[2006-09] Settembre 2006 - I.S.S. Mission Log

DIARIO DI BORDO DEL MESE DI SETTEMBRE 2006

Libera traduzione e adattamento dell’articolo “Orbital operations” di Neville Kidger, pubblicato sui numeri del mese di Novembre e Dicembre 2006 Vol. 48 della rivista “Spaceflight” della BIS.

Proseguono le manutenzioni dell’Elektron
Il 4 Settembre Pavel Vinogradov ha sostituito l’analizzatore del gas dell’Elektron, ed ha completato la riparazione della guarnizione, prima di procedere alla riaccensione dell’apparecchiatura.
Durante la giornata del 5 Settembre, Williams ha svolto ulteriori manutenzioni sul CDRA (Carbon Dioxide Removal Assembly), riconnettendo un tubo per l’alimentazione del flusso d’aria, il cui malposizionamento si pensa sia la causa delle elevate temperature dell’aria medesima in ingresso.
Da parte sua, Reiter ha svolto dei tests medici per conto dell’ESA, ha scattato delle immagini 3D dell’interno dell’ISS, ed ha condotto un audit del materiale russo nel Modulo Zarya.
Il 6 Settembre, Vinogradov ha sostituito un separatore nel sistema di lavorazione della condensa dello Zvezda, mentre Williams ha svolto delle analisi microbiche e Reiter ha fatto dei campionamenti dell’aria. Infine, tutti e tre hanno potuto parlare con i due colleghi dell’Expedition 14, Michael Lopez-Alegria e Mikhail Tyurin.
Il 7 Settembre Reiter ha svuotato il contenuto dei serbatoi della toilet dello Zvezda nelle cisterne apposite della Progress M-56, mentre Williams ha proseguito la preparazione per l’installazione di una prossima rack scientifica: la Materials Science and Research Rack 1 (MSRR-1).
Sempre il 7 Settembre, nel corso della sessione di attività ginnica quotidiana, si è staccata una cinghia di ritenzione del tappeto rotante TVIS, che è finita all’interno di un carter. La NASA ha comunicato agli astronauti che avrebbero potuto utilizzare un altro tipo di cinghia di ritegno, nell’attesa di recuperare l’originale.
Il 9 Settembre, Vinogradov ha tenuto la sua prima sessione con la tuta Chibis, per condizionare il suo corpo in vista del suo ritorno sulla Terra, e lo stesso giorno, lo Space Shuttle Atlantis è stato lanciato per dare inizio alla missione STS-115 (designazione del programma ISS 12A).
Dopo tre anni e mezzo di ritardi, il lavoro di costruzione dell’ISS può finalmente riprendere.

Riprende la costruzione
Dal 9 al 21 Settembre la missione STS-115 con il suo equipaggio di sei elementi, ha inviato il quinto grosso pezzo dell’Integrated Truss Structure del Segmento Americano dell’ISS: ovvero il traliccio P3/P4.
In precedenza, le principali parti installate sono state:
• Il segmento P6, inviato in orbita con l’STS-97 che ha volato dal 30 Novembre all’11 Dicembre 2000, ed installato sul traliccio Z1.
• Segmento del traliccio S0 (STS-110, 8-19 Aprile 2002) installato in cima al Laboratorio Destiny.
• Il traliccio S1 (STS-112, dal 7 al 18 Ottobre 2002) agganciato al traliccio S0
• Il traliccio P1 (STS-113, 23 Novembre – 7 Dicembre 2002), agganciato al traliccio S0.

La missione STS-115/12A
Durante l’approccio finale dello Space Shuttle verso l’ISS dell’11 Settembre, Vinogradov e Williams hanno svolto la consueta ricognizione fotografica del Thermal Protection System dell’Atlantis, usando delle fotocamere digitali, mentre Brent Jett guidava l’Orbiter nella consueta manovra di “back-flip”.
Jett, coadiuvato dal suo equipaggio ha portato l’Atlantis ad un docking perfetto con il PMA-2 dell’ISS, agganciato al Laboratorio Destiny, alle 10:48 GMT dell’11 Settembre. Gli equipaggi si sono potuti incontrare dopo l’apertura dei portelli verso le 12:30 GMT, all’interno del Laboratorio.
Dopo il docking, Ferguson e Burbank hanno attaccato il braccio robotico Canadarm al traliccio P3/P4 da 17,5 tonnellate, e lo hanno sollevato dal suo alloggio situato nella payload bay dello Shuttle. Poi lo hanno spostato per passarlo al Canadarm2 della Stazione.
Con Steven MacLean ed il Flight Engineer dell’Expedition 13 Jeffrey Williams ai comandi del Canadarm2, il segmento del traliccio è stato fatto “passare di mano” dal braccio dell’Atlantis al manipolatore dell’ISS, prima del termine del primo giorno di volo congiunto.

EVA-1
Il 12 Settembre MacLean e Williams hanno di nuovo usato il Canadarm2 per collegare il segmento di traliccio P3/P4 al segmento P1. Quindi la prima EVA è stata performata da Tanner e Stefanyshyn-Piper.
Nel corso di essa, i due spazionauti hanno tolto i pins di bloccaggio della lunghezza di sette pollici, dalle quattro Solar Arrey Blanket Boxes del nuovo traliccio, che sono stati utilizzati per mantenere il payload in posizione durante il lancio. Poi hanno installato le quattro strutture denominate Alpha Joint Interface Structure, hanno preparato le morse a molla per la rotazione del Solar Alpha Rotary Joint (SARJ), ed anno collegato 13 connessioni di alimentazione e dati per permettere il funzionamento dei riscaldatori interni di mantenimento (“keep alive”), fino all’apertura dei nuovi pannelli solari prevista per il Flight Day 6. In totale, sono stati avvitati e svitati ben 167 bulloni.
Poiché gli astronauti hanno lavorato in maniera efficiente e solerte, sono stati dati loro ulteriori lavori da compiere, che in origine erano stati programmati per la seconda EVA. Questi compiti extra hanno incluso la rimozione di due dei 16 chiavistelli di lancio dei giunti del pannello solare, il dispiegamento di tutti e quattro i sostegni SARJ, la rimozione di due protezioni termiche dell’avionica, ed il ritiro dall’esterno e la successiva collocazione all’interno del traliccio Z1, di un accessorio per lo spurgo. Nel corso di questa ultima operazione, il bullone interno e la molla della copertura termica 21 del SARJ sono andati persi nello spazio.
La prima EVA è durata 6 ore e 26 minuti, ed i tests che sono seguiti hanno dimostrato che tutte le connessioni stavano lavorando propriamente.
La NASA ha riferito che le operazioni di attivazione e di checkout del traliccio P3/P4 erano state completate senza particolari problemi. La rotazione e la connessione delle Beta Gimbal Assemblies (BGAs) 2A e 4A del traliccio P4 si sono svolte come da programma con dei comandi inviati da Houston. Sono stati attivati i canali dell’alimentazione elettrica del P4 ed è stata inizializzata la fase di carica per la prima delle tre coppie di batterie.

EVA-2
Il 13 Settembre, nel corso della seconda EVA, Burbank e MacLean hanno completato il lavoro di pre-attivazione sulla massiccia struttura del SARJ (un giunto delle dimensioni si un’automobile, che fa ruotare i pannelli solari della Stazione facendoli sempre puntare verso il Sole) rimuovendo 14 dei 16 chiavistelli di ritenzione del lancio, dopo aver svitato 14 coperture termiche ed altri 6 fermi usati durante il lancio.
Nel corso della rimozione della copertura N°8 con un Pistol Grip Tool, è andato perduto nello spazio un altro bullone. L’ente spaziale americano ha sottolineato la necessità di migliorare, in futuro, il design dei bulloni. Una copertura termica di una paratia fuoribordo, parzialmente allentata, è stata riattaccata con del Velcro.
I due spacewalkers hanno anche completato ulteriori lavori programmati per la seguente attività extraveicolare. Essi hanno liberato le rotaie del Mobile Transporter (MT) sul traliccio P3 (rimuovendo e rimettendo al suo posto un fine corsa per l’MT del segmento P1, il pin per la chiglia del traliccio P3, il bersaglio visivo per i bracci robotici del P3 ed un cavo).
I due hanno anche installato un fermo temporaneo per le rotaie, hanno rimosso un paio di protezioni termiche per l’avionica ed hanno riposizionato un paio di sostegni per i piedi. L’EVA-2 è durata 7 ore e 11 minuti.
Dopo l’EVA, Houston ha attivato e controllato il SARJ per verificare che tutti i suoi sistemi principali e di backup funzionassero bene.
Una alla volta, le ali dei pannelli solari sono state dispiegate in tre steps: una baia si celle, poi il 49 % (15,5 baie), ed infine il 100 % (31,5 baie). I pannelli solari sono lunghi 73 metri e sono larghi 11,3 metri.

Williams e McLean hanno riconfigurato il Canadarm2 conducendolo attraverso una manovra detta di “double walk-off” dal Mobile Base System verso il punto di aggrappaggio Power & Data Grapple Fixture del Laboratorio Destiny, per permettere le riprese della manovra pianificata dell’MT verso il traliccio P3. Prima di quest’ultima manovra, comunque, il cavo di un cablaggio di sicurezza, che si era attorcigliato attorno alla guida del cavo TUS esistente fra il worksite 4 ed il worksite 5, non si era retratto, e quindi lo si sarebbe dovuto sbloccare durante l’EVA successiva.

EVA-3
Nel corso della terza EVA, Tanner e Stefanishin-Piper hanno compiuto diversi lavori, iniziando con il ritiro della piastra MISSE-5 (Materials ISS Experiment 5) e con il suo stoccaggio nel modulo Quest. Gli altri lavori hanno riguardato l’installazione dei bulloni di ritegno della spalla della Beta Gimbal Assembly sul traliccio P6, ed il rilascio delle prese e delle barre di tenuta per l’estensione del nuovo radiatore fotovoltaico.
NASA TV ha quindi mostrato il dispiegamento del radiatore dopo che i due spazionauti avevano lasciato quella zona di lavoro, non prima di aver riconfigurato un fermo per i piedi e di averne riposizionato un altro, in vista della futura missione di assemblaggio 12A.1.
I due astronauti hanno anche allentato i bulloni della copertura del’Intagrated Electronic Assembly Micrometeroid/Orbital Debris, sul traliccio P4, ed hanno sgombrato le rotaie per permettere il posizionamento dell’MT nel worksite 8, rimuovendo il cavo di sicurezza che in quel momento era di impaccio. L’EVA-3 è durata 6 ore e 42 minuti.
Più tardi, il 15 Settembre, è stata completata con successo la manovra di traslazione del Mobile Transporter, ed ha avuto esito positivo anche il suo checkout successivo. Sotto controllo remoto, il carrello si è spostato dal worksite 4 al worksite 8 sul nuovo traliccio P3, agganciato con successo, ed è stato verificato in entrambe le stringhe di controllo, in preparazione alla missione 12°.1. L’MT è stato quindi riportato al worksite 4 per l’imminente utilizzo durante la permanenza dell’Expedition 14 sul Complesso Orbitale.

Alle 04:08:42 GMT del 18 Settembre è stata lanciata la Soyuz TMA-9 con un vettore Soyuz FG, dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan. L’equipaggio di tre persone era costituito dal Comandante dell’Expedition 14 ed Ufficiale Scientifico della NASA Michael Lopez-Alegria, dal Flight Engineer dell’Expedition 14 e Comandante della Soyuz Mikhail Tyurin (call sign “Vostok”), e dalla turista spaziale Anousheh Ansari, una cittadina americana di origini iraniane che è diventata il quarto passeggero pagante a visitare l’ISS, nell’ambito di un contratto commerciale fra l’Agenzia Spaziale Russa e l’agenzia americana Space Adventures. L’equipaggio di riserva dell’Expedition 14 era composto dal cosmonauta Yuri Malenchenko e dall’astronauta della NASA Peggy Whitson.

Anousheh Ansari ha sostituito quasi in extremis il candidato originale per questa missione, l’uomo d’affari giapponese Daisuke Enomoto, che il 21 Agosto 2006 ha fallito un test medico per imprecisate ragioni. Anche Ansari quindi, ha pagato i 20 milioni di dollari per il suo volo.
Nel corso della sua permanenza sulla Stazione, Ansari è stata vista spesso nel Laboratorio Destiny digitare il diario delle sue esperienze in un pc portatile. I suoi scritti sono stati regolarmente inviati a Terra per essere puntualmente postati nel suo blog personale (www.anousehehansari.com). In questi scritti, la prima turista spaziale ha raccontato i particolari della sua avventura nello spazio, compresi i suoi problemi col mal di spazio.

Lopez-Alegria e Tyurin lavoreranno fino a Dicembre con l’astronauta tedesco dell’ESA Thomas Reiter, che era già presente sull’ISS in quanto facente parte anche dell’equipaggio dell’Expedition 13. Quando quest’ultimo equipaggio, composto da Vinogradov e Williams, ha fatto ritorno a casa con Ansari, Reiter è divenuto membro dell’Expedition 14. Nel mese di Dicembre, la missione STS-116 dello Space Shuttle porterà in orbita. fra gli altri, anche Sunita Williams, che sostituirà l’astronauta tedesco nell’equipaggio dell’Exp. 14, fino a quando con Lopez-Alegria e Tyurin non ritornerà sulla Terra il 19 Marzo 2007, quando il suo equipaggio verrà sostituito da quello dell’Expedition 15.
Nel corso della permanenza dell’Expedition 14 sull’ISS, sono previsti ben tre arrivi delle capsule cargo Progress, oltre alle missioni STS-116 e STS-117. Tutte queste missioni dello Shuttle riguarderanno ovviamente l’assemblaggio e la costruzione dell’Avamposto Orbitale Internazionale. Sono in programma fino a 4 EVAs per questo equipaggio, uno previsto per la fine di Novembre 2006, con le tute Orlan, mentre Lopez-Alegria e Williams eseguiranno le altre tre EVAs, con le tute americane, nel mese di Gennaio 2007, per continuare i preparativi per le prossime operazioni di assemblaggio.
Inoltre, l’equipaggio sta continuando la gestione degli esperimenti scientifici russi, americani ed europei in essere.

Di nuovo un’emergenza con l’Elektron
Mentre la Soyuz iniziava l’avvicinamento della durata di due giorni verso l’ISS, l’equipaggio del Complesso Orbitale ha dovuto affrontare una situazione di emergenza con il generatore dell’ossigeno Elektron, che sembrava essersi surriscaldato. Tale surriscaldamento ha fuso una guarnizione in gomma, sprigionando una piccola quantità di fumo un forte odore, e probabilmente anche qualche sostanza chimica gassosa irritante.
Il report della NASA riguardo a questo imprevisto, ha chiarito che al momento dell’insorgere del problema, Pavel Vinogradov stava lavorando con l’Elektron, che era stato spento per nove giorni, come previsto durante la fase di volo congiunto con l’Atlantis.
Alla richiesta da parte dei controllori del volo russi, Vinogradov ha tentato di riattivare l’unità alle 07:00 GMT circa. L’Elektron ha funzionato solo per un breve periodo prima di spegnersi di nuovo, e sono stati fatti diversi tentativi di riaccenderlo in diversi modi. Poco prima delle 11:00 GMT, Vinogradov ha riacceso l’unità. Pochi minuti dopo, mentre la Stazione si trovava fuori dalla portata dei sistemi di comunicazione con la Terra, Vinogradov ha notato che l’Elektron si stava surriscaldando emettendo fumo e cattivo odore. Quando l’ISS ha ripreso le comunicazioni con la Terra, circa 20 minuti dopo, il controllo ha chiesto all’equipaggio di innescare manualmente il sistema di allarme antincendio di bordo per permettere al suo software di spegnere automaticamente i fans di ventilazione fra i vari moduli della Stazione.
Houston ha inoltre dichiarato una “spacecraft emergency” in modo da ottenere priorità con il sistema satellitare TDRS, nell’eventualità che il responso delle indagini degli ingegneri lo necessitasse. L’ente americano ha riferito che i controllori del volo hanno ricercato gli eventuali contaminanti nell’atmosfera dell’ISS, trovando solamente “dei bassi livelli non pericolosi per l’equipaggio”. Comunque, è stato chiesto all’equipaggio di indossare maschere chirurgiche, occhiali e guanti, per proteggersi contro eventuali irritazioni da parte degli agenti chimici utilizzati dall’Elektron (nella fattispecie Idrossido di Potassio – KOH).
Vinogradov ha riportato che una piccola quantità di un liquido chiaro era fuoriuscita da una guarnizione apparentemente danneggiata dell’Elektron. Quindi ha pulito la zona, l’ha sigillata con dei sacchetti a tenuta d’aria, e nell’arco di un’ora l’equipaggio ha potuto ripristinare tutti i sistemi di ventilazione di bordo, per poi ritornare alle normali attività lavorative.
Più tardi, gli specialisti russi hanno riferito che non ci sono state evidenze di una fuoriuscita di KOH. Infine, l’ente spaziale americano ha concluso che le dichiarazioni preliminari degli ingegneri erano che: “le gocce di liquido chiaro fuoriuscite brevemente dall’ugello di uscita dell’O2, erano composte da acqua, formatasi da una perdita di idrogeno nella linea dell’ossigeno.
Il 19 Settembre, la NASA ha comunicato che le scorte totali di ossigeno stivate a bordo dell’ISS, ammontavano a 339 Kg.

La Progress parte
Alle 00:28 GMT del 19 Settembre, la capsula Progress M-56 è stata fatta sganciare dal punto di attracco di coda del Modulo Zvezda, e tre ore più tardi si sono azionati i suoi motori per inviare il velivolo in una traiettoria di rientro distruttivo negli strati più densi dell’atmosfera terrestre. Al solito, i rottami abbrustoliti sopravvissuti al rientro, sono precipitati in una remota zona dell’Oceano Pacifico. Il punto di attracco dello Zvezda rimasto ora libero, verrà occupato dalla Soyuz TMA-9.
Mentre la Progress stava effettuando il suo breve volo suicida, vi erano ben quattro veicoli spaziali che venivano tracciati dai controllori dell’ISS e da quelli dello Shuttle: l’ISS, lo Shuttle dell’STS-115, la Soyuz TMA-9 e la Progress M-56.

Arriva l’Expedition 15
Alle 07:00 circa GMT del 19 Settembre, le 12 persone degli equipaggi dell’ISS, dell’atlantis e della Soyuz TMA-9, Hanno tenuto una conferenza stampa controllata dal centro di controllo di Houston.
“Oggi lo spazio è un po’ affollato” ha detto Jeff Williams dalla Stazione, “Siamo in attesa di avervi a bordo”, ha detto ai colleghi della Soyuz. “Ci vediamo presto sulla Terra” ha detto invece il comandante dell’Atlantis Brent Jett all’equipaggio dell’Expedition 13.
La Soyuz TMA-9 si è agganciata in coda allo Zvezda con i suoi comandi automatici alle 05:21:20 GMT del 20 Settembre, ed i portelli fra i due veicoli spaziali sono stati aperti alle 08:33 GMT, e Tyurin, Lopez-Alegria ed Ansari sono stati accolti dai tre residenti dell’ISS.

Trasferimenti di payloads
Immediatamente dopo la cerimonia televisiva di benvenuto, è iniziato il trasferimento prioritario di diversi articoli, che hanno incluso i contenitori degli esperimenti scientifici russi e dell’ESA (LEUKIN, LEU-L e LEU-M) e i kits YING/BASE. Questi ultimi esperimenti riguardano lo studio degli effetti della microgravità sui batteri e sull’adesione cellulare.
Vinogradov ha trasferito e stivato l’attrezzatura per l’esperimento Regeneratsya, Tyurin ha trasferito l’esperimento Konyugatsiya in un container Biokont-T, e l’hardware Rekomb-K nel refrigeratore Cryogem-03 nel modulo Pirs. Egli ha quindi terminato le operazioni con l’esperimento Bioemulsiya nel Modulo Orbitale della Soyuz, trasferendolo poi nel Modulo Zvezda.
Come di consueto, nelle primissime ore sulla Stazione, il nuovo equipaggio è stato ragguagliato sulle procedure di sicurezza, e Vinogradov ha condotto Ansari in un tour di due ore lungo tutto il Complesso, durante il quale, la turista spaziale è stata abilitata alle comunicazioni con il TsUP di Mosca e al sistema telefonico via internet.
Poi, aiutato da Tyurin, Vinogradov ha trasferito il seggiolino di Ansari dalla Soyuz TMA-9 alla TMA-8, in vista del suo ritorno sulla Terra con la coppia dell’Expedition 13.
Ansari ha trascorso le proprie notti dormendo nel Modulo Pirs, ha partecipato quotidianamente a due esperimenti dell’ESA già in corso, registrando i dati aggiornati relativi ad un esperimento sul mal di schiena, ed aiutata da un cosmonauta, ha raccolto con regolarità dei campioni dalle varie superfici della Stazione (computers, paratie, interni delle cabine personali, equipaggiamenti tecnici ecc.), per delle analisi microbiologiche. Purtroppo Anousheh non ha potuto stivare i suoi campioni in un un frigorifero americano facente parte dell’esperimento CGBA, perché tale esperimento era a bordo dell’ISS da oltre 4 anni e oramai il suo liquido refrigerante era evaporato tutto. I campioni sono stati quindi riposti nel nuovo freezer dell’ESA MELFI, installato nel Laboratorio Destiny.

La NASA ha riferito che nel corso delle attività iniziali del payload Leukin, Reiter ha notato una “piccola perdita di fluido” (cinque gocce) nella PGB ESA/Russa (Portable Glovebox), dall’ago allentato di una siringa. Tale fluido (livello di tossicità 1 – mediamente irritante), è stato pulito tramite procedura, e l’esperimento è stato completato.

La settimana di lavoro congiunto si è incentrata sulle attività “generiche” di passaggio delle consegne da Vinogradov e Williams, a Lopez-Alegria e Tyurin. Attività che hanno permesso ai nuovi arrivati di prendere confidenza con le varie attività di bordo.

Stato dell’ossigeno
Nel corso dei due giorni di avvicinamento della Soyuz all’ISS, l’equipaggio della Stazione ha trascorso più tempo nel raccogliere dati sul surriscaldamento dell’Elektron. Gli ingegneri russi si sono messi a studiare il malfunzionamento dell’apparecchiatura, anche se una sua eventuale riparazione era prevista non prima della partenza dell’Expedition 13 e di Ansari
“Le scorte di ossigeno sulla Stazione sono abbondanti, e l’aria di cabina verrà rinfrescata utilizzando le apposite cartucce per l’ossigeno (altrimenti conosciute come SFOGs – Solid Fuel Oxigen Generators) ed il gas dei propri serbatoi fino alla riparazione dell’Elektron.” Ha detto la NASA.
Le SFOGs (acronimo russo: TGK), generano ossigeno decomponendo del sodio perclorato (KClO4) in cloruro di potassio (KCl) ed O2, quando riscaldate a 450 – 500 °C. Ogni cartuccia produce circa 600 litri di O2, sufficienti per una persona per un giorno.
Ci sono due accenditori di SFOGs montati sulla parete dello Zvezda, vicino al tavolo da pranzo. Uno di essi si era guastato ma era stato riparato in modo tale da poter bruciare fino a 40 cartucce del vecchio tipo presenti sulla Stazione, prima di venir rimpiazzato da un nuovo accenditore e da nuove cartucce, 120 delle quali erano già a bordo del Complesso.
Per la fine del volo congiunto, sono state consumate 36 vecchie cartucce ad una media di 4 al giorno, da parte dei sei uomini dei due equipaggi. Non vi sono state anomalie con i due tipi di cartucce.
L’ente spaziale americano ha riferito che, assieme ai 120 giorni–uomo delle nuove cartucce SFOG, c’era una disponibilità di 29 giorni-uomo di ossigeno nella Progress M-57, ed una considerevole scorta nei serbatoi ad alta pressione attaccati all’airlock Quest.
Il 23 Settembre, Vinogradov e Tyurin hanno sostituito la liquids unit BZh-8 dell’Elektron con un’altra BZh-9, e tre giorni dopo hanno tentato di far ripartire l’unità.
Dopo un iniziale periodo di funzionamento, il dispositivo si è di nuovo spento, e quindi si è ritenuto che il guasto potesse essere molto più serio.
Il prossimo cargo Progress è previsto per il mese di Ottobre, e dovrebbe trasportare dei pezzi di ricambio per l’Elektron, mentre un nuovo Elektron verrà spedito in orbita sempre con una Progress nella primavera del 2007.
Il sistema americano di generazione dell’ossigeno, spedito in orbita con l’STS-121 ed installato nel Laboratorio Destiny, dovrebbe essere operativo per la metà del 2007.

Lavoro sperimentale
Le attività relative al passaggio di consegne fra i due equipaggi dell’ISS hanno incluso le operazioni di manutenzione regolare dei sistemi di supporto vitale e delle attrezzature ginniche, l’aggiornamento dei database, il rilevamento delle radiazioni, e la raccolta di campioni di aria ed acqua da analizzare.
Williams e Lopez-Alegria hanno svolto un addestramento di mantenimento con il manipolatore robotico Canadarm2, ed hanno lavorato con le tute americane da EVA, nel modulo Quest. Essi hanno sistemato anche del materiale nei moduli Quest ed Unity.
Il 27 Settembre, i due hanno trascorso parte della loro giornata lavorativa occupandosi dell’installazione di un sistema a fluido nel circuito di refrigerazione del Laboratorio Destiny.
Nel corso di questa settimana di volo congiunto, i sei membri dell’equipaggio hanno partecipato ad una serie di esperimenti in corso, in aggiunta alle già citate attività di passaggio di consegne.
In questi esperimenti, in particolare, Reiter si è sottoposto ad un esame audiometrico, ha monitorato un esperimento sui raggi cosmici ed ha determinato il tasso di ossido nitroso presente nel proprio respiro.
Assieme a Vinogradov, il tedesco ha partecipato all’esperimento dell’ESA Cardiocog. Si sono tenute delle sessioni degli esperimenti Volna, Conjugation ed Immumo. Quest’ultimo ha implicato la raccolta di campioni di sangue, saliva ed urina per le opportune analisi.
Lopez-Alegria ha partecipato ad un esperimento sul sonno, mentre Williams ha tenuto una sessione dell’esperimento cognitivo Winscat.
Nel corso della giornata del 26 Settembre, Tyurin ha trascorso due ore lavorando con uno spettrometro ed una videocamera, effettuando riprese da un finestrino dello Zvezda della luminescenza dei fasci di Xenon emessi da uno dei Plasma Contactor del traliccio Z1, mentre interagiscono con i pannelli solari del traliccio P6 e con i nuovi pannelli P3/P4.
Vinogradov ha svolto quattro sessioni con la tuta a pressione negativa Chibis, per le estremità inferiori del corpo, per preparare il proprio fisico al ritorno della gravità terrestre.
Tutti i membri dell’equipaggio hanno partecipato a delle conferenze stampa televisive, e a delle sedute con l’ham radio. Inoltre, essi hanno parlato con gli acqanauti del progetto NEEMO della NASA, che era in corso nelle acque delle Keys Island, in Florida.

Il ritorno dell’Expedition 13
In vista del loro ritorno sulla Terra, Vinogradov e Williams hanno dovuto preparare la loro capsula Soyuz TMA-8. Il 24 Settembre i due hanno controllato i sistemi di controllo e di propulsione, ed hanno svolto un test di accensione dei motori, dopo un ritardo dovuto ad un errore del TsUP.
Il 25 Settembre, Ansari si è unita ai due, per una per una prova generale di tutte le operazioni legate al rientro.
Il giorno prima della partenza, diversi risultati sperimentali, inclusi i germogli maturi di una pianta che stava crescendo nella serra dello Zvezda, ed otto tubi contenenti altri campioni raccolti da Ansari, sono stati caricati sulla cabina di discesa della Soyuz. La cerimonia ufficiale del cambio di comando, è avvenuta il 27 Settembre. Gli ultimi saluti sono stati scambiati di fronte alle telecamere, e di seguito Vinogradov, Williams ed Ansari hanno chiuso i portelli fra l’ISS e la Soyuz TMA-8 (la descrizione delle fasi del rientro sono molto accurate nel blog di Ansari).
L’undocking della TMA-8 è avvenuto alle 21:53 GMT del 28 Settembre e l’accensione di deorbit è iniziata alle 00:24 GMT del 29 Settembre. Il rientro, con tutti e tre i moduli della TMA-8 ben visibili, è stato filmato dall’ISS. Il personale dedicato al recupero ha anch’esso filmato la scia di plasma prodotta dalla capsula durante il rientro, mentre si avvicinava alla zona dell’atterraggio.
La Soyuz TMA-8 è atterrata alle 01:13 GMT del 29 Settembre, appena prima dell’alba, a circa 80 Km a nordest della città di Arkalyk in Kazakhstan. Dopo che il personale del recupero aveva rimosso i cosmonauti dai loro seggiolini della cabina di discesa, che si era appoggiata su un lato, i tre sono stati trasferiti su delle poltrone dove hanno potuto rispondere alle domande dei reporters. Ansari è stata accolta dal proprio marito, mentre Williams tramite un telefono satellitare ha parlato con la propria moglie che era Zvyodzny Gorodok (Star City), presso Mosca.
Dal sito dell’atterraggio, i tre sono stati aviotrasportati presso Kustanai per le cerimonie di rito, e quindi fino a Zvyozdny per il recupero e la fase di debriefing.
Il volo di Vinogradov e Williams è durato 182 giorni, 22 ore e 43 minuti, mentre la missione di Ansari è durata 10 giorni, 21 ore e 5 minuti.