Più che non tollerare la morte e sofferenza alla leggera in generale, la società non tollera la morte e sofferenza che la riguardano da vicino o che fanno notizia.
In generale in tanti conosciamo la triste situazione di molte realtà con morti, torture e purtroppo, molto altro, ma non ce ne curiamo più di tanto, eppure le conosciamo.
L’esposizione mediatica invece rende più vicina a noi la sofferenza anche se avviene dall’altra parte del mondo.
In un evento pubblico di grande impatto, come è stato il lancio di DM2 anche la minima cosa andata storta agli astronauti sarebbe vista con disappunto dal pubblico, ed un eventuale ritorno sulla Luna avrebbe una copertura praticamente totale!
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Come si gestisce il rischio e l’esito pubblico di un incidente dipende sicuramente da quel che dite: società e cultura dei tempi nostri.
A mio avviso c’è comunque modo di creare hype (e lo sta facendo musk ripetendo che ci sono grossi rischi al rientro) nei confronti di eroi-pionieri che portano su di sé la responsabilità ultima per i nuovi orizzonti dell’uomo. Nel momento in cui crei il mito, il sacrificio dell’eroe non solo è accettabile, in una qualche misura alimenta il mito stesso e lo sostiene.
È un approccio che è stato abbandonato, lo riconosco, ma non per questo credo che sia giusto farlo. La morte esiste, le atrocità esitono e solo perché ci sono più telecamere puntate sulla casa bianca che sulle favelas di Rio l’opinione pubblica è stata plasmata in questo modo.
Vedo nel mondo moderno un vuoto lasciato dai miti e dagli eroi che in passato ispiravano le masse.
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So che sto andando fuori tema, ma tanto e’ gia’ stato fatto…
I miti e gli eroi non servivano (e servono) a ispirare le masse ma a infinocchiarle … IMHO!
Non voglio scrivere un trattato di filosofia…non ne sono capace e non mi interessa. Spero che si capisca il succo del discorso: l’opinione pubblica va dove la porti.
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