Nello stesso modo con cui viene presa per essere issata sul booster.
0’20’’
Il busillis semmai è: acchiapparla a fianco alla torre o davanti, sulla verticale del pad?
Immagino nel secondo caso sarà bene che il booster appena atterrato venga prima tolto dal pad… anche se se avranno due torri e due pad il problema non si porrà: stesso gate di partenza, diverso gate d’arrivo.
A questo gli serve il secondo pad, non tanto come riserva nel caso sul primo si schianti qualcosa; almeno nelle intenzioni niente dovrebbe schiantarsi.
Martino hai ragione, solo mi sembra di aver capito che (come mostrano le animazioni) si voglia proprio evitare di spoastare in giro Booster e Starship con gli SPMT. Ciò richiederebbe anche l’uso di gru gigantesche, cosa che il concept di questa torre-gru con chopstick permette di evitare, al fine di rendere lo stack della Starship pronto al volo nel minor tempo possibile.
Sì, lo eviteranno, ma non in IFT5: se E.M. in persona dice di sperare di catturare così S.H., ma non altro, non credo sia una dimenticanza, è che ancora non sono pronti.
Pensi che in IFT5 il booster potrà rientrare già con l’anello dell’hot staging?
Se sì forse, un enorme “forse” secondo me, la torre potrà prendere la ship sopra il booster senza che i motori d’arresto lo scottino troppo.
La cattura non viene fatta sopra il mount, ma di lato. I chop stick sono incernierati su uno stesso perno per quello. Si cattura il booster, si ruota la pinza sopra il mount, si deposita il booster, si tritorna in posizione di cattura, si cattura la Starship, si ruota la pinza sopra il booster e si deposita anche quella.
Per IFT5 non so cosa faranno ma non c’è necessità di scottare il booster.
Secondo voi quanto sono vuoti i serbatoi quando SH arriva al contatto dei bracci della torre? Anche se avesse solo l’1% di metano e lox residui, sarebbero comunque qualche migliaio di kg di propellenti… nell’ipotesi che SH si sfili dalle guide a motori spenti, ci sarebbe comunque una deflagrazione importante?
Comunque una cosa interessante è che durante il landing burn in mare, il deluge system è stato attivato, però non so se leggerlo come segno che intendano atterrare direttamente sopra la tavola di lancio o se la attiveranno anche se SH atterrerà di lato…
Ora non lo ritrovo, ma… Mi pareva di aver letto da qualche parte che S’X non intendeva più far la cattura di lato, ma forse si riferiva solo al booster (vista la sopravvivenza dl pad al decollo) ed io erroneamente ho esteso l’idea alla Starship.
Mi impressiona sempre scorgere superficialmente l’età di tecnici e ingegneri in queste riprese di Space X. Immagino che la disposizioene delle persone (“chi sta in prima fila”) sia studiata anche da PR e marketing, ma sarei davvero curioso di sapere l’età media delle persone in Space X e nelle altre aziende spaziali. Non sto assolutamente difendendo la tesi che “giovane è meglio”, o che “giovane è più creativo”, ma ci ritrovo un po’ le control room degli anni Sessanta (ok ok, ve lo concedo: un trentenne di allora appare come un 70enne di oggi ) e, anche se in termini non giustificati da un punto di vista intellettuale o ingegneristico, mi da speranza e positività vedere questi assembramenti di giovani che stanno scrivendo la storia dell’astronautica. Sarò in parte vittima del marketing di Space X ?
Da quello che si sente ogni tanto in giro, le condizioni di lavoro in SpaceX non sono fra le migliori del mercato. Può anche essere che un giovane si adatti a sopportare ritmi di lavoro pesanti per fare esperienza e curriculum per qualche anno, per poi approdare verso lidi più tranquilli e sicuri raggiunta una certa.
Se non ricordo male qualche anno fa scriveva qui sul nostro forum un italiano che lavorava in SpaceX, ma credo non sia più lì da tempo.
Personalmente ritengo che certe aziende siano dei tritacarne dove si può resistere 2 o 3 anni ma poi si è quasi costretti, per avere una vita propria anche fuori dall’ufficio, a cambiare datore di lavoro.
Spero che lo espongano da qualche parte perche’ e’ bellissimo. Sembra una copertina di Urania, una di quelle piu’ belle. Non e’ la prima foto del programma che userei per una copertina.
Noi vediamo i “controller”, in pratica verificano che non si verifichino anomalie in un sistema automatizzato. Un po’ come la sala di controllo del CERN dove plotoni di dottorandi e Post-Doc verificano che le gaussiane si riempiano come previsto. Oppure i presunti esperti che girano per i reparti di R&S (termine in realtà molto vago…) con il tablet a mettere spunte.
Qualche anno fa il Washington Post aveva pubblicato un articolo in cui veniva descritta la struttura di SX evidenziando una ramificazione di partecipate. Quindi lavora per SX anche chi non è assunto direttamente alla casa madre.