Articolo tremendo su Samantha Cristoforetti sull'Eco di Bergamo

http://www.ecodibergamo.it/stories/LUrlo/casalingaspaziale_1094020_11/

:point_up:

NO comment

Ma perchè Elvira Conca è così stronza? Chi ha una email?

Non è stronza, è semplicemente una capra. Non si è neanche accorta che non ci sono altri “5 uomini a bordo”, visto che l’ultima volta che ho controllato Yelena era una donna.
Cmq io eviterei di dare peso e anche di commentare un articolo del genere. Ed eviterei anche di cliccare sul link per non dare “importanza statistica” a un giornale che pubblica una cosa del genere…

C’è un’altra ragione per non cliccare certi link, nemmeno per curiosità: basta anche solo visitare la pagina per dare un vantaggio economico al sito, che guadagna per la pubblicità. Per il futuro vi chiedo di non postare in questo topic alcuni tipo di articolo sensazionalistico o superficiale. Atteniamoci alla discussione sulla missione, gli spunti tecnici non mancano.

Paolo, è quello che indentevo con “importanza statistica”. Quello che si può fare (anche un mod potrebbe farlo editando il post) è anonimizzare il link, tipo con anonymouse. Questo evita di aumentare le statische del numero di clic all’articolo e al sito :wink:

Non sarebbe il caso di inviare una lettera al direttore di quel giornale per confutare l’articolo di questa Conca? E’ un’idea sbagliata?

Dispiace leggere cose di questo tipo, essendo pure io bergamasco…
Pero’,fortunatamente, tra le possibilita’ che il giornale offre, c’e’ quella di inserire dei commenti. Se li leggete, vi rendete conto che tutti sono contro la giornalista e l’articolo che ha scritto.

Mah…
Tra l’altro fra tutte le foto belle si è scelta proprio quella più di m***a, non la riconosco :smiley:

Inserisco quì l’articolo per evitare che andando a leggerlo visitando la pagina si fornisca un vantaggio pubblicitario al sito:

Casalinga spaziale Abbiamo mandato la prima donna italiana nello Spazio e cosa le facciamo fare? Pulire bene il bagno. E le facciamo dire che è pure contenta, perché (cito testualmente) «La ISS (la stazione orbitante) è la nostra casa ... avere un bagno che funziona è importante».

Siamo felici per lei e per i cinque compagni di equipaggio. Tutti uomini naturalmente che, si spera, alzino almeno la tavoletta. C’è proprio da essere orgogliosi di come l’Agenzia spaziale o chi essa ha scelto di usare l’immagine dell’unica astronauta italiana in missione, per spiegare l’importanza scientifica del lavoro che sta facendo in mezzo alle stelle.

Che sarebbe andata così si poteva prevedere prima della partenza. Altro che puntare l’attenzione sulle capacità scientifiche di Samantha Cristoforetti. Fin da subito è stato tutto un fiorire di articoli pop sul suo look acqua e sapone, sul contenuto del beauty spaziale con curiosità più o meno pruriginose sottintese, sulle ricette con i prodotti made in Italy che avrebbe spadellato nella cucina che fluttua a 400 chilometri di distanza dalla Terra, indossando la sua bella tutona ipertecnologica bianca come una casalinga disperata.

Benissimo, ora siamo sicuri che Super Samantha, laurea in ingegneria aerospaziale a pieni voti, capitano dell’Aeronautica militare, anni di studi sui libri e centinaia di ore di duro addestramento militare alle spalle, quando tra sei mesi rimetterà piede sulla Terra sarà pronta per sostituire la nonna di Mastrolindo nella pubblicità del detersivo per pavimenti.
Elvira Conca

Ho anche inserito la foto,così non c’è più alcuna ragione di visitare quella pagina.

Detto questo,beh si tratta di un articolo superficiale (i cinque “uomini” a bordo) ,tuttavia non mi pare il caso di iniziare campagne mediatiche nè di alzare gli scudi.
Questa faccenda della “casalinga spaziale” è una cosa che purtroppo è passata nell’immaginario collettivo (uno dei primi a scherzare sull’argomento è stato il comico Enrico Bertolino).
La Conca si lamenta di questo danno mediatico, esprimendo però il concetto in modo maldestro (e questo per un giornalista è grave),ma non mi pare dica che “abbiamo speso milioni per mandare una tizia a fare pulizie nello spazio” o cose del genere.


Se da donna avesse affrontato l’argomento con ironia, probabilmente le avrei battuto le mani.
Se questo era il suo intendimento, allora non è riuscita nell’intento, viceversa lo trovo un articolo peggiore del più più becero maschilismo…

E’ quello che volevo dirvi pure io, certe cose le scrivono apposta per avere molte visite; diversamente sarebbero andati a leggere in pochi centinaia, ma ora saranno migliaia. E la giornalista furba… farà pure carriera.

Livio ha pienamente ragione. Non solo ne trae un vantaggio l’autore dell’articolo, ma anche la testata su cui viene pubblicato. Funziona sempre, i lettori ci cascano ogni volta. Anche se sembra controintuitivo, è più efficace votare con il mouse: non dedicare a quelle testate nemmeno un click o un solo secondo di attenzione, togliere loro l’ossigeno per la sopravvivenza: l’attenzione e gli introiti pubblicitari.

Per approfondire queste degenerazioni dei media vecchi e nuovi consiglio il libro Trust me, I’m Lying - Confessions of Media Manipulator di Ryan Holiday. Se lo leggete, tenete sempre il sacchetto per il vomito a portata di mano.

Se posso dire, io su questa cosa sono abbastanza con Carmelo. (noi) Sappiamo tutti che passare l’aspirapolvere e pulire la toilette sono cose fondamentali e tutti gli equipaggi le fanno; purtroppo le foto e le news di Sam sono arrivate quando aveva praticamente appena iniziato la sua permanenza a bordo. L’impressione di un non addetto ai lavori non poteva che essere: “aspettavano lei per metterle la ramazza in mano”.
L’articolo secondo me affronta il problema in modo completamente errato e superficiale, ma “di fondo” un problema c’era, e forse poteva essere gestito meglio. Non so: magari far passare questa news un po’ piu’ in sordina per evitare che i troppi minus habens della rete trovassero un facile bersaglio delle loro insulsaggini.

Dovrebbe essere la categoria stessa dei giornalisti a sollevarsi contro questi loro colleghi inetti o peggio ancora in malafede che disonorano questa professione.

Se non c’è a monte un filtro per impedire a questi ominidi di poter giungere a pubblicare i loro scritti, e a valle una cloaca dove gettare eventualmente quei pochi che per qualche motivo sfuggono al filtro di cui sopra, significa che alla categoria dei giornalisti sta bene scendere sempre più in basso. Probabilmente vogliono vedere quali profondità si possono raggiungere.

Motivo in più per prestare interesse a ciò che succede sopra le nostre teste piuttosto che abbassare lo sguardo verso questi vegetali a cui il caso ha fornito uno pseudo cervello ed un sistema motorio.

Paolo137 secondo me c’é pure un’altra motivazione per tutti questi diari sul taglio delle unghie, la pulizia del bagno etc…
Se su questo forum buzz, Michael, Marco e altri sono tenuti al segreto professionale, figuriamoci Samantha…
Quindi prepariamoci a leggere sfilze di informazioni su come ci si lavano i denti, le orecchie, i piedi etc. :grin:
I diari sulle operazioni normali, probabilmente li leggeremo molto più abbozzati.

E sulla giornalista freelance che cerca di farsi strada con questi sistemi da poco, come diceva Oscar Wilde, “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.” Vero, Amoroso?

Non ho capito, Livo :flushed:
Intendi che Sam non puo’ essere molto tecnica per motivi di riservatezza e dunque va un po’ sul “frivolo”? A me sembra che fgino ad oggi non ci abbia lesinato i commenti ed i dettagli tecnici.
Cosa intendi esattamente?

Si Paolo, sospetto che per non divulgare troppi dettagli tecnici, preferisca dilungarsi su cose frivole. Probabilmente può scendere nei particolari su alcune cose, e le é vietato scendere nei particolari su altre, e allora “tappa i buchi”. Ma a me va bene pure così, anzi benissimo…

Qui credo tu sia abbastanza fuori strada. E’ vero che io stesso ho firmato non-disclosure agreements ma questi ci impediscono semplicemente di divulgare report, manuali, procedure e altri documenti che non sono stati chiaramente classificati come Public e For Public Release.
Nel caso della ISS non credo le policy siano troppo diverse se non per proteggere alcuni esperimenti dove vi sono embargo scientifici e/o know-how anziendale di di sponsor privati.
Del resto solo con i dettagli personali della vita in orbita ci si possono scrivere libri, senza entrare in dettagli troppo tecnici o riservati, come in effetti hanno fatto fino ad oggi quasi tutti gli astronauti tornati dalla ISS.

Ma appunto! Perché fuori strada?
Marco pensa solo al rischio di essere ripresi ufficialmente da NASA/JAXA/ESA/etc per l’aver divulgato materiale non espressamente classified ma che poi ripensadoci era tale. Noi ne conserviamo pure esperienza in primis, parlo della foto pubblicata da filippo sulla sonda phoenix che poi abbiamo dovuto cancellare. Secondo me é intento di ogni astronauta “schivare l’oliva”, come si dice in bolognese, cioé il problema, alla fonte. :face_with_symbols_over_mouth: :grin:

Secondo me la spiegazione è molto, molto più semplice: il pubblico generalista continua a essere affascinato anche dagli aspetti più semplici della vita quotidiana nello spazio. Detto questo, nel suo diario Samantha ha discusso molti aspetti tecnici dei veicoli e degli esperimenti, davvero tanti.