Addio Niac, a caccia di idee spaziali

Lo posto qui perché comunque sfornava nuovi progetti…

Chiude l’Institute for Advanced Concepts della Nasa: il programma statunitense di ricerca era un importante incubatore di idee

STATI UNITI – L’acronimo è Niac, o forse sarebbe più giusto dire era, perché ormai la notizia è sempre più insistente: i fondi mancano e il programma americano di ricerca è obbligato a chiudere i battenti. Del resto che i finanziamenti per l’ente spaziale fossero a rischio lo si diceva già da tempo e oggi il Guardian dà la notizia ufficiale.

INSTITUTE FOR ADVANCED CONCEPTS – Questa costola «visionaria» della Nasa, appositamente pensata per sviluppare e promuovere idee ardite e rivoluzionarie, nacque nel 1988. I programmi che nel tempo ha promosso il Niac hanno sempre avuto la caratteristica di essere molto spinti, nonostante dovessero anche rispondere al requisito di fattibilità e scientificità. Insomma dovevano essere programmi spaziali realizzabili nei prossimi 10-40 anni, ma dovevano anche avere una forte carica creativa.
ALCUNI PROGETTI – L’elenco dei progetti finanziati dal Niac è un elogio del detto «la realtà supera sempre l’immaginazione». Ogni anno portava avanti una media di dodici progetti: scudi a radiazioni per basi lunari, sistemi di propulsione per il trasporto interplanetario, studi di fattibilità per edifici (anche sotterranei) su Marte, navigazione magnetica, elicotteri in grado di volare tra tempeste fortissime (mesicopter). Provate a spingervi al massimo con l’immaginazione e scoprirete che qualcuno l’ha fatto prima di voi, corredando lo sforzo intuitivo con la fattibilità scientifica. Il Niac era perennemente a caccia di idee geniali e saltuariamente organizzava anche concorsi per reclutare le migliori intuizioni. Tra quelle che suscitò maggior scalpore ci fu l’ascensore spaziale per inviare materiali agli astronauti direttamente in orbita, a un costo ovviamente irrisorio rispetto a quello tradizionale. Un altro programma rivoluzionario, sviluppato dall’Università del Colorado, si chiama New Worlds Imager e prevede lo scatto di fotografie dei pianeti al di fuori del nostro sistema solare, utilizzando la luce delle stelle.
LE REAZIONI – Il Guardian riporta le reazioni rabbiose dell’ex ricercatore della Nasa Keith Cawing che, sul suo sito, si rivolge direttamente all’amministratore del Niac, Mike Griffin. Per un istituto che volava così alto è forse paradossale essersi arenato su un ostacolo così «terreno» come i soldi.

Uno schema dell’ascesore spaziale, una delle tante idee elaborate al Niac:

Fonte: Corriere della Sera

Triste.Ma in un epoca in cui la NASA non nuota certamente nell’oro dobbiamo chiederci:quanti di questi progetti sono rimasti sulla carta e quanti sono stati realizzati o hanno dato luogo ad applicazioni sul campo? La coperta è corta.Da che parte la tiriamo?

Forse, ma parlo da persona non competente,in questo periodo di “secca” economica non conveniva tenere in vita un centro che non ha ricadute immediate… mi spiego meglio… forse è più logico trovare soluzioni e proposte progettuali all’interno dei programmi varati: se nel programma Constellation c’è l’intenzione di mandare l’uomo su Luna e Marte, perchè non sviluppare direttamente all’interno del programma stesso ipotesi di basi lunari o marziane (seppure ancor più improbabili delle prime!), invece di lasciare questo compito di “musa ispiratrice” ad un centro la cui esistenza non mi pare abbia realizzato molto?! Cioè, ok, interessantissimi tutti i progetti, e molti degni di lode: vedete per esempio l’ascensore spaziale (ma non era un’intuizione di Arthur C. Clarke? Probabilmente l’hanno sviluppata…), ma non realizzabili nell’immediato! Se un domani la NASA volesse studiare un programma per avere un accesso low cost allo spazio allora metto in piedi un gruppo di cervelli ispirati… e via così…
Non vedo la chiusura del Niac come una scelta critica sinceramnete… parlando da non competente e non informato dei fatti intendo eh! :slight_smile:

Questa decisione si inserisce in una serie di decisioni disgraziate dell’era Griffin. Non gravissima come il fatto di avere tagliato i programmi di osservazione ambientale e della Terra (e avere tolto la protezione dell’ambiente dagli obiettivi ufficiali della NASA), ma comunque una decisione discutibile.

Non conosco il bilancio NASA, ma essendo quest’ultimo cospiquo, anche se in diminuzione, ritengo inopportuna la decisione: abolire addirittura un centro prestigioso come NIAC è un danno all’immagine, oltre che un passo falso: il peccato di grandi obiettivi, come Luna, Marte, etc… è che assorbono inersorabilmente tutte le risorse o quasi, come è avvenuto per il programma Shuttle, nato con previsioni di budget - come sappiamo - molto, molto più contenute…

Non conosco il bilancio NASA, ma essendo quest'ultimo cospiquo, anche se in diminuzione...
Purtroppo non è esattamente così,e si temono ulteriori tagli,tanto che il primo volo con equipaggio di una capsula Orion in orbita terrestre è slittato al 2015.La chiusura del NIAC è un vero peccato,ma credo fosse inevitabile.

Molto interessante il fatto che tra gli studi finanziati dal NIAC ci fossero quelli sulla protezione dalle radiazioni degli equipaggi delle missioni deep space…

Sono curioso di sapere che fine faranno i documenti e ovviamente i dipendenti di quell’ente di ricerca… :roll_eyes:

E mi sa che non sara neanche l’ultimo ente a chiudere,ormai la tendenza delle amministrazioni e di continuare a fare tagli (piu o meno grandi) al bilancio della NASA .