Anomalia al motore Zefiro 40

Ecco i risultati condivisi, puntualissimi:
https://www.esa.int/Newsroom/Press_Releases/Loss_of_flight_VV22_Independent_Enquiry_Commission_announces_conclusions

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E il conseguente ritardo dei lanci Vega pubblicato nei vari thread oggi da astronautibot, è conseguenza di questo report.

Riassumendo le cause sono due:

  • la qualita’ del materiale Carbon-Carbon di cui e’ costituito l’ugello (nozzle) del motore Zefiro 40 non era all’altezza della prestazione attesa. In particolare, e’ avvenuta una rapida erosione del punto di contatto tra ugello e camera di combustione. Il materiale per questa parte era di provenienza ucraina.

  • le procedure di test del motore, non adeguate a far emergere la non idoneita’ del materiale dell’ugello.

Per capirci, questo e’ lo Zefiro 40.

Altri dettagli tecnici interessanti qui.
https://arc.aiaa.org/doi/pdf/10.2514/6.2015-3877

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Qualche reazione nella stampa francese:

Nel video della conferenza stampa precisano che ha ceduto proprio la gola dell’ugello, hanno specificato infatti che era la “sonic section”.
In poche parole il punto piĂą stressato di tutto il motore.
Molto strano secondo me che le procedure di qualificazione non abbiano concentrato efficacemente la loro attenzione proprio su questo componente. Anche perché sempre nel video specificano che dopo l’incidente hanno testato il materiale disponibile della stessa partita e hanno riscontrato gravi carenze strutturali. Dunque l’analisi del materiale era possibile…

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infatti l’inchiesta “chiede una revisione profonda della gestione dei progetti in ESA” e a cascata nelle aziende coinvolte, ovviamente AVIO in primis. Brutta storia, IMHO.

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Concordo. L’unica “scusante” sarebbe che i pezzi per i test fossero diversi da quelli di volo per un errore del costruttore. Diversamente sarebbe una negligenza non da poco

Ma nemmeno, non può essere. Qui non sei in produzione di massa, non fai prove a campione. Prendi il pezzo di volo e lo controlli; e se hanno visto che in quelli rimanenti ci sono vuoti o delaminazioni vuol dire che non hanno verificato bene una parte critica. Da quello che si legge non ci sono scusanti, poi magari la storia completa vista dall’interno può essere più complessa. Ad esempio, il costruttore potrebbe aver dichiarato di aver fatto dei test, ma questi non sono stati esaustivi, e in accettazione nessuno ha ricontrollato.

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la stampa francese parla di “economie del mozzicone di candela” e riflette la posizione del CNES, alquanto incazzata. Mi sa che dietro c’é anche parecchia politica…

“Quanto al Cnes, che si stupisce che l’Agenzia spaziale europea abbia autorizzato Avio ad approvvigionarsi da un’azienda extraeuropea, chiede una profonda revisione della gestione dei progetti all’Esa.”

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L’agenzia Spaziale Ucraina rigetta le conclusioni della commissione, esortando ad ulteriori indagini e sostenendo che le parti fornite erano pienamente in linea con le specifiche richieste.

https://www.nkau.gov.ua/en/news/chronicle-of-news/1930-information-about-the-situation-with-the-launch-of-vega-c

Per quanto riguarda la questione “preso in Ucraina perché a basso costo”, l’AD di Avio ha espressamente indicato l’approvvigionamento a fornitori extra europei per problemi di rateo di produzione, valutato come non sufficientemente rapido da poter sostenere la domanda.

Quello che mi lascia perplesso è il sistema di valutazione del prodotto prima e dopo l’incidente.

Sono stati accettati perché non presentavano nessun difetto strutturale “a spot” nelle analisi fatte con tomografia (fornite tra l’altro dal produttore,mi sembra di aver capito), ma non è stato fatto nessun controllo (o quanto meno non e stato richiesto) sulla densità globale del componente.

Solo a posteriori si è riscontrato questo problema di densità del materiale (definito in più momenti come un aspetto piuttosto importante) in tutti i componenti forniti ed in stock.

Preso per buono ad occhi chiusi in pratica.

Aggiungo che comunque gli inserti degli ugelli non sono stati prodotti durante l’aggressione da parte della Russia ai danni dell’Ucraina, ma precedentemente in periodo pandemia. Quest’ultima e stata tirata vagamente in ballo per tentare di “dare un senso” alla scarsa qualità riscontrata

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Scusate ragazzi, piĂą cerco di addentrarmi nella questione, piĂą alcune cose non mi sono chiare. Chiedo il vs aiuto.

Inizialmente si indica la bassa densitĂ  del materiale come causa del problema

https://youtube.com/clip/UgkxLFWkNiBytz7qGMQ22ET6ndiX3PMeuR7s

Viene poi detto (come già accennato in questo thread) che le parti fornite per i test a terra e per il primo volo VV21 erano “al di sopra dei criteri delle specifiche richieste” e che le successive parti erano nel range dei requisiti necessari (quindi ste parti sono state fatte ad arte o no?:thinking:).

https://youtube.com/clip/UgkxptQRrS7XIpIQDLJh7sxztsvgXDDuHgxC

Poi si esalta che si tratta di un materiale che deve essere sottoposto a condizioni termodinamiche estremamente complesse e che andrebbero ridefiniti i criteri di accettazione del materiale.
Quindi, non è lo stesso usato per gli altri stadi Z (che da ora condivideranno le medesime throat insert?).

https://youtube.com/clip/UgkxwkJJ9Noqi5nlQ10c2l_ZUwn9pz0MLWUN

A questo punto, non potrebbe essere che lo Z40 necessitasse a priori di un throat insert piĂą performante di quello richiesto, e quindi si possa comunque parlare di problema di progettazione?

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per me dicono tutti la stessa cosa. 1) il materiale aveva problemi (bassa densità, porosità conseguente) 2) il materiale era in specifica, ma non così buono come nel volo prima, dove eccedeva la specifica e 3) i criteri di accettazione, e quindi la specifica, vanno rivisti in maniera più stringente. Le tre cose sono aspetti diversi, ma non in contraddizione; e non vedo evidenti errori di progetto, al limite di stesura delle specifiche. Evidentemente è un punto dove i margini sono molto piccoli, e quindi basta poco per avere problemi. Al massimo puoi vedere questo come un problema di progetto in senso lato.
Si impara facendo, ma è strano che un problema di questo genere non sia uscito nei test a terra. Si sarebbe dovuto vedere nelle analisi post-test che i margini di sicurezza erano troppo piccoli.
Ovviamente sempre parlando da fuori… :slight_smile: magari rilasceranno gli atti dell’indagine?

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E questo è certo :blush: qui alla fine è comunque un piacevole ritrovo per riscontri tra amici.

A questo punto allora, tenendo per accettabili i test con i materiali “super” hanno accettato il “rischio” di andare avanti con quelli con specifiche standard, constatando che purtroppo non bastano.

Come viene detto in conferenza, il processo di produzione di pezzi in C-C a questi livelli è soggetto anche a segretezza. Ci sta che i metodi usati in Europa non siano stati condivisi con le industrie Ucraine, accettando i loro standard. Di conseguenza si torna a componenti prodotti in maniera autoctona.

A questo punto andrĂ  affrontata anche la questione di rateo di produzione immagino.

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Su European Space Flight si legge che il test sullo Zefiro 40 condotto il 28 giugno non Ă© andato a buon fine durando 40 sec sui 97 sec previsti.

Questo ovviamente posticiperĂ  ulteriormente il ritorno in servizio del Vega C.

Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Continuano i guai di Vega-C. A cercare di venirne a capo sara’ una commissione di indagine indipendente nominata da Josef Aschbacher.

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Mah non saprei come leggere questa ulteriore situazione.
Forse hanno cercato di “fare gli splendidi” e hanno overstressato il motore per questioni di marketing con i clienti per fargli riacquistare fiducia, e la cosa gli si è ritorta contro?
Oppure ci troviamo davanti ad un nuovo boeing-gate in cui il management non ha performato in modo adeguato?
I test di validazione (fatti anni fa) sono stati fallati da superficialitĂ ?

Sembra essere un problema di scelta dei materiali, piĂą che di un singolo pezzo difettoso.
Quindi un problema progettuale.
Davvero una bruttissima situazione.

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Non ho trovato riferimenti a materiali in questo nuovo fallimento. Ci sono novitĂ ?