Chiamato l’engine chill, la procedura con la quale si fa circolare LOX nei motori per rraffreddarli prima della partenza, attenuando lo shock termico dell’accensione. Si aspetta il GO finale mentre si completa il caricamento del LOX nel secondo stadio.
Cronaca diretta finita, per ora, ci risentiamo per il docking previsto tra una trentina di ore, domani attorno alle 14:30 italiane.
Curiosita’, il pupazzo indicatore 0 g e’ un bradipo tridattilo, scelto tra gli animali preferiti dalle figlie di Andreas Mogensen.
E’ possibile continuare a seguire live la missione sul canale solo audio di SpaceX. Domani naturalmente tornera’ il collegamento video per documentare le operazioni di docking.
Andreas Mogensen avrà così modo di rifarsi sulla statistica del tempo trascorso nello spazio, nella quale era rimasto indietro rispetto ai suoi colleghi Shenanigans (una sola missione nel 2015, della durata di meno di una decina di giorni). Go Andreas, GO!!!
E li batterà tutti su una statistica, se le cose vanno secondo i piani: dovrebbe prendere il comando della ISS alla partenza della Soyuz 69S a fine Settembre (inizio Expedition 70) e rimanere comandante fino al suo ritorno, che dovrebbe essere a fine Febbraio, rimanendo comandante per circa 5 mesi, più di tutti i suoi colleghi
Satoshi Furukawa torna a volare 4.462 giorni (oltre 12 anni) dopo il lancio precedente. Nessun astronauta giapponese aveva mai atteso tanto tra un lancio e il successivo. Il record precedente erano i 3.983 giorni (poco meno di 11 anni) di Soichi Noguchi, tra il suo secondo e terzo volo.
Furukawa effettua questo suo secondo lancio all’età di 59,4 anni. Solamente John Glenn (77,3) e Charles Simony (60,5) lo hanno effettuato ad un’età più avanzata, e nessuna persona che lo ha effettuato oltre i 54,1 anni ne ha mai fatto un terzo.
Konstantin Borisov diventa il primo del suo gruppo ad effettuare un lancio, dopo 5 anni esatti dalla selezione (avvenuta nell’agosto 2018). Per trovare un russo che abbia atteso meno bisogna tornare ai 3,8 anni di Yuri Lonchakov, selezionato nel giugno 1997 e lanciato nell’aprile 2001.
Lancio piuttosto storico quello di oggi. Esiste un solo precedente con quattro diverse nazionalità rappresentate in un lancio orbitale, quando la navetta Endeavour (STS-100) nell’aprile 2001 portò in orbita tre statunitensi, un canadese, un italiano (Guidoni) e un russo. Curiosamente, il russo fu il sopracitato Yuri Lonchakov al suo debutto spaziale appena 3,8 anni dopo la selezione.
Nel lancio odierno ogni nazione presente a bordo è rappresentata da un unico astronauta, eventualità già verificatasi 45 volte in precedenza ma con al massimo tre membri di equipaggio e sempre a bordo di Soyuz. Perciò quella di oggi è la prima volta con quattro membri di equipaggio e su un veicolo diverso dalla Soyuz. Onore quindi che spetta agli USA e alla loro Crew Dragon.
Per la prima volta il ruolo di pilota a bordo di una Crew Dragon non è assegnato (e non poteva essere altrimenti vista la sopracitata internazionalità dell’equipaggio) ad un cittadino USA. Questo primo onore spetta alla Danimarca.
Terzo lancio per la Crew Dragon Endurance, 653 giorni dopo il primo. Battuto il curioso record di Endeavour pari a 678 giorni.