Buonasera, sono uno studente di quinta liceo scientifico. Fra poco dovrò iscrivermi al Politecnico di Milano in ingegneria (ho già fatto il test di ammissione e l’ho superato). Le mie due scelte sono aerospaziale o materiali e nanotecnologie. L’unica discriminante è il fattore lavoro all’estero. Ho provato a leggere altre discussioni e ad informarmi in altri modi ma purtroppo non sono riuscito ad informarmi con certezza, non avendo la possibilità di contattare e sentire pareri di persone nel settore. Io vorrei fare ing. aerospaziale, ma i miei genitori non vogliono perché secondo loro si troverebbe solo lavoro prevalentemente all’estero, mentre con ing. dei materiali non si escluderebbero offerte di lavoro possibili anche in Italia. La situazione attuale è effettivamente così oppure è solo una percezione sbagliata? Che gli ingegneri trovino facilmente lavoro è un fatto conosciuto, ma quelli aerospaziali in Italia trovano lavoro, anche per quello che hanno studiato?
Grazie per l’attenzione, è una scelta importante che dovrò compiere a breve
Primo, sei hai 18 anni puoi scegliere da solo (io da giovane mi sono mantenuto l’Università da solo e tanti altri lo facevano, è solo più impegnativo ma ti fa sentire più libero).
Secondo, dì a papà che l’ASI è una delle più grandi agenzie spaziali al mondo, che il più grande centro di osservazione della Terra è a Frascati e cha a Torino stanno impacchettando il più pesante carico da mandare sulla superficie di Marte nella storia dell’astronautica.
Grazie, seguirò le mie passioni
In Italia è più difficile per vari motivi ( tra cui la totale assenza di posizioni aperte nella pagina “lavora con noi” delle varie aziende coinvolte) comunque è fattibile. Non vedo nemmeno una tragedia dover lavorare all’estero anzi, a me girare l’Europa ed lavorare in ambienti internazionali ha aperto molto di più la mente e mi ha fatto fare esperienze che non avrei potuto fare. Va da sé che comunque lavorare in ambito Spaziale può comportare il viaggiare parecchio anche se si lavora in Italia.