[2022-11-16] SLS Block 1 | Artemis I

Jeff Foust è senz’altro una fonte attendibile sia perché scrive per l’autorevole Space News sia perché è il managing director dello The Space Rewiew.

Più che altro è raccomandabile fare attenzione alla “headline” in italiano che si estrapola da articoli (o tweet) in inglese, tutto qui.

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Ho espresso il mio personale punto di vista senza criticare l’operato di qualcuno o mettere in dubbio la veridicità di quanto scritto/detto. Jeff Foust, così come i suoi colleghi del settore che stanno seguendo l’importante giorno per SLS per i rispettivi blog/giornali, si basano gran parte su quanto reso pubblico da NASA. La mia osservazione, più un consiglio da fruitore di questo Forum al pari voi, era per dare - in questo caso- priorità agli aggiornamenti, puntuali e tempestivi, provenienti da NASA visto che non mancano, senza che l’informazione venga rivista da qualcuno (osservatore esterno). In questo processo alcuni dettagli, anche importanti, posso essere omessi. Lo dico per esperienza…

Concludo di spiegare la mia posizione dicendo che sono favorevole e ben venga dove mancano commenti ufficiali, o sono lacunosi, la condivisione di notizie riportate da “fonti terze”, che sono considerate autorevoli e affidabili. Detto ciò non è mia intenzione spegnere il vostro spirito d’iniziativa, anzi alimentatelo, e mi scuso se ho ferito “qualcuno”.

Detto ciò, accolgo la dritta @gp1nick . Se qualcuno avesse altro da aggiungere al riguardo mi contatti privatamente, qui siamo off topic. Passo e chiudo.

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Aggiornamento T - 04:20 . Tutti e due i propellenti sono in fast fill mode per quanto concerne il Core Stage. 20% di LH2 caricato e 46% di LOX caricato. SLS ha ormai superato abbondantemente le milestone raggiunte dai precedenti tentativi di WDR. Lato ICPS abbiamo anche il GO per il purge con elio prima di caricare idrogeno liquido. Tutto procede bene per ora.

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che cos’è quel fumo che sembrerebbe uscire dai propulsori a -4 ore e un quarto circa al lancio?

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Non ho la possibilità di verificare, sono molto sicuro che il vapore bianco che vedi è lo spurgo di idrogeno (o elio) liquido dai canali interni all’ugello dei quattro propulsori RS-25. Normale procedura, lo faceva anche lo Space Shuttle per evitare il ristagno di vapori pericolosi e raffreddare il motore.

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Il carico d’idrogeno liquido è stato da poco concluso. Il serbatoio dell’ossigeno liquido ha raggiunto i ⅘ della sua capacità massima e il rifornimento procede con flusso sostenuto (fast fill). All’incirca il 98% la portata volumetrica di ossigeno diminuirà sensibilmente per l’ultima fase del processo, quella che porterà al pieno della cisterna sul core stage.

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Si tratta di GN2 ovvero Gaseous Nitrogen. Durante questa fase gli RS-25 sono in chilldown, ovvero sono raffredati ad una temperatura pronta a ricevere il flusso di propellenti. La maggior parte delle componenti sono raffredate con i propellenti stessi come da seguente diagramma.
immagine
Tuttavia gli elementi impegnati nelle fasi di combustioni quali il nozzle, la main combustion chamber e i preburner sono epurati tramite GN2, il cui compito è mantenere un ambiente secco all’interno delle componenti sopra elencate ed evitare l’intrusione di umidità ambientale che si andrebbe a ghiacciare una volta che vengono introdotti i propellenti. Il GN2 impedisce anche l’accumulo di gas di idrogeno che può sfuggire da delle giunture o connessioni. Da questo shot dell WDR a Stennis si vede meglio.

(80% LOX 100% LH2)

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Core Stage pieno. LOX e LH2 in modalità replenish.
LH2 per ICPS in fast fill.

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LH2 per ICPS full. Problemi di alta pressione per il LOX. Si procede per un troubleshoot aggiustando la pressione manualmente (A quanto pare già risolto in quanto hanno ripreso a ricaricare LOX). Inoltre c’è una perdita di idrogeno in uno dei quick disconnects del Core Stage. Anche qui si sta provvedendo al troubleshoot.
Si sta provvedendo a fornire un nuovo T-0 per il test.

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Sunto del termine della WDR. La perdita di idrogeno ha impedito al team di effettuare il riciclo che doveva avvenire a T-33 secondi per poi procedere fino ai T-9 secondi.
Nonostante questo ulteriore intoppo causato dal TSMU, è stata una grande giornata per l’EGS che ha caricato tutti i serbatoi di SLS per poi passare all’internal power e al gimbal check dei 4 RS-25.

Adesso sta alla NASA decidere se va bene cosi, oppure controllare la perdita sul TSMU e ritentare una altra WDR per scendere fino ai T-9 secondi.

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Penso e spero la seconda…
La Luna è lì da 4 miliardi di anni e aspetterà ancora un po’, se necessario
Far bene è decisamente più importante che far presto

Il problema è allo stesso hardware delle altre volte o qualcosa di diverso? Sto seguendo un po’ a spezzoni.

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Se vogliono veramente lanciare ad agosto mi sa che alla NASA conviene stare col 7 senza arrivare a fare 7 e mezzo che sennò rischia di sballare (perdonatemi la metafora da giocatore di carte).

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anche la questione del numero di cicli di wdr per cui è certificato SLS, ora però non trovo il messaggio che qualcuno aveva sicuramente postato qui…

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Qualcosa qui

e qui

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Non penso di essere stato l’unico ad averne parlato, ma sono intervenuto più volte sulla questione sia in tempi recenti che più lontani. Stavolta riavvolgo il nastro fin dall’inizio per fare un sunto della situazione che più volte è stato fatto - mea culpa - in modo frammentato. Allora, quando NASA e Boeing hanno aperto la campagna di collaudo e di lancio di SLS hanno quantificato in 22 cicli criogenici (caricamento parziale o totale dei propellenti, pressurizzazione e drenaggio dei fluidi) la vita utile dello stadio centrale (core stage) del vettore.

Con l’avvicinarsi dei test al Centro Spaziale di Stennis i 22 cicli sono stati così ripartiti: nove per il famoso Hot Fire Test del core stage e i rimanenti 13 da spendere al Kennedy Space Center per il Wet Dress Rehearsal e il lancio. Del primo gruppo NASA ne ha “usati” in tutto tre, salvandone sei poiché non necessari, mentre del secondo ha usufruito di cinque tentativi, se non ho fatto male i conti.

Riassumendo: SLS è entrato in contatto con l’ossigeno e l’idrogeno liquidi per otto volte, dunque ne restano ancora 14 per operare entro i margini di sicurezza. Direi che ad oggi la situazione non desta preoccupazione, ma naturalmente NASA e Boeing hanno il legittimo interesse a portare a termine un WDR liscio e senza intoppi di una certa entità, perché adesso andare avanti a tentoni (pur sempre con fiducia) comincia ad essere poco sostenibile. Ovvio che entrambe intendono preservare almeno un paio di cicli (se non il maggior numero) per il lancio vero e proprio: un ritardo per meteo o altro è sempre dietro l’angolo (scongiuri facendo :crossed_fingers:)

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grazie mille, infatti pensavo che fossero 9/10 cicli in totale, così è molto meglio in effetti

da forum.nasaspaceflight.com

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Nasa stabilirà nei prossimi giorni se effettuare un nuovo WDR oppure se potrà andare direttamente al lancio
https://spacenews.com/nasa-encouraged-by-sls-countdown-rehearsal/

mi chiedo, nel caso volessero farne un altro, se SLS possa rimanere li in rampa o se deve essere riportato al VAB prima del WDR

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Per NASA e le aziende che hanno contribuito a SLS si trovano ad un bivio alquanto “spinoso”: da un lato prendersi dei rischi e andare al lancio con delle incognite sulle quali non si è fatto luce con il WDR, dall’altra fare un nuovo collaudo in rampa ma senza la possibilità di sistemare come si deve la perdita d’idrogeno, perché a seconda del problema va portato SLS al VAB.

Così com’è SLS non è pronto a partire verso la Luna. Manca da installare il dispositivo di sicurezza per la distruzione del vettore (Flight Termination System), togliere gli innumerevoli sensori installati per monitorare il Wet Dress Rehearsal, ricaricare i CubeSat che verranno messi in orbita dopo il rilascio di Orion e varie altre attività. Mediamente sono richiesti 10 giorni per smontare SLS dal pad 39B, così come altrettanti per portarlo dal VAB al complesso di lancio e connetterlo all’infrastruttura di terra, senza contare i giorni di lavoro programmati nell’edificio. Si quantifica 30/40 giorni buoni!

Certo che far rientrare un’altra volta SLS al VAB per manutenzione con la speranza che l’ennesimo tentativo di WDR vada liscio e infine rifare lo stesso percorso ma per il lancio, è l’ultimo scenario che NASA vorrebbe mettere in pratica. È altresì vero che meno zone oscure restano nel WDR, più si va al lancio di Artemis I senza sorprese sapendo come si comporterà SLS. Tutto questo ragionamento va letto in ottica futura, quando a bordo di Orion ci saranno astronauti. Quel giorno non può essere considerato di “test”, perché è imperativo non brancolare nel buio. Il collaudo di SLS e di Orion si concluderà al rientro della capsula dal suo viaggio intorno alla Luna.

In sintesi sono queste le preoccupazioni di NASA e il nocciolo della questione. Solo così si spiega il procedere cauto dell’agenzia.

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