50 anni fa Kennedy impegnava la NASA e la Nazione alla corsa alla Luna

50 anni fa (il 25 maggio 1961) il Presidente americano John F. Kennedy impegnò la NASA e gli Stati Uniti a una sfida storica (alla Russia): Mandare degli uomini sulla Luna e riprotarli indietro sani e salvi prima della fine della decade.
Fu un discorso storico ed emozionante che poneva in evidenza la drammaticità del momento storico (dopo che i russi avevano già mandato nello spazio Gagarin e gli americani avevano subito l’umiliazione della Baia dei Porci a Cuba) e che fece partire il progetto Apollo della NASA, fino ad allora una semplice speculazione ingengneristica.
Come sappiamo gli americani sbarcarono sulla Luna il 21 luglio 1969 compiendo una impresa unica e di immensa importanza. Apollo in seguito portò gli americani a successive missioni esplorative che si consclusero nel 1972 con la missione numero 17.
Certo allora vi erano motivazioni politiche tali da affrontare l’enorme impegno tecnico ed economico nella storica impresa, motivazioni che oggi mancano e per questo motivo non si è più tentata una nuova impresa d’esplorazione pura con astronauti ai comenti delle loro astronavi. Una nuova esplorazione della Luna, od una missione su Marte. Certo Obama ha impegnato la NASA a studiare una serie di missioni verso lo spazio esterno, verso gli asteroidi ma si prevedono tempi molto lunghi e a noi appassionati non resta che sognare e sperare.

Ahimé quelli erano altri tempi Stefano…

Hai ragione, ma la speranza di veder finalmente partire un progetto serio d’esplorazione spaziale è motivo della mia ansiosa attesa che dura dalla conclusione del progetto Apollo.
Certo che manca la volontà politica (non di denaro) e una vera leadership (che a mio parere non può che essere statunitense) non porta a risultati, inoltre la frammentazione dei programmi spazilai mirati esclusivamente al lucro delle riepettive industrie aerospaziali proprio non mi interessa ne può portare a risultati che diano risposte alla sete di conscenza dell’uomo ed ad una risposta atavica su “chi siamo da dove veniamo e dove andiamo”.

In linea di massima sono d’accordo con te. Naturalmente quello che descrivi si adatta a tempi “eroici” di slanci ed esplorazioni così lontani dalla realtà d’oggi sommersa dal commercialmente banale o dal banalmente commerciale. Di questa “banalizzazione” o “volgarizzazione” che dir si voglia ne è senz’altro vittima anche il settore spaziale.

Temo che dovremo aspettare ancora molto per poter assistere ad un’Umanità che si getta di slancio verso i pianeti o le stelle. Fino ad allora dovremo “accontentarci” di routine spaziali (che routine mai davvero sono dato che l’imprevisto è sempre in costante agguato) e commercializzazione dello spazio circumterrestre e trans-lunare. Come dire… in attesa di “Space Exploration 2.0” godetevi i consigli dello sponsor…

Interessante articolo sull’argomento.
http://www.thespacereview.com/article/1856/1
A partire dall’estate del 1963 il programma Apollo stava incontrando sempre nuove critiche.
Autorevoli editoriali affermavano che gli Stati Uniti si stavano “impegnando nella corsa sbagliata” (secondo queste opinioni quella giusta sarebbe stata stabilire una presenza strategica in LEO).
L’ancora amatissimo ex Presidente Eisenhower definiva Apollo “una mattana”,il pubblico iniziava a perdere motivazione ed interesse,il Congresso si preparava a tagliare significativamente il bilancio,proposto dal Presidente per il progetto lunare (ricorda qualcosa)?
Kennedy,già impegnato nella campagna per la sua rielezione nel 1964,cercava da una parte di convincere l’opinione pubblica dell’importanza militare della conquista del nostro satellite,dall’altra lanciava una proposta di collaborazione ai sovietici per una missione congiunta di sbarco (con il reale obiettivo di disinnescare la corsa alla luna).
La motivazione che unì gli Americani nel perseguire lo sforzo fu l’assassinio del Presidente il 22 Novembre 1963,e la sua trasformazione da uomo politico di carne e sangue a martire ed icona nazionale.

Oddio, non so chi lo ha scritto na non sono d’accordo con con il comtenuto, Eisenhower non capiva nulla di spazio e fu la causa principale del ritardo americano nello svluppo dei missili (militari o civili che fossero) nei confronti dei sovietici. Vero che dopo Apollo 11 vi fu un calo di interesse popolare, ma le ricadute tecnologiche di derivazione Apollo e spaziali in genere svilupparono enormemente industrie e istituti di ricerca creando innumerevoli posti di lavoro oltre che a portare enormi benefici alla popolazione. E’ vero che la Luna doveva essere solo una prova generale per Marte vero obiettivo di von Braun e Korolev (ma non dei rispettivi Governi sic).
Dalla mia accurata ricerca storica non risulta neppure la parvenza di un simile accordo con i sovietici, quello che Kennedy cercava di disinnescare era il costante ed incombente pericolo di un olocausto nucleare che con la Crisi di Cuba arrivò ai suoi massimi apici. Kennedy fu a capo degli Sati Uniti in un periodo storico difficilissimo, permeato dall’acuirsi della guerra in VietNam, in un paese scosso dalle contrapposizioni razzziali, a mio parere resterà nel mito per il suo carisma di politico illuminato, per le riforme sociali e per aver evitato magistralmente la guerra con l’Unione Sovietica e, naturalmene, anche per la Luna. Se voi approfondire ti consiglio di leggere i miei libri Cosmonauti e Apollo.

E come disse Friedrich Nietzsche “la Storia è comunque fatta da opinioni” :smile:

mah stefano io non sono una storica e potrei sbagliare…“amo” Kennedy ma la guerra in Vietnam è stata “iniziata” da lui (stendiamo poi un velo sulla sua tutt’altro che immacolata vita privata :scream:)…non vorrei dire na fesseria eh. Resta intatta la stima che ho comunque per le cose eccelse che ha fatto

Beh,Eisenhower sottovalutò inizialmente l’importanza propagandistica della conquista dello spazio,ed evitò di premere l’acceleratore sul lancio di un satellite artificiale Americano che poteva avvenire tra il 1956 e la prima metà del 57 (prima dello sputnik),ma lo fece per motivi importanti.
Ike temeva infatti che un satellite USA sorvolante lo spazio aereo sovietico ( a quei tempi non si sapeva esattamente dove finisse giuridicamente lo “spazio aereo”) poteva aggravare la tensione con i Russi nel momento in cui cercava di raggiungere un accordo per “rendere meno fredda la guerra fredda”.
Non dimentichiamo comunque che fu Eisenhower ad avere l’intuizione geniale di creare la NASA e stabilire che il programma spaziale Americano avrebbe dovuto essere civile e non militare.
Fu sotto Ike che venne varato il programma Mercury,e fu propio lui ad ordinare di selezionare piloti collaudatori e non “cavie”.
Non direi quindi che Ike “non capiva nulla di spazio”; tra l’altro i programmi umani sotto la sua amministrazione erano molto precisi:
1-Mercury,
2-Apollo come veicolo per il LEO e per un eventuale volo circumlunare nel 1970,
3-Stazione orbitale.

Vero che dopo Apollo 11 vi fu un calo di interesse popolare, ma le ricadute tecnologiche di derivazione Apollo e spaziali in genere svilupparono enormemente industrie e istituti di ricerca creando innumerevoli posti di lavoro oltre che a portare enormi benefici alla popolazione. E' vero che la Luna doveva essere solo una prova generale per Marte vero obiettivo di von Braun e Korolev (ma non dei rispettivi Governi sic).

Dai documenti storici emerge sempre di più che il programma Apollo era alla lunga difficilmente sostenibile (come disse Kennedy in privato “a stunt”,“un acrobazia”); Marte sarebbe stata un ulteriore acrobazia,e al di là dei vari concept e proposte ,un viaggio su Marte non ha mai avuto reali possibilità nè politiche nè di sostegno da parte dei contribuenti per poter essere realizzato.

alla mia accurata ricerca storica non risulta neppure la parvenza di un simile accordo con i sovietici, quello che Kennedy cercava di disinnescare era il costante ed incombente pericolo di un olocausto nucleare che con la Crisi di Cuba arrivò ai suoi massimi apici.

La proposta fu formulata da Kennedy (come risulta dai documenti storici) e reiterata all’inizio del 1964 dal Presidente Johnson.
Furono i Russi,che non volevano che gli Americani ficcassero il naso nei loro programmi a lasciare cadere la cosa. Se JFK non fosse morto a Dallas,non c’è dubbio che del “volo congiunto” non se ne sarebbe fatto ugualmente nulla, cionondimeno la proposta venne fatta.
Perchè?
Perchè nell’autunno del 1963 Kennedy sentiva che l’appoggio del pubblico ed il sostegno politico ad Apollo stava sempre più scemando,quindi da abilissimo politico qual’era cercava una eventuale via di uscita che gli consentisse di salvare la faccia (anche perchè stante l’intenzione del Congresso di ridurre i fondi ad Apollo la sua promessa di “portare un uomo sulla luna entro la fine del decennio” sembrava improbabile da mantenere).

Kennedy fu a capo degli Sati Uniti in un periodo storico difficilissimo, permeato dall'acuirsi della guerra in VietNam, in un paese scosso dalle contrapposizioni razzziali, a mio parere resterà nel mito per il suo carisma di politico illuminato, per le riforme sociali e per aver evitato magistralmente la guerra con l'Unione Sovietica e, naturalmene, anche per la Luna. Se voi approfondire ti consiglio di leggere i miei libri Cosmonauti e Apollo.

Kennedy era un politico eccezionalmente versato in tema di politica estera,ma non era nè un pacifista nè un “liberal”.
La sua piattaforma politica interna era molto più moderata rispetto a quella di Johnson,ed in campo militare era un “cold warrior”.
Dati ala mano il riarmo dell’epoca di Kennedy fa impallidire quello dei tempi di Reagan,e l’inesistente gap missilistico con l’unione sovietica fu semmai allargato a vantaggio degli Americani.
JFK era uno statista troppo accorto per impelagare gli Stati Uniti in una guerra con incerte possibilità di vittoria come quella del Vietnam,non perchè fosse un “pacifista”,ma perchè era un uomo inteligente,colto e preparato negli affari esteri (al contrari di Johnson,grande Presidente in politica interna,ma pessimo in quella estera).

Ricordo inoltre che l’articolo che ho segnalato più sopra si basa sulle registrazioni effettuate alla Casa Bianca e rese disponibili in questi giorni dalla Libreria Kennedy,registrazioni di cui si sta attualmente discutendo in molti siti di Astronautica.
Detto questo non vedo come queste nuove puntualizzazioni su aspetti già ben conosciuti possano togliere qualcosa alla grandezza di Kennedy o all’enorme importanza umana,tecnologica,industriale e scientifica del programma Apollo.
Nessun dispetto alla memoria di JFK può essere più grande che quello di trasformare un grande e complesso uomo politico in un santino.

Ti chiedo gentilmente di fornire ulteriori dettagli su quale Testo (Titolo, Casa Editrice, Autore) oppure su quali altri fonti scritte (non on-line) siano state rilasciate le informazioni che citi riguardo la “proposta fu formulata da Kennedy (come risulta dai documenti storici) e reiterata all’inizio del 1964 dal Presidente Johnson”, ti ringrazio per la collaborazione.

Dal discorso del Presidente Kennedy alla assemblea generale delle Nazioni Unite,20 settembre 1963:

Finally, in a field where the United States and the Soviet Union have a special capacity in the field of space there is room for new cooperation, for further joint efforts in the regulation and exploration of space. I include among these possibilities a joint expedition to the moon. Space offers no problems of sovereignty; by resolution of this Assembly, the members of the United Nations have foresworn any claim to territorial rights in outer space or on celestial bodies, and declared that international law and the United Nations Charter will apply. Why, therefore, should man's first flight to the moon be a matter of national competition? Why should the United States and the Soviet Union, in preparing for such expeditions, become involved in immense duplications of research, construction, and expenditure? Surely we should explore whether the scientists and astronauts of our two countries--indeed of all the world - cannot work together in the conquest of space, sending someday in this decade to the moon not the representatives of a single nation, but the representatives of all of our countries.

Questa la proposta, formulata per altro in un consesso autorevole.
L’argomento è anche trattato nel libro di John Logsdon “John F. Kennedy and the race to the moon”.

Il 26 Ottobre 1963,più di un mese dopo il discorso di Kennedy,il Premier Krusciov,senza accennare minimamente all’offerta di JFK dichiara in una conferenza stampa:

“We are not at present planning flight by cosmonauts to the moon.. . . We do not want to compete with the sending of people to the moon without careful preparation.

Il 2 Dicembre 1963,nove giorni dopo la tragedia di Dallas,l’Ambasciatore Americano alle Nazioni Unite,Adlai Stevenson dice al primo comitato dell’assemblea generale dell’ONU :

“President Kennedy proposed before the General Assembly last September to explore with the Soviet Union opportunities for working together in the conquest of space, including the sending of men to the moon as representatives of all our countries. President Johnson has instructed me to reaffirm that offer today. . . . We should explore the opportunities for practical cooperation,beginning with small steps and hopefully leading to larger ones. . . . In any event, our policy of engaging in mutually beneficial and mutually supporting cooperation in outer space—with the Soviet Union as with all nations—does not begin or end with a manned moon landing. There is plenty of work yet to come before that— and there will be even more afterward.

All’inizio del 1964 il clima appare cambiato.
La morte tragica morte di Kennedy sembra aver unito il Paese e dissipato molte delle perplessità emerse nel 1963 sul programma Apollo.
Ma ancora l’otto gennaio 1964 nel suo primo messaggio sullo stato dell’Unione il Presidente Johnson lascia la porta aperta ad una collaborazione spaziale con l’Unione Sovietica:

“we must assure our pre-eminence in the peaceful exploration of outer space, focusing on an expedition to the moon in this decade— in cooperation with other powers if possible, alone if necessary.”

Con questo non si vuole sostenere che Kennedy “stava per annullare il programma Apollo” o che “voleva a tutti i costi andare sulla luna con i russi” o altre sciocchezze del genere ;il problema è molto più complesso e articolato e si inquadra nel particolare clima di perplessità venutosi a creare intorno ad Apollo nel corso del 1963.

Credo sia inutile precisare che tutte le citazioni da me riportate sono facilmente verificabili presso archivi e biblioteche.
Molte citazioni sono state prese dal lavoro: “The Space Policy of the Johnson Administration:
Implementation of Project Apollo (IAC-07-E4.2.02),” presentato al 58th Congresso Astronautico.
Quì la versione PDF del cartaceo:
http://ir.library.osaka-u.ac.jp/metadb/up/LIBOULRK01/oulr057-039.pdf
La bibliografia è citata in fondo.

Grazie per il tuo contributo.