobre, quando i motori della capsula sono stati attivati durante la 1718esima orbita del cargo, alle 09:34:04 GMT. La capsula è entrata negli strati superiori dell’atmosfera sopra il Pacifico distruggendosi. Qualche frammento ha impattato la superficie del mare, al di fuori delle rotte nautiche, alle 10:22 GMT, secondo quanto dichiarato al TsUP e dai press reports.
17/10/02
Whitson, tramite un Grab Sample Container ha raccolto tre campioni di aria del Destiny, dello Zarya e dello Zvezda. Poi ha attivato un altro campionatore automatico per un ciclo di prelievi di 24 ore, ha riconfigurato i condotti per l’aria presenti fra i moduli Quest ed Unity, ha riprogrammato un condizionatore dell’aria del Destiny ed infine ha montato due kits per il monitoraggio della formaldeide nei moduli Destiny e Zvezda.
Gli ingegneri della sala di controllo di Houston hanno anche richiesto un’analisi con il Volatile Organics Analyser per la determinazione di composti organici tossici eventualmente presenti nell’atmosfera del complesso.
18/10/02
Alle 08:25 poco prima della sveglia ufficiale degli astronauti, il TsUP di Korolev ha comandato l’accensione dei motori della Progress M1-9 per modificare l’orbita della base in preparazione della missione Soyuz TMA-1, che sarebbe giunta in orbita di lì a due settimane.
L’evento principale della giornata, per l’equipaggio, è stato un test del Canadarm2 eseguito da Korzun e Whitson. Inoltre nel corso dell’orario lavorativo, i due cosmonauti hanno sostituito un detector dei fumi nello Zvezda, hanno terminato dei lavori con il sistema di condizionamento dell’aria dello Zvezda e con la toilet. Infine essi hanno compiuto dei tests medici durante lo svolgimento degli esercizi sul tappeto rotante TVIS.
Whitson ha iniziato la terza sessione di tests con l’esperimento Renal Stone (della quale lei è il “principle investigator”), che ha lo scopo di determinare la probabilità di sviluppo di calcoli renali durante i voli spaziali.
19-20/10/02
Threshchev e Korzun hanno incominciato i loro cicli di prove con l’esperimento Renal Stone, durante il weekend, e durante i periodi di esercizi fisici con il TVIS, Korzun ha portato avanti l’esperimento Profilaktika.
Intanto gli ingegneri a terra sono stati alle prese con dei grattacapi riguardanti due esperienti scientifici. Il Plant Generic Bioprocessing Apparatus (PGBA) è stato spento e riacceso per verificarne il suo stato di salute, e nonostante l’esperimento funzionasse bene, esso non trasmetteva alcuna immagine al Payload Operations Control Center (POC) del Marshall Spaceflight Center, per colpa, sembra di due cavi andati smarriti all’interno del Complesso. Inoltre uno dei due freezer ARCTIC-2, del Lab Destiny, per la raccolta di campioni, è stato riacceso da Whitson nell’ambito del suo programma di “troubleshooting”.
21/10/03
L’inizio della ventesima settimana dell’Expedition Five, ha visto l’equipaggio entrare in una delle zone meno frequentate della Stazione Spaziale: il vestibolo Z1 ITS. Il traliccio Z1 è stato attaccato la docking port superiore del nodo Unity, e lo spazio interno del vestibolo è stato finora utilizzato come ripostiglio per quegli articoli di uso non quotidiano da parte degli astronauti. (Inoltre la porzione dell’airlock del modulo Quest, anch’esso attaccato all’Unity, è stata pure usata come ripostiglio mentre il docking port dell’Unity opposto al Quest è stato utilizzato come area di stoccaggio per le sacche di acqua. Il così detto “water wall”).
La NASA ha detto che Whitson e Korzun sono entrati nel vestibolo durante il periodo lavorativo notando che: "Per entrare nel vestibolo, l’equipaggio ha dovuto rimuovere il RED (Resistive Exercise Device) montato sulla soglia del Node, e ha poi aperto il portello di zenith. Dopo l’esecuzione dei lavori, il portello del Node è stato di nuovo chiuso, e il RED è stato di nuovo installato.
“Come parte delle attività di pre-raccolta per la missione STS-113 11A, Whitson ha ritirato tutti i canestri di LiOH (Litio Idrossido) stoccati nella cupola Z1, sostituendoli con dei nuovi canestri trasferiti dalla STS-112 9A. Sfruttando al massimo lo spazio disponobile, gli astronauti hanno stivato i pezzi di ricambio dell’IUA (Interface Umbilical Assembly) e due sacche contenenti i CBM CPA’s (Common Berthing Module/Controller Panel Assemblies). Inoltre, è stato chiesto ad essi di cercare alcuni articoli andati smarriti, come il ricambio per la VIU (Video Interface Unit) ed una connessione assiale”. Ha concluso la NASA.
Durante lo svolgimento di altre attività, Korzun ha lavorato con dei cablaggi per le comunicazioni nel Segmento Russo, per ripristinare i canali audio fra questi moduli e il sistema di registrazione continuo dei dati e dei campioni relativi alla sua parte del Renal Stone Experiment.
22/10/02
Si sono tenute le sessioni di misurazione della massa corporea e del volume del polpaccio da parte di tutti i membri dell’equipaggio, nello svolgimento di un protocollo medico Russo. Inoltre si sono tenuti altri esperimenti medici riguardanti l’udito degli astronauti e l’acustica del modulo Zvezda. Infine si è tenuta la raccolta definitiva dei dati relativi al Renal Stone Experiment per l’Expedition Five. Whitson ha preso parte all’esperimento sulla valutazione cognitiva WinSCAT.
Peggy, più tardi, ha preparato degli esperimenti scientifici da espletare in futuro, ha sostituito un hard drive in un laptop computer ed ha preso dei campioni di aria prima di dare il via al processo di rigenerazione dei canestri Metox nell’airlock Quest usato per le EVAs della compagine statunitense.
23/10/02
Dopo la sveglia si è tenuto ancora un esperimento medico russo, che è stato portato avanti con il dispositivo Urilux.
I due cosmonauti russi hanno sostituito uno dei due pannelli di una pompa del circuito termico interno dello Zvezda (KOB-2). La NASA ha spiegato gli steps necessari per lo svolgimento dell’operazione: " Per prima cosa, i due hanno disattivato il Sistema di Supporto Vitale del Service Module spegnendo il condizionatore dell’aria SKV-1, l’unità di micropurificazione BMP, ed il generatore di O2 Elektron, poi hanno disconnesso i connettori della telemetria interna BITS2-12, ed infine, hanno ripercorso le fasi al contrario ricollegando i BITS2-12 e riattivando quindi gli elementi del supporto vitale.
24/10/02
Korzun e Treshcev hanno lavorato nel Segmento Russo eseguendo tests sul detector dei fumi appena installato nello Zvezda, e sui collegamenti con la Terra tramite un computer portatile. Inoltre hanno hanno eseguito dei campionamenti dell’acqua ed hanno sostituito un’unità di microfiltrazione.
Whitson ha preparato il computer della Glovebox per un altro ciclo di esperimenti PFMI che sarebbe stato svolto la settimana successiva.
Korzun e Whitson hanno passato parecchie ore con il successivo ciclo di prove con il Canadarm2 in preparazione delle operazioni che avrebbe dovuto svolgere durante la missione di assemblaggio STS-113 11A.
Il test portato a termine, è stato quello finale di tutti quelli pianificati per lo SSRMS prima dell’arrivo della missione 11A, ha reso noto l’ente spaziale americano, benché i controllori di Houston avessero l’intenzione di staccare il Mobile Transporter per l’esecuzione di alcuni tests nei giorni seguenti.
25/10/02
L’esperimento medico russo del giorno, chiamato Farma, ha impegnato i due cosmonauti nella raccolta di campioni di saliva nell’arco della giornata, dopo l’assunzione di una tavoletta di paracetamolo. Tali campioni sono stati quindi analizzati con il dispositivo Reflotron. Infine i campioni sono stati stivati nel freezer russo Kriogem.
Whitson ha lavorato con le batterie per le tute da EVA, scaricandole con successo, inoltre ha concluso un lungo check sull’esperimento GASMAP della rack Human Research Facility.
L’Ufficiale Scientifico statunitense, ha anche controllato il freezer ARCTIC-2 del Destiny, per aiutare i colleghi del POC con le loro indagini sui problemi manifestati dalle linee dei fluidi dell’unità. La NASA ha detto che il freezer (ed un’altra seconda unità a bordo) avevano mostrato delle anomalie quando Houston aveva comandato loro di attivarsi.
Nel frattempo i due russi hanno continuato a lavorare nel Segmento Russo pulendo i condotti dell’aria e controllando gli interruttori dei circuiti nel compartimento Pirs, e verificando le condizioni dello scafo e dei pannelli dello Zvezda, con particolare attenzione agli accumuli di umidità, buchi, ed altri residui. I cosmonauti hanno preso 10 campioni di materiale cresciuto sulle pareti. Nel mese di Marzo vennero trovati altri accumuli di un contaminante simile alla muffa sullo scavo dello Zvezda.
26-27/10/02
L’equipaggio ha potuto godere dell’ultimo weekend prima dell’arrivo delle missioni Soyuz TMA-1 e STS-113, che avrebbero portato in orbita i loro sostituti: l’equipaggio dell’Expedition Six composto da Kenneth Bowersox, Don Pettit e Nikolai Budarin.
Si sono tenute le consuete operazioni di manutenzione e pulizia settimanali, e Whitson ha concluso un’altra sessione di rigenerazione dei canestri Metox (successivamente la NASA ha riferito dell’esistenza di attriti con la controparte russa a proposito di questa procedura). Inoltre Peggy, ha regalato ancora parte del suo tempo libero all’esperimento PFMI con la Glovebox, come “bonus” per i teams scientifici, ha reso noto la NASA.
28/10/02
Korzun e Treshchev sono stati impegnati nell’installazione di un nuovo prototipo di unità di separazione gas-acqua liquida, nel generatore di ossigeno Elektron dello Zvezda.
La NASA più tardi ha dichiarato che l’Elektron aveva avuto un guasto poco dopo la sua installazione, ma che aveva subito iniziato a funzionare dopo che era stata fatta ripartire. L’agenzia ha osservato che l’intento del nuovo prototipo, che era stato “installato sulla linea dell’alimentazione del liquido, all’interno dell’Elektron…è quello di pulire l’acqua in ingresso da bolle d’aria che possono interferire con il processo. Il prototipo non ha mai volato nello spazio prima, e questo test a zero-G si estenderà anche dopo il termine della 11A, e la sua sostituzione verrà eseguita dagli uomini dell’Expedition Six.”
Whitson ha concluso il test del settimo ed ultimo campione dell’Expedition Five con il PFMI e la Glovebox, ed inoltre ha raccolto le piantine dell’esperimento Plant Generic Bioprocessing Apparatus. L’Ufficiale Scientifico ha riferito che nessuna delle piantine sembrava aver germinato. “Sono stati piantati 10 nuovi semi prelevati dal kit di contingenza, in aggiunta ai 20 raccolti e a quelli già stivati.
Peggy ha stoccato i semi per il ritorno a terra. Non sembrano esserci problemi di hardware che possano spiegare il fallimento dell’esperimento”. Ha commentato la NASA.
Ad ogni modo, l’attività più importante della giornata è stata un STDO o Station Developement Test Objective, col fine di misurare "Le eccitazioni dinamiche strutturali (vibrazioni) dell’ISS durante un normale utilizzo operativo del tappeto rotante.
La NASA ha detto che è stato programmato, per l’equipaggio, un periodo di 90 minuti al giorno a partire dalla giornata in corso, e fino al termine della missione, per raccogliere e riordinare la propria roba e per prepararla per il ritorno sulla Terra.
Nella serata Whitson ha preso parte ad uno scambio con il sistema radiofonico amatoriale ham radio, mentre i russi hanno disimballato le tute a pressione Chibis, iniziando i loro preparativi per il rentro. L’ente americano ha spiegato che le tute: “Applicano una pressione di “suzione” alla parte inferiore del corpo e alle gambe esercitando così dei carichi specifici funzionali al fine di testare l’adattamento del corpo alla prolungata esposizione alla microgravità. I dati delle Chibis e quelli biomedici e cardiovascolari vengono regolarmente registrati.”
29/10/02
I due cosmonauti hanno svolto un test funzionale degli indicatori dei livelli dei fluidi del sistema di rifornimento e stoccaggio dello Zvezda, riempiendo un serbatoio di acqua per 12 volte mentre venivano prese delle misure sulla resistenza con uno strumento MMTs-01.
Whitson si è esercitata con le procedure del Canadarm2 relative alle operazioni da eseguire durante la prossima, imminente missione dello shuttle.
L’astronauta sarà l’operatore principale del braccio robotico durante le manovre più importanti per il montaggio del traliccio P1 al segmento S0.
L’Ufficiale Scientifico ha anche rimosso i campioni dalla fornace del Zeolite Crystal Growth Experiment, locata nell’EXPRESS Rack 2 del Destiny, dopo una fase di processo durata 15 giorni. La fornace stessa era stata disattivata il giorno precedente.
La Soyuz TMA-1 ha preso il volo
30 Ottobre - 10 Novembre
Mentre l’equipaggio dell’ISS stava dormendo, la Soyuz TMA-1 è stata lanciata alle 03:11:11 GMT del 30 Ottobre 2002, attraverso una pesante cortina di nebbia, dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan in cima ad un vettore Soyuz FG. Al momento del decollo la capsula pesava 7220 Kg, secondo quanto riferito dal TsUP di Korolev.
Secondo il sistema di numerazione della NASA, questa è stata la missione 5S (5 Soyuz), detta anche “taxi flight n. 4”, che aveva fra i suoi principali obiettivi quello della sostituzione della Soyuz oramai da sei mesi agganciata all’ISS. L’equipaggio della TMA-1 quindi, sarebbe ritornato a sulla Terra con la vecchia Soyuz TM-34, lasciando in orbita la nuova capsula agganciata all’ISS, come scialuppa di salvataggio per l’equipaggio.
La partenza di questa missione è stata ritardata di due giorni per via del guasto del vettore Soyuz-U del il 15 Ottobre 2002 presso il Cosmodromo di Plesetsk. Dopo accurate indagini si è deciso che il guasto del Soyuz-U non forniva alcun indizio che potesse inficiare il buon esito del lancio del Soyuz-U con la capsula Soyuz.
L’equipaggio di questa nave spaziale della nuova generazione consisteva nel Comandante russo Sergei Zalyotin, dall’Ingegnere del volo e astronauta dell’ESA Frank De Winne belga, e dall’Ingegnere del Volo Yuri Lonchakov russo. Il loro call-sign era Yenesei.
I due cosmonauti avrebbero aiutato De Winne nello svolgimento del programma scientifico dell’ESA chiamato “Odissea”, costituito dal 23 esperimenti, ed inoltre avrebbero coadiuvato il collega russo Valeri Korzun nella conduzione di un’altra piccola serie di esperimenti scientifici.
Il 31 Ottobre, mentre l’equipaggio dell’ISS stava godendo di una giornata di riposo per la notte di Halloween, gli uomini dellaTMA-1 hanno eseguito una delle 5 serie di accensioni dei motori per portare la Soyuz in prossimità del Complesso.
Doking della TMA-1
Con l’ausilio della nuova telecamera esterna del Laboratorio Destiny, e dei dispositivi per le riprese del traliccio S1, la Soyuz TMA-1 si è agganciata al modulo Pirs alle 05:01:20 GMT del 1 Novembre, portando la massa totale del Complesso orbitale a 172,6 tons.
Il quarto equipaggio in visita è entrato quindi nel modulo Zvezda, per ricevere il benvenuto da Korzun, Whitson e Treshchev.
Il lavoro scientifico del taxi crew
Il programma scientifico dell’ESA, relativo a questa missione, ha riguardato le aree della biologia, della fisiologia umana, e della fisica.
L’esperimento di biologia Aquarius B era composto da tre parti:
- Vitamina D. Con questo esperimento si sono caratterizzati gli effetti dell’assenza di peso sul meccanismo di azione dellaVitamina D negli osteoblasti;
- Segnali Rho. Questo esperimento ha studiato l’influenza della microgravità su delle specifiche molecole “segnale” dei fibroblasti umani;
- Ramiros. L’esperimento ha studiato gli effetti delle radiazioni da particelle pesanti sui tessuti dei mammiferi.
Nel campo della microbiologia, l’esperimento Message ha studiato gli effeti sul patrimonio genetico di alcuni batteri, con particolare attenzione ai geni coinvolti nelle risposte agli stress e nella mobilità (flagelli). Inoltre si è prestata attenzione ai riarrangiamenti genetici.
Riguardo alla cardioscienza, l’esperimento Cardiogog ha cercato di misurare “gli effetti della microgravità sui sistemi cardiovascolare e respiratorio, lo stress, le capacità cognitive ed il responso fisiologico durante il volo spaziale.” Una seconda ricerca, chiamata Neurocog, ha visto il soggetto sottoposto all’esperimento, tenere dei turni in posture fisse per svolgere ricerche sull’ “integrazione delle percezioni visive, vestibolari e propriocettive, nella percezione della posizione del corpo nello spazio.”
L’esperimento Neurocog ha implicato la vestizione, da parte del soggetto, di un copricapo dotato di elettrodi attaccati con del nastro adesivo alla sua testa. La NASA ha detto che l’esperimento Cardiocog ha visto “la vestizione di un equipaggiamento appropriato, con delle protezioni per le orecchie e l’esecuzione di misurazioni della pressione sanguigna arteriosa tramite uno sfigmomanometro. Il tutto con il supportodi un computer. Delle speciali istruzioni per la sicurezza sono state inviate all’equipaggio, nella improbabile evenienza che le pericolose batterie al cloruro di tionile, ancora sotto osservazione da parte degli esperti di sicurezza, potessero avere delle perdite.” Queste batterie sono state sigillate nel compartimento orbitale della Soyuz TM-34, e quindi distrutte al suo rientro nell’atmosfera.
Gli esperimenti relativi alla fisiologia umana hanno incluso: l’esperimento Sympatho, che ha comportato la raccolta di sangue con lo scopo di testare un’ipotesi che spiegava i cambiamenti nell’attività simpatoadrenale durante i voli spaziali; l’esperimento Virus, che tramite campionamenti di saliva ha monitorato la riattivazione di virus latenti e la loro diffusione fra gli astronauti; l’esperimento Sleep, composto da alcuni questionari che gli astronauti hanno dovuto compilare ogni mattino dopo ogni sveglia.
Degli esperimenti riguardanti la fisica, quettro hanno comportato l’utilizzo della Microgravity Science Glovebox dell’ESA.
Gli esperimenti con la Glovebox sono stati : il DCCO: Questo esperimento ha misurato i coefficienti di diffusione isotermicai miscele a due e tre componenti, simulando le proprietà effettive dell’olio crudo;
Il Nanoslab: Uno studio dei meccanismi di aggregazione e della cinetica dei nanocompositi ZSM-5 e Silicate-1 in condizioni di microgravità. Nonostante i migliori sforzi effettuati da De Winne e dagli ingegneri dell’ESA a terra, questo esperimento non ha funzionato, e dovrà essere svolto da un altro equipaggio;
ROMISS: Uno studio sulla crescita dei cristalli di proteina monitorata da un microscopio digitale olografico.
Cosmic: Una ricerca sulla formazione di microstrutture nella polvere di titanio-alluminio-berillio pressata in pellets, tramite la sintesi di combustione auto-propagante ad alta temperatura.
Gli altri due esperimenti sulla fisica, non hanno visto l’utilizzo della Glovebox son stati: il GCF: Ovvero la cristallizzazione di proteine nella Granada Crystallisation Facility; e lo Zeogrid, ovvero uno studio sulle strutture e la morfologia delle Zeogrids ottenute in condizioni di microgravità.
Due esperimenti del programma dell’ESA erano designati a scopo educativo, ed hanno riguardato la ripresa televisiva di “semplici fenomeni fisici”… De Winne e Lonchakov hanno utilizzato delle sacche da bere, trasparenti, della paglia, degli aeroplanini in balsa, e altri semplici oggetti come penne, souvenirs e delle guarnizioni in gomma, per illustrare la formazione di bolle d’aria nei liquidi, la caduta di acqua su superfici dure, il volo dell’aeroplanino di balsa in condizioni di zero-G, e “tirando” degli oggetti solidi piuttosto che lasciandoli “cadere”.
Un esperimento di osservazione della Terra dell’ESA, chiamato LSO, è stato la continuazione di precedenti ricerche sugli strati superiori dell’atmosfera.
Inoltre, nel corso dell’intera missione, Lonchakov ha raccolto delle misurazioni acustiche nel segmento russo.
In aggiunta alle proprie attività, l’Expedition crew, ha dato una mano ai colleghi della Soyuz con il lavoro scientifico. In particolare Whitson ha aiutato De Winne con alcuni esperimenti della Glovebox, che ogni tanto davano delle noie, e si è anche organizzata per svolgere dei lavori con il sistema di isolamento dalle vibrazioni ARIS, nell’EXPRESS Rack-2 del Destiny. L’Ufficiale Scientifico ed il Comandante Korzun inoltre, hanno terminato le sessioni di ricerca con l’esperimento sulla funzionalità polmonare prendendo delle misurazioni sulle proprie funzioni polmonari.
Il ritorno della Soyuz TM-34
La capsula si è staccata dal Complesso in orario alle 20:44 GMT del 9 Novembre e, ripresa dalle videocamere del Laboratorio Destiny e del traliccio S1, è stata spinta via su un’orbita indipendente dal cosmonauta Zalyotin.
La cabina di discesa della Soyuz TM-34 è atterrata alle 00:04 GMT del 10 Novembre, compiendo il primo atterraggio notturno da parte dei russi dopo 10 anni. Essa si è posata a nord-est della città di Arkalykh (a 51 gradi N, e 67,35 gradi E) stabilendo la durata della missione in 10 giorni, 20 h, 52’ e 49’’.
Il personale incaricato del recupero è giunto quasi subito sul luogo dell’atterraggio e, a dispetto della temperatura esterna di -10 gradi C, ha aperto il portello della capsula appena 15 minuti dopo l’atterraggio. Per via del buio e della mancanza di riferimenti visivi, De Winne ha detto che l’atterraggio ha preso l’equipaggio un po’ di sorpresa. Zalyotin ha detto che l’atterraggio è stato “un po’ duro”.
La capsula è ruzzolata per qualche secondo, secondo il racconto di De Winne, e dopo l’apertura del portello il team di recupero ha costruito una tenda per riparare momentaneamente i cosmonauti dal freddo, prima di farli uscire dopo circa 30 minuti dall’atterraggio.