argomento tesina maturità

Salve a tutti. Sono in quinta liceo scientifico e, come penso sappiate, sto preparando la mia tesina di maturità. La mia tesi riguarda gli effetti che il desiderio dell’uomo di andare sullo spazio ha creato in noi uomini; vorrei riferirmi, cioè, a quello che i poeti e gli artisti dell’800-900 consideravano e contemplavano riguardo lo spazio, che va in totale contrasto con quella che realmente è stata poi la corsa allo spazio e i primi viaggi spaziali (periodo guerra fredda quindi), atti soltanto a guadagnare denaro o a ottenere visibilità. Pertanto pensavo di collegarmi, riguardo le materie scientifiche, al funzionamento dello shuttle o, se dite, ai primi velivoli spaziali. Vorrei chiedervi, gentilmente, se conosceste qualche elemento che potrei approfondire, per esempio al funzionamento del motore o alla aerodinamica o altro e, se si, di aiutarmi a strutturare la cosa, solo per capire come svilupparla poi.
Grazie mille in anticipo.

Ciao.

Se posso darti un consiglio, cerca di essere originale: di tesine sui veicoli spaziali se ne fanno tantissime in tutto il mondo e non sono altro che copiature di testi da libri e, da quindici anni in qua, da fonti internet, qualche volta anche discutibili per precisione e contenuti.

Bello parlare di spazio e del fatto che accende la fantasia nei giovani e ciò serve anche da reale spinta verso carriere scientifiche e tecniche e di fatto costituisce anche un serio contributo tecnologico. Molti scienziati e tecnici che fanno progredire la tecnologia spaziale sono ragazzini che hanno sognato sulle imprese spaziali degli anni Cinquanta e Sessanta… mentre i giovani di oggi vedono un periodo molto meno romantico e più commerciale.

Attualmente però, almeno per chi, come me, è appassionato da tutta la vita di spazio e astronautica, è abbastanza chiaro notare un paio di cose che sono assolutamente nuove e che non hanno avuto precedenti nella storia.

Primo, che lo shuttle è stato messo a riposo troppo in anticipo sui tempi. Lo shuttle meritava certamente uno sviluppo profondissimo, e avrebbe potuto essere una macchina molto più versatile e sicura, se solo fosse stato considerato come un veicolo sperimentale e non operativo. La mancanza di sviluppo è da addebitarsi ai notevoli costi che avrebbe richiesto e si è preferito usarlo più come furgoncino che come veicolo innovativo. Quindi una tesina originale potrebbe scrivere dello shuttle non già in base al dibattito in corso da anni (vale a dire sul fatto che sia stato un fallimento oppure che è stato una vera nave spaziale) bensì partendo dai libri di von Braun che descrivevano uno shuttle in grado di fare cose incredibili che poi… abbiamo realmente visto fare. Solo che ogni volta che lo shuttle ha fatto qualcosa di storico, solitamente la storia è stata dimenticata oppure non si è trattato di conquiste vere e proprie ma semplici “stunt”. Esempio la passeggiata di Bruce Mc Candless con la tuta a razzi assolutamente indipendente. Una cosa favolosa, che oggi nessuno ricorda più, ma è solo uno dei tanti esempi possibili.

Secondo, oggi vediamo un approccio privato allo spazio. E vediamo, dopo pochissimi anni, che i razzi vettori si stanno evolvendo in maniera simile a quanto è sccesso ai primordi dell’aviazione. Cominciamo a vedere viaggi commerciali e, cosa molto più importante, che parti di vettore possono essere riutilizzati. Anche questa è storia, anche se dal mio punto di vista è un passo indietro rispetto allo shuttle. Ma è un fatto che i privati realizzano ciò che la NASA non ha mai fatto: un razzo vettore che non viene gettato via intero a ogni missione è una altra grande conquista della storia dello spazio.

Terzo: lo shuttle NON è morto, ma vive ancora insieme a noi… o, per meglio dire, insieme all’aviazione americana. L’X37B è un piccolo shuttle totalmente automatico che è in grado di rimanere in orbita per due anni e rientrare a terra senza interventi da terra. Ciò significa anche che la tecnologia shuttle è comunque in sviluppo e può benissimo servire, in un ragionevolissimo futuro qualora ne sorgesse la volontà politica e commerciale, per realizzare un nuovo veicolo con equipaggio più piccolo e sicuro. Anche qui c’è molto da osservare e scrivere.

Il vero problema odierno è che nel nostro paese non c’è una divulgazione spaziale adeguata ad accendere la fantasia dei ragazzi. Però abbiamo, da tanti anni, molti appassionati davvero competenti (e sono tutti in questo forum!) e un’industria spaziale di prim’ordine.

Insomma… hai davvero un mucchio di aspetti da approfondire per realizzare una tesi del tutto originale.

Coraggio, mano alla penna e ditino sul mouse.

Ciao

Cristiano

Oltre ai begli spunti che ti ha dato Cristiano, una cosa che potresti approfondire è l’aspetto economico/politico dello spazio.
Da una parte lo spazio nasce come spinoff del mondo aeronautico militare, e rimane tutt’oggi profondamente legato al militare, per l’aspetto della navigazione (GPS, Galileo, etc), per le telecomunicazioni, e altro ancora.
D’altra parte però le dimensioni dei programmi di espolorazione spaziale comportano dei costi tali che richiedono la collaborazione internazionale per avere successo. C’é un topic di pochi giorni fa nel forum su come la Russia si fosse messa a disposizione per aiutare nel caso dell’apollo 13. Si potrebbe aggiungere il ruolo che hanno avuto le missioni spaziali nel disgelo della cortina di ferro. Fino ad arrivare alle collaborazioni internazionali odierne per la ISS, alle collaborazioni tra ESA e la Cina, alle collaborazioni per le missioni robotiche di esplorazione e in un futuro per l’esplorazione umana della Luna, di Marte e del sistema solare.
Insomma, lo spazio che è allo stesso tempo espressione di guerra e di pace…

grazie mille ragazzi, tutte cose molto interessanti e delle quali farò sicuramente tesoro. però la cosa alla quale volevo realmente portare la vostra attenzione è strettamente tecnica e concreta, forse pure troppo per un forum del genere! In poche parole, immaginate di portare una tesina sull’aspettativa che l’uomo ha di andare sullo spazio con quello che si è poi verificato realmente con tutti i problemi e le cause di cui ho già parlato nella prima domanda; voi, parlando delle prime sonde lanciate sullo spazio, che argomenti trovereste interessante collegare di fisica o scienze? in parole povere, parlare dei primi motori utilizzati per inviare le prime sonde sullo spazio come collegamento a delle materie scientifiche può essere buono per voi? Scusate la richiesta forse troppo specifica, ma il tempo stringe e manca solo questo tassello per completare la mia tesina :slight_smile:

:skull: ti prego smettila di dire sullo spazio che non si può ne leggere ne sentire ne vedere usa nello spazio come fanno tutti… :skull:

Hai ragione chiedo scusa, sono ancora abituato a vedere l’universo sopra di me, quando ci sarò dentro di sicuro non sbaglierò :wink: A parte le stupidaggini, per caso avresti qualche consiglio riguardo la domanda che ho fatto in precedenza? :slight_smile:

Ti dico quello che vivevo io a cinque anni quando ho cominciato a vedere e capire ciò che in tv davano sull’astronautica. Mio papà mi fece alzare alle quattro del mattino per vedere gli astronauti camminare sulla luna e si trattava di Neil e Buzz. Ma poi ho seguito, via via sempre con maggior cognizione e coscienza, tutte le successive missioni con il biondo e casinista Tito Stagno e ricordo quando i due di Apollo 15, Scott e Irwin, trivellavano il suolo lunare e cascavano rotolando per terra e io pensavo: se si buca la tuta sono fritti… e poi uscivo di casa e guardavo per aria e trovando la luna immaginavo, “sapevo” che lassù c’erano due persone come quelle che passeggiavano vicino a me… poco tempo dopo è arrivata la missione Apollo-Soyuz e io avevo già da parte ritagli di giornali e riviste e sapevo che era la missione di addio di Apollo ma quello che mi faceva davvero inorgoglire era il fatto che due nazioni nemiche si stringevano le mani nello spazio; poi ci fu l’epopea estiva dei Viking e io passai i tre mesi più stimolanti della mia vita perchè ormai comprendevo anche molti aspetti tecnici e tecnologici e immaginare di avere occhi su un altro pianeta mi faceva letteralmente camminare a trenta centimetri da terra. Poi ci fu la caduta dello Skylab e immaginavo, aiutato dagli articoli di Caprara sul Corriere, modi di rimettere in orbita la stazione magari con l’aiuto dello shuttle che veniva continuamente annunciato come pronto ma che veniva continuamente ritardato… e poi arrivò il giorno in cui John Young e Robert Crippen rischiarono la vita per portare in volo orbitale una macchina fantastica mai provata prima nello spazio e abbiamo saputo molti anni più tardi quanto davvero quel volo fu rischioso.
Quello che voglio dire è che le emozioni che la conquista dello spazio ci hanno dato in passato oggi sono irripetibili… o, forse, sono diverse. Oggi sono più commerciali e più pragmatiche. Ma tu mettiti nei panni del popolo cinese, che vive in uno stato molto chiuso e molto controllato e probabilmente sta vivendo in questi anni qualcosa di simile a ciò che noi occidentali abbiamo vissuto cinquant’anni fa. Loro NON hanno visto la conquista della luna, non hanno avuto dirette TV, non hanno avuto resoconti giornalistici… e da dieci anni in qua hanno la loro Soyuz che ha fatto ciò che facevano le Soyuz russe ai primordi dell’esplorazione spaziale. Per loro lo spazio inizia oggi. Questo paradosso è anche indicativo del sistema di governo, e anche questo è storia e politica, e puoi analizzare molto a fondo questa faccenda. Tu pensa che ci sono millecinquecento milioni di persone, mediamente non coltissime, che ADESSO stanno vivendo la conquista dello spazio! Contatta cinesi giovani e prova a interrogarli su questi aspetti! Coraggio, c’è quancosa di tremendo in questo campo!
Poi ne dico delle altre, buonanotte a tutti.

Ciao

Cristiano