Volo in rideshare dedicato verso un’orbita eliosincrona per clienti commerciali e governativi.
131 satelliti, dai picosatelliti (meno di un chilogrammo e solo pochi centimetri di lato) a uno di massa di tre quarti di tonnellata, tra cui dozzine di satelliti per l’imaging della Terra (anche un “selfie sat”), veicoli di rientro (stavolta Varda, alla seconda missione, ha preso per tempo i permessi), rimorchiatori e persino un dimostratore tecnologico per molti dei componenti che K2 Space (*) ha sviluppato internamente per il suo bus spaziale Mega Class (*).
Il secondo stadio del veicolo di lancio presentava l’estensione corta dell’ugello del motore utilizzata quando non sono necessarie le massime prestazioni, e anche la striscia grigia aggiunta per la gestione della temperatura del propellente durante le missioni di lunga durata. Lo stadio ha condotto due accensioni per raggiungere la prima orbita di dispiegamento, con 79 carichi utili che si separavano da 54 a 82 minuti dopo il lancio. Dopo una fase di inerzia di 20 minuti, il secondo stadio ha condotto un’altra accensione molto breve per sollevare il perigeo, seguita da un’accensione di 34 minuti e un’altra breve accensione per sollevare il perigeo del veicolo. Il dispiegamento del secondo set di 22 carichi utili è avvenuto da 137 a 144 minuti dall’inizio della missione. Questo è stato seguito da un’altra riaccensione del secondo stadio per metterlo su una traiettoria di deorbita. [NASASpaceFlight]
E se vi pare che 79 più 22 non faccia 131 carichi paganti è perché non state considerando che la missione di alcuni di quelli è di rilasciarne altri. (Il conto del totale è di SpaceNews)