Arecibo distrutto!

Smantellamento dei computer. Se volete però potete copiarvi tutto.
https://twitter.com/ProfAbelMendez/status/1690143899560677379?t=7VcG5XC-UIoixvub6shseA&s=19

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Il sito ha delle unicita’?

Posso pensare che sia richiesta una latitudine bassa, per poter raggiungere meglio tutta la volta celeste, oltre che un avvallamento di forma gia’ simile a un paraboloide. Rifarlo li, per gli USA ha senso. Pero’ l’Europa potrebbe anche pensare di farne uno che so, in Guyana o qualche isola o presso altre nazioni politicamente stabili. Ma se lo fanno gli USA allora forse e’ piu’ economico aggregarsi.

Volevo capire i razionali, al di la dell’obiettivo “emozionale” di rifarlo dov’era.

Non bisogna rifarlo per forza. Per farlo ci vuole un progetto scientifico che venga scelto in competizione con altri. Non lo vedo più al top delle scelte ormai. Sono altri tempi.

Scusatemi il pensiero controcorrente: ma ha davvero senso tutto questo piagnisteo su Arecibo?

La radioastronomia è senz’altro una branca importante dell’astronomia tout court ma non vedo per quale motivo non possa spostarsi sulla Luna, cosa fino ad ieri da fantascienza ed oggi nel regno del possibile.
Se poi deve essere legato all’uso scellerato fatto nell’ambito del programma SETI, considerando i soldi che si è portato via nel corso delle decadi, beh allora è un’altra cosa

Ma nel programma Seti non si limitano ad utilizzare i dati raccolti per altri fini rielaborandoli ai fini Seti?
Almeno cosi’ credevo.

Ti riferisci al SETI@home programma nato dal fallimento del più generale SETI nel racimolare i 2,5 M$ all’anno (del 2011) necessari per mandare avanti la baracca. Per minimizzare i costi SETI @home si proponeva di “spalmare” su tanti pc privati la mole di dati da analizzare.

Ma il programma SETI è iniziato nei lontani anni 60 ed ha avuto progetti esecutivi sia di ricezione sia di trasmissione. Con fondi privati e pubblici (MOP).

La mia personalissima opinione è che si sia trattato di soldi sprecati, nessuna civiltà aliena (più o meno avanzata) farà mai uso di onde radio per comunicare, data la scarsa praticità del mezzo su distanze interstellari. L’unica speranza era di intercettare segnali radio emessi involontariamente da una civiltà aliena (proprio come facciamo noi) situata nella cosiddetta Bolla Locale. Ad oggi nessun segnale radio di civiltà a noi vicine è stato captato ergo…

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Perché è TRL1.

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Come fai a dire TRL1? Per tutte le tecnologie coinvolte in un eventuale radiotelescopio lunare?
Per il veicolo di lancio? Quello di allunaggio?
Sparato così questo valore non ha senso.

In realtà sarebbe possibile, già con le tecnologie di oggi (tutte da TRL6 in su) installare un radiotelescopio sulla Luna finanche in maniera automatica.

Al posto di buttare i soldi di SETI dalla finestra per decadi ci si fosse dedicati a quest’obiettivo lo si sarebbe già ottenuto.

Perché è ancora roba da niac dove si formulano i concetti.

Non c’è proprio niente di più.
Il SETI lo puoi giudicare uno spreco solo a posteriori, al massimo, se proprio bisogna parlarne male. A priori era un valido progetto scientifico, sostenuto da solide basi. I risultati aspettati non sono arrivati.

Arecibo ha fatto molta scienza di qualità, è stato un gioiellino per i suoi tempi. Oggi ci sono alternative valide per molte (non tutte) le osservazioni che è in grado di fare.

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E’ stato appena pubblicato un rapporto della National Academies sulle cause del crollo.

Long-term zinc creep-induced failure in the 57-year-old telescope’s cable spelter sockets was the root cause of the telescope’s collapse, the report says. Sockets filled with zinc held in place a set of cables suspending the telescope’s main platform over the reflector dish. Gradually the zinc lost its hold on the cables and allowed several of them to pull out, leading to the collapse of the platform into the reflector.

The failure sequence began with Hurricane Maria, over three years prior to the collapse, according to the report. Indications of cable pullout were minimal before the hurricane. Large and progressive cable pullouts could be seen during post-hurricane visual inspections, observation of which should have prompted remedial action. Safety factor calculations made following the first cable failure did not recognize the accelerated time-dependent materials failure process governing the eventual zinc pull out.

This is the first documented case of long-term zinc-induced creep failure despite a long history of usage over a century, the report notes. A possible explanation for the accelerated zinc-creep is long-term low-current electroplasticity, induced by the electromagnetic waves from the Arecibo Telescope.

Il comunicato per la stampa:

:newspaper: Failure and Collapse of the Arecibo Observatory Telescope Assessed by New Report

Il rapporto completo:

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probabilmente non associo bene il significato di creep con questa situazione, in metallurgia il Creep è lo scorrimento viscoso a caldo, un fenomeno che interessa i materiali sottoposti a stress ad alta temperatura. in questo caso sembra si tratti di “mero” scivolamento dei trefoli dalla fusione di zinco in cui erano intestati

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A quanto ho capito è un fenomeno nuovo, i materiali erano sottoposti a stress, ma di tipo elettromagnetico. Non ci sono altri casi di irraggiamento intenso a queste frequenze per 50 anni, quindi questo tipo di deteroriamento non era tenuto sotto controllo.

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Detto così non vedo molto senso, ovvero non vedo come le frequenze emesse dal trasmettitore di Arecibo (che era in funzione forse qualche ora all’anno, per intenderci) possano indurre nei cavi di supporto correnti tali da favorire un qualunque fenomeno di slittamento dello zinco. Le funi di supporto non risuonano certo alle frequenze utilizzate.
Mah… se proprio dovessi ipotizzare una causa penserei alla “solita” corrosione elettrolitica, favorita dall’ambiente tropicale e marino. Chissà, chiaramente non ho accesso ai dati, solo mi sembra proprio strano.

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Articolo del Post sui 50 anni dal famoso messaggio:

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Stanno girando molti messaggi sul cinquantenario del famoso messaggio. Uno dei dubbi che ho letto in giro è che M13 ha un moto proprio (come qualunque altro oggetto galattico) e che in 25.000 anni avrà percorso circa 2,5 minuti d’arco in cielo, quindi sarà mancato dal messaggio.
Ma M13 ha un diametro di circa 23’ e la larghezza del fascio dell’antenna di Arecibo, assumendo che la frequenza sia 1420 MHz e che l’illuminatore illumini circa 200 m di diametro, è nell’ordine di 4’ a -3 dB. Quindi in qualche modo centrerà comunque l’ammasso.
Se poi tra 25.000 anni vedrete sbucare dal subspazio la flotta Klingon fatemi sapere come va a finire :wink:

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Un bell’articolo su Scientific American a firma Nadia Drake (sì, è la figlia)

:newspaper: The Arecibo Message, Earth’s First Interstellar Transmission, Turns 50

A few months ago, while rummaging through some of Dad’s old papers, I found an early penciled in draft of the message—along with his musings about the information he wanted to convey and correspondence surrounding its creation. I’d of course known of Dad’s role in sending the message for most of my life, but it was the first time I’d seen any of the work that went into making it.

Ne ha scritto anche in un thread su bsky …

… aggiungendo anche la foto della bozza del messaggio preparata su carta.

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bellissimo articolo davvero!! grazie @Me99 per averlo condiviso!! :nerd_face:

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