Oh, si vedce che le ferie stanno finendo.
La percentuale dei NO è bassa, ma SI e SPERIAMO sono in parità, almeno a quest’ora.
Vogliamo dire che vince l’ottimismo e la speranza? Sembrerebbe, e voglio restare sul condizionale. Ho già detto la mia all’inizio ed insistere a spiegare le mie tesi non vorreri che fosse preso come un tentativo di forzare i risultati.
Forza, votate voi che mancate. continuate a dire la vostra.
Ciao.
Insomma, Orion non se la passa male, ma sono sicuro che molti non hanno ancora votato.
Sicuri e speranzosi sono a pari merito, i no ci sono e pesano, gli indecisi, invece, nemmeno l’ombra.
Voi che non lo avete ancora fatto, votate e se volete dite la vostra.
Ciao.
E’ in pratica il mio primo intervento (tralasciando la presentazione) in questo forum. Abbiate pietà se dovessi dire cose già dette o esternare idee un po’ folli.
Non ho votato perchè in fondo anche se Orion non piace è ciò che (forse) abbiamo a disposizione per tornare prima possibile sulla luna.
Non è che Orion in se non mi piaccia, io “l’altra volta” c’ero … avevo otto anni e mai avrei pensato che forse, finito Apollo, non avrei più visto in vita mia astronauti sulla luna, quindi, egoisticamente, se è il solo modo per rivivere uno sbarco sulla luna ben venga Orion.
“E’ quanto passa il convento” andrebbe scavato un po’ nei dettagli: se il bilancio Nasa permette solo Orion spalmato su tempi lunghi è perchè non siamo negli anni ‘60. Apollo fu figlio del momento, al di là della corsa alla luna, fu un periodo in cui sognavamo ancora e non ci sembrava così strano “spendere soldi” per aumentare la nostra conoscenza, per guardare al di là dell’angolo. Ragionando come ritorno puramente economico e diretto è evidente che Apollo non ha reso i soldi investiti, e Orion farà la stessa fine. Bisogna iniziare a ragionare in termini di ricaduta tecnologica indiretta per vedere i frutti di una missione spaziale di quella portata … ma ancora non è quella la cosa importante.
L’importanza di una missione sulla luna e oltre, potrebbe essere capire che viviamo con qualche miliardo di vicini su un pallino di sabbia che gira nell’universo e, prendendere coscienza del fatto che forse l’umanità ha degli scopi elevati. Scusate la visione un po’ da santone.
E’ evidente che non abbiamo la classe politica mondiale degli anni 50-60 che possa investire su programmi a lungo respiro.
Veniamo alle critiche ad Orion:
Io sono, in generale da un punto di vista ingegneristico, per la modularità e la specializzazione delle singole parti.
Che moduli abbiamo a disposizione in questo momento (considerando finito lo Shuttle)?
- ISS in LEO
- Soyuz e Progress per raggiungerla.
Perchè buttare soldi per costruire un sistema simil-Apollo quando si potrebbero investire per costruire dei Tug riusabili che portino in orbita alta o direttamente lunare costruendo moduli da aggiungere alla ISS per la loro manutenzione ed il rifornimento?
Poi si può pensare ad un sistema che metta in pensione la Soyuz magari basato su spazioplani, a sistemi cargo con “tonnellaggi” (scusate il termine da Marina commerciale) maggiori della Progress. Si potrebbe pensare allo sviluppo di stazioni spaziali in orbita alta e lunare. Insomma si potrebbe pensare ad un approccio modulare che lasci qualche cosa nel tempo e ci permetta, a tappe, in funzione della disponibilità economica del momento, di consolidare espandere e mantenere nel tempo la nostra presenza nello spazio. Di Apollo lunare furono cancellate le ultime tre missioni e non rimase quasi più nulla, c’è il forte rischio che, ammesso che Orion non sia cancellato prima del primo volo, alla prima o seconda missione lunare si chiuda di nuovo tutto.
Sono d’accordo con te tranne su un paio di punti:
Questo varrebbe se la NASA fosse un’azienda il cui scopo è quello di produrre soldi e ritorni immediati. Ma per un’agenzia questo non è, e non dovrebbero mai essere fra i primi scopi da raggiungere… e anzi a mio parere non lo dovrebbe mai essere.
Stessa cosa vale per la ricerca tecnologica, in cui un ente di ricerca o agenzia spaziale non deve pensare obligatoriamente alle ricadute tecnologiche (per quelle ci sono le industrie) ma fare solamente ricerca e se si tratta di ricerca di base scordarsi assolutamente ricadute, soprattutto se immediate.
Se invece intendi ritorno economico per il “sistema paese” allora ogni dollaro investito nel programma Apollo ne ha fruttati 8… difficile trovare forme d’investimento capaci del 700%…
Perchè buttare soldi per costruire un sistema simil-Apollo quando si potrebbero investire per costruire dei Tug riusabili che portino in orbita alta o direttamente lunare costruendo moduli da aggiungere alla ISS per la loro manutenzione ed il rifornimento?
E’ un’opzione fattibile… ma non molto più semplice di quella attuale, chi rifornirebbe i tug? Bisognerebbe comunque pensare ad un sistema di lancio per il rifornimento associato se intendi un tug riutilizzabile… altrimenti è quello che si farà.
Poi si può pensare ad un sistema che metta in pensione la Soyuz magari basato su spazioplani, a sistemi cargo con "tonnellaggi" (scusate il termine da Marina commerciale) maggiori della Progress.
Russia e Europa dovrebbero avere in cantiere qualche cosa del genere… se ne saprà di più sul concept nei prossimi mesi, ma quel che sembra ormai certo è che la Soyuz o una sua derivata non andranno avanti ancora per moltissimi anni.
Si potrebbe pensare allo sviluppo di stazioni spaziali in orbita alta e lunare. Insomma si potrebbe pensare ad un approccio modulare che lasci qualche cosa nel tempo e ci permetta, a tappe, in funzione della disponibilità economica del momento, di consolidare espandere e mantenere nel tempo la nostra presenza nello spazio.
L’idea è buona per la frase “si potrebbe pensare ad un approccio modulare che lasci qualche cosa nel tempo e ci permetta, a tappe, in funzione della disponibilità economica del momento” ma penso sia molto complicato tecnologicamente pensare a qualche cosa da realizzare e abbandonare per lunghi periodi in casi di “ristrettezze” economiche (se è quello che volevi dire).
Non è molto diverso da quello che si dovrà realizzare, ad esclusione di una stazione orbitale lunare che con un programma di missione come quello attuale non trovo molto utile (diverso sarebbe per uno scenario simile al Moonlight).
Di Apollo lunare furono cancellate le ultime tre missioni e non rimase quasi più nulla, c'è il forte rischio che, ammesso che Orion non sia cancellato prima del primo volo, alla prima o seconda missione lunare si chiuda di nuovo tutto.
Penso sia improbabile un abbandono (prima o dopo il primo lancio) della base lunare per molti motivi, molti dei quali già discussi più volte, primo fra tutti perchè credo che se per il 2020 la NASA non sarà tornata stabilmente sulla Luna per quegli anni lo potranno fare in molti (e probabilmente lo faranno), in primis i privati e altre agenzie più o meno emergenti (Cina, India, Euro/Russia), ed essendo la NASA un’agenzia spaziale non avrebbe senso esistesse un programma umano se le stesse cose le facessero altre agenzie mondiali o soprattutto aziende private per guadagnare soldi…
Sono d’accordo con tutte le tue osservazioni. Mi permetto solo di sviscerare un pochino meglio il mio pensiero su questo punto:
Hai ragionissima, il ritorno c’è stato, ma indiretto. Hai ragionissima anche sul fatto che un ente non dovrebbe produrre soldi ma servizi.
Esempio: la sanità (oddio tocco un tasto delicato ) non dovrebbe produrre utili ma servizi in termini di salute per i cittadini e produrre una ricaduta economica indiretta riducendo o annullando le malattie che causano danni economici sotto forma, per esempio, di mancate ore lavorative alla comunità.
La Nasa o qualunque agenzia spaziale non dovrebbe produrre un utile diretto, e quando si è provato, vedi Shuttle, è stato un disastro.
Non escludo che si possa anche vendere qualche servizio ma concordo pienamente con te che lo scopo di una agenzia spaziale non deve essere un ritorno economico diretto.
Sono anche d’accordo sul fatto che, anche solo in termini economici indiretti, ogni dollaro investito in Apollo ne ha resi altri 8.
Il problema è perchè l’opinione pubblica non ha percepito ciò e attualmente reputa uno spreco “andare nello spazio”.
Forse, banalmente, Bush non è Kennedy. Personalmente ogni volta che sento il discorso di JFK in cui annuncia l’intenzione di andare sulla Luna e in particolare questo passo:
We choose to go to the moon in this decade and do the other things, not because they are easy, but because they are hard, because that goal will serve to organize and measure the best of our energies and skills, because that challenge is one that we are willing to accept, one we are unwilling to postpone, and one which we intend to win, and the others, too.
beh … mi vengono i brividi.
Ogni volta che sento parlare Bush invece mi si gela il sangue
Ecco, forse ci mancano figure in grado di far digerire all’opinione pubblica programmi a lungo respiro … o forse siamo noi opinione pubblica che non riusciamo più ad esprimere quelle figure
Perfettamente d’accordo
Anche perché la spettacolarizzazione dell’astronautica è più interessante per il grande pubblico. Miliardi di dollari solo per andare sulla Luna, sfido io che sono soldi spesi male, però nessuno e ripeto nessuno ha mai fatto notare le ricadute scientifiche/tecnologiche/economiche di quel balzo. Eppure non è un segreto, ma oggi non si deve parlare di queste cose.
Basterebbe solo elencare la enorme sfilza di invenzioni e tecnologie che sono state inventate o perfezionate a supporto dei programmi spaziali e che oggi sono usate da tutti nella vita normale di tutti i giorni: me ne vengono in mente due
- i circuiti integrati (chi ne fa a meno oggi?)
- il velcro (
)
Chi più ne ha più ne metta