Ormai e’ piuttosto improprio dire “i server sono in USA piuttosto che in Europa”. Neanche gli americani controllano tutto, anzi.
Le infrastrutture sono distribuite e i server sono ovunque, anche per gli stessi contenuti.
Ad esempio le CDN (content delivery network) sono servizi di hosting per contenuti statici (immagini, pagine statiche, streaming video ed adio ecc…) e i principali provider hanno nodi sparsi in tutto il mondo per minimizzare il ping time e il consumo di banda sulle linee.
Se mi guardo il video della mia rock band preferita l’infrastruttura mi ridirige, ad esempio, al nodo di Milano o di Francoforte della CDN dove e’ ospitata, visto che sono piu’ vicini. Se su questi nodi il contenuto non e’ presente, allora viene scaricato in modo trasparente da un altro nodo che magari e’ a New York, poi pero’ viene cache-ato nel nodo vicino a me, cosi’ i prossimi che lo scarico non impegnano piu’ la linea intercontinentale, e hanno un ping time di 3-40 millisecondi, che sulla tratta intercontinentale sarebbero impossibili. Lo stesso vale per i contenuti dinamici con meccanismi di mirroring e load balancing.
Quindi i server e i contenuti sono sparsi ovunque, per ottimizzare l’uso dell’infrastruttura e le prestazioni. E questo sara’ sempre piu’ vero in futuro soprattutto, che si lega al discorso dell’utilizzo dello spazio, se ci saranno sempre di piu’ nodi e utenti molto lontani, diciamo oltre la LEO .
Ora parliamo della localizzazione legale e fiscale. C’e’ bisogno di spiegare che anche questa di solito e’ sparsa in giro per il mondo, per ben ovvi motivi?
Gli USA hanno restrizioni all’esportazione di determinati contenuti, beni e servizi (il che fa si che per il mercato globale certe cose debbano essere localizzate fuori dagli USA). Il copyright e i diritti vengono ceduti per nazione, su base geografica. L’EU ha la cookie law, il gdpr, la nuova copyright law e altre restrizioni che ad altri sono risparmiate. La Cina ed altri hanno vincoli di censura sui contenuti per motivi politici e di controllo. GLi interventi delle magistrature locali hanno effetti locali.
Comunque gli USA non hanno il controllo totale. Molte cose sfuggono al loro governo, magari anche cose in parte realizzate dai cittadini USA ma delocalizzate ad hoc per fare l’Irish-Dutch sandwich o per poter essere vendute senza restrizioni.
Lo so che ho divagato e sconfinato nell’OT , ma secondo me non e’ del tutto un caso che nella tecnologia spaziale stiano entrando sempre di piu’ soggetti multinazionali legati all’industria dell’alta tecnologia e dei media, come Amazon, Google ecc… Questo e’ lo scenario di contesto, e bisogna tenerne conto.