ASI: nuovi accordi con NASA, Giappone e Corea

Cala il sipario sull’edizione numero 61 del Congresso Astronautico Internazionale, l’appuntamento mondiale più atteso per l’intero settore che si era aperto lo scorso 27 settembre a Praga. E il bilancio chiuso dalla delegazione dell’Agenzia Spaziale Italiana, guidata dal presidente Enrico Saggese, può senza dubbio dirsi molto positivo. Non solo, infatti, è stato affrontato il tema dello sviluppo di nuove ricerche scientifiche all’interno della Stazione Spaziale Internazionale, ma sono stati anche firmati cinque nuovi accordi di collaborazione con la NASA e con le agenzie spaziali di Giappone e Corea.

“E’ opportuno che le agenzie che hanno promosso la Stazione spaziale, prendano in esame la necessità di destinare a nuovi programmi di ricerca una quota dei finanziamenti, oggi quasi interamente assorbiti dai costi di mantenimento della ISS” ha affermato Enrico Saggese dopo un incontro con i rappresentati della NASA e dell’Agenzia Spaziale Canadese, membri della ISS.

Il primo dei cinque accordi di collaborazione è stato firmato con la NASA e prevede l’estensione, oltre la scadenza di febbraio 2011, del programma scientifico dell’osservatorio spaziale Swift per la rilevazione e lo studio di sorgenti esplosive come i raggi gamma. I tre accordi firmati con l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), comprendono invece un accordo quadro per la cooperazione bilaterale su molteplici attività, tra cui l’osservazione della terra e l’ISS, e due accordi per lo studio sulla propulsione liquida e sulla propulsione ibrida. Infine, l’accordo quadro firmato con l’Agenzia coreana KARI riguarda la collaborazione nei settori della ricerca e delle telecomunicazioni spaziali, nell’osservazione terrestre e nella formazione.

Fonte: ASI

2 accordi per studi sulla propulsione con il Giappone… Interessante questa cosa.
L’ASI per queste cose non dovrebbe dialogare con ESA, visto anche il coinvolgimento in Vega?
Ok che non è legata in via esclusiva a ESA, ma credevo che in ottica di sviluppo europeo fosse preferibile investire tutte le risorse in programmi comuni. Anche se lo sgarbo fatto con gli accordi con SpaceX dimostrano che ognuno è libero…

Le più grosse agenzie spaziali continentali (CNES e DLR in primis, ma anche ASI in secundis) hanno una rilevante autonomia di finanziamenti assicurati dai propri governi. Finanziamenti che non sono legati ad ESA e che, fino a quando l’organizzazione delle agenzie nazionali rimarrà autonoma, possono essere spesi in programmi nazionali grossi (Cosmo-Skymed per parte italiana, ad esempio) e nella galassia delle attività di ricerca.
In quest’ottica l’idea di rafforzare segmenti di ricerca che in un contesto europeo vedono altri paesi come catalizzatori (vedasi propulsione, in gran parte tedesca e francese), mi sembra una buona idea.

È proprio quel che dicevo, visto che c’è libertà e altri non si fanno scrupoli ad approfittarne, meglio che anche ASI porti avanti autonomamente i settori che le interessano