[2009-08] Agosto 2009 I.S.S. Mission Log

Problemi con il CDRA
Il 29 Luglio la NASA aveva comunicato che il sistema di rimozione della CO2 Carbon Dioxide Removal Assembly (CDRA) del Segmento Americano si era spento durante la procedura di riconfigurazione necessaria a riportarlo al funzionamento nominale a seguito della visita dell’equipaggio dell’STS-127. Gli immediati sforzi per tentare di riaccenderlo sono stati vani.

E’ stato sostituito il controller di un riscaldatore di uno dei due letti adsorbenti che rimuovono la CO2 dall’atmosfera della Stazione. Barratt e Thirsk hanno verificato alcuni dei 12 riscaldatori del letto effettuando delle letture con un tester su diversi connettori per appurare con certezza quale componente potesse essere in corto e che tutti i cablaggi fossero collegati correttamente.
Dal canto loro, gli ingegneri a terra, usando i dati delle misure di resistenza e le fotografie dei connettori hanno determinato che il dispositivo non era stato costruito a dovere. Quindi una volta terminata l’analisi sui vari cablaggi, è stato consentito all’equipaggio di tagliare i collegamenti con il riscaldatore in corto circuito.
Barratt e Thirsk hanno lavorato oltre due giorni per sostituire il controller del riscaldatore e per isolare l’elemento che era in corto circuito. Alla fine di tutta la procedura il CDRA è ritornato pienamente operativo senza ulteriori problemi.
Durante il periodo di avaria del CDRA sono state sospese tutte le attività di esercizio fisico di bordo e sono state attivate le cartucce all’idrossido di Litio (LiOH) per mantenere sotto controllo i livelli di CO2.

Nel corso della prima settimana di Agosto Padalka e Romanenko hanno tentato di riparare il condizionatore d’aria SKV1 del modulo Zvezda che era guasto fin dagli inizi del 2007. I due hanno sostituito uno scambiatore di calore BTA dopo aver spurgato nello spazio il refrigerante Khladon-218 (Freon) contenuto nell’SKV1.
Purtroppo, dopo la sostituzione dello scambiatore di calore BTA è stata notata dall’equipaggio una perdita di liquido refrigerante dal condotto fra il BTA stesso ed il suo compressore. Dopo svariate operazioni di scollegamento e ricollegamento delle varie connessioni, il TsUP di Mosca ha chiesto all’equipaggio di sostituire la guarnizione metallica nel connettore della linea 2. Siccome anche questa soluzione non ha avuto successo, è stato sostituito l’adattatore della linea Khladon 2 con quello della linea Khladon 1, ed a questo punto hanno incominciato a perdere entrambi i connettori.
Secondo quanto riferito dagli specialisti del TsUP, durante queste operazioni sono stati liberati nell’atmosfera della Stazione circa 5 grammi di refrigerante, il condizionatore SKV1 era off-line mentre l’SKV2 stava lavorando nominalmente.
Il report ufficiale della NASA del 27 Agosto ha poi spiegato che il condizionatore SKV1 era tornato in funzione dopo circa due anni di inattività e che ora i russi stavano tentando di riparare l’SKV2 che aveva un problema probabilmente legato ad una falsa lettura di temperatura bassa.

Il primo giorno di Agosto gli ugelli di approccio ed orientamento della Progress M-67 sono stati azionati alle 09:15 GMT per 459 secondi per imprimere un’accelerazione di 1,26 m/s al fine di innalzare la quota media di volo del complesso orbitale di 2,1 km a 348,82 km.
Questa accensione ha assicurato la corretta orbita per il lancio della Soyuz TMA-16 il 30 Settembre ed il seguente atterraggio della Soyuz TMA-14 in Ottobre.

Sempre all’inizio di questo mese sono proseguiti altri lavori di manutenzione nel Segmento Russo. Romanenko ha completato la sostituzione delle linee di raccolta della condensa del sistema di controllo termico SOTR nel modulo Zvezda.

Spostamento del PMA-3
Il 7 Agosto Kopra Thirsk e De Winne hanno utilizzato il Canadarm2 per spostare il sistema di docking PMA-3 dal boccaporto Common Berthing Mechanism di nadir del Nodo 1 Unity al CBM lato Terra. L’operazione è durata circa sei ore, e si è resa necessaria per permettere la riconfigurazione da parte dell’equipaggio della paratia lato Terra in un ambiente pressurizzato e senza la presenza del PMA-3.
Una volta completate queste riconfigurazioni, il PMA-3 verrà ricollocato sul Common Berthing Mechanism di nadir del nodo Unity permettendo così al Node 3 di essere unito al CBM lato Terra nel corso della missione STS-130/20A.

Durante la terza EVA dell’STS-128, è stato scoperto che il PMA-3 era ruotato di 90 gradi rispetto alla posizione corretta. La NASA ha confermato che l’orientamento attuale del PMA-3 è lo stesso dal 2007 (Expedition 15) prima che venisse rilocato sul boccaporto inferiore del Node 1, che questo era il corretto orientamento previsto per il rendezvous-ormeggio del veicolo automatico giapponese HTV.
L’agenzia americana ha dichiarato non era prevista la rettifica della situazione, che prevedeva quindi che gli ingressi nel PMA-3 sarebbero stati ristretti a certi periodi di Beta-angle (con riscaldamento solare) per prevenire la formazione di condensa all’interno del modulo stesso. Nel frattempo è stata avviata un’indagine per scoprire le cause del problema.

Training con HTV
Barratt e De Winne hanno trascorso circa una settimana addestrandosi con il Canadarm2 per l’arrivo, previsto per la metà di Settembre, del veicolo cargo giapponese HTV. Il container automatico verrà afferrato dal Canadarm2 e quindi verrà fatto agganciare al boccaporto di nadir del nodo Harmony, dopo aver effettuato da solo una manovra di avvicinamento all’ISS.

In preparazione alla visita dell’STS-128, prevista per la fine di Agosto, Kopra ha preparato i sistemi, le tute spaziali e le attrezzature in supporto alle tre spacewalks programmate per questa missione.

Il 12 Agosto, il sistema informatico del Segmento Russo dell’ISS è stato completamente aggiornato con una nuova versione di software, richiesta per gestire il nuovo Russian Research Module (MRM-2).Gli ingegneri di Energia hanno sviluppato e trasmesso il software via radio e Padalka e Romanenko hanno svolto una parte attiva nel processo di preparazione, monitoraggio ed installazione. I due hanno anche steso dei cavi per i sistemi di comunicazione che verranno usati quando arriverà il MRM-2 il prossimo Novembre. MRM-2 fornirà un punto di attracco addizionale per i veicoli russi oltre a fungere da camera di compensazione per le attività extraveicolri.

Per quattro giorni, agli inizi di Agosto, l’American Command and Control System, il Mobile Servicing System ed il Portable Computer System di cui è dotato il Segmento Americano sono stati traslati sul software aggiornato. L’operazione ha contemplato anche il cambio degli hard drives dei computer laprop.

Il 13 Agosto De Winne e Thirsk hanno spostato la rack Crew Health Care Systems (CheCS) dal modulo Destiny al Kibo. Il giorno seguente Kopra ha iniziato a preparare la vecchia location della rack (LAB1S4) per ricevere una nuova rack scientifica: la Fluids Integrated Rack (FIR) nel corso della missione STS-128.
Più tardi Thirsk ha riconfigurato un’EXPRESS Rack per un lavoro da svolgere poi mentre Barratt ha completato lo spostamento di 31 sacche di acqua da una postazione di alloggiamento di una rack, al momento vuota, (LAB1S2) per fare spazio ad una nuova rack che verrà spedita con l’STS-128.

Riparazione dell’OGS
Il 18 Agosto Thirsk e De Winne hanno rimosso e sostituito un filtro dell’Oxygen Generation System (OGS) che era stato spento il 10 Agosto quando la sua pompa aveva mostrato un inusuale aumento di pressione.
La NASA ha dichiarato che a causa del contemporaneo fermo dell’omologo sistema russo Elektron, l’apporto di ossigeno nell’atmosfera della Stazione veniva mantenuto costante dalle scorte della Progress e dall’accensione di tre candelotti Solid Fuel Oxygen Generator (SFOG) al giorno. E’ stato spiegato che questi candelotti impiegati erano prossimi alla loro data di scadenza, e che quindi li si sarebbero dovuti utilizzare comunque. Ogni candelotto SFOG produce circa 600 litri di ossigeno, sufficienti per una persona al giorno.

Il 21 Agosto, Thirsk e Kopra hanno lavorato ancora sull’OGS per rimuovere e sostituire l’adattatore per il sensore di spurgo dell’idrogeno ORU ed un’unità per la circolazione dell’acqua. Poi hanno ricollegato il sensore per l’idrogeno e, dopo l’esecuzione di alcuni tests, la sala di controllo di Houston ha riferito che la riparazione aveva avuto successo e che la rack era tornata nuovamente a produrre ossigeno.

Se la riparazione non avesse avuto successo, ci sarebbero state serie ripercussioni riguardo all’eventuale utilizzo della Stazione come “safe heaven” per l’equipaggio dell’STS-128, nel caso in cui esso non fosse stato in grado di ritornare sulla Terra con il Discovery a causa di un danno allo scudo termico dell’Orbiter.

L’agenzia russa Roskosmos ha riferito che l’equipaggio aveva sostituito, per la prima volta nel Segmento Russo, un set di strumenti per la misurazione ad alta precisione del rateo angolare.

La missione STS-128
Fra il 29 Agosto ed il 12 Settembre si è svolta la missione STS-128 (ISS Mission 17A). L’Orbiter Discovery è stato lanciato dal Pad 39A del Kennedy Space Centre alle 03:59 GMT del 29 Agosto (11:59 del 28 Agosto in Florida), a seguito di due rinvii avvenuti il 25 ed il 26 Agosto a causa del meteo e di una valvola dell’idrogeno liquido difettosa situata in coda alla navetta.

Il Comandante della missione, che segnava il punto di transizione dalla fase di assemblaggio a quello di utilizzo per una ricerca scientifica continua, era Rick Sturckow. Il pilota era Kevin Ford, ed i mission specialists erano Pat Forrester, Jose Hernandez, Danny Olivas, e l’astronauta europeo Christer Fuglesang. Ad essi si è aggiunta solamente per la fase di lancio, Nicole Stott, sempre della NASA, che avrebbe poi preso il posto di Tim Kopra sull’ISS, per un periodo di permanenza di tre mesi sull’avamposto orbitale. Ford, Hernandez e Stott erano tutti e tre alla prima missione. La missione di Fuglesang era stata battezzata “Alissé” dall’ESA.

La missione STS-128 aveva con sé circa 7 tonnellate di rifornimenti, racks scientifiche ed equipaggiamento vario, oltre a materiale aggiuntivo per il supporto vitale necessario al sostentamento di un equipaggio composto da sei membri.
All’interno della stiva del Discovery vi era il Multi Purpose Logistics Module (MPLM) Leonardo, il container pressurizzato che verrà agganciato temporaneamente alla Stazione. Leonardo conteneva delle storage racks, un freezer per la conservazione dei campioni scientifici, una nuova cuccetta per l’equipaggio, un sistema per la purificazione dell’aria, ed un tapis roulant denominato “Colbert”. Il nome “Colbert” è stato quello più votato dal pubblico in una votazione online indetta dalla NASA per dare un nome al Node 3. In realtà Colbert è un attore comico statunitense che ha pensato bene di “sfidare” l’ente spaziale americano utilizzando le preferenze del proprio pubblico. Alla fine, non essendo la votazione vincolante, la NASA ha deciso di chiamare il Node 3 Tranquillity relegando al nuovo tapis roulant dell’ISS il nome “Colbert”.

Le analisi delle fotografie e delle riprese video effettuate durante l’ascesa e la separazione dell’External Tank, hanno evidenziato bassi eventi di distacco di schiuma isolante arancione dall’enorme serbatoio esterno, ma l’ulteriore esame strumentale ravvicinato è stato eseguito nel Flight Day 2 utilizzando il grosso braccio strumentato Orbiter Boom Sensor System (OBSS).
La NASA ha comunque reso noto di una perdita, rilevata nelle prime fasi della missione, ad uno di propulsori vernieri di manovra. Ad ogni modo questi propulsori non sarebbero più stati utilizzati per il resto della missione.

Docking
Sturckow ha guidato il Discovery ad un perfetto aggancio con l’ISS alle 00:54 GMT del 31 Agosto mentre i due veicoli spaziali stavano sorvolando la zona a nordest dell’Oceano Atlantico, nei pressi dell’Inghilterra.
Prima del docking, Sturckow, aiutato da Ford e Hernandez, ha guidato il Discovery nella consueta manovra di backflip (o R-Bar Pitch Manouvre) permettendo così a Padalka e Barratt di scattare diverse fotografie digitali dall’interno dell’ISS, della superficie piastrellata dell’Orbiter da inviare poi agli esperti di Houston per le opportune analisi.
Dopo qualche giorno, i responsabili dello scudo termico dell’Orbiter ne hanno qualificata l’idoneità al rientro.

La fase di approccio ed aggancio è stata coadiuvata per la prima volta da un nuovo dispositivo canadese situato nella stiva dello Shuttle e denominato TriDAR. Si tratta di un sistema sperimentale di visione attiva che combina la tecnica della triangolazione (LCS) e la tecnologia del Light Detection and Ranging (LIDAR), che permette agli oggetti di essere osservati in 3D sia al buio che in piena illuminazione.

Dopo l’apertura dei portelli, i consueti saluti e l’aggiornamento sulla sicurezza, i due equipaggi, che hanno raggiunto così il numero complessivo di 13 elementi, hanno dato inizio ad una settimana di lavoro congiunto sul complesso spaziale.

Il seggiolino della Soyuz di Stott è stato subito scambiato con quello di Kopra, sancendo così l’ingresso della nuova venuta nell’equipaggio dell’Expedition 20, e di Kopra in quello dell’STS-128.
Prima della fine di questa impegnativa giornata, Ford, Kopra, Hernandez e Forrester hanno utilizzato il Canadarm2 per rimuovere l’OBSS dalla sua posizione nella stiva dell’Orbiter per passarlo di mano al Canadarm dello Shuttle per fare spazio alla rimozione dell’MPLM del giorno seguente.

Nel corso del Flight Day 4 della missione del Discovery, iniziato il 31 Agosto, Ford e Barratt hanno di nuovo impiegato il Canadarm2 per rimuovere delicatamente l’MPLM Leonardo dalla cargo bay dell’Orbiter ed unirlo al boccaporto superiore dell’Harmony Node 2. Una volta agganciato saldamente l’MPLM, gli astronauti europei Fuglesang e de Winne sono stati i primi due ad entrarvici iniziando a preparare il modulo pressurizzato per il trasferimento del materiale in esso contenuto, che sarebbe avvenuto nel corso dei giorni seguenti.
Ci sono stati diversi trasferimenti di materiale anche dal middek dell’Orbiter all’ISS, inclusi gli accessori da utilizzare per le EVAs della missione.

Stott ha trasferito il grosso Mice Drawer System (MDS) automatico contenente sei roditori per il JPM di Kibo (JEM Pressurised Module) ed attivandolo nell’EXPRESS Rack 4 dove i sei abitanti trascorreranno almeno tre mesi. L’esperimento mira a studiare il deterioramento del tessuto osseo nei roditori.
Prima del termine di questa prima giornata di volo congiunto, Olivas e Stott si sono spostati nell’airlock Quest per la consueta procedura di campout che prevedeva la loro permanenza per la notte, a pressione ridotta in modo tale da preparare il proprio corpo alla EVA del giorno dopo.
La procedura di campout è un evento standard per tutte le EVAs originate dall’ISS, e prevede il protocollo di pre-breathing con la riduzione della pressione dell’aria per facilitare lo spurgo dell’azoto dai flussi sanguigni degli spacewalkers al fine di evitare la malattia da decompressione.

Fonte: Spaceflight Magazine/British Interplanetary Society

Tutte le immagini sono (C) di NASA/JSC/KSC

  1. (13 Agosto 2009) Tim Kopra, F.E. dell’Expedition 20 controlla una checklist nel modulo Quest.

  2. (18 Agosto 2009) Mike Barratt, F.E. dell’Expedition 20 preleva un campione di acqua dal Potable Water Dispenser per effettuarne le analisi biochimiche.

  3. (30 Agosto 2009) Lo Space Shuttle Discovery ripreso dall’ISS durante la consueta manovra di backflip che precede il docking.


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