[2003-01] Gennaio 2003 - ISS Mission Log

Libera traduzione e adattamento dell’articolo “Orbital operations” di Neville Kidger, pubblicato sul numero del mese di Aprile 2003 Vol. 45 della rivista “Spaceflight” della BIS

01/01/03
L’inizio ufficiale del Nuovo Anno secondo GMT, è avvenuto durante il periodo di sonno dell’equipaggio. La giornata lavorativa dell’Expedition Six, composta dagli americani Kenneth Bowersox e Donald Pettit, e dal russo Nikolai Budarin, ha riguardato solo alcuni lavori di manutenzione, lo svolgimento degli esercizi fisici e la possibilità di godere di un pò di tempo libero.
Pettit ha misurato i livelli del biossido di carbonio e Bowersox ha disattivato l’esperimento Zeolite Crystal Growth dopo l’ultima corsa.

02/01/03
L’Ufficiale Scientifico dell’ISS Don Pettit ha fatto un checkout funzionale dell’equipaggiamento ultrasonico dell’Human Research Facility, e con Bowersox ha compilato un questionario sull’alimentazione (l’esperimento Interactions non era previsto per l’equipaggio dell’Expedition Six).
Più tardi, tutti e tre gli spazionauti hanno partecipato ad una prova sull’emergenza da incendio, che è durata circa un’ora. E’ stato riferito che il sistema audio fra il segmento statunitense e quello russo, ha avuto un guasto in uno dei suoi canali.
Sono stati raccolti i dati audiometrici e sulla concentrazione della CO2, ed è stato fatto l’inventario dell’equipaggiamento medico.

03/01/03
La NASA ha riferito che la giornata lavorativa:" E’ stata dedicata alla misurazione del rumore all’interno dei vari moduli della Stazione Spaziale, nel tentativo di caratterizzarne i livello di rumore. E’ stata fatta una corsa con l’esperimento Zeolyte Crystal Growth, tramite il quale gli scienziati stanno tentando da tempo di far crescere dei cristalli più grandi di quelli che normalmente vengono fatti crescere sulla Terra. I cristalli di zeolite formano la spina dorsale dell’industria dei processi chimici. Dei cristalli più grandi e più puri, possono incrementre la quantità di carburante che può essere prodotto da un barile di petrolio, rendendo l’industria petrolchimica più efficiente."
Bowersox “ha scaricato i campioni completati due giorni prima dall’esperimento Zeolite, ed ha riconfigurato la fornace per un altro round di tests. Dopo aver fatto girare ognuno dei 19 tubi dei nuovi campioni, per ridurre il numero di bolle nei contenitori, l’astronauta ha installato i campioni nella fornace ZCG per iniziare la sessione della durata programmata di 15 giorni.”
Bowersox ha anche lavorato con l’esperimento ARIS nell’EXPRESS Rack 2.

04-05/01/03
Le pulizie standard di routine che caratterizzano la fine della settimana lavorativa sull’ISS, sono state seguite da alcune ispezioni e manutenzioni del generatore di ossigeno e separatore dell’acqua di condensa russo.

06/01/03
La nuova settimana lavorativa è iniziata con l’annuncio, da parte della NASA, che Nikolai Budarin era stato sostituito da Don Pettit come EV-2 crewman, per l’EVA “stage” della missione, che era stata rinviata dalla metà di Dicembre.
Budarin e Pettit hanno condotto un esperimento medico russo, nel corso del loro turno di esercizi sul tappeto rotante. Bowersox ha preparato l’esperimento FOOT, che verrà usato più tardi, mentre gli ingegneri del volo hanno campionato l’aria del Complesso e hanno svolto delle altre manutenzioni.
Il POC del Marshall Spaceflight Centre ha riferito che gli uomini: " hanno continuato a eseguire controlli e manutenzioni sui payloads e sugli equipaggiamenti della Stazione Spaziale…
Il Protein Crystal Growth-Single Locker Thermal Enclosure System (PCG-STES) ha continuato a funzionare normalmente nella sua modalità automatica. L’esperimento passivo Materials ISS Experiment (MISSE) ha continuato la sua esposizione, ed il suo ritiro dall’ambiente esterno per la conseguente spedizione a terra, è previsto durante l’Expedition Seven. “Quest’ultimo esperimento è montato esternamente al Complesso ed è costantemente esposto alle condizioni estreme dell’ambiente spaziale.”

07/01/03
Budarin ha ricevuto gli auguri telefonici da parte del Patriarca Alessio II, nel giorno del Natale Ortodosso.
Bowersox ha intrapreso l’esperimento FOOT, indossando un indumento con 20 elettrodi e delle scarpe con dei sensori per la misurazione delle forze di impatto sul fondo del piede, per questa sessione della durata prevista di 12 h. Questo esperimento serve per determinare gli stress che sopportano i suoi piedi e le sue gambe, al fine di meglio comprendere i fenomeni dell’indebolimento delle ossa e della perdita di massa muscolare evidenziati dagli astronauti in condizioni di Zero-G (sulla Mir, per esempio, i cosmonauti perdevano tanta massa ossea in un mese quanta ne perdevano, statisticamente parlando, le donne in post-menopausa in un anno).

08/01/03
Budarin ha sostituito la batteria N.5 dello Zvezda, che era guasta, con un nuova, caricandola poi, sulla Progress per la sua eliminazione. La NASA ha detto che una seconda batteria da 800A (delle 8 del modulo), si era guastata, e che sarebbe stata sostituita successivamente.
Bowersox e Pettit hanno lavorato con il software del braccio robotico della Stazione SSRMS, in vista delle future operazioni da effettuarsi con esso. Inoltre hanno effettato delle letture sulla qualità dell’aria, e hanno trasferito dei dati scietifici alla HRF Rack del Destiny.

09/01/03
Budarin ha sostituito una pompa per il vuoto all’apparecchio Vozdukh, con una di ricambio giunta in orbita con la Progress. Questa operazione ha riportato lo scrubber della CO2 alla piena funzionalità. Il CDRA è stato più tardi disattivato.
Poi, Bowersox e Pettit hanno lavorato con il Canadarm2 SSRMS per effettuare una ricognizione televisiva di alcune aree esterne specifiche del Complesso. A proposito di queste aree la NASA ha detto che erano: (1) L’apertura della copertura termica MLI (Multi Layer Insulation) di uno dei quattro tubi flessibili del RBVM (Radiator Beam Valve Module), (2) Il radiatore termico a tubi RPDA ORU Z1 (Remote Power Distribuition Assembly/Orbit Replaceable Unit), (3) Il basamento del radiatore di coda, e (4) L’intero radiatore. Tutte queste osservazioni sono state fatte alla ricerca di eventuali danni come bolle, crateri, crepe ecc."

10/01/03
L’equipaggio si è preparato per l’EVA della settimana successiva, nella camera d’equilibrio Quest, dove Bowersox e Pettit hanno installato i dispositivi metox per la rigenerazione delle cartucce, che servono ad assorbire la CO2 delle tute. Inoltre hanno preparato le attrezzature e gli equipaggiamenti per il lavoro extraveicolare. Budarin, durante l’EVA, sarà ai comandi dell videocamere del’ SSRMS.

11-12/01/03
L’equipaggio ha svolto le normali attività di routine del fine settimana. In aggiunta, Budarin ha sostituito il separatore aria/condensa BRPK-1 del sistema di elaborazione della condensa, mentre la coppia statunitense ha lavorato con il condizionatore dell’aria Common Cabin.
Il 12 Gennaio, l’equipaggio si è sottoposto ai tests biomedici di un protocollo russo, che hanno compreso la misurazione della massa corporea e del volume dei polpacci. Pettit ha sistemato la propria tuta EMU per evitare “il considerevole dolore ai piedi” provato dal collega Michael Lopez-Alegria durante le EVAs della missione 11A, causato dall’allungamento della spina dorsale dell’astronauta in assenza di peso.
Budarin si è dato alla fotografia della superficie terrestre, nell’ambito degli esperimenti Uragan e Diatomeya, ed inoltre ha scattato immagini della piastra-spia Kromka posta all’esterno del modulo Zvezda.

13/01/03
La settimana dell’unica EVA pianificata per questa Expedition, è iniziata con i tests medici per entrambi i programmi russo ed americano, eseguiti prima della colazione, sia per Bowersox che Pettit. Budarin ha controllato i canali delle comunicazioni nel modulo Zvezda, prima delle prove delle procedure connesse all’EVA, che sono andate dalle prove di prebreathing e di vestizione, a quella della depressurizzazione della camera di compensazione, esclusi però i controlli sulle unità di sicurezza SAFER.
Poiché i piani dell’EVA prevedevano tra l’altro, che Bowersox tenesse Pettit per le gambe per permettere al Flight Engineer di pulire un’unità di docking, i due astronauti hanno simulato questa procedura. (L’iniziale intenzione di usare il Canadarm2 durante l’EVA, è stata abbandonata quando Pettit è stato sostituito da Budarin, poiché il russo non era qualificato per l’utilizzo del braccio robotico.)
Nel frattempo la NASA ha riferito che lo scrubber della CO2 Vozdukh si era guastato ancora, e che era stato riattivato il Carbon Dioxide Remover Assembly statunitense.
Gli ingegneri del TsUP si sono messi al lavoro sulle procedure da inviare a Budarin per la prossima ispezione dell’unità.

14/01/03
Durante questa giornata, relativamente leggera, prima dell’EVA, gli uomini hanno ripassato e discusso le timeline dell’escursione esterna.
Bowersox ha lavorato con le tute EMU e le cartucce metox, e ha fatto gli ultimi aggiustamenti sulle cassette degli attrezzi.

La sostituzione di Budarin dal ruolo di EVA crewman
L’unica EVA della missione Expedition Six, sarebbe dovuta essere stata condotta da Kenneth Bowersox e Nikolai Budarin. Il cosmonauta russo sarebbe stato il primo della sua nazione ad effettuare un EVA indossando una tuta americana EMU, uscendo dall’airlock Quest dell’ISS.
Purtroppo, dopo l’analisi dei dati cardiovascolari ottenuti dalle sessioni degli esercizi con la bicicletta statica del 5 Dicembre, i medici della NASA hanno decretato che Budarin non incontrava i criteri medici stabiliti dalla controparte americana riguardo agli uomini dell’equipaggio prescelti per l’attività extraveicolare. Specificatamente, dicono fonti russe, il tasso di consumo dell’ossigeno di Budarin, era al di sotto dei livelli stabiliti dai protocolli statunitensi.
Al momento la NASA disse semplicemente che l’EVA era stata rinviata a Gennaio, senza menzionare il nome di Budarin. Tuttavia, una volta che la NASA ha annunciato che Don Pettit avrebbe sostituito il cosmonauta, l’identità della persona sostituita non era più un’incognita.
L’ente spaziale americano non ha voluto fornire alcun spiegazione medica sulla decisione presa, anche per motivi di privacy.
Gli esperti del TsUP, comunque, hanno voluto comunicare la ragione della sostituzione di Budarin, ed hanno aggiunto che l’esperto cosmonauta non sarebbe stato escluso anche dalle EVAs russe. Le “peculiarità” del suo sistema cardiovascolare non gli hanno impedito, in precedenza, di partecipare a ben otto escursioni al di fuori della Mir, nel 1995 e nel 1998, collezionando oltre 44 ore di esperienza nello spazio aperto.
E’ ovvio che la parte russa non era d’accordo con la decisione presa dai colleghi d’oltre oceano, anche perché in tutto il resto delle analisi, Budarin è risultato essere in buona salute ed in piena forma, e certamente non era malato.
Al fastidio di Budarin, per questa esclusione, si è così contrapposta la felicità di Pettit, che parecchi mesi prima si era visto anche cedere il posto di Flight Engineer dell’Expedition Six da Don Thomas. Un report attendibile ha dichiarato che Thomas era stato messo a terra dalla NASA perché esistevano forti preoccupazioni sul fatto che missioni a lunga durata avrebbero umentato in lui le possibilità di ammalarsi. Anche in questo caso l’ente spaziale americano non ha voluto entrare nei particolari medici della questione.
Ora, per sfortuna di Budarin, Pettit avrebbe dovuto effettuare un’EVA; una procedura per la quale lui si era allenato molto meno del collega russo, e del quale aveva molta meno esperienza. Durante l’EVA Budarin avrebbe usato le videocamere del Canadarm2, perchè, diversamente da Pettit, egli non era qualificato per pilotare il braccio robotico.
Per una probabile conseguenza, il 23 Gennaio, l’agenzia russa Interfax ha detto che i cosmonauti Pavel Vinogradov ed Aleksandr Poleshchuk erano stati sospesi dal training. Entrambi i cosmonauiti avevano volato sulla Mir, in passato, ed entrambi erano di back-up al momento, ha concluso l’agenzia.

15/01/03
Prima dell’inizio dell’EVA, gli ingegneri robotici del Mission Control di Houston hanno inviato i comandi per muovere il Mobile Transporter della Stazione dal limite estremo della trave P1, alla sua normale posizione di parcheggio al centro del segmento della trave S0, per proteggere il suo cavo ombelicale da eventuali danni derivanti da collisioni con detriti orbitali. Il Transporter ha iniziato il suo movimento dalla Truss P1 alla Truss S0 alle 07:53 GMT fissandosi al suo punto di parcheggio circa 20 minuti più tardi.
Bowersox e Pettit hanno incominciato la loro EVA circa 20 minuti dopo il previsto, alle 12:50 GMT, a seguito di un problema insorto con una cinghia del rivestimento termico interno del portello. L’inizio dell’EVA è stato segnalato dai due spazionauti, quando le due tute EMU hanno iniziato ad attingere energia dalle loro batterie interne.
“Subito dopo, Bowersox ha riferito di una perdita dei dati digitali dei sistemi della sua tuta. Questo fatto lo ha costretto a spegnere ed accendere la tuta risolvendo il problema.” Ha detto la NASA. "Una volta fuori, Bowersox e Pettit hanno velocemente preparato le proprie attrezzature, e poi si sono mossi verso il traliccio Port One (P1) recentemente installato, dove hanno allentato gli altri dieci fermi, che sono serviti per mantenere saldamente in posizione il sistema del radiatore del traliccio, durante la fase di lancio. Gli altri otto fermi, erano stati allentati quando il traliccio è giunto in orbita lo scorso mese di Novembre, con la missione STS-113.
"I controllori del volo, quindi, hanno inviato i comandi per il dispiegamento del radiatore centrale del P1, permettendogli di estendersi completamente fino alla lunghezza di 75 piedi (25 m), e preparando il sistema per la sua attivazione prevista più tardi nel corso del 2003, al fine di fornire altro potere refrigerante ai sistemi della Stazione.
Il pannello del radiatore ha impiegato solamente nove minuti per estendersi.
“Dopo aver ispezionato dell’hardware sul traliccio P1, per conto degli ingegneri a terra, i due spacewalkers si sono diretti verso il modulo di connessione Unity, dove Pettit ha usato del nastro Kapton per rimuovere della polvere simile a sabbia da un anello di tenuta, sul Common Berthing Mechanism inferiore, lasciandolo così pronto per agganciare il Multi Purpose Logistic Module (MPLM) che giungerà in orbita con lo Shuttle nel prossimo mese di Marzo.”
E’ stato durante questa operazione di pulizia che Bowersox, assicurati i propri piedi nel foot restraint, ha tenuto Pettit per le gambe mentre lo scienziato si è proteso verso il meccanismo CBM. Pettit ha gradito questa operazione, definibile come l’attaccare dei posters al muro, indossando dei guantoni da saldatore.
"Bowersox e Pettit non sono stati in grado di completare una mansione di minore importanza: l’installazione di alcune attrezzature su un corrimano posto sul traliccio Starboard One (S1) Truss, che i futuri colleghi spacewalkers useranno per spostarsi su e giù dal sistema di tralicci della Sazione. Un sostegno da installare non si è voluto staccare dalla sua posizione di fissaggio, probabilmente per colpa di uno spinotto che si era bloccato. Questi lavori non urgenti, comunque, verranno completati dalle prossime escursioni delle future Expeditions.
“Verso la fine della loro spacewalk, Bowersox e Pettit sono ritornati verso il centro della Stazione, per permettere a Pettit di ritirare degli attrezzi sul traliccio Z1 ed eseguire dei controlli sullo stato di salute di un serbatoio di ammoniaca che era stato spedito in orbita per la struttura dei pannelli solari P6, nel corso del 2001. Questo sistema ad ammoniaca verrà usato per riempire parzialmente i circuiti di refrigerazione del traliccio P1, durante un complesso volo d’assemblaggio dello Shuttle, verso la fine di quest’anno, nel bel mezzo della fase di riconfigurazione dei sistemi energetici della Stazione.” Un rapporto finale ha stimato che che il tank EAS era pieno per il 98,4%.
Rientrando nel Airlock Qest “Bowersox e Pettit hanno usato delle cesoie per tagliare la cinghia della copertura del portello, che aveva interferito con la rotazione della maniglia del portello stesso, all’inizio della spacewalk.
Il portello si è chiuso normalmente, (alle 19:41 GMT), e questo problema, in futuro, non dovrebbe più ripresentarsi.” ha concluso la NASA.
L’EVA è durata 6h e 51’, portando il tempo totale passato dai vari astronauti, all’esterno dell’ISS, per le varie operazioni di assemblaggio e manutenzione, a 312 h e 11’.

16/01/03
Bowersox e Pettit si sono sottoposti a delle sessioni dell’esperimento sulla funzionalità polmonare PuFF dell’Human Research Facility.
Budarin ha svolto i lavori relativi alla manutenzione quotidiana dei sistemi, e ha lavorato con l’esperimento di geofisica russo Molniya-SM per risolvere i problemi operativi avuti con questa attrezzatura durante le sessioni precedenti, effettuate nel Settembre del 2002.
Bowersox e Pettit hanno discusso della loro EVA con il personale di terra. Le altre attività post-EVA, hanno incluso lo scaricamento delle batterie delle tute.

17/01/03
Budarin ha passato la maggior parte della sua giornata lavorativa nelle operazioni di rimozione del sistema di rendezvous ed approccio Kurs-A dalla capsula-cargo Progress M1-9, per la sua rispedizione a Terra per un nuovo uso. L’Ingegnere del Volo russo, più tardi ha testato i canali per le comunicazioni del sistema di docking manuale TORU fra lo Zvezda e la Progress, con il supporto ingegneristico del TsUP di Krolev, mentre la Stazione si strovava nel range d’azione delle stazioni radio russe.
Il previsto utilizzo dell’analizzatore del carbonio organico totale non ha avuto successo, e l’unità è stata, dopo vari tentativi di riparazione andati a vuoto, dichiarata guasta. La NASA ha informato che la rottura di questo strumento ha significato la perdita della possibilità di analisi dell’acqua potabile nel corso di questa Expedition, e che tali analisi sarebbero state fatte dopo il volo.

18-19/01/03
Sabato Bowersox ha disattivato gli heaters della fornace del Zeolite Crystal Growth, e ha impiegato quattro ore per sostituire un regolatore dell’ossigeno nel Quest.
Domenica 19 Gennaio, l’equipaggio si è messo al lavoro per risolvere l’avaria del sistema Vozdukh. La NASA ha descritto questa operazione nel seguente modo: “Dopo i preparativi per il checkout della pompa per il vuoto VN sospetta, del sistema di rimozione della CO2 (scrubber) e il relativo scollegamento della sua telemetria interna BITS2-12, Budarin avrebbe rimosso la pompa per l’effettuazione di una serie di misure di resistenza elettrica fra i terminali/pins dei connettori della pompa, tramite un ohmmetro portatile. A seguito dei risultati di queste misure, e dopo aver ascoltato i pareri dei tecnici del MCC-M/TsUP, egli avrebbe installato una nuova pompa di ricambio piuttosto che rimontare quella vecchia per la prosecuzione delle verifiche. Se questa operazione avrebbe avuto successo, il Vozdukh sarebbe stato attivato nella modalità a ciclo automatico.”
La procedura, comunque, ha dato gli esiti sperati, e l’unità è stata riattivata.

20/10/03
L’ottava settimana dell’Expedition Six, è iniziata con i tests medici per Budarin, che ha indossato le ghette a pressione Chibis per il programma medico russo Cardio-Dont, per la misurazione della funzione del suo sistema cardiovascolare.
L’ingegnere russo, più tardi ha iniziato il setup e le operazioni con l’esperimento russo Plasma Crystal 3, nello Zvezda. La NASA ha detto che Budarin aveva dovuto creare un dischetto con uno speciale software di istallazione da usare prima dell’attivazione dell’esperimento del giorno dopo.
Bowersox ha lavorato con il computer dell’EXPRESS Rack 1, in preparazione agli aggiornamenti che esso riceverà prossimamente, un lavoro controllato dal POC del Marshall.
Egli ha anche scaricato i campioni dell’ultimo turno di lavoro dell’esperimento Zeolite Crystal Growth.

21/01/03
Budarin ha attivato l’attrezzatura del Plasma Crystal 3, spegnendolo prima del riposo notturno. Durante questa giornata molto impegnativa, egli ha anche sostituito quattro cartucce dei filtri per la polvere nel modulo Zvezda, ha cambiato il monoblock di un database del sottosistema per la telemetria, sembre nello Zvezda (un lavoro durato 2 ore), ed ha ispezionato e sostituito delle parti di due valvole d’emergenza per il vuoto dell’unità Vozdukh.
Bowersox ha lavorato nel Destiny controllando lo strumento HRF GASMAP; un test periodico sullo status operativo dell’unità, ha preparato dei dati scientifici da inviare a Terra, e, con l’aiuto di Pettit, ha ripassato il pacchetto del software dell’SSRMS per il loro prossimo “Robotics Day” in programma.
Pettit ha ispezionato alcune parti dell’esperimento InSpace (Un esperimento della Microgravity Sciences Glovebox), trovando una pila di lamine rotta, mentre le altre cinque erano intatte. L’unità rotta è stata sostituita, e questo fatto non dovrebbe inficiare gli obiettivi scientifici dell’esperimento.
L’esperimento, comunque, non si sarebbe potuto effettuare fino a quando una nuova unità Power Distribuition Controller, per la MSG non sarebbe giunta sul Complesso agli inizi di Febbraio con il prossimo cargo Progress.

22/01/03
L’evento principale della giornata è stata l’espulsione dell’acqua di condensa dal sistema di raccolta del Destiny e dai due contenitori riempiti dall’equipaggio con la condensa di altri sistemi della Stazione.
Alle 08:35 GMT il controllo del complesso è passato al Segmento Russo controllato dal TsUP. La NASA ha detto che il centro di controllo di Korolev ha manovrato il complesso nella modalità chiamata YVV o “Barbecue attitude” (asse Y nel vettore velocità), con il pompaggio della condensa effettuato dal Lab in un settore 60 gradi all’interno dal retrogrado (vettore di velocità negativo). Poi, l’attitudine è stata riportata a XPOP (asse X perpendicolare al piano dell.orbita), e i giroscopi americani CMGs hanno ripreso la gestione dell’assetto. Per favorire il risparmio di propellente, la sua gestione viene attentamente monitorata dai computers laptop russi."
Più tardi, la NASA ha dichiarato che la procedura aveva consumato circa 20 Kg di carburante contro i 25 Kg previsti.

23/01/03
Bowersox e Pettit hanno effettuato le operazioni con il Canadarm2, andando anche a compiere delle osservazioni sul radiatore del traliccio S1 che stava dando agli ingegneri preoccupazioni di carattere logistico durante la fase di checkout del giunto rotante.
Più tardi la NASA ha confermato che c’era abbastanza spazio (agio) fra il pannello radiatore S1 esteso, e il pannello identico, del traliccio P6.

24/01/03
Gli astronauti si sono sottoposti all’esperimento medico russo da effettuarsi ogni 90 giorni e prima e dopo le EVAs, raccogliendo ed analizzando le proprie urine. Inoltre hanno effettuato un test americano sulla salute. Pettit ha iniziato ha stendere il diario sulla propria dieta, nell’ambito del Renal Stone experiment.

Budarin ha svolto un’altra corsa sperimentale con il Plasma Crystal 3, ed ha sostituito una delle batterie da 800A dello Zarya, riportando il modulo ad avere la completa disponibilità del proprio blocco di batterie.
Al termine della giornata, Budarin ha smantellato l’equipaggiamento del Plasma Crystal 3.
Quest’oggi l’equipaggio ha iniziato i preparativi per la missione STS-114, iniziando ad imballare del materiale. Questa missione porterà in orbita l’equipaggio dell’Expedition Seven, e riporterà loro a Terra.
Il carico finale di ossigeno è stato trasferito nelle cabine dell’ISS, dalla Progress (la NASA ha detto che apparentemente erano stati trasferiti uguali quantitativi di ossigeno e azoto, ma la pressione era risultata leggermente più alta del previsto).
L’ente americano ha informato che il controller della Microgravity Science Glovebox di ricambio, sarebbe stato spedito al Cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan per essere incluso nel carico della Progress M-47. La capsula sarebbe decollata il 2 Febbraio, ed i russi avevano ritardato il loro ultimo aereo per Baikonur di un giorno, per caricare in tempo il pezzo di ricambio di importanza vitale.

25-26/01/03
L’equipaggio, durante il weekend, ha sostituito la piastra di sostegno dell’antenna ECOMM (early communications), posta sull’oblò lato stelle del Node Unity (in direzione dell’airlock Quest) con dei nuovi vetri. Gli uomini hanno dovuto indossare dei guanti particolari per maneggiare la vecchia piastra.
Questa operazione di rimozione e montaggio è stata seguita da un check delle perdite del finestrino (cinque rilievi della pressione, nell’arco di 24 h), per verificare che i nuovi vetri potessero sopportare le future attività extraveicolari dell’airlock.

27/01/03
Come di norma all’inizio di ogni settimana lavorativa, gli uomini si sono sottoposti alle consuete misurazioni della massa corporea e del volume dei polpacci.
Bowersox ha svolto la quarta fase dell’aggiornamento del software della Stazione, questa volta sui sistemi dell’EXPRESS Rack 3. Pettit ha misurato le radiazioni.
Riguardo ai lavori sui vari sistemi, Budarin ha controllato l’efficienza di una valvola a vuoto d’emergenza di scorta dello scrubber Vozdukh, ed ha controllato le altre valvole e le altre pompe. Inoltre, egli ha verificato la pressione della Soyuz TMA-1 agganciata al modulo Pirs.
La NASA ha detto che alle 13:40 GMT: “il controllo dell’attitudine dell’ISS è passato ai propulsori dell’MCS russo (Motion Control System), per un test sull’attitudine di volo del programma di docking del sistema Kurs, effettuato dal TsUP. Più tardi l’attitudine della Stazione è stata impostata nella modalità di docking prima, e nella modalità Inerziale (free drift) poi, per consentire i tests del veicolo Progress, nella fase di docking controllato manualmente con il sistema di backup di approccio e docking TORU. Il tutto con i pannelli solari dei moduli Zvezda e Zarya FGB bloccati temporaneamente nella posizione “non-tracking”, cioè bloccati in modo da non poter seguire la luce solare per generare energia.”
Il test è stato effettuato per la verifica di nuove procedure che prevedevano l’utilizzo di solamente una delle due antenne Kurs montate ai bordi dei pannelli solari dello Zvezda.
Secondo quanto riferito dalla NASA, una di queste antenne è stata fatta funzionare ad intermittenza, ed il test ha mostrato che un’operazione di docking tramite il sistema Kurs, può essere portata a termine con successo, anche con solamente una antenna dell’ISS funzionante.
Durante la giornata, Bowersox, Pettit e Budarin hanno avuto una conversazione radiofonica con il turno “rosso” (Red shift) dell’Orbiter Columbia, composto da Rick Husband, Laurel Clark, Ilan Ramon (il primo astronauta israeliano), e Kalpana Chawla, all’approssimarsi del termine della missione scientifica di 16 giorni STS-107. Il “Blue shift”, composto da Willie McCool, Michael Anderson e David Brown stava dormendo nel Columbia, infatti, per via delle operazioni scientifiche programmate nell’arco delle 24 h, i due turni nei quali era stato diviso l’equipaggio dell’STS-107, erano svegli contemporaneamente solo durante i brevi periodi dei passaggi di consegne.
La NASA, per questo tipo di comunicazioni, aveva dovuto assicurare alla controparte russa, che i segnali radio non sarebbero andati ad interferire con il loro test di docking.

28/01/03
Quest’oggi, entrambi gli equipaggi dell’ISS e dell’STS-107, hanno commemorato i caduti del programma spaziale statunitense; gli equipaggi dell’Apollo 1 e dell’STS-51 L/Challenger, che hanno trovato la morte il 27 Gennaio 1967 e il 28 Gennaio 1986 rispettivamente.
L’equipaggio dell’ISS ha iniziato a caricare la Progress M1-9 con l’equipaggiamento usato nel corso della missione, in preparazione all’undocking ed al rientro della capsula, previsto nei prossimi giorni.
In questa giornata lavorativa fitta di impegni, gli uomini dell’ISS hanno fatto una prova dei dei loro sedili Kazbek montati sulla Soyuz TMA-1, durante la quale essi hanno indossato anche le loro tute da lancio/rientro Sokol (che verrebbero usate normalmente nel caso di un’evacuazione d’emergenza della Stazione).
Budarin ha controllato degli interruttori del Pirs, la crescita delle piante dell’esperimento apposito, ed ha predisposto l’esperimento russo Ecosphera per il campionamento dell’aria ed il campionamento microbiologico nello Zvezda.

29/01/03
E’ continuato il caricamento della Progress
La NASA ha detto che fra il materiale caricato vi erano 10 detectors del fumo, venti contenitori di rifiuti solidi, quattro separatori aria/acqua BRPK, filtri, contenitori di liquidi, indumenti usati, articoli da igiene personale usati, ed anche delle “bubble gum”.
Pettit ha attivato il Carbon Dioxide Removal Assembly statunitense, per migliorare la pulizia della fiamma, visto che aveva appena attivato il dispositivo metox per la rigenerazione dei filtri nell’airlock Quest.
La NASA ha riferito che il Vozdukh era stato spento nella serata. Questa operazione era una parte di un “test sull’efficienza a lunga durata delle cartucce russe a LiOH (Litio Idrossido)”, ha confermato la NASA. Questo test aveva l’intenzione di “supportare l’estensione del life-time certificato degli assorbitori di CO2 di riserva; l’attivazione di una cartuccia doveva dimostrare la capacità di rimuovere la CO2 dalla cabina della Stazione, senza il funzionamento dei dispositivi Vozdukh e CDRA.”

30/01/03
Sono continuati i preparativi per la partenza della Progress. Bowersox e Budarin hanno reinstallato il meccanismo di docking sulla capsula, ed hanno rimosso un interruttore di segnale locale, da rispedire a terra per il suo riutilizzo.
Riguardo agli altri compiti svolti, è stato fatto partire un altro ciclo metox di rigenerazione delle cartucce, assieme ai rilevamenti della CO2 nei veri ambienti del Complesso. La NASA ha dichiarato che la settimana precedente, i livelli di CO2 erano cresciuti, fino anche a superare il limite minimo consentito.
Pettit ha continuato a lavorare sul problema dell’allinemento della guida della rack dell’ARIS, e ha acceso la rack dell’Human Research Facility, per controllare i dati dell’esperimento FOOT eseguito precedentemente da Bowersox.

31/01/03
L’equipaggio è stato ancora occupato con le operazioni di carico della Progress, inoltre è stata rimossa la matching unit US-21, che è servita per comunicare con i coputers dello Zvezda. I lavori sono terminati con la chiusura del cargo in preparazione all’undocking del giorno seguente.
Nella giornata, intanto, è anche terminato l’esperimento Earthcam per questa Expedition. La videocamera è stata scollegata e riposta. Il prossimo occupante del finestrino del Destiny sarà la rack contenente la Window Observational Research Facility (WORF), che arriverà sull’ISS con la prossima missione dello Shuttle.
Bowersox ha caricato una parte dell’aggiornamento del software nell’EXPRESS Rack 2, mentre Pettit, coadiuvato dai tecnici del Controllo, ha continuato le indagini per stabilire se il problema del dispositivo ER3 dell’ARIS era un problema di hardware o di software.
La NASA ha detto che il Vozdukh è rimasto spento per l’effettuazione di un test da parte dei russi, iniziato due giorni prima.