[2023-04-14] Ariane 5 ECA+ | JUICE (JUpiter ICy moons Explorer)

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Niente pannelli solari per il momento, ci dobbiamo accontentare :slight_smile:

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Lancio ritardato di 9 giorni, a NET April 14, 2023 12:00:00 AM

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Finalmente entriamo nel vivo!

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Purtroppo non ho accesso all’articolo completo, ma forse durante gli 8 anni di viaggio, se parte veramente ad aprile, ci sarà un’opportunità per visitare uno o due asteroidi:

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Grande soddisfazione ma anche un po’ di tristezza non vederlo più a Tolosa

Riprendo questo discorso perché ho trovato un articolo pubblico interessante, che un pochino c’entra anche con la missione, anche se inizialmente non sembra:

Parla dell’utilità di una missione per osservare un asteroide della famiglia Themis.
Ne parlo proprio qui nella missione JUICE perché nell’articolo relativo all’opportunità di visitare un asteroide per JUICE c’era proprio 223 Rosa, che è un asteroide della famiglia Themis.
La famiglia di asteroidi Themis è quel che rimane di un piccolo pianetino frammentato. Originariamente il modello di Nizza, quello più accreditato al momento sulla formazione del sistema solare, prevedeva che nel sistema solare c’erano parecchie decine di pianeti che sono stati espulsi o si sono scontrati tra di loro (la Terra, Venere, Marte e Urano hanno segni evidenti di impatti). Il pianetino che ha dato origine alla famiglia Themis era di circa 400 km di diametro, più piccolo della Luna, ma comunque abbastanza grande da avere processi geologici.
Era composto prevalentemente da ghiaccio d’acqua e a seguito di un impatto avvenuto circa un miliardi di anni fa, i suoi frammenti, di grosse dimensioni, giacciono a pezzi grossi in orbite simili, con asse maggiore compreso tra 3,08 e 3,24 unità astronomiche.
Uno di questi pezzi potrebbe essere 223 Rosa. Ha 80 km di diametro ha molti elementi volatili, scuro, e potrebbe avere ghiaccio all’interno. Potrebbe essere anche un protopianeta a se stante, formatosi indipendentemente in un’altra regione del sistema solare. JUICE potrebbe passarci vicino (centinaia di migliaia di km) a fine 2029.
Un’osservazione di questo tipo porterebbe qualche elemento in più nella comprensione di come si sono formati i composti organici nel sistema solare quando ancora i pianeti non erano completamente formati.

Indipendentemente da questa missione, c’era un altro oggetto della famiglia Themis che ha catturato particolare attenzione e che poteva essere oggetto di una missione spaziale (semi) dedicata. È un MBC, Main Belt Comet, 7968 Elst–Pizarro, una cometa che si comporta come asteroide nella fascia principale. Doveva essere uno dei due obiettivi principali della missione Tianwen-2, ma credo che sia stato cambiato e ora sia la cometa 311/P. 7968 Elst–Pizarro dovrebbe essere molto simile a Rosa, è ricco di componenti volatili, ha molto ghiaccio all’interno, quindi è di notevole importanza per capire le origini del sistema solare.

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Lancio anticipato di 1 giorno, a NET April 13, 2023 12:00:00 AM

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Lancio ritardato di 12 ore, 15 minuti, a NET April 13, 2023 12:15:00 PM

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Il lanciatore è stato decorato con il disegno vincitore della campagna Juice Up Your Rocket! vinto da una bambina di 9 anni, Yaryna

EDIT: hanno modificato la descrizione dell’immagine, adesso la bambina ha 10 anni, non so se era un errore o ha fatto il compleanno la settimana scorsa :smiley:

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JUICE è pronto per le operazioni di rifornimento.

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La storia d’amore tra Ariane 5 e Juice sta per avere il suo culmine, l’Ariane è a pochi metri dall’integration building.

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Disclaimer: Love story inclusa in questo post.

Il Buon Raffo giovedì scorso ci ha parlato di qualche aspetto della missione. Quello che mi ha colpito è come una sonda possa fare uno studio sulla risonanza di Laplace di Io, Europa e Ganimede, pensavo che la risonanza orbitale si potesse studiare solo a tavolino, invece JUICE avrà l’opportunità di fornire qualche informazione in più sulla stabilità di questa risonanza.

Un po’ di contesto prima di tutto, la risonanza orbitale è una cosa che è familiare a tutti inconsapevolmente, basta guardare la Luna e notare che si vedono sempre le stesse caratteristiche, non ruota mai. Di fatto la Luna è in una specie di risonanza 1:1 tra rotazione e rivoluzione, o come si dice in ingelese è in tidal lock. Col tempo il periodo di rotazione si è stabilizzato in una grandezza uguale a quella di rivoluzione, a scapito di energia rotazionale della Terra, sostanzialmente è un effetto della marea.

Un altro concetto abbastanza noto di risonanza è nella stessa definizione di pianeta, un corpo celeste che ha pulito la propria orbita. Se ci fosse qualcos’altro nell’orbita terrestre con periodo uguale a quello della Terra, cioè in risonanza 1:1, questo verrebbe spazzato via in poco tempo.

Altri esempi di risonanza meno noti ma non del tutto estranei agli appassionati di astronomia, sono le lacune di Kirkwood, vuoti nella fascia degli asteroidi causati da una risonanza orbitale con Giove che ha pulito alcune zone.

Oltre a destabilizzare, alcune risonanze orbitali possono portare stabilità ad alcune orbite, come Nettuno, che è il re delle risonanze orbitali nel sistema solare. Plutone è in risonanza con Nettuno, e se non lo fosse sarebbe stato sbalzato subito, in quanto il suo perielio è minore di quello di Nettuno e l’afelio maggiore, senza risonanza ci sarebbe stato un incontro troppo vicino. Addirittura c’è una famiglia di corpi celesti in risonanza come Plutone, i plutini, o un’altra famiglia che prende proprio il nome da una risonanza, i twotini, risonanza 1:2 con Nettuno.

Nel sistema di Giove, Io e Europa sono in risonanza 1:2 così come lo sono Europa e Ganimede. Il periodo di Europa è il doppio di quello di Io, 3,55 giorni contro 1,77, e quello di Ganimede il doppio di quello Europa, 7,16 giorni contro 3,55. Attenzione, i moduli delle velocità orbitali non sono in questo rapporto, solo i periodi.

La domanda difficile, a cui ancora non c’è una risposta certa, è: quanto è stabile questa risonanza?
La difficoltà di questa domanda sta in molti fattori che incidono sulla risonanza. Quello principale è la migrazione delle orbite, in particolare l’orbita di Io. Io è un satellite molto caldo è il suo calore è dato dalla forza mareale esercitata sia da Giove che da Europa e Callisto. In particolare, i satelliti spingono Io verso un’orbita più interna e Giove lo spinge verso un’orbita più esterna (così come la Luna si allontana lentamente dalla Terra).

L’effetto è che Europa e Callisto si allontaneranno un po’ da Giove, Io si avvicinerà per qualche milione di anni ma poi si allontanerà anch’esso per decine o centinaia di milioni di anni, mantenendosi all’inizio in risonanza orbitale. Quello che succederà nell’arco di un miliardo di anni è incerto. Potrebbe anche essere che una delle lune venga espulsa dal sistema giovano (improbabile). L’incertezza dipende stranamente dalla caratteristica interna delle lune, dalla loro reologia per essere precisi.

Le forze mareali sono tanto più intense quanto più il corpo è libero di deformarsi. Un modello matematico è stato sviluppato per la prima volta da Love nel 1909, introducendo dei parametri che prendono tutt’ora il suo nome, h e k. Love è stato un fisico britannico nato nel 1863 e morto nel 1940. I numeri di Love di un pianeta indicano non solo quanto, ma anche come un corpo celeste si deforma soggetto alla marea. I numeri di Love dipendono esclusivamente dalla composizione interna del pianeta. Studiare gli effetti mareali e le distorsioni gravitazionali aiuta a capire la struttura interna del pianeta.

JUICE effettuerà molti sorvoli tra le lune di Giove, e la traiettoria non è affatto ben definita. La mancata conoscenza di questi parametri rende l’orbita incerta e caotica, in un certo senso. Dal punto di vista di gestione della missione non c’è alcun problema, JIUCE ha abbastanza carburante da effettuare manovre correttive. Piuttosto questo caos orbitale potrebbe essere utile per raffinare la stima sui numeri di Love di Io, Europa e Ganimede.

Qui un articolo ad accesso ristretto sugli effetti caotici dell’orbita di JUICE e qui un articolo aperto che studia la possibilità che anche Callisto entri in risonanza orbitale in un miliardo di anni e spiega in maniera molto tecnica e dettaglia (non con linguaggio facile) l’evoluzione della risonanza di Laplace attuale.

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Juice è pronta per essere portata al Final Assembly Building

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