[2010-09] Settembre 2010 I.S.S. Mission Log

Il primo giorno di Settembre Yurchikhin e Kornienko hanno continuato il lavoro con l’esperimento chiamato PILOT-M, che testa le capacità di pilotaggio di un cosmonauta impiegando un computer portatile, mentre il loro Comandante ha fotografato gli oceani terrestri nell’ambito dell’esperimento russo Seiner.

L’uragano Earl
L’equipaggio ha trascorso i primi giorni del mese di Settembre osservando l’evoluzione dell’uragano Earl al largo della costa sud orientale degli Stati Uniti. Walker ha spiegato ad una TV americana quanto fosse enorme l’uragano visto dall’orbita. In merito, anche Wheelock ha postato su Twitter, il 3 Settembre, un suo pensiero dedicato a tutte le persone colpite dalla furia dell’uragano.
Nel suo tragitto verso il nord della costa orientale degli Stati Uniti, l’uragano Earl è stato retrocesso da Categoria 4 a Categoria 3.

Parallelamente, il 2 Settembre Skvortsov e Yurchikhin hanno eseguito delle manutenzioni nel Segmento Russo della Stazione mentre Kornienko ha continuato a lavorare con l’esperimento Rusalka. Essi hanno scattato delle fotografie dal modulo Zvezda iniziando alle 11:44 GMT mentre il complesso spaziale stava sorvolando l’Africa, facendo uno scatto ogni 10 secondi.
Walker e Wheelock hanno raccolto dei campioni di sangue per un esperimento che studia la diminuzione della pressione sanguigna durante i voli spaziali a lunga durata. Per riportare la loro pressione sanguigna ai livelli standard sulla Terra, è stato aggiunto del sale alla dieta degli astronauti, questi prelievi sanguigni fatti a diversi intervalli durante la missione servono quindi a monitorare l’andamento dell’esperimento.

Il 3 Settembre, mentre Caldwell Dyson stava lavorando sulla connessione per il fluido nel modulo Columbus, ha notato della corrosione con una probabile perdita. Subito si è messa al lavoro sul problema con il Columbus Control Centre in Germania. Tracy ha fotografato una valvola situata dietro all’EXPRESS Rack 3, che si apriva e si chiudeva con difficoltà.
Walker ha svolto anche il controllo semestrale delle forniture di emergenza di bordo, come gli estintori e gli apparati per la respirazione.
Skvortsov e Kornienko hanno incominciato i preparativi per il loro rientro con la Soyuz, previsto per la fine del mese, stivando del materiale e caricando la batteria del telefono satellitare Iridium nel modulo di discesa, da utilizzare nel caso di atterraggi al di fuori del range delle forze di recupero.

L’8 Settembre, l’equipaggio di Skvortsov ha indossato le proprie tute Sokol per lo svolgimento del consueto test di 30 minuti di seduta sui seggiolini Kazbek della Soyuz. Esso ha anche completato il primo test preliminare con le tute Chibis. Come si sa, queste tute simulano lo stress dell’attrazione gravitazionale nel sistema cardiovascolare e circolatorio del cosmonauta. Il flusso sanguigno è forzato verso il basso nelle gambe, incrementando il lavoro del cuore predisponendo il soggetto al ritorno alla gravità terrestre.

Progress M-07M/39P
L’8 Settembre, il lancio del successivo cargo russo è stato ritardato di due giorni a causa dei forti venti in quota presso la base di Baikonur.
Alle 10:22 GMT del 10 Settembre la Progress M-07M/39P è stata lanciata con un vettore Soyuz-U dal Pad 31 del Cosmodromo russo, e si è agganciata in coda al modulo Zvezda alle 11:58 gmt del 12 Settembre mentre il complesso spaziale internazionale stava volando circa 345 km al di sopra del la Mongolia.
Le manovre di rendezvous e docking sono avvenute senza intoppi, al contrario di quanto avvenuto con la precedente Progress nel mese di Luglio. La capsula aveva a bordo circa 1050 kg di materiale di ricambio, hardware per esperimenti, cibo ed altri rifornimenti; circa 770 kg di propellente, circa 150 kg di acqua e circa 44 kg di ossigeno. Al solito, sono state inviate in orbita anche frutta e verdura fresche.
Dopo i consueti tests di verifica sulle tenute, sono stati aperti i portelli fra la Progress ed il modulo Zvezda alle 15:00 GMT. L’equipaggio ha trascorso il resto della settimana scaricando la capsula e riempiendola con il materiale di rifiuto.

Reboost
Gli otto propulsori della Progress M-07M/ 39P sono stati azionati per otto minuti e 46 secondi alle 08:04 GMT del 15 Settembre per innalzare la quota di volo del Complesso a circa 354 km in preparazione all’arrivo della seguente Soyuz e alla partenza dell’equipaggio di Skvortsov, previsto per il 24 Settembre.

Verso la fine dell’Expedition 24
Gli ultimi giorni della missione dell’Expedition 24 osservando e riprendendo le evoluzioni di ben tre uragani: Igor, Julia e Karl, negli oceani Atlantico e Pacifico.

Nella settimana iniziata il 20 Settembre, l’equipaggio di Skvortsov ha iniziati gli ultimi preparativi in vista del rientro sulla Terra. Skvortsov e Kornienko hanno continuato ad impacchettare equipaggiamenti e materiale vario nella loro Soyuz, hanno ripassato le procedure per il deorbit e per l’atterraggio, ed hanno controllato le proprie tute da lancio e rientro Sokol.
Assieme a Caldwell Dyson, i due russi hanno trascorso tre ore nelle tute Chibis, per la verifica della tolleranza ortostatica al termine della loro missione a lunga durata.
Kornienko ha assistito il proprio Comandante durante una sessione con l’esperimento Pilot-M, seguito da Yurchikhin il giorno seguente. Questo studio a lunga durata testa le capacità di pilotaggio con un computer portatile monitorando il responso del cosmonauta ai fattori stressanti legati alla lunga permanenza nello spazio.

Walker ha predisposto l’equipaggiamento per l’esperimento Anomalous Long Term Effect in Astronauts’s Central Nervous System (ALTEA), che impiega diverse tecniche diagnostiche per misurare l’effetto dell’esposizione dei membri dell’equipaggio alla radiazione cosmica. Nello specifico, ALTEA è stato settato il 20 Settembre per misurare l’efficacia dei materiali impiegati sulla Stazione per la schermatura dalle radiazioni.

Con la missione STS-133 prevista per il mese di Novembre, Wheelock ha installato un cavo il 20 Settembre, che invierà energia al Pressurized Multipurpose Module (MPLM) una volta trasportato in orbita dal Discovery.

Il 21 Settembre, l’equipaggio di Skvortsov ha trascorso ulteriori tre ore ripassando le procedure di rientro ed atterraggio nella sua Soyuz.
Caldwell Dyson ha parlato con i media riflettendo sul termine della propria permanenza in orbita, e descrivendo le sue aspettative in vista del landing con la Soyuz.

Wheelock prende il comando
Il 22 Settembre si è tenuta la tradizionale cerimonia di cambio di comando, dove Wheelock ha sostituito Skvortsov nelle vesti di Comandante della Stazione. Wheelock ha detto a Skvortsov che si trattava di un grande onore per lui ricevere questo incarico, mentre il russo ha dichiarato che la missione è stata un esempio di come: “noi possiamo realizzare grandi cose”. Parlando in russo fluente, Wheelock ha proseguito dicendo che quando assistette alla missione Apollo-Soyuz da ragazzino, l’ISS era “solamente un sogno.”

Problemi con l’undocking
La partenza della Soyuz TMA-18/22S è stata ritardata di 24 ore a causa di problemi meccanici. Lo sgancio si sarebbe dovuto avere alle 01:35 GMT del 24 Settembre, ma il controllo di missione russo di Korolev non aveva ricevuto il segnale “hatch loked” dal Mini Research Module-2 (MRM-2) Poisk a cui era unita la Soyuz.
A dispetto della buona riuscita dei tests sulle tenute fra la Soyuz e il modulo Poisk, il comando di apertura dei ganci non era stato ricevuto, e ciò ha causato la mancata risposta del sistema di aggancio del modulo Poisk. I chiavistelli avrebbero dovuto aprirsi in sequenza permettendo alla Soyuz di separarsi. A dispetto dei ripetuti tentativi, la manovra è fallita.
In precedenza, Yurchikhin aveva incontrato resistenza nella sigillatura del coperchio del modulo Poisk. Infatti aveva scoperto una manopola a stella con due denti rotti dietro il coperchio stesso.
Per re-iniziare il segnale di “hatch locked”, Yurchikhin ha installato sei cavallotti elettrici per bypassare un componente del sistema di docking. Ciò ha permesso ai ganci del Poisk di aprirsi durante la notte, consentendo di conseguenza il distacco della Soyuz quando fosse stato impartito il comando opportuno.

Alle 04:14 GMT, dopo aver pazientemente atteso nella Soyuz, Skvortsov, Kornienko e Caldwell Dyson hanno ricevuto l’ordine di rientrare sulla Stazione, dopo che il mission control russo aveva rinviato il rientro. Il capo della Russian Space Agency (Roscosmos) Anatoly Perminov ha detto ai reporters che la Stazione e la Soyuz erano in ottima forma, e per ragioni di sicurezza, l’atterraggio era stato rinviato di un giorno.

Il rientro della Soyuz TMA-18/22S
Il secondo tentativo di sgancio è avvenuto senza incidenti alle 02:02 GMT del 25 Settembre, mentre il complesso stava orbitando sul confine russo-mongolo. Alle 04:31 GMT, un’accensione di quattro minuti e 17 secondi ha fatto uscire la Soyuz dall’orbita.
Il modulo di discesa della Soyuz, si è separato dai moduli di servizio e da quello orbitale alle 04:56 GMT ed è rientrato nell’atmosfera tre minuti più tardi al di sopra del Nord Africa. Alle 05:07 GMT sono stati espulsi i primi due paracadute pilota, seguiti da quello secondario ed infine da quello primario a strisce bianche ed arancio.
Il modulo di rientro è atterrato alle 05:23 GMT (11:23 ora locale), capovolgendosi e restando leggermente inclinato, a sud ovest della città di Arkalyk in Kazakhstan, completando la missione dell’Expedition 24 durata 176 giorni, 1 ora e 18 minuti.

L’equipaggio è stato aiutato ad uscire dalla capsula, ed è stato trasportato sulle consuete poltrone reclinabili. Sorridenti ma stanchi, Skvortsov e Caldwell Dyson hanno ricevuto delle mele fresche da assaggiare, mentre Kornienko ha richiesto un cetriolo. Infatti, più tardi ha confessato ai reporters di aver sognato di cetrioli.
L’equipaggio è stato prontamente portato nella tenda medica gonfiabile per le visite mediche post volo, e più tardi è stato trasferito a Karaganda per la tradizionale cerimonia kazaka di bentornato, durante la quale ai cosmonauti sono state donate delle bambole Matryoshka.
Caldwell Dyson ha dichiarato di sentirsi bene, e in merito al rientro ritardato, ha detto: “Non credo che nessuno di noi fosse stato ancora pronto a lasciare la Stazione.” Ed ha descritto la discesa con la capsula come: “A fun ride”, più di quello che si attendeva.

Equipaggio a tre
Il 28 Settembre, Walker ha lavorato all’esperimento Selectable Optical Diagnostics Instrument-Aggregation of Colloidal Suspensions (SODI-Colloid). Questa ricerca potrebbe contribuire a creare materiali e prodotti nello spazio e a migliorare i colloidi sulla Terra, come per esempio le vernici, alcuni alimenti, e le ceramiche, comprendendo il comportamento dei colloidi nello spazio.

Wheelock e Walker hanno trascorso due giorni nel modulo Tranquility sostituendo un tubo nel Water Processing Apparatus del Water Recovery System e quindi ha analizzato dei campioni di acqua proveniente dal WRS. Questo tubo fornisce all’equipaggio una fonte alternativa di acqua potabile impiegando le riserve di acqua iodata.
I due americani hanno anche svolto la manutenzione di routine sul tapis roulant COLBERT. La stessa cosa hanno fatto i cosmonauti russi lavorando per due giorni nel modulo Zvezda.

Il 29 Settembre, Yurchikhin ha installato un pannello di controllo per l’Automated Transfer Vehicle (ATV) nel modulo Zvezda e ha connesso i cavi alla radio space-to-space per l’ATV. Il secondo ATV europeo dovrebbe essere lanciato nel Febbraio del 2011. Fyodor ha anche monitorato la temperatura di un dispositivo all’interno del generatore di ossigeno Elektron, dopo la sua attivazione.

Fonte: Spaceflight Magazine/British Interplanetary Society

Tutte le immagini sono (C) di NASA/JSC/KSC

  1. (9 Settembre 2010) Tracy Caldwell Dyson alle prese con l’Advanced Resistive Exercise Device (aRED) nel nodo Tranquility.

  2. (13 Settembre 2010) Shannon Walker lavora con l’esperimento COLLOID all’interno della Microgravity Science Glovebox nel laboratorio Columbus.

  3. (17 Settembre 2010) Doug Wheelock mentre sta installando il Muscle Atrophy Resistive Exercise System (MARES) nel laboratorio Columbus.


Ebbene sì, quello fu l’inizio di tutto, o quasi. La Water On Off Valve 8 rimase bloccata circa un anno prima, ma per questioni di crew time non potemmo mai fare un manual overide. L’obiettivo di Tracy era proprio quello di fare il manual override di quella valvola , che però non ebbe successo. Il motivo (scoperto in seguito) fu che la corrosione della valvola era tale da richiedere uno sforzo troppo alto per sbloccarla. E quando Tracy andava ad azionare la manopola, interveniva la protezione che faceva girare la manopola a vuoto. Tracy trovò anche tracce di corrosione che si pensarono dovute a una possibile perdita.

La storia di quelle valvole è ancora aperta. Paolo Nespoli ha poi sostituito quella stessa valvola che Tracy ispezionò per prima e la valvola è stata portata a terra. Ma questa è un’altra storia, da raccontare nei mission log di qualche mese dopo :slight_smile: