[2010-03] Marzo 2010 I.S.S. Mission Log

Il 2 Marzo Williams, Creamer e Noguchi hanno risposto alle domande rivolte loro da alcuni scolari del Kansas. Williams ha descritto come l’equipaggio venga svegliato ogni giorno dal suono degli allarmi dei propri orologi da polso. Noguchi ha detto ai ragazzi che la cosa migliore di essere nello spazio “è semplicemente guardare la Terra” e che la cosa più inusuale è vedere che “tutto galleggia”.

Il 3 Marzo il programma dell’ISS ha ricevuto il prestigioso premio Collier Trophy per il 2009. I precedenti vincitori di questo premio hanno incluso gli 7 astronauti del programma Mercury, gli equipaggi dell’Apollo VIII e XI ed il programma Surveyor Moon Landing.

Attività varie
Il giorno seguente Creamer e Noguchi hanno eseguito con successo l’ispezione delle guarnizioni del PMA-3 prima della riapertura del modulo appena spostato, che verrà impiegato per lo stoccaggio a lungo termine di articoli non non immediata necessità.
Williams assieme a Suraev ha continuato a caricare materiale nella Soyuz che farà ritorno sulla Terra il 18 Marzo. Essi hanno anche indossato le proprie tute Sokol che utilizzeranno proprio durante il viaggio di rientro per verificarne lo stato, mentre il Comandante ha sostituito alcuni filtri nel modulo Tranquility.
I cinque astronauti hanno anche rivisto i propri ruoli e le proprie responsabilità relativamente alle procedure di emergenza, come incendi, fuoriuscite di ammoniaca, o improvvise perdite di pressione, quando la Stazione passa a tre membri di equipaggio.

Il 9 Marzo si è guastata una delle toilet della Stazione, e Williams ha commentato su Twitter: “E’ una buona cosa che ne abbiamo due.” E’ stata riparata due giorni dopo.

Il 17 Marzo si è tenuta la consueta cerimonia del cambio di comando. Jeff Williams ha passato il comando della Stazione ad Oleg Kotov. “Max ed io lasciamo la Stazione in buone mani.” Ha dichiarato Williams, ed il giorno seguente alle 04:45 GMT essi hanno chiuso i portelli fra la Soyuz e l’MRM-2 (Poisk) dopo aver ancora una volta salutato Kotov, TJ Kreamer e Soichi Noguchi.
Uno degli ultimi commenti dall’orbita da parte di Williams su Twitter è stato un ringraziamento a tutti per il supporto, l’incoraggiamento e le preghiere. Ha concluso con: “Ci vediamo a Terra.”

Mentre il complesso spaziale stava sorvolando il confine russo-mongolo, la Soyuz TMA-16/20S si è staccata dal modulo Poisk alle 08:03 GMT del 18 Marzo. Alle 10:33 GMT la Soyuz ha eseguito la sua deorbit burn andando ad atterrare con successo nella neve 60 km a nord della città di Arkalyk in Kazakhstan alle 11:24 GMT (le 17:24 locali).
Sullo schermo gigante del Russian Flight Control Centre sono apparse le parole “Yest posadka” e “We have landing” a conferma dell’avvenuto touch down . La capsula era atterrata in posizione verticale ma i paracadute l’avevano trascinata di lato per una decina di metri fino a farla fermare.

Williams e Suraev sono stati aiutati ad uscire dalla Soyuz dagli specialisti della RSC Energia, e nonostante la forte nevicata sono stati collocati sulle poltrone reclinabili, stanchi ma sorridenti. Suraev ha anche indossato un tipico copricapo cosacco per riscaldarsi. Dopo un iniziale checkup avvenuto sul sito di atterraggio nella tenda medica allestita temporaneamente, l’equipaggio è stato trasportato tramite gli elicotteri russi Mi-8 presso Kustanai per la tradizionale cerimonia di benvenuto.

Più tardi, Williams e Suraev sono atterrati a Mosca per riunirsi alle proprie famiglie, agli amici ed ai colleghi presso il Russian Space Centre.
In un’intervista sull’aeroplano, Williams ha descritto il rientro e l’atterraggio descrivendo il veicolo Soyuz come “affidabile” e riferendo che durante il rientro: “abbiamo dovuto affrontare una decelerazione massima di 4,2 G”. Egli ha aggiunto che l’apertura del paracadute è stata un “grosso sollievo”.
Il giorno seguente Williams ha commentato su Twitter che stava combattendo contro la gravità ma che stava bene.

Williams e Suraev hanno trascorso nello spazio 169 giorni, 4 ore e 10 minuti completando 2669 orbite della Terra e, al terzo volo spaziale, Williams ha totalizzato 362 giorni nello spazio diventando il quarto astronauta americano per maggior numero di giorni trascorsi in orbita dietro Peggy Whitson con 377 giorni, Michael Foale con 374 e Mike Fincke con 366 giorni.

Nuovi arrivi
Kotov, Creamer e Noguchi hanno trascorso il weekend del 20/21 Marzo svolgendo le consuete manutenzioni di routine, gli esercizi fisici e parlando con le proprie famiglie durante il tempo libero.

Il sistema di riciclo dell’acqua della Stazione che converte l’acqua sporca in acqua potabile, il Water Processor Assembly (WPA), ha avuto un problema il 22 Marzo. Il guasto era relativo ad un’anomalia con la temperatura del catalizzatore del WPA. La NASA ha dichiarato che sull’ISS vi era acqua potabile sufficiente mentre i controllori di missione hanno trascorso i giorni seguenti indagando sul problema.
Una settimana dopo l’equipaggio ha predisposto un metodo alternativo per ottenere acqua potabile, utilizzando un tubo flessibile e delle sacche collassabili per l’acqua agganciate al Potable Water Dispenser (PWD).
Dopo aver studiato le fotografie del WPA inviate a terra dall’equipaggio, la NASA ha deciso l’invio di parti di ricambio con la missione STS-131.

Reboost
I propulsori della Progress M-04/36P sono stati azionati per sette minuti e cinque secondi alle 09:15 GMT del 24 Marzo per innalzare la quota di volo del complesso di un miglio circa, in vista delle imminenti missioni della Soyuz e dello Shuttle.

Kotov e Creamer hanno trascorso parte del giorno esercitandosi nella fotografia in vista della ricognizione fotografica necessaria durante la Rendezvous Pitch Manouvre (RPM) che lo Shuttle effettuerà poco prima del docking, per permettere l’ispezione della protezione termica dell’Orbiter stesso. Le immagini verranno inviate a terra per essere sottoposte all’esame da parte degli ingegneri responsabili.

Creamer ha ricaricato le batterie delle tute spaziali in vista delle tre EVAs pianificate, mentre Noguchi ha controllato le unità SAFER (Simplified Aid For EVA Rescue) che verrebbe impiegato in caso di emergenza durante l’EVA.

Fonte: Spaceflight Magazine/British Interplanetary Society

Tutte le immagini sono (C) di NASA/JSC/KSC

  1. (11 Marzo 2010) Il Japanese Robotic Manipulator System/Small Fine Arm (RMS/SFA) soprannominato “Ko-bot”.

  2. (12 Marzo 2010) Il Comandante dell’Exp. 22 Jeffrey Williams carica dei campioni nella centrifuga refrigerata all’interno del laboratorio Columbus.

  3. (18 Marzo 2010) Jeffrey Williams a sx e Maxim Suraev a dx dell’Exp. 22 poco dopo il loro rientro con la Soyuz TMA-16 avvenuto il 18 Marzo 2010.


iss022e090362.jpg

iss022e091395.jpg

201003180002hq.jpg