24 aprile 1967

La Sojuz-1 comandata da Vladimir Michajlovič Komarov rientra a terra.
La missione è ambiziosa, non solo è il collaudo della nuova capsula sovietica, che dovrà anche portare i russi sulla luna, ma fa parte di una missione più strutturata che prevede il rendez-vous spaziale con Sojuz-2, con tre uomini a bordo, il susseguente aggancio delle due capsule spaziali e il successivo il passaggio di cosmonauti da una capsula verso l’altra.

Il programma umano sovietico, dopo le folgoranti missioni Vostok e Voschod, ha una fase di stallo, le tre Sojuz di test, prive di equipaggio hanno tutte dei problemi che impediscono lo svolgersi dei collaudi.

Contemporaneamente anche il programma statunitense era fermo per l’inchiesta seguita all’incendio Apollo-1; l’occasione era troppo importante, si doveva superare nuovamente l’America e porre tasselli essenziali per il volo lunare secondo il previsto programma sovietico.

Si decide per il volo.
Raggiunta l’orbita cominciano i prolemi, uno dei pannelli solari che alimentano le batterie della capsula non si dispiega; contemporaneamente i razzi di controllo d’assetto non rispondono, è impossibile mantenere costante l’orientamento verso il sole; il piano di volo è compromesso, infatti le batterie, senza la carica solare, non hanno la durata sufficiante per alimentare il sistema. Ancora La radio si guasta, rimane attiva solo la banda VHF per tanto Komarov può comunicare solo quando sorvola il territorio sovietico.
Sojuz-2 è annullata.

Le cose oramai sono non risolvibili si decide per il terminare dell’impresa. I retrorazzi non rispondono al comando inviato da terra. Bisogna attendere due orbite affinchè possa avvenire il comando manuale. Siamo al 24 Aprile, alla 16° Orbita il comando manuale dà inizio alla manovra di rientro, i tre componenti di cui è composta la navicella Sojuz si distaccano regolarmente è il modulo di rientro inizia la sua discesa infuocata attraverso gli strati densi dell’atmosfera
A circa settemila metri si attiva il sistema di frenata e si apre il paracadute, questo non si distende completamente restando “a fiamma” la capsula non decelera e tocca la steppa alla velocità di 40 metri al secondo, Vladimir Komarov non ha scampo. Che lo stesso non poteva sopravvivere all’atterraggio fu chiaro solo pochi minuti dopo l’impatto a terra.

Una nota le presunte grida di terrore alla fine e prima le liti con il Comando Missione sono prive di fondamento; infatti a tale altezza la banda VHF non poteva essere intercettata da stazioni radio all’estero.

L’inchiesta fra l’altro notò come il paracadute fosse ripiegato in modo assolutamente non consono così come quello della Sojuz-2; se il pannello solare si fosse disteso, probabilmente entrambe si sarebbero schiantate al suolo.

Il quotidiano “La Stampa” il giorno dopo la prima tragedia in volo nella storia dell’astronautica.


sempre interessanti le tue prime pagine proposte

Bravi ragazzi, bellissima rievocazione.
Komarov e Apollo 1 fecero capire meglio a tutti la complessità dell’avventura spaziale.
Strana la storia della ripiegatura del paracadute; sicuramente ebbe un responsabile…

24 APRILE 1967/1990

1967 Oggi, il 24 aprile del 1990, non solo fu mandato in orbita a 559km dalla superficie terrestre viaggiando a 7,5km/s il telescopio spaziale Hubble. Ma, morì in volo nello spazio l’astronauta dell’URSS Vladimir Komarov, un amico di Yuri Gagarin, il primo astronauta della storia.
Facciamo finta che sia oggi, in questo momento.
C’è un cosmonauta su, nello spazio, il giro per il mondo, convinto di non riuscire a tornare sulla Terra che è al telefono con Alexei Kosygin, che piange, perché anche lui pensa che il cosmonauta morirà. Il veicolo spaziale è scadentemente costruito: è a corto di carburante, i suoi paracadute non funzionano e il cosmonauta sta per “crasharsi” a piena velocità sulla Terra. Questo è venuto dal libro Startman (che invito a leggere) scritto da Jamie Doran e da Piers Bizony. Gagarin apprese prima del volo del suo amico, che il veicolo avrebbe volato in cattivo stato. Gagarin scrisse un memo di 10 pagine invitando i funzionari sovietici di fermare il volo, ma questo non avvenne o si presume scomparso.

1990 NASA ed ESA stanno celebrando del telescopio spaziale Hubble l’anniversario di 25 anni nello spazio.
http://hubblesite.org/
http://hubblesite.org/gallery/
http://www.spacetelescope.org/
http://www.spacetelescope.org/images/archive/top100/
http://www.spacetelescope.org/images/

ecco altri due “documenti” del mio archivio giornalistico. la buona vecchia carta stampata, storia di quel momento in cui viene scritta!


Complimenti per il tuo archivio Lunakhod.

grazie, amici!

Il settimanale EPOCA riporta in copertina la seconda tragedia spaziale di quel 1967.


Epoca era impagabile allora.peccato non averli più

Si trovano ancora a buon prezzo su un noto sito di aste che comincia con E e finisce con Y (ed ha in mezzo una B)
Basta selezionare sulla versione Italiana del sito la voce “Riviste e giornali”,e scrivere (per esempio) “Epoca 1969”.