[2008-10] Ottobre 2008 I.S.S. Mission Log

Agli inizi di Ottobre, Volkov e Chamitoff hanno completato lo spostamento di altre sei racks dal Segmento Americano per incrementare le capacità scientifiche dei laboratori Columbus e Kibo, creando inoltre spazio nel laboratorio Destiny per delle nuove racks dedicate al supporto vitale e ad alcuni sistemi, che verranno spedite in orbita con la missione STS-126 a Novembre.

L’1 Ottobre, la rack HRF-2 (Human Research Facility 2) è stata spostata dalla posizione P4 del laboratorio Destiny alla posizione A4 del modulo Columbus, con Chamitoff ad eseguire le necessarie connessioni ombelicali e a riattivare di seguito la rack. Supportato dal Payload Operation and Integration Centre (POIC) di Huntsville, Chamitoff ha configurato i computer laptop per l’uso seguente.

Il 2 Ottobre la procedura è stata ripetuta per muovere l’HRF-1 dalla posizione P2 del Destiny alla posizione F4 del Columbus. Il 3 Ottobre il freezer dell’ESA MELFI è stato spostato dalla postazione O4 del Destiny alla baia D4 del JPM Kibo. Dopo la riconnessione dei vari cablaggi ombelicali (alimentazione e dati), Chamitoff ha sostituito i campioni rimossi in precedenza dal freezer. La NASA ha detto che c’era una finestra di otto ore esistente fra la rimozione di MELFI e la sua installazione, prima che i campioni in esso contenuti iniziassero a scongelare. Se il trasferimento non fosse stato completato entro questo lasso di tempo, si sarebbe dovuto ricollocare la rack nel laboratorio Destiny.

Il 9 Ottobre Chamitoff e Volkov hanno spostato le ultime racks. Una rack leggera ZSR (Zero-G Stowage Rack) è stata spostata dalla posizione O5 del Destiny alla posizione F6 del JPM. Una seconda ZSR è stata rimossa dal Nodo 2 Harmony (posizione D5) al Pressurized Logistics Segment del JEM, sulla sommità del laboratorio Kibo, nella posizione A2; ed infine, una rack RSR (Resupply Stowage Rack) è stata spostata dalla posizione P5 dell’Harmony, alla posizione O5 del laboratorio Destiny.

Reboost

La manovra di reboost dell’avamposto orbitale, inizialmente programmata per il 2 Ottobre, è stata rinviata dopo che alcune analisi svolte avevano mostrato che l’orbita risultante da tale manovra avrebbe portato l’ISS alla possibile collisione con un detrito spaziale proveniente dalla nuvola di detriti generata dalla frammentazione del satellite russo Kosmos 2421. Durante i mesi di Settembre ed Ottobre ci sono stati diversi altri allarmi per possibili collisioni con detriti spaziali ed altro materiale.
Il reboost è avvenuto nel giorno di riserva, il 4 Ottobre. Gli otto propulsori di approccio ed orientamento della Progress M-65 sono stati azionati alle 10:06 GMT ed hanno funzionato per 281,2 secondi, alzando l’orbita media del complesso spaziale di 1,3 km. Si è trattata della terza ed ultima manovra per la definizione dell’orbita dell’ISS in vista del lancio della Soyuz TMA-13; le precedenti sono avvenute il 23 Luglio ed il 13 Agosto, per mezzo dei motori dell’ATV.

L’esperimento SOLO
Chamitoff, questo mese, ha iniziato un nuovo esperimento sulle scienze della vita, denominato SOLO (Sodium Loading in Microgravity). Nel corso del ciclo di questo esperimento egli ha seguito una speciale dieta molto salata per indagare sui meccanismi della ritenzione di fluidi e sale nel corpo durante i voli spaziali a lunga durata. Chamitoff ha anche usato lo SLAMMD (Space Linear Acceleration Mass Measurement Device) per la stima della propria massa corporea, e ha analizzato il proprio sangue usando un Portable Clinical Blood Analyzer oltre alle proprie urine sempre per l’esperimento SOLO.
Inoltre, sempre in questo mese di Ottobre, i due cosmonauti russi hanno iniziato il solito protocollo medico che prevede delle sessioni indossando le speciali ghette Chibis a bassa pressione, che servono per “attirare” i fluidi corporei verso il basso, simulando gli effetti della gravità, in vista del loro ritorno sulla Terra previsto per il 24 sempre di questo mese.

Survival mode
Il 10 Ottobre è stato riferito che la Stazione era passata in modalità “survival mode” per un breve periodo di tempo, a seguito del guasto della box per la telemetria BITS, che controlla i life support systems russi. I controllori quindi erano passati su di un circuito di riserva per tentare di bypassare il problema, che nel frattempo aveva causato lo spegnimento di alcuni sistemi. L’attitudine della Stazione, nel frattempo, è stata mantenuta dai propulsori del Segmento Russo, che hanno consumato 44 kg di propellenti. Sempre durante questa febbrile giornata, Kononenko ha passato diverse ore riparando la toilet della Stazione dopo che un guasto in un gas separator, avvenuto il giorno precedente, aveva costretto l’equipaggio ad utilizzare la toilet della Soyuz.

Arriva l’Expedition 18

Durante la loro missione di 175 giorni, Finke e Lonchakov lavoreranno con Greg Chamitoff fino a quando non verrà sostituito dalla collega della NASA Sandra Magnus, durante la missione STS-126 (ISS ULF-2). Essa, a sua volta, verrà sostituita da Koichi Wakata, che giungerà in orbita con l’STS-119 (STS-15A).
Il terzo seggiolino della Soyuz era occupato dal turista spaziale Richard Garriott, imprenditore nel ramo dei videogiochi ed avventuriero. Basti pensare che fra le sue imprese figura anche una discesa sottomarina per esplorare il relitto del Titanic.
Il posto nella storia dell’astronautica, Garriott l’ha garantito oltre per il fatto di essere il sesto turista spaziale, anche per il fatto essere il primo viaggiatore spaziale della seconda generazione americana di viaggiatori spaziali. Infatti, suo padre, presente al lancio avvenuto da Baikonur, è il veterano di missioni spaziali sullo Skylab e sullo Shuttle/Spacelab Owen Garriott.
L’equipaggio di riserva era composto da Gennadi Padalka, Michael Barratt e dall’imprenditore australiano Nik Halik, che ha pagato per addestrarsi come backup di Richard Garriott benché sapesse che non avrebbe comunque volato se Garriott fosse stato tolto dall’equipaggio principale.

La Soyuz TMA-13 si è agganciata con l’ISS, in modalità automatica dopo due giorni di volo libero. Il contatto iniziale è avvenuto alle 08:26:14 GMT del 14 Ottobre sotto la copertura delle stazioni di tracking russe, quando l’ISS era in un’orbita di 368,4 x 351,2 km, con un periodo di 91,5 minuti.

Il programma dell’Expedition 18

Nel corso della loro missione della durata pianificata di 175 giorni, Finke e Lonchakov lavoreranno con Greg Chamitoff fino a quando egli non verrà sostituito dalla collega, sempre della NASA, Sandra Magnus, durante la missione STS-126 (ISS ULF2). Essa, dal canto suo, verrà sostituita da Koichi Wakata dopo il suo arrivo in orbita con l’STS-119 (STS-15A). Inoltre, i due, supervisioneranno l’undocking della Progress M-65, l’arrivo del cargo Progress M-66 nonché l’arrivo del veicolo automatico della nuova generazione, la Progress 01M, con un’avionica migliorata.

E’ pianificata un’EVA dal Segmento Russo, per l’installazione di un nuovo esperimento all’esterno dell’ISS, e per la valutazione della nuova tuta Orlan-MK.
L’Expedition 18 include l’attività di 40 esperimenti gestiti dalla NASA sulla fisica, la biologia, le tecnologie per l’esplorazione, la ricerca medica e sulle attività educative. Altri 33 esperimenti sono stati pianificati per conto dei partners internazionali ESA e JAXA.
Il programma scientifico russo prevede 218 sessioni di 46 esperimenti, 5 di cui sono nuovi per la Stazione, e si chiamano Impuls, Rusalka, Fizika-Obrazovanie, MATI-75 ed EXPOSE-R.

Il passaggio delle consegne

Il lavoro congiunto dei due increment crew ha visto Volkov e Kononenko aggiornare Finke e Lonchakov sui dettagli dell’operatività con i sistemi del complesso orbitale, inclusi i sistemi di supporto vitale.
Benché Finke e Lonchakov fossero veterani della Stazione, per loro vi erano diversi nuovi moduli e diverse nuove attrezzature rispetto al periodo che avevano trascorso in passato a bordo.
La cerimonia ufficiale del cambio di comando è avvenuta il 22 di Ottobre. Due giorni prima la NASA aveva informato che era stato osservato del fumo o vapore provenire dal rubinetto dell’acqua calda del Condensate Water Processor SRV-K del Modulo Zvezda e dal corpo dell’unità di distribuzione e riscaldamento dell’acqua. L’equipaggio ha disattivato il sistema, ha chiuso tutte le relative valvole ed ha sostituito l’unità di riscaldamento e distribuzione dell’acqua con una di ricambio presente a bordo

Progetto Generation II

Durante il suo volo sull’ISS, Garriott ha svolto un programma composto da nove esperimenti ed attività chiamato Generation II Astronaut (GTA) Project.
Due esperimenti (MUSCLE-G e MOPG) erano stati sponsorizzati dall’ESA e sono stati svolti da tutti i partecipanti al volo spaziale per lo studio dell’adattamento vestibolare alle transizioni di forza-G e dell’insorgenza del mal di schiena inferiore.
Tre esperimenti medici della NASA, IMMUNO-G, SLEEP-G e CORNEA-G hanno studiato la reazione degli occhi alle basse ed alte pressioni in un ambiente in microgravità, gli effetti del volo spaziale sul sistema immunitario umano ed i ritmi circadiani degli astronauti, con le specifiche caratteristiche del sonno.
Inoltre, sono stati condotti un progetto biotecnologico chiamato PCG (per lo studio dei processi di cristallizzazione delle proteine in microgravità), un esperimento tecnologico chiamato DHL-G (per la dimostrazione delle leggi sulla conservazione dell’energia) e un progetto umanitario ed uno educativo: PICTURE ed ARISS-TV.
In quest’ultimo, Garriott ha installato una telecamera“slow scan” su di un finestrino del modulo Zvezda per inviare a terra le istantanee della superficie terrestre che scorreva sotto l’ISS ai radioamatori. Nell’esperimento PICTURE Garriott ha colorato un’immagine sull’ISS tenendo informato il suo pubblico attraverso il proprio sito web www.richardinspace.com, e rispondendo anche alle domande a lui rivolte.

Il 20 Ottobre, Garriott ha partecipato ad un contatto radio amatoriale rispondendo alle domande rivoltegli dai ragazzi della Budbrooke Primary School di Warwik, in Inghilterra.

Il ritorno dell’Expedition 17

Dopo aver caricato tutto il materiale scientifico nel modulo di rientro della loro Soyuz, Volkov, Kononenko e Garriott hanno salutato i propri colleghi nella serata del 23 di Ottobre e trasferendosi poi nella TMA-12 chiudendone i portelli alle 21:15 GMT. Il comando di undocking è stato inviato alle 00:13 GMT (del 24 di Ottobre) e tre minuti più tardi è avvenuta la separazione fisica dal modulo Pirs. Volkov ha azionato i propulsori della Soyuz per iniziare la manovra di allontanamento. L’azionamento dei retrorazzi è avvenuto alle 02:45:19 GMT ed è durato quattro minuti e 22 secondi. Poco prima dell’interfaccia di rientro, si sono separate le tre parti del veicolo in maniera nominale, con grosso sollievo da parte del centro di controllo russo TsUP. Si ricorda infatti, che i due precedenti atterraggi delle Soyuz TMA-10 e TMA-11 avvennero a diverse centinaia di km dal punto prefissato, per il fatto che uno dei cinque bulloni pirotecnici responsabili della separazione fisica della capsula di rientro dal modulo propulsivo/strumentale, non aveva funzionato. Tale malfunzionamento aveva causato il rientro balistico delle due capsule con l’equipaggio, sottoponendo inoltre i cosmonauti a dei forti carichi in termini di “g”. Per prevenire un altro rientro balistico, Volkov e Kononenko avevano performato un’EVA non pianificata il 10 di Luglio per rimuovere il bullone sospetto dalla TMA-12.
Un memo interno della NASA ha riportato che le cause dei malfunzionamenti dei bulloni esplosivi erano ritenute essere delle interferenze elettromagnetiche (EMI) che andavano ad inficiare il funzionamento solamente di quel bullone in quella data posizione, pertanto la sua rimozione ha impedito il ripresentarsi dell’anomalia.

Quindi la cabina di rientro della TMA-12 ha iniziato la sua discesa nominalmente, alle 03:15 GMT. Dieci minuti più tardi era negli strati più bassi dell’atmosfera appesa al suo enorme paracadute, che si stava avvicinando al punto di atterraggio primario in Kazakhstan. Dopo aver stabilito il contatto con l’equipaggio a bordo della capsula, le varie telecamere e gli elicotteri delle squadre di recupero hanno potuto osservare la Soyuz azionare i propri retrorazzi qualche istante prima del touchdown, avvenuto alle 03:36 GMT all’alba kazaka, a circa 90 km dalla città di Arkaykh.
Meno di 30 minuti dopo, tutti e tre i membri dell’equipaggio erano stati tolti dalla capsula di discesa e fatti accomodare sulle speciali poltroncine preparate per loro, assieme a delle calde coperte che li tenevano al riparo dal vento e dalla temperatura di -1°C.

Sia Volkov che Garriott hanno subito incontrato i propri padri, e l’imprenditore americano ha subito dichiarato che benché avesse speso la maggior parte della sua fortuna in questo volo appena concluso, era disposto a far subito ritorno nello spazio!

Volkov e Kononenko hanno trascorso nel loro primo volo spaziale 198 giorni, 16 ore, 19 minuti e 21 secondi ; mentre la missione privata di Garriott è durata 11 giorni, 20 ore, 34 minuti e 27 secondi.

Preparativi per STS-126

Il Comandante dell’Expedition 18 Michael Finke assieme ai colleghi Chamitoff e Lonchakov, a questo punto, avevano tre settimane di tempo per preparare il complesso orbitale all’arrivo della missione STS-126, che porterà in orbita nuove system racks ed attrezzature scientifiche per espandere la capacità dell’ISS di poter ospitare un equipaggio di sei persone.
Nel corso dei giorni lavorativi l’equipaggio ha continuato la serie degli esperimenti in corso mantenendosi allenati con le attrezzature ginniche di bordo.

Tests medici

E’ stato iniziato un nuovo esperimento medico statunitense, il Cardiovascular and Cerebrovascular Control on Return from ISS. Inoltre, i due americani si sono uniti a Lonchakov nelle regolari sessioni dei tests medici russi.
Sul finire del mese di Ottobre, Finke e Chamitoff hanno partecipato al loro primo Periodic Fitness Evaluation Test, misurandosi la pressione sanguigna ed eseguendo degli ECG sotto sforzo con l’ergometro CEVIS nel laboratorio Destiny.

Riguardo alle altre attività scientifiche, Chamitoff ha monitorato una nuova sessione dell’esperimento studentesco EarthKam, durante il quale 65 scuole hanno potuto comandare una fotocamera per scattare un migliaio di immagini digitali della superficie terrestre al di sotto dell’ISS.

L’ufficiale scientifico americano ha svolto delle sessioni volontarie con l’esperimento SPHERES ed ha preso parte a degli scambi con l’ham radio con scuole spagnole ed australiane. Anche Finke ha tenuto tre sessioni con l’ham radio con delle scuole agli inizi di Novembre.

Reboost

Alle 01:13 GMT del 29 Ottobre, i propulsori della capsula cargo Progress M-65 sono stati accesi per rifinire l’orbita della Stazione. Gli otto propulsori per l’approccio e l’orientamento della Progress sono stati accesi per 204,7 secondi, per incrementare la quota media di volo del Complesso di 1 km, a 352 km.
Il reboost ha preparato l’orbita dell’ISS al lancio della missione STS-126 e della Progress M-01M, la prima Progress della nuova generazione.
La Progress, che verrà lanciata il 26 Novembre, porterà con sé 820 kg di propellenti, 49 kg di ossigeno ed aria, 210 kg di acqua e 1344 kg di materiale secco. L’M-01M collauderà una serie di aggiornamenti avionici, inclusi un nuovo computer principale, degli accelerometri, dei sistemi per il downlink della telemetria, ed altre innovazioni. A causa di questi aggiornamenti, sono stati aggiunti alla timeline dell’equipaggio altri due giorni di attesa, per permettere ulteriori controlli.
La NASA ha spiegato che la nuova Progress non abbisognava delle prestazioni della matching unit US-21, che viene installata normalmente dopo il docking per permettere ai computers principali del modulo Zvezda di espletare il controllo attitudinale della Stazione attraverso i propulsori Progress stessa.

Il 30 Ottobre l’equipaggio ha svolto la prova d’emergenza standard, simulando l’evacuazione del Complesso.

Lavori di manutenzione
Un memo interno della NASA ha riportato che Finke aveva sostituito due valvole “recalcitranti”nel CDRA (Carbon Dioxide Removal Assembly) situato nel Destiny.Il CDRA era nel bel mezzo di un periodo di 90 giorni di controlli e verifiche in preparazione all’incremento del numero di astronauti per ogni Expedition da tre a sei membri, previsto per il prossimo anno.

Il 26 Ottobre è stata connessa una linea di ingresso nell’Internal Thermal Control System del Destiny per permetterne il riempimento con del liquido refrigerante in vista dell’installazione del Water Recovery System 2 durante l’STS-126 e la sostituzione di una linea per l’azoto gassoso nell’EXPRESS Rack 2 del Destiny, il giorno dopo.
Chamitoff ha scambiato una piastra del diffusore del Temperature and Humidity Control System del nodo Harmony dopo che il dispositivo aveva manifestato dei problemi.

All’interno del Logistics Pressurised Module del laboratorio giapponese Kibo, Mike Fincke ha rimosso una Light Housing Assembly guasta e due Baseband Assemblies sempre guaste, sono state sostituite il 27 Ottobre. Lo stesso giorno Lonchakov ha svolto il servicing di routine della toilette dello Zvezda, sostituendo diversi componenti.

Lonchakov e Fincke più tardi hanno svolto un manutenzione estesa, della durata di più giorni del Komparus onboard radio command and measuring system, nel modulo Zarya. Il sistema Komparus attiva e disattiva il sistema radio-telemetrico del modulo Zarya. Il lavoro ha incluso la completa sostituzione del sistema avionico con altri componenti elettronici, inclusi i vari cablaggi.
Fincke ha lavorato sul sistema wireless interno ed ha eseguito alcune manutenzioni al dispositivo ginnico denominato “Resistive Device”e al tappeto rotante TVIS, con l’aiuto dei propri colleghi.

Fonte: Spaceflight Magazine/British Interplanetary Society

Tutte le immagini sono (C) di NASA/JSC/KSC

  1. (12 Ottobre 2008) L’equipaggio dell’Expedition 18 composto da Yury Lonchakov Michael Finke e dal turista spaziale Richard Garriott sta per prendere posto sulla suo Soyuz TMA-13, in partenza dal Cosmodromo di Baikonur.

  2. (23 Ottobre 2008) Il Comandante dell’Expedition 18 Mike Fincke osserva le immagini delle attività post landing dei colleghi dell’Expedition 17. Sullo schermo del laptop è visibile Sergei Volkov, il Comandante dell’Expedition 17.

  3. (29 Ottobre 2008) In questa immagine orbitale possiamo ammirare la zona più importante del Kennedy Space Center: Il Launch Complex 39, con il Pad A al centro sulla dx, il Pad B in alto sempre sulla dx, il VAB al centro in basso, e la Shuttle Landing Facility a sx.


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