Alla conclusione i test al Power Pack del J-2X per Ares I

Si sta per concludere la prima campagna di test al John C. Stennis Space Center per il “Power Pack” del propulsore J-2X la cui evoluzione equipagaggerà i futuri upper stage di Ares I e Ares V.
L’8 Maggio è in programma la nona e ultima prova sul banco di Stennis e per l’occasione tutta la stampa è stata invitata ad assistervi.
Questa serie di test è stata svolta per analizzare il funzionamento del power pack del propulsore, ovvero della pompa e del gas generator senza quindi testarne l’accensione vera e propria.
Al termine di questa ultima prova tutta l’installazione verrà smontata e si comincerà a modificare il banco A-1 per la successiva campagna di test che si svolgerà dal 2010 e servirà per testare una nuova versione del power pack ulteriormente potenziata con le prime componenti prodotte di recente del propulsore.
Attualmente per questa prima campagna è stato montato un power pack realizzato alcuni anni fa per testare il propulsore dell’X-33 il quale montava un’ulteriore evoluzione del propulsore utilizzato operativamente per le missioni Apollo, in quanto ultima evoluzione di questa famiglia di propulsori e montato questa volta temporaneamente su una camera di combustione degli anni '60 di un vecchio J-2, dai dati ricavati si realizzerà la prima evoluzione prevista per la prossima serie di test.
La versione finale del J-2X, diretta evoluzione del predecessore J-2 montato sui vettori Saturn, svilupperà una spinta di 133ton contro le 104ton della versione precedente e con ISP portato da 421s a 448s.

In allegato due immagini del nuovo banco test pressurizzato A-3 in costruzione al SSC per i futuri test del J-2X

Un’immagine di uno dei test eseguiti fino ad ora.

Un bell’incremento rispetto ai valori originali, e prestazioni di tutto rispetto in termini assoluti. Un’ulteriore conferma della bontà del progetto degli anni '60.

Prendendo come aggancio questa notizia, rimango sorpreso che ogni qual volta si debbano fare delle sperimentazioni o similari, ritorni qualcosa degli anni passati; questo vuol dire che da qualche parte la NASA ha dei magazzini con dentro vari materiali, tutte rimanenze di programmi vecchi. Dove vengono custoditi tutti questi gioielli? Oltre a vari motori e similari, non è che c’è qualcosa di curioso?

Credo, anzi mi pare di averlo letto con certezza, che il materiale non sia custodito e neanche di proprietà della NASA, ogni produttore nel proprio “know-how” ha anche questo materiale utilizzato in passato per altri programmi e se, come in questo caso, serve si va a recuperare.

Decisamente… Diciamo che per quanto riguarda i motori di accesso allo spazio quegli anni sono stati esemplari… :grin:

quindi è anche un pò una fonte di risparmio avendo questi pezzi ancora utlizzabili

il precedente post per errore ho cliccato su “modifica” invece che su “citazione”

Non vorrei uscire dalla discussione base però, se ogni ditta si tiene i propri “avanzi”, in giro potrebbe esserci qualche capsula tipo Gemini “B”, qualche LEM modificato o similari.

ma non si verrebbe a sapere?

Beh stiamo parlando di componenti non assemblati, il LEM o la Gemini non erano fatte di pezzi di un unico produttore, e assemblarle per non utilizzarle era un costo inutile, produrre pezzi in più era fondamentale per avere provini, ricambi ecc…