Forse ci sono dei dati aggiuntivi. In un post aggiornato oggi, 2021-04-29T22:00:00Z, abbiamo qualche informazioni sulle condizioni di rientro per Resilience, la prima capsula Crew Dragon “operativa” ad ammarare, dopo Endeavour di DM-2. I criteri si possono trovare in fondo all’articolo.
Velocità del vento massima
~19,5 km/h (10,5 nodi)
Periodo e altezza delle onde
<7° (sempre no go quando altezza e periodo sono lo stesso)
Si capisce quindi che per quanto riguarda le onde i parametri sono gli stessi, mentre aumenta leggermente la capacità di resistere al vento. Si dice comunque che Crew-1 e i prossimi voli saranno in grado di resistere a velocità del vento maggiori.
Undocking confermato, con record dalla missione finale di Skylab nel 1974 di 167 giorni nello spazio.
Dopo quattro brevi departure burn per lasciare la stazione spaziale, la capsula ha iniziato la fase di volo libero. La fase è durata qualche ora, permettendo così agli astronauti di svestirsi e di gironzolare per la Dragon in assenza di peso.
È stato separato il trunk (il pallino che vedete a sinistra), permettendo così l’inizio del deorbit burn della durata di 16 minuti. NASA ha anche condiviso qualche immagine dalla ISS e dall’interno di Resilience, dalla quale è possibile osservare i vari burn dei motori Draco.
Deorbit burn nominale e chiusura del nosecone iniziata.
Su Flight Radar 24 è visibile un WB-57 di NASA che sorvola freneticamente un punto preciso al largo di panama city. Potrebbe indicare il punto di splashdown.
Iniziata la fase di blackout delle comunicazioni, della durata di circa 7,5 minuti a causa del plasma che si crea dalla compressione dell’aria da parte della capsula.