[2018-09-15] Delta II 7420-10 | ICESat-2

Dati principali del lancio

Data di lancio 2018-09-15 13:02:00
Finestra di lancio Durata: 01:03:00
Da 2018-09-15 12:46:00 a 2018-09-15 13:49:00
Esito lancio SUCCESSO

Dettagli della missione

Nome ICESat-2
Tipo Scienze della Terra
Orbita Orbita eliosincrona (SSO)

Centro e rampa di lancio

Nome Space Launch Complex 2W - Vandenberg Space Force Base, California, USA1 2 :us:
Lanci dalla rampa 94
Lanci dal Centro 722
Atterraggi al Centro 11

Lanciatore

Vettore Delta II 7420-10C1 2
Costruttore United Launch Alliance :us: 1 2
Fornitore servizi di lancio United Launch Alliance :us:1 2
Primo volo 2007-06-08
Numero stadi 2
Altezza 38,70 m
Diametro 2,40 m
Peso al lancio -
Spinta al decollo 1.895 kN
CapacitĂ  di carico LEO: 3.099 kg
GTO: -
Successi/Lanci totali 6/6 (6 consecutivi)

Video

Ultimo aggiornamento: 2023-06-25T16:34:00 con AstronautiBOT 11 beta - Fonte: LaunchLibrary2 API

ICESat-2 (Ice, Cloud, and land Elevation Satellite 2) is a NASA Earth observation mission for measuring ice sheet elevation and sea ice freeboard, as well as land topography and vegetation characteristics.

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Forse è un po’ presto per parlarne, visto che il lancio è previsto per il prossimo 12 settembre dalla SLC-2W di Vandenberg AFB (finestra: 14.46-17.20), ma penso che l’ultimo volo di uno storico lanciatore meriti un certo spazio (e un certo anticipo).

Il Delta II di ULA, concluderà la sua brillantissima carriera, iniziata nel 1989 con il suo 155° viaggio orbitale. Una storia di grande affidabilità, visto che ha conosciuto solo due fallimenti (nel 1995 e nel 1997, entrambi a causa di un malfunzionamento dei booster solidi) e che, se la prossima missione avrà successo, potrà vantare ben 100 voli consecutivi riusciti.

Il lanciatore è pronto da tempo. Questa è una foto che ne ritrae un particolare, durante l’assemblaggio, nel 2015

L’immagine mostra il logo della missione, destinata ad orbitare il satellite NASA ICESAT-2. Credo non sia difficile afferrare che si tratta di una missione che ha a che fare con l’osservazione della terra e dei suoi ghiacci. Il nome completo è infatti “Ice, Cloud and land Elevation Satellite” e si tratta di un veicolo che imbarca un solo strumento, un altimetro laser (ATLAS - Advanced Topographic Laser Altimeter System) che verrà utilizzato per studiare le variazioni della criosfera legate ai cambiamenti climatici (ad esempio lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari), ma anche per altre osservazioni, “aggiungendo - come dice il Fact-sheet della NASA - una terza dimensione alle immagini piatte della terra”.

ICESat-2, che prosegue la missione di ICESat (svoltasi tra 2003 e 2009), è gestito da Goddard Space Flight Center, realizzato da OrbitalATK, pesa 1.580 kg e sarà collocato (come suggerisce il lancio da Vandenbeg in orbita polare, alle quota di 500 km con un’inclinazione di 92°).

Questa è il sito NASA dedicato alla missione: https://icesat-2.gsfc.nasa.gov/

Questo è il Fact Sheet: https://icesat-2.gsfc.nasa.gov/sites/default/files/page_files/ICESat-2%20Fact%20Sheet.pdf


Il Delta II farĂ  il suo volo di congedo in configurazione 7420, ossia con 4 booster solidi e senza terzo stato. Ecco le immagini del trasferimento a Vandenberg.

Qui siamo nel dicembre del 2017 e questo è l’arrivo del secondo stadio all’edificio 1555.

Lo stadio, molto compatto, sta comodamente anche in camera vostra :stuck_out_tongue:

Qui viene trasportato alla piattaforma SLC-2

e messo al riparo nella horizontal processing facility

Qui siamo nel febbraio 2018 ed è in arrivo il fairing presso l’edificio 836.

Anch’esso viene subito trasferito nei pressi del pad

Si raccolgono campioni dall’interno del fairing per verificare che le condizioni di “pulizia” siano adeguate.

A marzo, arriva il primo stadio (sempre all’edificio 836)

che il 17 aprile è trasportato al pad

Album flickr di NASA dedicata alla missione: https://www.flickr.com/photos/nasakennedy/albums/72157694494384695/

Ma oltre che del Delta II, sembra giusto occuparsi anche di ICESat-2, a cominciare dal suo strumento, l’altimetro laser ATLAS, realizzato dal Goddard Space Flight Center.

A prima vista sembra un concetto banale: un raggio laser viene sparato dal satellite e, dopo essere stato riflesso dalla superficie terrestre, viene captato da un telescopio. Il tempo impiegato dai fotoni per fare il viaggio di andata e ritorno, varia in funzione della distanza, ossia dell’altezza delle superficie.
In realtà, all’atto pratico, volendo usare lo strumento per misurare dallo spazio variazioni di pochi cm, si pongono un bel po’ di problemi tecnologici.

Tra l’abbondante materiale informativo che NASA mette a disposizione, ci sono tre video con sottotitoli e “in realtà aumentata” che aiutano a capire un po’ meglio come funziona lo strumento.

Il primo si concentra sul trasmettitore, che comprende due laser (uno è di backup) che generano 10.000 lampi al secondo di una luce della lunghezza d’onda di 532,272 nm (si tratta di un raggio verde visibile). L’elevato numero di “lampi” consente di effettuare misure sulla terra ogni 70 cm e costituisce un notevole progresso rispetto al vecchio ICESat-1 che “sparava” solo 40 lampi al secondo. Il fatto che si usi luce visibile fa nascere una curiosità, il raggio verde potrebbe essere scorto anche dalla terra?

Il raggio viene costantemente allineato con il telescopio ricevente, infatti, dal momento che il satellite in orbita si trova esposto a differenti temperature è normale che subisca deformazioni e, senza appositi accorgimenti, potrebbe finire fuori dal campo visivo del ricevitore.
Uscendo dal trasmettitore il raggio viene diviso in sei, ciascuno copre una footprint di circa 12 metri.

Altre info qui: https://www.nasa.gov/feature/goddard/lasers-path-through-icesat-2 - Transcript

Qui, disposti in verticale, appaiono tutti gli strumenti del trasmettitore che si vedono nel video:

Il secondo video riguarda il sistema ricevente, formato principalmente da un telescopio di 80 cm di apertura, realizzato in berillio (il che lo rende piuttosto leggero, circa 22,7 kg) e dai relativi sensori. A questo livello i problemi principali sono quelli di verificare la correttezza del puntamento (in modo da poter correggere la direzione di emissione del laser) e di filtrare i fotoni interessanti (quelli riflessi) da quelli provenienti dal sole che producono un immane “rumore di fondo”).

Altre info qui: https://www.nasa.gov/feature/goddard/nasa-tests-icesat-2-s-laser-aim - Transcript

Questo è il telescopio al berillio

E poi c’è il problema della misura del tempo, che non è uno scherzo visto che qui la precisione richiesta è inferiore al miliardesimo di secondo. ICESat-2 si sincronizza con il GPS ogni secondo, ma poi deve ricorrere ad ulteriori strumenti per avere le frazioni di cui ha bisogno. (Se poi lo Zio di noi tutti, che di orologi se ne intende - oltre che di antenne - volesse darci qualche ulteriore chiarimento in merito, non sarei certo io ad oppormi :stuck_out_tongue_winking_eye:).

Altre info qui: https://www.nasa.gov/feature/goddard/2017/timing-a-space-laser-with-a-nasa-style-stopwatch - Transcript

Un miliardesimo di secondo alla velocitĂ  della luce sono 30 cm.

Ma che meraviglia questo thread.

Ieri (13/06) il satellite, proveniente dalla fabbrica della Northrop Grumman situata a Gilbert (Arizona) dove è stato assemblato e testato…

…è arrivato a Vandenberg.

Ed ecco finalmente (dopo due settimane) le immagini del “disimballaggio” di ICESat-2 nella Astrotech processing facility di Vandenberg (13/14 giugno).

Sembra piuttosto “impacchettato” :astonished:

Giungono ora queste immagini di fine giugno. Il primo stadio del Delta II (completo di booster e interstadio) è uscito dalla Vertical Integration Facility del Space Launch Complex 2 di Vandenberg per consentire l’innalzamento del secondo stadio.

Qui stanno impacchettando l’ugello

Galleria completa: https://www.flickr.com/photos/nasakennedy/43238627961/

E’ tempo di rispolverare questo threard, perché il lancio si avvicina. Tra l’altro non abbiamo dato conto del lieve slittamento al 15 settembre con finestra tra le 14:46 e le 17:20 (CEST).

Nel frattempo, perché non ripassare la storia del Delta II, con l’articolo di AstronautiNEWS del nostro nuovo (e bravo :ok_hand:) articolista Alessandro Iacopini?

Ah, abbiamo anche la pagina sulla missione sul sito di ULA: https://www.ulalaunch.com/missions/delta-ii-icesat-2

Con tanto di Mission Overview: https://www.ulalaunch.com/docs/default-source/launch-booklets/MOB_ICESat2.pdf

e poster della missione:


(Link per formato 7126x9001: https://farm2.staticflickr.com/1864/30669259968_5851b0fec0_o_d.jpg)

La patch la mostriamo direttamente sul Delta:

Galleria ULA: https://www.flickr.com/photos/ulalaunch/sets/72157697184889504/with/28775079848/

Il profilo di missione.

Il meteo è previsto 100% Go.

La timeline.

Roll-back della torre! Contempliamo l’ultimo Delta II :nerd:

Credit: NASA/Bill Ingalls

Credit: Ulalaunch

Anche dalle foto si vede che l’atmosfera è incredibilmente poco nebbiosa (ricordiamoci che siamo a Vandenberg), ma, soprattutto, l’ultimo report meteo dell’ Air Force 30th Weather Squadron, di pochi minuti fa, conferma che le condizioni sono 100% GO per il lancio :smile:

T-15 minuti e tutto va bene :smile:

Non mica da tutte le famiglie raggiungere i 381 voli! :astonished:

https://twitter.com/NASASpaceflight/status/1040941062343348224

Problemino alle temperature dell’elio e dell’azoto nel secondo stadio. Nuovo orario del liftoff a 15.02

Il link