ASI: Edusat è in orbita

Alle 9:20 di questa mattina (ora italiana) è stato lanciato con successo dalla base russa di Yasny EDUSAT, il satellite, programma di educazione alle scienze spaziali dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) realizzato in collaborazione con il gruppo di Astrodinamica della Sapienza GAUSS (Gruppo di Astrodinamica Università degli Studi La Sapienza)) e IMT srl. La separazione dal lanciatore è avvenuta regolarmente circa 16 minuti dopo il lancio.

La messa in orbita di EDUSAT è il coronamento del lavoro di molti mesi di studi, prove e collaudi realizzati, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, dai ragazzi del GAUSS e la piccola e media impresa IMT srl. Il gruppo di GAUSS è oramai veterano nel campo dei microsatelliti. Tra il 2000 e il 2006 gli studenti dell’Università romana hanno costruito e messo in orbita quattro piccoli satelliti: UNISAT. I ‘Gaussiani’ si sono cimentati questa volta con una nuova avventura, sponsorizzata dall’ASI. EDUSAT è stato costruito dagli studenti della Scuola di Ingegneria Aerospaziale di Roma sotto la guida del Professor Filippo Graziani e della coordinatrice del GAUSS Chantal Cappelletti, e l’appoggio industriale del IMT srl.

Nel suo viaggio nello spazio EDUSAT non è solo, la sua messa in orbita è avvenuta con altri sei satelliti: RAZAT (Turchia), NIGERIASATX e NIGERIASAT2 (Nigeria), SICH2 (Ukraina), APRIZESAT 5 e APRIZESAT 6 (Stati Uniti d’America).

Il lancio di EDUSAT rappresenta un grande successo per la nostra Università e per la nostra piccola e media impresa. il presidente dell’ASI, Enrico Saggese ha sostenuto e creduto nel programma di ricerca affidato agli studenti, futuri protagonisti dell’attività delle attività spaziali italiane, settore nel quale l’Italia ha un ruolo internazionale rilevante.

L’obiettivo del programma EDUSAT è il coinvolgimento delle scuole secondarie in un reale progetto spaziale. Studenti di diverse scuole italiane sono stati coinvolti dalla società IMT in un ciclo di lezioni teoriche e pratiche e nella realizzazione dell’esperimento principale: un sensore di sole capace di determinare l’orientazione del satellite rispetto al sole.

Il satellite è dotato inoltre di un magnetometro realizzato dal gruppo GAUSS, di un sensore di temperatura progettato dall’istituto secondario Geymonat di Tradate, del sistema MR FOD (Morehead RomaFemptoOrbitalDeployer) realizzato dal GAUSS in collaborazione con la università americana Morehead State University del Kentucky, di un trasmettitore GPS realizzato dalla SpaceQuest ltd. e di una serie di sistemi radio ed elettronici sperimentali progettati e realizzati dal gruppo.

Il laboratorio GAUSS della Scuola di Ingegneria Aerospaziale all’Urbe (SPIV) sarà impegnato anche nelle operazioni di ricezione del satellite dalla stazione di telemetria.

Fonte: ASI

Un trasmettitore GPS?

Con molta probabilità si riferisce a un trasmettitore di posizione GPS, molto probabilmente verrà usato in coppia col magnetometro (registrerà le variazione nel campo magnetico? qualche ricerca correlata alla magnetosfera terrestre?) e gli altri payload

Ieri servizio da tre minuti al TGcingu (per citare Gullotta). Fico vedere il Dnepr uscire da un silo, manco fosse un Satan…

Aspetta…

Ma E’ un SATAN! :grin: :grin: :grin:

Questo tipo di lanci da silo sono sempre impressionanti da vedere e un po’…rilassanti pensando che quelli dovevano essere ICBM e non lo sono più! :ok_hand:

Qui un articolo di SFN sul lancio, si parla poco di Edusat a dir la verità…

Ho visto crescere quel satellite in questo lungo anno, lavoro in un altro laboratorio, ma JediLord ha avuto l’onore di poterci lavorare seriamente sopra facendo parte del gruppo Gauss, ora da quello che so stanno cercando di acquisire i primi segnali dal satellite. Comunque la cosa ancora più bella è che il tutto è stato fatto da studenti, e pensate che il satellite è stato realizzato alla scuola di ingegneria aerospaziale, attualmente sospesa per il ddl gelmini e che è essendo la scuola ora ubicata negli spazi del Ex centro ricerche San Marco, è uscito proprio dal capannone dove prima facevano il San Marco :flushed: è quasi romantica come cosa :stuck_out_tongue_winking_eye: . E’ un vero peccato che sebbene in Italia sono in pochi, anzi pochissimi, a fare cose del genere abbia avuto una risonanza cosi ridotta, un servizietto prima del drammatico problema del bikini :scream: . Il satellite ospita come payload, il sensore di temperatura costruito dai ragazzi delle scuole superiori, due magnetometri, uno realizzato da un dottorando del gauss, uno acquistato, un sensore di sole per studio dell assetto, e poi quello che serve per tenere in vita ed in collegamento il satellite con la stazione di terra, quindi sistema di potenza, controllo termico passivo, assetto passivo tramite barre di isteresi, radio e gps… più altre cosette :slight_smile:

Non vedo l’ora che torni Jedilord per andare ad ascoltarlo :beer: