NGC6559 è una regione di formazione stellare nel Sagittario, a circa 5000 anni luce da noi.
E’ interessante perchè evidenzia la caoticità delle regioni di formazione stellare. Nebulose ad emissione (rosse), a riflessione (azzurre), zone dense di polveri e aree trasparenti si alternano, in una zona popolata da migliaia di stelle (principalmente nane rosse) con qualche gigante azzurra. Si trova in piena Via Lattea, a est della nebulosa Laguna (M8)
Ripresa dal M. Amiata, 31/7/2019. 40x120s, MN190, ASI294MC Plus. Elaborazione PI, PS.
Un articolo pubblicato dall’amico Claudio Elidoro sul campo ritratto nella mia foto
Il ribollire di un vivaio stellare
Non appena ho visto questa fantastica immagine di Marco Bruno m’è subito venuta l’idea di farci un post. Troppo bella quella tavolozza di nebulose d’ogni tipo e colore rigata da scure e contorte venature, polverose regioni impenetrabili alla luce che si stagliano su un fitto tappeto di stelle. Troppo ghiotta l’occasione di poter dire due parole su quanto possa essere meravigliosa, ma anche complessa e caotica una regione di formazione stellare.
Nota come Sharpless 29, questa regione celeste si trova a circa 5500 anni luce in direzione della costellazione del Sagittario. Praticamente si tratta di una nube gigante di idrogeno nella quale si sono create le condizioni perché si attivasse una regione di formazione stellare. Facile individuare il cuore del vivaio stellare: è la zona più appariscente e luminosa nel centro dell’immagine ed è catalogata come NGC 6559. Immediato anche individuare le giovani e brillanti stelle blu che appartengono a quella nidiata. Si tratta di astri che non hanno più di 2 milioni di anni, stelle davvero neonate se confrontiamo la loro età con i 4,5 miliardi di anni del nostro Sole.
Una regione di formazione stellare è sempre molto turbolenta e NGC 6559 non fa certo eccezione. Le giovani stelle, caratterizzate da temperature superficiali di 10-50 mila gradi, sono particolarmente attive nel produrre radiazione e questa, inevitabilmente, interagisce con il gas e le polveri rimasti in giro dopo che si sono formate le stelle. Questo comporta anzitutto che la radiazione venga diffusa in ogni direzione (gli astronomi parlano di nebulosa a riflessione) e, visto che il fenomeno è più efficiente per la luce blu, si genera un luminoso alone di tale colore.
Nell’immagine, però, sono evidenti anche nebulose rossastre. Si tratta di nubi di gas che, riscaldato dal potente flusso di energia emesso da quelle giovani stelle, emette a sua volta radiazione luminosa (gli astronomi le indicano con il termine di nebulose a emissione). Ci sono infine le regioni più scure, dense nubi di gas e polveri dalle quali la luce visibile non riesce proprio a emergere. Le loro forme contorte sono dovute ai potenti venti stellari che le modellano e, col tempo, finiranno col disperderle. Solitamente, quando osserviamo regioni come queste in luce infrarossa, visto che tale radiazione riesce a passare quasi indenne attraverso quelle regioni polverose, si apre ai nostri occhi un mondo completamente differente.
Lo splendore di NGC 6559 appare ancora più caotico e drammatico se lo confrontiamo con l’incredibile distesa di stelle che gli fa da sfondo: un oceano di miliardi e miliardi di astri nati in nidiate simili a questa. Studi recenti indicano che oltre metà delle stelle che compongono il disco della Via Lattea siano nate tra i 2 e i 3 miliardi di anni fa. Un baby-boom incredibile, se pensiamo che il ritmo attuale di produzione stellare coinvolge un paio di masse solari all’anno…
Chi, particolarmente esigente, proprio non si accontenta della fantastica panoramica di Marco e desidera godere di una visione più ravvicinata, può dare un’occhiata all’immagine raccolta qualche anno fa dal Danish Telescope (1,54 m di diametro) che opera all’Osservatorio ESO di La Silla in Cile
https://www.eso.org/public/news/eso1320
oppure godersi la scintillante vista raccolta dallo strumento OmegaCAM installato sul telescopio VST (VLT Survey Telescope) all’Osservatorio ESO del Paranal in Cile
https://www.eso.org/public/news/eso1740/
E una bella dezoomata:
Una domanda riguardante le nebulose ad emissione e a riflessione: quelle ad emissione vengono definite in questo modo in quanto i gas vengono scaldati a temperature più alte e quindi si ionizzano emettendo luce mentre in quella a riflessione riflettono solamente la luce che ricevono?
Nel testo sotto si parla del diverso colore se ad emissione o a riflessione. Quindi il colore delle nebulose non dipende solo dalla composizione dei gas ma anche da questo aspetto?
Grazie, spero di non aver fatto domande troppo banali
Precisamente. Per l’emissione il responsabile è la luce UV che eccita gli atomi di idrogeno. In quelle zone la densità è tale da rendere visibile la fioca luce emessa. Dove la densità è inferiore la luce c’è, ma non si vede.
Le nebulose ad emissione sono quelle che precedono la formazione delle stelle. Quelle a riflessione sono quello che resta dopo la formazione delle stelle.
Se una nube è disposta in modo ottimale vediamo le stelle che devono formarsi da una parte e quelle formate dall’altra.
Le nubi infatti le trovi in corrispondenza dei bracci della Via Lattea, che sono composti di gas, polveri e stelle appena nate. L’illusione che siano pieni di stelle è dovuto al fatto che si spostano verso l’esterno della Via Lattea sul piano del disco, dove ovviamente la densità stellare è più elevata.
Sì, confermo. Le polveri appaiono grigio-azzurre in riflessione, e marrone-nero (con tutte le sfumature) in trasmissione, vedi i grandi aloni neri e marrone nella foto. Invece il gas idrogeno ionizzato emette in tutte le righe della cosidetta serie di Balmer, di cui la più intensa è la H-alfa a 6563 nm, nel rosso.
Quando c’è un’mmagine complessa come questa è difficile dire cosa si sta osservando, perchè tra noi e gli oggetti ci sono sicuramente multiple cortine di polveri e gas, che oscurano più o meno quello che sta dietro.
Ecco la voce dell’esperto contro quella del dilettante.
Mi merito almeno la sufficienza?
Ma certo! Bravo, 7+
Se pensi che facevo il divulgatore astronomico/Astronautco da sbarbatello… Non ho ancora perso la memoria,ma ti invidio per le stupende foto che fai