AMS sulla ISS - La strada è sempre più in salita

La NASA ha bocciato tutti i piani proposti fino ad ora per inviare sulla ISS l’esperimento internazionale per lo studio della materia oscura e antimateria dalla ISS.
Il Congresso aveva invitato l’Agenzia a formulare un piano per inviare sulla ISS il pesante esperimento, di 6,8ton compreso il supporto per la stiva dello shuttle, rispettando gli accordi presi con i vari partner internazionali senza vanificare i soldi investiti nel programma visto che fino ad ora non è presente fra i payload dei 10 rimanenti lanci Shuttle.
AMS occuperebbe 1/4 di stiva dello shuttle in volume e l’idea era quella di spostare tutto quello che si poteva e programmato nei prossimi voli all’interno degli MPLM e di ATV, compresi i ricambi esterni, sgombrando la stiva da questi pezzi per poter caricare l’esperimento in una delle rimanenti missioni.
Il payload interno di un MPLM è di circa 10ton ma l’ipotesi di spostare i carichi esterni ridistribuendoli fra ATV ed MPLM non è stata considerata fattibile perchè gli MPLM nei rimanenti tre voli viaggeranno già praticamente pieni mentre ATV non può trasportare carichi molto grandi per problemi di passaggio fra i boccaporti della sezione Russa che hanno diametri di 800mm.
Alcuni payload esterni programmati inoltre necessitano di alimentazione e non sono modificabili in tempi accettabili per essere trasportati all’interno degli MPLM in termini di sistemi di ritenzione e di alimentazione, facendo sapere anche che nessuno dei vari elementi di grandi dimensioni previsti per la ISS nei prossimi lanci può essere trasportato all’interno di MPLM o ATV.
Questa era forse l’ultima possibilità per vedere AMS volare su uno shuttle e probabilmente sulla ISS, si aspettano ora le reazioni dei partner coinvolti nel programma per possibili ulteriori sviluppi sulla vicenda.

non si potrebbe pianificare un altro ATV in modo da liberare spazio sullo shuttle e consentire il posto per AMS ?

Credo che per ATV il problema più grosso sia la dimensione dei portelli, nel senso che più di tanto non si può trasferire perchè non ci passa…

Forse l’unica possibilità potrebbe essere quella di spostare il più possibile nella zona non pressurizzata di un HTV… ma non ho idea di quello che si vuole portare su di già programmato (probabilmente tutti gli esperimenti della EP di Kibo) e se ci sarebbe quindi spazio per altro da togliere da una missione shuttle…

Io ero rimasto, e francamente speravo in questa linea “politica”: http://www.spaceref.com/news/viewsr.html?pid=26439
Ma che questo bel risultato :twisted: arrivi addirittura dalla NASA mi lascia di stucco! :scream:
Capisco che possano essere eventi generati da una serie di conseguenze, ma proprio non mi va giù!
Esperimenti di questa portata sono, secondo me, quelli che giustificano le spese per la ricerca spaziale!
Senza considerare poi, che insinuano seri dubbi in quei partner che fanno della cooperazione un punto di forza.
Cosa faranno, chiederanno alla NASA un risarcimento per il mancato adempimento del contratto?

Quello era un documento redatto da alcuni membri del Congresso per “pubblicizzare” i vantaggi di un’estensione della vita operativa dello shuttle fino al 2015. Purtroppo della proposta non se ne è fatto nulla per cui quella possibilità era venuta meno con l’abbandono di quei piani.
Era poi arrivata, a seguito dell’abbandono dell’idea di un’estensione del programma shuttle, la richiesta per lo studio di fattibilità citato sopra, il quale ha portato ai risultati che sono appena stati annunciati.

progettiamo un ATV con i portelli apribili ! :stuck_out_tongue_winking_eye:

L’idea non è così peregrina e ci stanno già pensando. E’ presente nel documento segnalato da Albyz nel thread di Jules Verne (http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=5909.msg56824#msg56824) che parla delle possibili evoluzioni dell’ATV in capsula abitata e in trasporto logistico non pressurizzato. In quest’ultimo caso si fa uno specifico riferimento anche ad AMS (pag. 49). A questo punto potrebbe essere l’ultima speranza per vedere AMS operativo sulla ISS. Personalmente, penso che l’Europa si debba dare una mossa, abbiamo i mezzi e le capacità per fare da soli, quello che manca è la volontà politica (leggi: finanziamenti)

Più semplice metterlo su di un Ariane, avvicinarlo alla ISS, poi prenderlo con il braccio robotico eeee… il gioco è fatto! :wink:
Purtroppo tra il dire ed il fare… :scream:

Se avessero costruito gli ATV con il portello adeguato al collegamento con la parte Americana, forse si sarebbe riuscito a far spazio in uno dei voli Shuttle.
Non riesco proprio a capire perchè abbiano optato per i portelli Russi; si, è per un fatto di colaborazione e frottole varie, ma è comunque un grande errore!
Così rischiamo di non veder mai volare AMS.

Forse i sistemi di attracco automatico sono disponibili solo nei moduli russi.

Paolo Amoroso

L’upper stage di ariane non arriva fino alla ISS con un avvicinamento automatico come ATV. Bisognerebbe validare e riprogettare tutto l’upper stage. In più sarebbe decisamente pericoloso. Mentre ATV potrebbe arrivare dockando come ha fatto poche settimane fa…

E inoltre si sarebbe persa la fondamentale capacità di reboost della ISS e di rifornimento di “consumabili” sulla sezione Russa…
Niente frottole o “collaborazioni varie” solo ottimizzazione delle risorse… salvo poi lamentarsi quando una risorsa, leggi shuttle, entra in crisi e allora tutti a criticare la non intercambiabilità dei sistemi…
Assolutamente nessun “grave errore” solo la vista un po’ più lunga di quanto possa sembrare ad uno sguardo superficiale…

Ti assicuro che scelte di questo tipo vengono operate con logiche di tipo tecnologico. :wink:

Beh, per me la questione è un po’ più complessa di quello che può apparire a prima vista. Innanzitutto, un veicolo che attracca dal lato internazionale ha per forza di cose finalità diverse da quelli che attraccano dal leto russo.
L’ATV, è pensato per essere una Progress più grande, capace di trasportare beni di prima necessità (inclusi ossigeno, azoto e acqua), carburante per il segmento russo e carburante per il reboost. Quest’ultima capacità è diventata di fondamentale importanza dopo l’incidente del Columbia, perchè la Progress non ha la capacità di reboost necessaria per garantire un’orbita stabile. Dopo il ritiro dello shuttle ci sarà solo ATV a dar man forte al cargo russo.
L’HTV, è progettato per fare quello che ATV non fa, cioè trasferire sulla stazione dei rack interi. Sfortunatamente, non ha capacità di attracco automatica (si userà l’SSRMS) e non ha capacità di reboost, anche perchè all’inizio era previsto che al portello di prua fosse sempre agganciato il PMA per lo shuttle (e i rack per il PMA non ci passano), e l’unico disponibile per HTV doveva essere quello di nadir del nodo 2. Oltretutto, i portelli del lato internazionale (CBM, Common Berthing Mechanism, se non erro) sono pensati solo per agganci controllati dal SSRMS, e non automatici come quelli di ATV. Il sistema di attracco automatico ai CBM è in fase di sviluppo per l’Orion.
Io comunque non vedo come un errore l’aver progettato ATV e HTV così come è stato fatto; sono complementari e hanno buone potenzialità di sviluppo; penso che sarà comunque possibile vedere AMS sulla ISS, anche se con molto ritardo, magari consegnato da un HTV (dando però la precedenza ai payload giapponesi per il quale è stato pensato) o da un evoluzione dell’ATV per payload esterni. Inutile dire che quest’ultima sarebbe la soluzione preferibile, ma anche l’altra non è da scartare, sempre che AMS ci stia fisicamente in un HTV.

Logicamente per riadattare un ATV al trasporto di AMS ci vogliono 2 o 3 anni (ad essere buoni) e centinaia di milioni di euro in più

Logicamentel’ATV è stato studiato principalmente, oltre per i rifornimenti alla ISS, anche da utilizzare per innalzare l’orbita della stazione; comunque sia , essendo la sua parte pressurizzata , un derivato del modulo MPLM, adattandola sarebbe stato in grado di agganciare ad uno dei due NODI e non al PMA 2.

Certo, ma perdendo tutte le sue peculiarità e diventando un doppione, questo si, di HTV…

Esattamente! Per me le possibili strade da seguire sono due:

  • lanciare AMS con un HTV (che fra l’altro è già predisposto per payload non pressurizzati). E’ possibile comunque che ci vogliano degli adattamenti strutturali, perchè una singola payload bay di HTV potrebbe essere troppo piccola, e poi bisognerebbe attendere il primo HTV libero.
  • evolvere l’ATV secondo lo studio dell’EADS e lanciarcelo da soli; potrebbe richiedere molto più tempo della prima soluzione, ma sarebbe un grande passo in avanti verso l’autonomia spaziale dell’Europa.

Tutto dipende da cosa vogliamo fare: se si vuole continuare ad andare in prestito dagli altri, finchè dura, per lanciare i nostri astronauti e il nostro hardware, la prima soluzione và benissimo. Se si crede veramente in un’estensione della vita della ISS, anche senza gli americani, e in un “vero” programma manned europeo, la seconda sarebbe un ottimo punto di partenza.

Lanciarlo con un HTV credo non sia possibile per motivi di payload e dimensioni, idem per ATV…
Occhio solo che l’esperimento non è esclusivamente Italiano o Europeo ma è realizzato da un consorzio di 56 istituti e 16 Paesi per cui le decisioni sono da prendere insieme non essendo “nostro” o “vostro”…

Ah che brutta notizia…accidenti speriamo che si riesca a risolvere perchè come è stato già detto sarebbe davvero un bel peccato lasciare il tutto a terra. Comunque non credo che anche se avessimo avuto ATV con i portelloni compatibili con quelli del segmento internazionale saremmo in grado di portare su AMS…AMS è un carico esterno e quindi come avremmo potuto poi portarlo fuori? non so se dal portellone del Quest ci passerebbe e non so neanche se si può montare a pezzi…forse così come sono le cose, per guadagnare tempo si potrebbe portarlo su con HTV (appena c’è ne uno libero)…riprogettare un ATV apposta penso porterebbe via troppo tempo (oltre che denaro) ed è meglio che questo esperimento vada su il prima possibile per operare il più a lungo…poi ovviamente l’idea di fare evolvere ATV nelle configurazioni che conosciamo è sicuramente da fare, ma questo è un altro discorso ancora…