la lunazza. buona questa.
ed infatti nel XXII secolo cosa potrà esserci di meglio se non starsene comodamente seduti su nella lunazza della propria casa sulla Luna ad ammirare il paesaggio in una notte di terrapiena?
Termina con un'esortazione ad usare il termine atterraggio per risolvere il problema una volta per tutte!
Per il suo punto di vista potrebbe essere ok, tuttavia,
non avete capito il mio punto di vista, invece molto razionale
e che lascia da parte sentimentalismi vari e problemi di complessità:
Atterraggio: qualsiasi corpo celeste corrispondente alla descrizione di “pianeta”.
Allunaggio: qualsiasi luna di un pianeta.
Ammaraggo: qualsiasi superficie liquida di un pianeta o di una luna.
Bum, senza nessun particolare problema…
A volte mi chiedo come mai ci si complichi la vita inutilmente
Per il resto:
Afelio e perielio: relativi ad una stella.
Apogeo e perigeo: relativi agli altri corpi celesti.
Per il resto si potrebbero riforumulare i segunti significati in tale modo:
Afelio e perielio: relativi ad una stella.
Apogeo e perigeo: relativi agli altri corpi celesti.
Allora dovremmo inserire anche asteroidaggio se atterriamo su un asteroide.
Quanto ad ammaraggio credo che sia corretto per l’atterraggio su una superficie liquida, sia che si tratti d’un mare della Terra sia un lago di idrocarburi di Titano.
Qualcuno sa che termine si usa in inglese per l’ammaraggio degli idrovolanti?
Per quanto possa valere dico anche io la mia. In Inglese ci sono due termini, land e Earth. La prima indica suolo, la seconda indica il nome del nostro pianeta. In Italiano i termini vengono tradotti con la stessa parola “terra”. Quindi in inglese “landing” e’ toccare il suolo, non toccare la Terra, mentre in Italiano “atterraggio” riferito ad un altro corpo celeste suona scorretto in quanto sembra riferisri al pianeta terra e non gia’ a terra come suolo.
Non ho nulla contro allunaggio., io ci sono cresciuto con Tito Stagno che parlava di allunaggi, ammaraggi e uomini rana.
In quanto ad ammartaggio a me ricorda solo la colorita espressione romana.
Di derivazione MER. Abbiamo anche “tosol”. Che sappia io sono stati definiti solo i Sol e Martian year. Non ci sono mesi o settimane su Marte. Quindi nemmeno fine settimana, festivita’ o vacanze.
So bene che il problema e’ (per il momento…) ancora molto lontano… ma una futura colonizzazione del pianeta Marte portera’ a dover “inventare” anche le settimane ed i fine settimana… altrimenti i poveri abitanti come potranno fare?
dato che questo non mi sembra un problema di così vitale importanza mi accontenterei di dire
‘la sonda, l’ Orion (o la denominazione che verrà data ai futuri velivoli manned) è scesa/o o si è posata/o o ha toccato la superficie del pianeta X o dell’ asteroide Y o della cometa Z, etc.’
nel 45 giri di Epoca edito per ricordare l’Apollo11 Ruggero Orlando citando il punto più vicino dell’orbita lunare disse “pericinzio” spigando che Cinzia era uno dei nomi della Luna nella mitologia greca…
ieri sera mi e’ venuta in mente una cosa che puo’ avere una qualche rilevanza per questo argomento di fondamentale importanza. ( )
Se leggete un racconto di fantascienza in inglese, possibilmente degli anni da 30 a 50, vedrete che non e’ infrequente che gli scrittori usassero i termini TERRA, LUNA, SOL (cosi’ come li ho scritti), per introdurre una distinzione dai termini generici sun, moon, earth. In pratica per questi autori LUNA era la “nostra” moon e basta; parimenti, TERRA e’ il pianeta, earth e’ il suolo. Molto usato anche “terran”, per terrestre, in luogo di earthling.
Certo era un espediente per dare un tocco esotico e futuristico al racconto, pero’ forse ci si rendeva conto che in un contesto consolidato di viaggi spaziali l’inglese poteva essere un po’ troppo ambiguo.
salve a tutti ragazzi e ragazze e buona domenica, qui Lunakhod! per la precisione il 45 giri in questione era del settimanale " L’EUROPEO" ed era allegato alla rivista per ricordare e rivivere la sfortunata, ma incredibile missione di Apollo 13 da poco conclusa. (1970)
Non sopporto proprio il suono di certi termini, e, come in ambito musicale si usano termini italiani in tutto il mondo, in ambito astronautico si dovrebbero usare termini derivati dalla lingua di chi ne ha fatto la storia, Stati Uniti e, eventualmente , Unione Sovietica.
Per cui, visto che in inglese “landing” significa atterrare nel senso di toccare il terreno, non la “Terra” in senso di pianeta, si dovrebbe sempre usare il termine “atterrare”, abrogando anche il termine “allunare”.