[2024-01-18] Falcon 9 Block 5 | Axiom Space Mission 3

Il lancio è avvenuto con successo. :tada:

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Ho avuto la netta sensazione che l’apertura delle legs per l’atterraggio del booster abbiano avuto una incertezza.
https://x.com/spaceintel101/status/1748105170431484296?s=46&t=z-h1qp9R4aE0mP7M875I6Q

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Si, anche io ho notato che una “gamba” si è aperta con un apparente ritardo rispetto alle altre.

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Il punto è che storicamente aprono tardissimo le gambe! Ok che le immagini sono magari fuorvianti, ma se le aprissero 100m prima mi farebbero preoccupare di meno :exploding_head:

Sicuramente sarà qualcosa che investigheranno non appena il booster sarà riportato all’Hangar X e potrebbe uscire qualche news nella conferenza post splashdown, fra un paio di settimane circa, se avranno terminato i controlli.

Più che altro l’interesse per SpaceX è che il booster ha performato perfettamente (almeno per quello che è concesso vedere a noi spettatori) fino al momento dell’apertura delle landing leg, e perdere un booster in questo modo deve essere veramente uno smacco (un po’ come B1058, perso per via del mare mosso).

Ogni singola gamba è comandata da un attuatore attivato da un circuito di elio.
Basta un lieve ritardo di apertura della valvola, magari dovuto a deformazioni termico/meccaniche legate alle sollecitazioni di lancio e rientro, per far apparire mostruosamente lenta la fase di deployment.

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Michael Lopez-Alegria diventa il primo astronauta del suo gruppo ad effettuare sei missioni spaziali, sebbene come sappiamo le ultime due non le ha effettuate sotto l’egida della NASA. Di quel gruppo (il numero 14) facevano parte tra gli altri Parazynski, Grunsfeld e Rominger fermatisi a cinque missioni spaziali.

Marcus Wandt diventa invece il primo del suo gruppo (l’ESA Group 2022) ad andare nello spazio. Anche in questo caso in modo possiamo dire “disfunzionale” essendo lui una riserva e avendo fregato sul tempo tutti i titolari grazie ad una missione non sotto l’egida dell’ESA (in senso stretto) e tra l’altro volando appena 1,16 anni dopo la sua selezione nel corpo astronauti (seppur come già detto di riserva). In ambito ESA non c’era mai stato nulla di simile visto che il record precedente era costituito dai 3,30 anni di attesa da parte di Thomas Reiter (selezionato nel maggio 1992 volò nel settembre 1995). Marcus Wandt, con i suoi 43,3 anni, diventa anche lo svedese più giovane ad andare in orbita, superando i 49,7 anni di Christer Fuglesang, l’unico altro suo connazionale ad essere stato in orbita.

Alper Gezeravci diventa invece il primo cittadino del suo paese (la Turchia) ad andare in orbita e di conseguenza stabilirà in solitaria ogni genere di primato.

Michael Lopez-Alegria, con i suoi 65,6 anni, è il meno giovane ad effettuare la sesta missione spaziale, primato che strappa a Story Musgrave che la effettuò a 61,3 anni.

Momento STORICO per i voli spaziali. Ci sono contemporaneamente in orbita persone di 8 diverse nazionalità, quando il precedente record era di 6. Per i posteri, ci sono 3 russi, 3 statunitensi, 3 cinesi, un giapponese, un italiano, uno svedese, un danese e un turco.

Michael Lopez-Alegria diventa la prima persona a volare per due volte su una Crew Dragon.

Walter Villadei è il secondo italiano a volare a bordo di una Crew Dragon, il primo maschio e il primo con il ruolo di pilota. L’Italia è la prima nazione europea a portare un secondo astronauta a bordo di una Crew Dragon ed entrambi i nostri rappresentanti hanno volato a bordo della stessa navicella (Freedom).

A proposito di Freedom, questo è l’equipaggio al momento meno giovane (50,7 anni di età media) che abbia volato su questa navicella superando i 49,2 anni dell’equipaggio di Axiom-2.

È la prima volta che lo stesso booster (nello specifico B1080) lancia per due volte la stessa Crew Dragon (nello specifico Freedom). B1080 era infatti stato utilizzato anche per il lancio di Axiom-2 operata dalla Crew Dragon Freedom.

Per Freedom è il secondo lancio nel giro di 242 giorni, un record per una stessa Crew Dragon. Il record precedente era costituito dai 304 giorni di Resilience (Crew-1 e Inspiration4). Inoltre è il terzo lancio in 632 giorni, anche questo un record, che supera i 653 giorni di Endurance (anche in quel caso fra il primo e il terzo volo).

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Su questo va detto che Marcus vola come Private Astronaut, cosa che riduce enormemente il tempo di addestramento, perché a bordo avrà meno “libertà” di quelle di un astronauta per così dire normale.

Per fare un esempio, non hanno accesso “unescorted” al segmento Russo, così come hanno forti limitazioni in JEM, semplicemente perché non hanno ricevuto addestramento al riguardo. In maniera simile, anche l’addestramento per il resto dello USOS è più ridotto. Per esempio, a nessuno di loro verrà chiesto di fare alcune attività di manutenzione, né una EVA. In più, la loro missione di breve durata comporta un numero ristretto di esperimenti.

Insomma, parliamo di un tipo di missione di breve durata e con responsabilità e autonomia ridotta, il che riduce enormemente l’addestramento, ma che d’altronde non sarebbe possibile se non ci fossero gli astronauti della Expedition sulla ISS.

Poi Marcus in particolare ha ricevuto un po’ più addestramento rispetto ai suoi colleghi, perché in quanto astronauta ESA ha avuto più occasioni in EAC ed è anche addestrato per alcune attività più specialistiche dentro a Columbus.

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L’addestramento di Marcus è concettualmente simile a quello di un Payload Specialist dell’era Shuttle?

https://x.com/spacex/status/1748632596509335917?s=46&t=z-h1qp9R4aE0mP7M875I6Q
Cominciata la fase di approccio per l’attracco della Dragon alla ISS

Ammetto che mi cogli impreparato, nell’era shuttle non lavoravo ancora, quindi non conosco i dettagli :slightly_smiling_face:

Però sì, il ruolo concettualmente è qualcosa di simile, con la differenza che oltre ad essere addestrati solo per una breve missione e un numero limitato di compiti, gli astronauti Axiom sono anche trattati da NASA a tutti gli effetti come astronauti privati, e quindi con un po’ meno “diritti” rispetto ad un astronauta istituzionale.

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Il video del docking alla ISS.

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Qualche foto dell’ingresso di Villadei nella ISS e il ritaglio del suo discorso alla cerimonia di benvenuto di ieri pomeriggio.

:camera_flash: NASA Tv

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La Turchia diventa così la nazione numero 22 a vedere un proprio rappresentante a bordo della ISS.

Michael Lopez-Alegria diventa il primo non russo a salire per la quinta volta a bordo della ISS ed il meno giovane (65,6 anni) a farlo. In precedenza il meno giovane (59,2 anni) era stato Oleg Kononenko, tra l’altro attualmente anche lui a bordo. Sempre Michael Lopez-Alegria con i suoi 65,6 anni è il terzo meno giovane ad abitare la ISS, superato solo dai suoi connazionali John Shoffner (67,8 anni) e Larry Connor (72,3 anni).

Momento STORICO per la ISS. Ci sono contemporaneamente a bordo persone di 7 diverse nazionalità, quando il precedente record era di 5. Per i posteri, ci sono 3 russi, 3 statunitensi, un giapponese, un italiano, uno svedese, un danese e un turco.

È la prima volta che una missione Axiom attracca al boccaporto di PMA2/IDA-2 ed è la prima volta anche per la Crew Dragon Freedom. E malgrado questo sia stato l’attracco numero 48 a questo boccaporto (comprendendo anche l’era precedente a IDA-2) è la prima volta che avviene nel mese di gennaio. Si è trattato infine dell’arrivo più “lento” di una Crew Dragon, impiegando 36 ore dal lancio all’attracco. Il precedente più lento erano state le 30 ore di Endurance nella missione Crew-7, perciò gli ultimi due attracchi sono stati quelli in cui è stato impiegato più tempo.

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La doppia cittadinanza di López Alegría non la conti?

Magari più tardi Lupin ti darà la sua versione. In passato io e lui ci siamo confrontati su casi limite: cosmonauti del Kazakistan che hanno in realtà volato con bandiera russa, in rappresentanza di Roskosmos, rinunciando alla cittadinanza di origine spettante di diritto per il luogo di nascita. Con la frammentazione dell’Unione Sovietica ci sarebbero decine e decine di altre situazioni analoghe, con diversi cosmonauti che hanno preso il passaporto russo pur di avere l’opportunità di volare e di inseguire i propri sogni. Stesso discorso applicabile agli astronauti NASA naturalizzati, ovviamente!

Comunque, la tua è una domanda interessante, è un tema spinoso dove alla fine si cerca un compromesso. La logica di fondo è che se rappresenti una certa agenzia, ente governativo, possiedi anche la cittadinanza di quel paese: NASA e Axiom (statunitense), ESA (europea), e così via. Fa fede la bandiera che porti sulla tuta, insomma.

Questo discorso è ancor più stringente se l’astronauta ha i gradi di comandante, in quanto su di lui ricade la piena responsabilità dei veicolo spaziale di proprietà di quel determinato paese. Uno “straniero”, passatemi il termine incorretto, può infatti al massimo ambire al ruolo di pilota o di primo ingegnere. Alludo a fatti spiacevoli come un utilizzo non corretto della navetta che esula dalla missione spaziale, alla protezione di informazioni sensibili del costruttore, eccetera. Niente di più diverso dai vincoli imposti per lavorare in determinate aziende, in occupazioni all’apice della piramide dell’organigramma.

Poweruser infine una motivazione più funzionale: è più semplice gestire nel database un solo dato caratterizzante alla volta piuttosto che due.

Ritornando alla doppia cittadinanza: se per questo ESA sostiene che Marcus Wandt sia il terzo svedese in orbita. Nì: il primo è stato Christer Fuglesang e il secondo? Ufficiosamente Jessica Meir, che possiede sia il passaporto statunitense sia quello svedese, in quanto la madre è originaria di lì.

Come vedi non c’è una risposta univoca. Ogni appiglio è buono per portare la situazione a proprio favore :wink:

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Il fatto è che Axiom spinge molto sul fatto che MLA è spagnolo…
Per NASA che io sappia quello che conta non è la nazionalità, ma che il comandante delle missioni Axiom sia un ex astronauta ISS (ricordate cosa vuole fare lo UK, che vuole mandare una missione Axiom con 4 britannici, al comando di Tim Peake).
Non so quale sia la percezione in spagna, che a tutti gli effetti finora avrebbe avuto un solo astronauta (Duque)

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Ero fermo al dettaglio dell’imposizione ad Axiom di affidare il comando della capsula a un ex-astronauta NASA: oggi uno tra Peggy Whitson e Micheal Lopez-Alegria. Vien da sé che i tempi stanno cambiando: la Crew Dragon è di un privato (SpaceX), la capsula è noleggiata ancora una volta da un’azienda privata (Axiom Space). Con lo Space Shuttle era diverso perché di proprietà della NASA, ente governativo pubblico statunitense. Per la Sojuz e Roskosmos è analogo, idem per Shenzhou e CNSA.

Se a livello normativo riescono a tutelarsi con apposite concessioni, tanto di cappello. Il mio era un discorso più generico, con i privati in ballo non si può sapere quale piega prenderà il futuro :wink:

Esatto!

Di questo non avevo mai sentito parlare, è solo un’idea o c’è qualcosa di più concreto? Eventualmente possiamo spostarci in un thread dedicato.

La notizia è pubblica! Ecco …

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