http://www.kedo.gov.cn/upload/resources/image/2018/06/05/190010.jpg
Si vedono i 4 pezzi che compongono la sonda, dall’alto verso il basso abbiamo 上升器 (shangsheng qi), il modulo di ascesa (器 vuol dire dispositivo, modulo nel nostro caso, c’è in tutti e 4 i pezzi), poi 着陆器 (zhuolu qi) il lander, il terzo è 返回器 (fanhui qi) il modulo di ritorno a terra, e per ultimo 轨道器 (guidao qi), il modulo di servizio.
Quando il razzo parte, tutti i 4 pezzi sono uniti come nello schema all’interno dell’ogiva e viaggiano insieme fino all’orbita lunare. Poi modulo di ascesa e lander si separeranno e atterreranno sulla superficie. Entro pochi giorni dall’atterraggio, un attrezzo sul lander completerà lo scavo e depositerà un campione all’interno del modulo di ascesa. Quest’ultimo si separerà dal lander e tornerà in orbita dove si tenterà una manovra mai tentata prima d’ora nella storia dell’astronautica: il docking automatico in orbita lunare.
Se tutto andrà bene, l’orbiter con il prezioso carico accenderà i motori e farà rotta verso Terra. In prossimità della Terra, il modulo di servizio si separerà dal modulo di rientro e prenderanno due strade diverse. Il primo resterà in orbita alta e potrà servire a una ancora non precisata missione secondaria, il secondo, farà un primo tuffo in atmosfera, ma con un angolo molto basso, che respingerà la capsula nello spazio con una consistente perdita di energia cinetica, come quando si lancia una pietra piatta sulla superficie del mare con la maestria di un bambino. Il secondo tuffo avrà un angolo maggiore e la capsula entrerà in atmosfera e atterrerà nel deserto della Mongolia Interna (una regione della Cina).
La seconda parte della missione è molto critica, e infatti è stata già provata nel 2014 col solo scopo di prepararsi a Chang’e 5. La missione di test si chiamava appunto Chang’e 5 T-1 e ce l’ha descritta bene il nostro @lupin in questo articolo:
Nell’articolo si vede chiaramente la manovra di tuffo con rimbalzo, tecnicamente si chiama boost-glide, e le foto della capsula dopo il rientro.
Non sarà la prima volta che verranno portati campioni di suolo lunare a Terra, anzi sarà addirittura la decima. L’ultima volta però è avvenuto davvero tanti tanti anni fa, la maggior parte dei lettori di questo forum non erano ancora nati.
Ecco i punti da cui si sono riportati campioni, con evidenziato il probabile luogo di atterraggio di Chang’e 5:
Guardando il sito di atterraggio del post precedente e cercando il luogo di atterraggio in questo video:
si deduce che il sito sarà illuminato dal 27 novembre all’11 dicembre (1 dì lunare, 14 giorni), dal minuto 4:25 al minuto 4:36.
Chang’e 5 non può atterrare prima del 27 novembre (e non c’è più tempo ormai) e non può ripartire dopo l’11 dicembre. L’approvvigionamento di energia elettrica è garantito solo dai pannelli solari e non avrà unità di riscaldamento al plutonio come avevano Chang’e 3 e Chang’e 4, quindi non c’è speranza che possa sopravvivere alla notte lunare.
Il pinguino cosmico ci da alcune informazioni, basate da fonti interne. Il lancio è fissato per 2020-11-23T20:25:00Z → 2020-11-23T21:15:00Z, mentre l’atteraggio probabilmente intorno al 2020-11-29T20:30:00Z.
Un altro diagramma della sonda. Questo è utile perché fa capire dove è posizionata la capsula di rientro al momento del lancio: non è visibile ed è molto più piccola della copertura che la contiene.
È stato trovato un paper relativo ad uno strumento, il Lunar Mineralogical Spectrometer (LMS), che è posizionato ad un lato dello stadio di discesa e punta direttamente alla zona di campionamento.
É iniziato il riempimento dei serbatoi su tutti gli stadi del veicolo, nel frattempo i nostri amici fotografi stazionati a Wenchang ci regalano dei bellissimi scatti dell’apertura della struttura mobile. https://twitter.com/Longmarch13/status/1330883168900038659?s=19