[2004-09] Settembre 2004 - ISS Mission Log

Libera traduzione e adattamento dell’articolo “Orbital operations” di Neville Kidger, pubblicato sul numero del mese Dicembre 2004 Vol. 46 della rivista “Spaceflight” della BIS; e degli articoli correlati, dei siti nasawatch.com e spaceref.com.

01/09/04
Durante il quinto mese di permanenza sull’ISS, dei sei programmati, il Comandante dell’Expedition 9 Gennadi Padalka e l’Ingegnere del Volo e Ufficiale Scientifico dell’ISS Mike Finke, hanno proseguito nei preparativi per l’EVA di venerdì 3 Settembre. Essi usciranno all’esterno della struttura alle 12:50 p.m. EDT, indossando le tute russe Orlan, e nel corso delle 6 ore di lavoro programmate continueranno l’allestimento delle superfici esterne del modulo Zvezda con gli accessori per l’attracco dell’Automated Transfer Vehicle dell’ESA, il cui primo lancio è previsto per la fine del 2005. Gli spazionauti, inoltre, installeranno altri nuovi componenti sul modulo russo.

02/09/04
Il carico di lavoro di questa giornata è stato dimezzato, per permettere all’equipaggio di prepararsi adeguatamente alla EVA-11. Tali preparativi, appunto, sono proseguiti normalmente, sia a bordo che a terra. Gli EVA Support Team russi ed americani erano già pronti al lavoro, mentre l’equipaggio ha parlato con gli specialisti del TsUP per un ultimo ripasso delle timelines, senza particolari problemi. [Anche se la timeline finale è stata leggermente ritoccata rispetto alla versione precedente (modificando il tragitto della manovra di trasferimento tramite corrimano, dalla scaletta da EVA del DC1 al FGB, come da richiesta dell’equipaggio, e limitando la Zona di Sicurezza sul Service Module (SM) ai corrimano che circondano la sezione conica del Compartimento di Lavoro (RO) del Service Module.)] Mike Fincke ha preparato i sistemi dei moduli per la procedura di isolamento del Segmento Russo (RS) dal Segmento Americano (USOS). Di seguito Fincke ha rilocato un laptop 760XD (Portable Computer System o PCS), dalla Robotic Work Station (RWS), all’FGB.

Gli altri preparativi della Stazione, portati avanti da MIke, per l’EVA di 5h e 49’, hanno incluso:

  • La configurazione dell’Electrical Power System (EPS), secondo la procedura di isolamento dei moduli USOS/RS per le EVAs [verfica del fatto che tutti gli interruttori manuali delle General Luminaire Assemblies (GLAs), eccetto quelli guasti, siano nella posizione di “On”, con le luci accese;
  • La riconnessione del cavo di alimentazione di bypass dell’Utility Outlet Panel (UOP) ai Display & Control Panels (DCPs) del Laboratorio e della Cupola RWS;
  • Approntamento di due camcorders nel Laboratorio e nel Node, per la rilevazione di anomalie nel corso della spacewalk;
  • Installazione e verifica delle batterie appena ricaricate all’Idruro di Nickel Metallico (NiMH), nelle luci dell’EHIP (EMU Helmet Interchangeable Portable), prestate dalle EMUs americane ed adattate alle tute Orlan russe.
    I preparativi per l’EVA, compiuti da Gennadi Padalka, hanno incluso:
  • Riempimento delle DIDBs (Dusposable In-suit Drink Bags) americane con acqua, e loro installazione nelle Orlan;
  • Equipaggiamento di entrambe le Orlan (in una tasca del polpaccio sinistro) con il sensore per le radiazioni “Pille-MKS”. [Due sensori, l’A0309 e l’A0310, erano stati rimossi dalle loro postazioni di rilevamento, nel segmento russo, dopo aver effettuato le loro misurazioni; un terzo sensore, l’A0307, è stato posto nel Service Module per le letture di background. Inoltre, domani, quando vestirà la sua tuta, Padalka metterà il suo dosimetro personale ID-3, normalmente indossato sulla tuta di volo, nella tasca toracica anteriore della sua Orlan (vicino al DIDB), e più tardi lo riposizionerà sulla sua tuta di volo.]
  • Rimozione dell’equipaggiamento del refrigeratore Kriogem-03M dal DC1 e suo trasferimento nel Tunnel di Trasferimento del Modulo di Servizio (PsK), per un suo stoccaggio momentaneo. [Il refrigeratore, attualmente contiene l’unità di cristallizzazione giapponese JCF-01V del GCF (Granada Crystallization Facility) ed il complesso di cristallizzazione biologica LUCH-2;
  • Spegnimento della stazione radio amatoriale Sputnik-SM per proteggere gli spacewalkers da disturbi nelle frequenze radio.

Mike Fincke ha eseguito il reboot settimanale dei PC laptops operativi. Il Comandante, dal canto suo, ha trasferito i dati raccolti con il suo esperimento sulla crescita delle piante BIO-5 Rasteniya-2 (“Plants-2”), al laptop Packet, per il loro successivo invio a terra tramite il sistema Regul. Gennady ha anche completato il riempimento periodico del serbatoio dell’acqua per l’elettrolisi dell’Elektron, riempiendo inoltre il serbatoio EDV per i circuiti termici KOV con acqua deionizzata prelevata dall’unità a colonna di multifiltrazione/purificazione BKO. [Attualmente l’Elektron sta funzionando nominalmente, ma verrà spento domani, 30 minuti prima della vestizione delle Orlan. Inoltre, nel segmento russo, per tutta la durata della spacewalk verranno spente le seguenti installazioni: il condizionatore d’aria SKV-1, i sensori di flusso dell’aria IP-1, alcuni riscaldatori, il canale radio VHF 1, il monitoraggio automatico dei detectors del fumo del DC1, il trasmettitore a 400 MHz GTS (Global Timing System), poco prima dell’apertura del boccaporto, etc.]

L’Ingegnere del Volo, inoltre, ha effettuato le letture settimanali della pressione parziale corrente della CO2, nel Modulo di Servizio e nel Lab, usando il kit americano per il monitoraggio della CO2.
Padalka ha svolto l’ispezione consueta del sistema di supporto vitale SOZh del Modulo di Servizio (inclusa anche una manutenzione della toilet), mentre Mike si è incaricato del checkup di routine del payload PCG-STES010 (Protein Crystal Growth-Single Cocker Thermal Enclosure System) nel Lab, con un giorno di anticipo rispetto al programma, per via dell’EVA. L’equipaggio ha completato la razione quotidiana di esercizi fisici con il tappeto rotante TVIS, il RED Resistive Exerciser, e con la cyclette VELO. Il Comandante, ancora una volta ha preparato l’equipaggiamento “Urolux”, predisponendolo per il test biochimico delle urine russo PZE MO-9, dell’indomani; un test da svolgere prima e dopo le attività extraveicolari con le tute Orlan. (Le analisi MO-9 usano il sofisticato apparato diagnostico in vitro “Urolux” sviluppato originariamente per il Programma MIR).
La calibrazione del carico del dispositivo per l’esercizio fisico SchRED (Schwinn Resistive Exercise Device), compiuta da Fincke ieri, è stata controllata dai tecnici a terra, che l’hanno giudicata conforme ai dati precedenti alla sua spedizione in orbita.
Nella giornata di ieri la pressione della Stazione è stata incrementata di circa 25 mm di Hg, grazie all’apporto delle riserve della progress 15, portando la pressione globale di bordo a 764 mm di Hg.
Sempre nella giornata di ieri, il Controllo ha acceso i riscaldatori del guscio esterno del PMA-1 (Pressurized Mating Adapter 1) e del Node, per fornire le esatte condizioni termiche necessarie alle disattivazioni programmate. Quest’oggi gli astronauti hanno anche acceso manualmente i riscaldatori del TCS (Termal Control System) della camera di decompressione Quest, sempre per questo motivo. Per il suo prossimo evento legato al programma “Saturday Science”, l’Ufficiale Scientifico Fincke ha scelto l’esperimento HEAT. Esso richiede la Microgravity Science Glovebox (MSG) del Laboratorio, pertanto sono stati allertati gli specialisti europei della MSG. [L’esperimento europeo HEAT è stato uno dei tre esperimenti inseriti nel programma scientifico della missione “VC-6 Delta” di Andrè Kuipers, che si sono dovuti svolgere nel Segmento Statunitense della Stazione. Questo esperimento, installato nella MSG, avrebbe dovuto svolgere ricerche sulla dinamica del trasferimento di calore, ma durante la missione VC-6 dell’astronauta europeo, tale esperimento non riuscì a funzionare correttamente. Mike si è offerto di riprovare ancora.* L’Ingegnere del Volo, ieri, è riuscito nelle operazioni di carico del nuovo software R2, in due computers portatili dell’Early Portable Computer System. Questo permetterà all’equipaggio di far ripartire i C&C MDMs (Command & Control Computers) dai laptop computers dell’ePCS, permettendo loro di monitorare alcuni sistemi del Laboratorio, nella malaugurata evenienza in cui dovessero guastarsi tutti e tre i C&Cs.La versione precedente del nuovo software caricato, non era in grado di recuperare i tre C&C MDMs.]
Per diverse volte oggi, mentre il Complesso sorvolava i siti di controllo russi (RGS o Russian Ground Sites), il Mission Control Center di Houston ha effettuato delle prove di comunicazione, trasmettendo la telemetria di contingenza attraverso i Russian Ground Sites e la banda-S. Questi controlli erano già stati svolti lo scorso Lunedì (30/08/04), ma li si sono dovuti ripetere per via di un ulteriore aggiornamento del software di gestione 31/08/04.

Il lavoro programmato da molto tempo, di evacuazione degli spazi infra-pannelli (“Volume D”) del finestrino del Laboratorio, e di installazione del nuovo tubo flessibile ad “U”, e della sua nuova copertura protettiva, è stato per ora fissato al 17/09/04.
Per permettere un periodo di riposo notturno agli spazionauti, di 10 ore, il periodo notturno è incominciato quest’oggi 15 minuti più tardi. La sveglia di domani mattina è fissata per le 3.45 a.m.
In vista dell’EVA-11, la scorsa notte, l’attitudine di volo dell’ISS è stata riportata in una modalità orientata verso la Terra, detta LVLH (Local Vertica/Local horizontal). Nel frattempo, il lancio della Soyuz 9S con il Comandante Leroy Chiao e l’Ingegnere del Volo russo Salizhan Sharipov continua ad essere fissato sempre per il 9 di Ottobre. La loro Soyuz TMA-5 sarà la prima di due nuovi modelli migliorati rispetto al pur affidabile vecchio modello della Soyuz: sono stati aggiunti due propulsori anteriori di frenata (# 27, # 28) accanto ai due motori (# 17, # 18) già esistenti in prossimità dell’anello di docking dell’Orbital Module; ed un refrigeratore termoelettrico per i serbatoi del perossido di idrogeno del Descent Module, per estendere il tempo di stoccaggio dell’H2O2, che con il tempo tende a scindersi in H2O e O. (L’H2O2, o acqua ossigenata, è uno dei più potenti ossidanti in uso. Più potente del cloro, del diossido di cloro, e del permanganato di potassio, ma, ha un tempo di stoccaggio orbitale sulle Soyuz, relativamente limitato.)
Le osservazioni terrestri di quest’oggi, da parte dell’equipaggio, nella corrente attitudine di volo LVLH, si sono svolte dal finestrino del pavimento del Laboratorio, con un’interruzione programmata per permettere la chiusura della sua tapparella per circa 90 min. per prevenire la condensa. Gli obiettivi sono stati: le Isole Azorre; l’uragano Frances, che stava interessando le Bahamas; il fiume Beni, in Bolivia; e l’uragano Howard.

03/09/04
In anticipo sul programma e senza alcun intoppo, oggi il comandante dell’Expedition 9 Gennady Padalka e l’Ingegnere del Volo Mike Fincke hanno completato la quarta ed ultima spacewalk della loro missione di sei mesi sull’ISS, svolgendo delle manutenzioni ed installando delle altre antenne in preparazione all’arrivo del cargo europeo, previsto per l’anno prossimo.
Indossando le tute da EVA russe Orlan, Padalka e Fincke hanno iniziato la loro spacewalk alle 12:43 p.m. EDT, emergendo dalla camera di decompressione russa Pirs, agganciata al Modulo di Servizio Zvezda. Questa è stata la sesta EVA in carriera per Padalka, mentre per Fincke si è trattato della quarta.Tutte e quattro le EVAs di quest’ultimo si sono svolte durante la sua permanenza sull’ISS. Il controllo delle operazioni extraveicolari era affidato al TsUP di Korolev, alle porte di Mosca. Dopo aver preparato attrezzi e cavi, Padalka e Fincke si sono messi al lavoro. Sul modulo Zarya, essi hanno sostituito il pannello di controllo di una pompa che serve a misurare i livelli del refrigerante del modulo. Di seguito, hanno installato una serie di guide per i cavi, su quattro corrimano. Queste guide serviranno ai futuri spacewalkers per farvi scorrere i propri cavi di ancoraggio.
Non appena la Stazione è entrata nel periodo buio della sua orbita, il duo si è fermato per riposare. Durante la pausa, i controllori di Houston hanno raccolto dei dati sull’orientamento della Stazione orbitante. Tali informazioni serviranno a determinare l’influenza dei sistemi di refrigerazione delle tute russe, sull’orientamento della Stazione. Ad ogni modo, per tutta la durata dell’EVA di oggi, l’ISS è rimasta nell’orientamento previsto, e non sono state prese alcune contromisure per mantenere la sua stabilità.

Padalka e Fincke hanno trascorso due ore e mezza all’esterno dello Zvezda, installando tre antenne per le comunicazioni sulla sua parte di coda. Tali antenne, assieme all’equipaggiamento installato durante l’uscita del 3 Agosto scorso, verranno utilizzate il prossimo anno, quando guideranno l’Automated Transfer Vehicle europeo, battezzato dall’ESA Jules Verne, al suo primo attracco alla Stazione Spaziale Internazionale. Altre tre antenne per la navigazione dell’ATV verranno installate dal prossimo equipaggio dell’ISS, l’Expedition 10, nel mese di Febbraio del prossimo anno. Infine, anche l’Expedition 11 dovrà installare degli accessori per le comunicazioni dell’ATV, ma all’interno dello Zvezda.
Padalka e Fincke hanno fatto ritorno al Pirs, ed hanno installato delle coperture sui corrimano di uno dei due portelli del modulo. Tali coperture impediranno ai cavi di aggrovigliarsi attorno ai corrimano stessi.
Fincke, inoltre, ha fotografato il vassoio delle dimensioni di una valigetta, con sopra gli esperimenti commerciali giapponesi, montata all’esterno dello Zvezda, per la determinazione degli effetti dei micrometeoriti su delle varietà di materiali. Il Micro-Particle Capturer and Space Environment Exposure Device, così è stato chiamato questa specie di vassoio, è stato installato sullo Zvezda circa tre anni fa.
Terminato il lavoro, Padalka e Fincke sono tornati all’airlock ed hanno chiuso il portello alle 06:04 p.m. EDT. Questa spacewalk è stata la cinquantaseiesima di supporto all’assemblaggio e alla manutenzione della Stazione, e la trentunesima con origine dalla Stazione stessa. In tutto, Padalka e Fincke hanno trascorso 15 ore e 45 minuti all’esterno della Stazione, durante le loro quattro uscite di coppia, nel corso della loro Expedition. Ad oggi, tutti gli spacewalkers dell’ISS, hanno trascorso più di 338 ore lavorando all’esterno del Complesso Orbitale.

I soliti problemi con l’Elektron
Dopo l’EVA, Gennady Padalka ha iniziato a lavorare con il generatore di ossigeno della Stazione. L’unità era stata spenta poco prima dell’inizio dell’EVA, e l’obiettivo del lavoro di Padalka era quello di riparare una vecchia liquid unit (BZh-5) per sostituire possibilmente l’unità più nuova (BZh-7) che era stata installata nello Zvezda.
Nel corso dei giorni precedenti, il TsUP aveva comandato il pompaggio di una certa quantità di aria dalla Progress M-50 agganciata sul retro dello Zvezda per aumentare la pressione nel Complesso.
Il 7 Settembre il report quotidiano della NASA ha riferito di “un guasto mai visto prima” nell’unità, che era stata spenta per due volte durante la notte fra il 6 ed il 7 Settembre. Il nuovo guasto però, non era da attribuire alla già nota formazione di bolle nella liquid unit, ma ad un problema con l’analizzatore dell’idrogeno e dell’ossigeno dell’unità.
L’8 Settembre Padalka ha compiuto il passo fondamentale per la riparazione dell’unità BZh-5. Il cosmonauta è riuscito a far ripartire la vecchia unità connettendo “un’unità di circolazione separata UTs (fornita di micropompe esterne), lanciata con la Soyuz 8S, al BZh per tentare di rimuovere alcune bolle dall’unità e per recuperarne la sua funzionalità. Il BZh quindi, è stato fatto spurgare correttamente, ed è stato “promosso” a pezzo di ricambio per il BZh-7 che è attualmente installato nell’Elektron. Se usato, il BZh-5 userà ancore le sue micropompe interne.” Ha concluso il report della NASA.
L’agenzia ha anche detto che: “Al momento non è previsto l’utilizzo dell’unità di backup, ma essa resta a disposizione se necessario. La Progress attualmente agganciata alla Stazione, ha i serbatoi dell’aria e dell’ossigeno pieni, e dell’altro ossigeno è disponibile in due serbatoi ad alta pressione del Quest, se necessario. Inoltre, è sempre disponibile, un totale di 84 candelotti SFOGs (Solid Fuel Oxygen Generator), che forniscono un quantitativo di ossigeno pari a 42 giorni. Attualmente non è comunque previsto l’utilizzo delle riserve di ossigeno.”
Anche il 9 Settembre si sono verificati degli spegnimenti dell’Elektron, dovuti, a detta degli ingegneri del TsUP, a dei depositi cristallini di idrossido di potassio che hanno intasato la linea di ingresso dell’ossigeno nella liquid unit. Il 10 di Settembre la NASA ha dichiarato: “ Dopo diverse ore di lavoro sul sistema, questa mattina nel Modulo di Servizio Zvezda, Padalka ha detto hai controllori russi che l’Elektron riassemblato aveva funzionato per circa cinque minuti, un paio di volte, prima di spegnersi. Alla fine, Padalka e i controllori hanno disabilitato il sensore del sistema dell’analizzatore del gas dell’Elektron, ed il dispositivo ha continuato a lavorare per circa un’ora, ma poi si è spento nuovamente. Al momento, i controllori russi, pensano che modificando la prossima settimana il software che governa l’analizzatore del gas, si possa risolvere l’inconveniente.”
Di seguito, è stato pompato dell’azoto nell’atmosfera della Stazione dai serbatoi del modulo Quest, per incrementare la pressione interna, e compensare le perdite occorse durante le riparazioni dell’Elektron.
Il 13 Settembre Padalka ha pulito la linea di ingresso dell’idrogeno, trovando dei depositi cristallini e della corrosione su una piastra metallica, che è stata sostituita. Inoltre ha sostituito una valvola del regolatore di pressione, per bypassare l’analizzatore dei gas, dopo che la procedura di pulizia non era riuscita a risolvere l’inconveniente. Il giorno seguente, sono state spurgate le linee dell’idrogeno e dell’ossigeno, dall’aria e dall’acqua. Il 17 Settembre, la NASA ha annunciato che le quasi due settimane di lavoro con l’Elektron, “avevano apparentemente pagato”, e l’unità stava operando “ad elevati livelli di performance”.Infatti, il 16 Settembre, sotto la guida della sala di controllo del TsUP, Padalka aveva sostituito la liquid unit BZh-7 dell’Elektron con la vecchia BZh-5, che aveva riparato la settimana precedente utilizzando dei componenti di ricambio.
“L’Elektron sta ora lavorando senza l’analizzatore dei gas, che è stato rimosso durante le operazioni di riparazione. La sua mancanza non inficia la capacità del dispositivo di generare ossigeno, benché questo comporti il fatto che l’equipaggio dovrà ora monitorare più assiduamente il lavoro dell’Elektron. Infine, i controllori hanno chiesto all’equipaggio di spegnere il generatore di ossigeno prima di andare a dormire, per permettere ai tecnici di analizzare i dati raccolti durante il suo funzionamento.”
“All’inizio di questa settimana, l’equipaggio aveva lavato e pulito diverse linee dell’Elektron, oltre ad aver sostituito una piastra e ad aver smontato l’analizzatore dei gas. Mentre l’elektron era spento, l’atmosfera della Stazione è stata ripressurizzata, il 15 Settembre, tramite l’ossigeno proveniente dalla Progress agganciata al Complesso.” Ha concluso l’agenzia spaziale americana.
L’utilizzo della vecchia liquid unit, ovviamente, non viene considerata una procedura di riparazione “nominale”, pertanto l’Elektron, verrà acceso solamente durante i periodi diurni, mentre l’equipaggio è sveglio, fino all’arrivo del nuovo analizzatore dei gas, con la Soyuz dell’Expedition Ten, o con la prossima Progress.

Ad ogni modo, la settimana lavorativa che è terminata il 24 di Settembre, è stata, per Padalka, un’altra settimana di duro lavoro sull’Elektron. Il 22 Settembre l’unità è stata di nuovo spenta, per via di un aumento di pressione all’interno della linea dell’ossigeno. Il TsUP ha determinato che una delle linee di spurgo dell’idrogeno, del diametro di 4 mm, era intasata all’altezza di filtro, nel punto in cui il gas viene spurgato nello spazio. Padalka si è impegnato nella pulizia del filtro con dell’acqua e, “dopo aver rimontato tutto ed aver controllato le tenute, ha creato il vuoto nelle linee in modo tale da eliminare ogni residuo.” Il 24 Settembre il Comandante era ancora impegnato nelle operazioni di pulizia iniettando acqua con una siringa e trovando ancora della sporcizia residua nei condotti. La NASA ha riferito che durante questa settimana, l’atmosfera della Stazione era stata ripressurizzata per due volte, con l’ossigeno delle riserve della capsula Progress. Nel corso del weekend del 25-26 Settembre, Padalka e Fincke hanno costruito un adattatore per un tubo flessibile, utilizzando il materiale a disposizione nella Stazione, per permettere all’idrogeno in uscita dall’Elektron di essere deviato in una delle unità di micropurificazione del modulo Zvezda (BMP), che fa parte del sistema di controllo dei contaminanti atmosferici del Complesso. Il 27 Settembre Padalka ha installato il nuovo tubicino per provarlo, prima di scollegarlo per permettere al BMP di lavorare ancora per un paio di giorni. Il 30 Settembre l’Elektron è stato attivato con il suo collegamento al BMP, e la NASA ha riferito che l’unità era stata riportata alla parziale operatività, funzionando solamente durante il periodo di veglia dell’equipaggio.

Ulteriori riparazioni
Oltre alle lunghe procedure di riparazione svolte da Padalka sull’Elektron, lui e Fincke, durante questo mese di Settembre hanno dovuto prendersi cura di altri dispositivi a bordo del Complesso.
Il 17 Settembre Fincke “ha sostituito il tubo flessibile che viene usato per spurgare la zona circostante ai pannelli del finestrino del Lab Destiny. Dopo aver depressurizzato i pannelli interni del finestrino, egli ha sostituito il tubicino, ad ha installato attorno ad esso una copertura protettiva. Il tubicino precedente era stato danneggiato dalle attività di bordo, e lasciava entrare aria nella zona del finestrino.” Ha informato una nota della NASA. Per far ciò, Fincke ha dovuto costruire la copertura sul tavolo da lavoro del Laboratorio Destiny.
Il 29 Settembre è stato riparato un altro pezzo dell’equipaggiamento di vitale importanza per la Stazione Spaziale. Mike “ha sostituito una parte del sistema di monitoraggio dell’aria del Laboratorio, riportando l’intero sistema alla piena operatività. Il sistema, chiamato Major Constituents Analyzer, (MCA), fino ad ora aveva lavorato solo periodicamente. Adesso, con l’installazione di un nuovo spettrometro di massa giunto in orbita con l’ultima Progress, il sistema può lavorare in continuità.”
Fincke, ha anche colto l’opportunità per installare dei nuovi filtri nella Carbon Dioxide Removal Assembly (CDRA) americana, mentre stava lavorando sull’MCA nella Destiny Atmospheric Revitalisation Rack.

Padalka ha applicato due speciali dispositivi per lo smorzamento delle vibrazioni e del rumore, in due dei cinque fans (VPO-10 e VPO-11) dello Zvezda, ed ha sostituito dei componenti nel sistema della radio intermodulare del Segmento Russo, il 27 Settembre.
Fincke ha compiuto un’ispezione generale durata due giorni, del tappeto rotante TVIS. Tale ispezione viene svolta due volte all’anno. Inoltre, l’astronauta ha eseguito una ricognizione con una videocamera, di tutto l’hardware americano visibile dai finestrini della Stazione.
Infine, il 24 Settembre è stata rimossa l’elettronica del sistema di rendezvous automatico Kurs, che aveva guidato la Progress M-50 ad agganciarsi con l’ISS. Il tutto è stato imballato per un suo prossimo ritorno sulla terra, dove dopo le opportune ispezioni verrà riutilizzato.

Il reboost
Il 23 di Settembre sono stati accesi i motori della Progress M-50 per innalzare l’altitudine del Complesso, in vista del lancio dell’Expedition Ten Crew, previsto per la metà di Ottobre.
L’accensione è iniziata alle 10:05 GMT, è durata 10 minuti, ed ha prodotto un delta V di 2.7 m/s, alzando la quota di volo del complesso di 4.6 Km, e portandolo in un’orbita di 385.7 x 357.1 Km (la più alta mai raggiunta fin’ora), con un periodo di 91.8 minuti, ed un’inclinazione di 51.7 gradi, secondo quanto dichiarato dal TsUP di Korolev.

Le attività scientifiche
Padalka è stato per due volte il soggetto di un esperimento biomedico russo durato tre giorni, il PROFILAKTIKA. Esso è stato eseguito durante i suoi periodi di esercizio con la cyclette e con il tappeto rotante nel modulo Zvezda. L’esperimento studia “le contromisure per gli effetti negativi causati dai voli spaziali a lunga durata.” Un altro esperimento, invece, ha studiato lo stato del suo sistema cardiovascolare a riposo.
Dal canto suo, Fincke si è sottoposto, alla fine del mese, ad una valutazione fisica periodica. Padalka, come al solito, si è dedicato quotidianamente alla piccola serra russa dello Zvezda, dove alcuni esperimenti stanno facendo crescere delle pianticelle. Fincke prima si è esercitato con l’Advanced Ultrasound Device, e poi si è sottoposto al medesimo nel Laboratorio Destiny.
A metà mese Mike ha riparato un laptop computer usato per stivare i dati medici, dopo un guasto al suo hard drive. Entrambi gli astronauti hanno svolto una sessione con l’esperimento NEUROCOG dell’ESA, e Fincke ha preso parte al test cognitivo americano WinSCAT. Nel corso del weekend, per il suo “Saturday Science Project” Fincke ha lavorato nel Laboratorio Destiny con gli esperimenti