Libera traduzione e adattamento degli articoli “Orbital operations” di Neville Kidger, pubblicati sui numeri dei mesi di Giugno e Luglio 2004 Vol. 46 della rivista “Spaceflight” della BIS.
01-04/04/04
Nel primo giorno di Aprile, i due hanno cominciato a caricare la Progress M1-11 con del materiale usato. La capsula partirà il 18 Maggio.
Foale ha controllato la funzionalità del braccio remoto Canadarm2, per l’esecuzione di una ricognizione esterna e per mantenersi allenato nell’uso del braccio robotico. Secondo la NASA: “Durante la ricognizione, Foale è riuscito a risolvere un mistero, riferendo al Mission Control che il rumore che aveva sentito all’esterno del Destiny era causato dai movimenti della videocamera esterna del Lab, ogni volta che lui le comandava di alzarsi o abbassarsi.”
Egli ha anche ispezionato gli estintori dell’ISS, e gli altri equipaggiamenti di emergenza. Un’ispezione dei kits delle “leak patch”, ha rivelato che esse perdevano, e quindi sono state imballate con estrema cura per essere eliminate, visto che la schiuma siliconica usata nei kits aveva un Livello di Tossicità 1.
Kaleri ha fatto partire un test su un laptop computer che aveva installato qualche giorno prima, ed ha preparato i dati raccolti con l’esperimento russo di crescita delle piante dello Zvezda, per il loro invio a terra. Infine, ha scattato alcune immagini del finestrino numero 13 dello Zvezda, per permettere agli ingegneri russi di analizzare il piccolo cratere e alcuni graffi apparsi sulla sua superficie esterna.
Riguardo agli eventi del PAO, gli spazionauti hanno partecipato ad un’intervista con la televisione russa e con degli studenti di Columbus (Ohio), ed hanno partecipato anche ad una sessione ham radio con delle scuole francesi. Foale ha potuto parlare con l’equipaggio della Soyuz TMA-4 composto da Padalka, Fincke e Kuipars.
Nel corso della riunione mattutina di pianificazione, Kaleri ha fatto trasalire i suoi conferenti segnalando di aver udito un altro rumore, simile a quello udito il 26 Novembre 2003 proveniente dal retro del modulo Zvezda.
La NASA ha comunicato che il rumore sembrava provenire dalla stessa zona, e che era probabilmente dovuto ad un fan ostruito (il VV2RO) delle cabine dell’equipaggio, e che allora come adesso, era stato spento e riacceso causando verosimilmente il rumore.
E’stato programmato di eseguire un’ispezione esterna della zona incriminata, durante una delle due EVAs pianificate per l’Expedition Nine.
Kaleri ha portato avanti dei cicli con gli esperimenti russi di osservazione terrestre Relaktsatsiya, e atmosferica Fialka.
Foale ha preso delle immagini dell’esperimento BCAT-3, e ha lavorato con l’equipaggiamento per la misurazione delle radiazioni su un’EXPRESS rack del Destiny, per aiutare i tecnici della base di Houston a risolvere un problema insorto nel dispositivo.
Nel corso del weekend, il cosmonauta russo ha inviato a terra i dati raccolti con gli esperimenti di osservazione terrestre ed atmosferica, ha disattivato un analizzatore russo di gas, ed ha installato un nuovo monitor per il biossido di carbonio nello Zvezda.
Foale ha tentato senza successo di recuperare una Portable Computer System Unit, connessa alla workstation robotica del Destiny. Gli ingegneri hanno chiesto a Mike di cannibalizzare degli altri computers, per assemblare una nuova unità.
L’ente spaziale americano ha infine riferito che gli ingegneri russi avevano scoperto che l’Elektron Liquid Unit, che stava lavorando perfettamente fin dalla sua installazione, aveva una piccola perdita di pressione dell’azoto. I tecnici ritengono fino a quando la perdita rimarrà minima, essa non influenzerà il funzionamento del dispositivo, anche se una piccola ripressurizzazione sarà necessaria ogni 10 giorni.
Verranno spedite, con la Soyuz dell’Expedition Nine, due micropompe esterne per permettere il recupero dell’Elektron Liquid Unit BZh-6, recentemente sostituita.
05-11/04/04
Entrando nelle ultime tre settimane di volo, gli astronauti hanno passato la maggior parte del tempo completando gli esperimenti scientifici, e preparandosi per il rientro sulla Terra. Nel frattempo, i loro sostituti, il russo Gennadi Padalka, e l’americano Michael Fincke, erano presso il Cosmodromo di Baikonur impegnati nei fit checks delle loro tute, all’interno della Soyuz TMA-4.
L’astronauta dell’ESA Andrè Kuipers, che verrà lanciato con Padalka e Fincke, e che ritornerà con Foale e Kaleri, ha partecipato anch’egli ai fit checks, ai quali erano presenti anche i componenti dell’equipaggio di riserva, Salizan Sharipov, Leroy Chiao e Gerhard Thiele.
Kaleri ha trascorso buona parte della settimana “Fissando un fan refrigeratore che serve a controllare il livello di umidità nella Soyuz che riporterà casa i due astronauti. Essi hanno anche inventariato gli articoli che torneranno con loro a casa.”
“Il 5 Aprile,” ha continuato la NASA, “Foale ha lavorato sul tappeto rotante della Stazione, per la sua manutenzione mensile.”
Nel frattempo, Kaleri ha sostituito tre mazzi di cavi dal retro dei pannelli del Modulo di Servizio Zvezda, e ha calibrato dei sensori di gas sostitendo loro le batterie.
“Foale, che è anche l’Ufficiale Scientifico dell’Expedition Eight, ha fotografato il Binary Colloidal Alloy Test-3, o BCAT-3, in particolar modo lo Slow Growth Sample Module. Dopo aver ispezionato la Microgravity Science Glovebox, ed averla accesa, Mike ha iniziato la quinta ed ultima sessione con l’esperimento Pore Formation and Mobility Investigation (PFMI), che ha poi terminato il giorno dopo.”
Kaleri ha completato l’ultima ricarica del telefono satellitare, che è poi stato caricato sulla Soyuz, per un eventuale uso in caso d’emergenza dopo l’atterraggio. Il cosmonauta ha continuato le sue regolari mansioni pulendo le griglie di ventilazione nel segmento russo. Egli ha anche sostituito il convertitore di corrente (PTAB-1M) della batteria n.8 dello Zvezda, che era fuori uso da parecchio tempo.
Il 7 Aprile, Foale ha svolto l’ultima sessione della missione, con l’esperimento FOOT. “Nel corso di questa sessione, egli ha indossato un paio di pantaloni strumentati speciali per dar modo ai ricercatori di misurare le forze sui suoi piedi e nei giunti, e la relativa attività muscolare.” Ha riferito la NASA.
Kaleri ha partecipato al test Profilaktika sul cyclo-ergometro della Stazione. Egli ha anche manutenuto il sistema di produzione di acqua dello Zvezda, ed ha rimosso un filtro del sistema di lavorazione della condensa del modulo stesso.
Di seguito i due hanno ripassato i programmi e le timelines relative al periodo di lavoro congiunto con i colleghi dell’Expedition Nine e dell’ESA.
L’orario formale di lavoro dell’equipaggio è stato ridotto di un’ora, per permettere agli spazionauti di prepararsi al rientro.
L’8 Aprile i due hanno svolto diverse attività. Kaleri ha completato la seconda parte di una valutazione fisica russa, da svolgersi nell’arco di tre giorni. Egli ha usato anche gli speciali pantaloni Chibis a pressione negativa, in preparazione all’imminente rientro sulla Terra.
Di seguito, Kaleri ha usato delle grosse forbici per ritagliare due buchi in due pannelli delle pareti dello Zvezda (i numeri 402 e 404), i vista del recupero del circuito di riserva di refrigerazione del modulo. Questo circuito era divenuto inutilizzabile al momento dell’incorretta installazione di una nuova linea di refrigerante, avvenuta il 13 Febbraio.
Nel corso di cinque ore di lavoro, Foale ha usato l’Inventory Management System della Stazione per verificare la giacenza degli articoli di vestiario di bordo.
Il 9 Aprile Kaleri ha terminato la sua “fitness evaluation”, durante la sua sessione di esercizi fisici, ed ha proseguito nelle varie attività manutentive.
Foale ha fatto le fotografie finali dell’esperimento BCAT-3, ed ha inviato a terra i dati dell’esperimento FOOT. Egli ha anche verificato la funzionalità dell’unità di monitoraggio delle radiazioni TEPC, che di recente aveva avuto dei problemi, effettuandone il reboot, poi ha sostituito una lampada nell’Unity.
L’equipaggio ha anche preparato, ed inviato a terra, dei messaggi di saluto per le commemorazioni relative al Cosmonautics Day del 12 Aprile.
Nello status report settimanale della NASA del 9 Aprile, è stato riportato che gli ingegneri avevano visionato il video della macchia scura sull’antenna a banda Ku della Stazione: “E’ stato determinato che durante il suo funzionamento, l’antenna si muove per tracciare i satelliti della NASA per le telecomunicazioni, e nel far ciò sfrega leggermente contro uno spinotto di bloccaggio e contro un corrimano,” E’ stato quindi modificato il software che gestisce i movimenti dell’antenna, per “dire” al disco di fermarsi prima di toccare gli ostacoli. Ad ogni modo, il fenomeno non ha avuto impatti sull’operatività dell’antenna.
12-19/04/04
Il Comandante dell’Expedition Eight Michael Foale, e l’Ingegnere del Volo Aleksander Kaleri hanno trascorso la loro ultima settimana da soli sull’ISS, preparandosi all’arrivo dei loro sostituti, i colleghi dell’Expedition Nine, Gennadi Padalka e Michael Fincke.
Il 14 Aprile, Foale e Kaleri “Hanno sostenuto un test del sistema dei jets di manovra del loro veicolo di rientro Soyuz TMA-3, che ha verificato che tutti i propulsori fossero pronti per le operazioni di undocking, deorbit e rientro. I controllori russi hanno monitorato il test riferendo di aver individuato la stessa perdita di elio inizialmente palesata durante il lancio dell’Expedition Eight in Ottobre.” Ha riferito la NASA.
“Il 16 Aprile, i controllori russi hanno svolto un test addizionale sul sistema ad elio usato per pressurizzare i serbatoi della Soyuz, per verificare il tasso della perdita che si temeva potesse peggiorare. Comunque non erano previsti cambiamenti nelle operazioni di rientro della Soyuz.”
Kaleri è stato il soggetto dell’esperimento Sprut, per il monitoraggio della distribuzione dei fluidi corporei nelle condizioni del volo spaziale. Inoltre egli ha usato le ghette a pressione negativa Chibis, per simulare la gravità terrestre e preparare così il proprio corpo al rientro.
Infine è stata portata a termine la sessione finale del Renal Stone experiment, sulla formazione dei calcoli renali nello spazio.
Foale ha passato diverse ore, il 14 Aprile, settando ed attivando l’esperimento HEAT dell’ESA, nella Microgravity Science Glovebox del Laboratorio Destiny. L’esperimento verrà svolto da Andre Kuipers, che decollerà con Padalka e Fincke e ritornerà sulla Terra con Foale e Kaleri.
L’ultimo weekend in solitaria dell’equipaggio dell’Expedition Eight, è culminato con il lancio dell’Expedition Nine Crew.
19-30/04/04
Expedition Nine Crew
Il terzo equipaggio di “caretakers” dell’ISS, composto da due astronauti, era formato dal cosmonauta russo, e veterano della Mir, Gennadi Padalka, accompagnato dal rookie americano, e Science Officer, Michael Fincke.
Entrambi sono ufficiali nei rispettivi eserciti (Padalka è un Colonnello, e Fincke è un Tenente Colonnello).
Come comunicato precedentementte dalle agenzie spaziali, agli inizi di Febbraio questo equipaggio, che era quello di riserva, era stato promosso allo status di primo equipaggio, per dei non meglio precisati problemi medici dell’Ufficiale Scientifico americano William Macarthur, che hanno causato anche la messa a terra temporanea del suo compagno.
Nel corso del loro tour di 183 giorni a bordo dell’ISS, Padalka e Fincke dovranno mantenere efficienti i sistemi del Complesso, dovranno condurre gli esperimenti scientifici americani, russi e delle altre nazioni partecipanti al progetto, e, al momento del lancio, dovranno compiere due EVAs dal modulo russo Pirs, indossando tute Orlan, per attaccare e ritirare degli esperimenti scientifici sull’esterno della Stazione, e preparare il modulo russo Zvezda a ricevere il primo veicolo spaziale logistico non abitato europeo, chiamato “Jules Verne” nel 2005.
Una terza EVA è stata aggiunta a missione iniziata.
L’Expedition Nine farà ritorno sulla Terra con la Soyuz TMA-4 alla fine di Ottobre, dopo aver ceduto il comando della Stazione all’Expedition Ten, composta dal Comandante Leroy Chiao e il Flight Engineer Salizan Sharipov.
La Soyuz TMA-4 in volo
Il lanciatore Soyuz FG, con in cima la Soyuz TMA-4 contenente tre cosmonauti, è decollato dal Cosmodromo di Baikonur alle 03:19 GMT (metà mattina in Kazakhstan) del 19 Aprile.
L’equipaggio aveva come call sign “Altair”.
Due accensioni dei motori alle 06:54 e 07:34 GMT, hanno rifinito l’orbita del veicolo iniziando l’approccio all’ISS.
Una terza accensione dei propulsori della Soyuz è stata fatta alle 04:57 GMT del 20 Aprile, durante il secondo giorno di volo dell’equipaggio.
Dopo una leggera giornata di lavoro, Foale e Kaleri sono andati a letto tre ore prima del consueto, in preparazione alla sveglia anticipata del giorno successivo per il docking della Soyuz TMA-4.
Il Docking della TMA-4
La Soyuz TMA-4 ha portato a termine senza intoppi ed automaticamente, il docking con il punto di attracco inferiore dello Zvezda, alle 05:01:03 GMT del 21 Aprile. Alle 06:25 GMT sono stati aperti i portelli fra la capsula e l’ISS, e Foale e Kaleri hanno accolto Padalka, Fincke e Kuipers.
L’Energia ha dichiarato che a quel punto, la massa del Complesso Orbitale era di 188,1 tons, e che esso stava volando in un’orbita di 387 x 356,6 Km, con un periodo di 91,7 minuti.
Kuipers si è messo subito al lavoro con il payload scientifico DELTA.
Il Guasto al giroscopio
Sul finire della giornata, alle 20:14 GMT, si è avuta una perdita di potenza nel giroscopio CMG-2 nel traliccio Z1. Questa è stata la seconda volta in cui sono rimasti in funzione solamente due giroscopi su quattro.
Si ricorda che i Control Moment Gyroscopes controllano l’orientamento del Complesso senza l’uso di propulsori, e che sono sufficienti solamente due giroscopi su quattro, per mantenere l’assetto della Stazione, senza dover ricorrere ai propulsori del segmento russo.
Il CMG si era guastato per un problema con il suo Remote Power Control Module (RPCM) (un interruttore che era saltato e che non poteva essere ripristinato). L’RPCM era situato nel traliccio S0, e un suo ricambio era comunque a bordo dell’ISS.
Comunque, la NASA ha riferito che la sostituzione dell’RPCM avrebbe implicato un’EVA fuori programma per Padalka e Fincke, durante il primo periodo di loro permanenza sul Complesso.
(Successivamente, l’EVA è stata pianificata per il 10 Giugno, con origine dall’airlock Quest, ed utilizzando le tute da EVA americane.)
Il passaggio delle consegne
Prima del lancio, il periodo di volo congiunto fra i due equipaggi era stato prolungato di un giorno, per favorire al meglio il processo del passaggio delle consegne.
Nel corso del 24 Aprile Foale ha tenuto un briefing a Padalka e Fincke sull’operatività del manipolatore remoto Canadarm2, tramite il suo pannello di controllo Posto nel Destiny.
Kaleri, ancora una volta, ha usato le ghette Chibis per il condizionamento del proprio corpo, in vista dell’imminente rientro sulla Terra. Più tardi egli ha lavorato con Padalka per installare il payload di osservazione terrestre Molniya-SM/LSO su un finestrino dello Zvezda, e poi i due, hanno installato 10 detectors per le radiazioni, lungo tutto il Complesso, per un esperimento russo.
La cerimonia ufficiale del “Change of Command”, si è tenuta il 26 Aprile nel Laboratorio Destiny.
Foale, Kaleri e Kuipers si sono esercitati per tre ore nella Soyuz, nelle varie procedure di rientro.
Il 28 Aprile Kuipers ha iniziato a terminare alcuni esperimenti scientifici, e quindi gli astronauti hanno cominciato a caricare gli equipaggiamenti nella Soyuz TMA-3 per il rientro.
Durante il periodo di volo congiunto, sono stati utilizzati 116 Kg di propellente dal segmento russo. Ad ogni modo, questi consumi erano in linea con le previsioni.
Nel corso del periodo di sonno dell’equipaggio, sono stati riforniti i serbatoi dello Zarya, tramite il propellente delle tanks della Progress M1-11.
In preparazione al rientro, gli astronauti Foale, Kaleri e Kuipers hanno allungato il proprio periodo di sonno, la notte fra il 28 ed il 29 Aprile.
Dopo gli ultimi saluti, ed il vicendevole scambio di auguri, trasmesso al TsUP dal modulo Zvezda, Foale, Kaleri e Kuipers sono entrati nella Soyuz TMA-3, sigillandone il portello alle 17:47 GMT.
Il rientro dell’Expedition Eight
Per monitorare l’accensione dei propulsori della Soyuz TMA-3, Padalka ha installato l’esperimento Relaksatsiya su un finestrino rivolto verso la Terra del modulo Zvezda.
A dispetto delle preoccupazioni relative alla piccola perdita di elio in una delle linee in pressione della Soyuz TMA-3, la discesa della capsula contenente i tre cosmonauti è avvenuta senza alcun problema; hanno riferito la NASA e l’Energia.
La Soyuz si è staccata dal modulo Pirs dell’ISS alle 20:52 GMT, e alle 23:20 i suoi retrorazzi si sono accesi per poco più di quattro minuti per la deorbit-burn.
Poco prima della mezzanotte GMT si sono aperti i paracadue del modulo di rientro, e l’atterraggio è avvenuto il 30 Aprile a circa 60 Km a nord-est della città di Arkalyk in Kazakhstan, appena dopo l’alba.
Per durata, quella di Foale e Kaleri è stata la seconda Increment Mission sull’ISS, essendo durata 194 giorni, 18 ore e 35 minuti, appena un giorno in meno rispetto all’Expedition Four.
Inoltre, Foale è divenuto il primo americano a superare l’anno di tempo totale accumulato nello spazio, con un tempo totale di volo di 374 giorni, 111 ore e 19 minuti nello spazio.
Ad ogni modo, il record di Foale rimane ben dietro il tempo di volo accumulato di molti altri cosmonauti, compreso il suo compagno Kaleri.