Astronauti NASA sulla Luna nel 2027

Domani i tre vincitori del contratto del lander si scontreranno online quando in Europa centrale saranno le 21:00:

In un angolo Couluris di Blue Origin, uno dei giocatori in casa in quanto sponsor dell’evento. Nell’altro angolo Cummings di SpaceX. Al terzo angolo Wright, di Dynetics, anche lui gioca in casa in quanto cosponsor. Arbitrerà Darnell dell’American Astronautical Society.

La diretta su Youtube:

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Bridenstine sintetizza in questo tweet il criterio commerciale del contratto che NASA stipulerà per le missioni Artemis verso la base lunare: l’ente spaziale pagherà un fisso per tonnellata, lasciando che siano le aziende private ad innovare e crearsi un margine di guadagno.

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Visto che da buoni italiani tifiamo tutti per il lander di Dynetics, ora possiamo stamparci anche il relativo modellino 3D.

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Intervista all’ultima arrivata a capo del dipartimento Human Exploration (cioè al manager con 25 anni di esperienza nel settore da poco nominata) Kathy Lueders che esprime dubbi sulla scadenza del 2024, che qualunque problema tecnico importante ritarderà la data, ma che afferma che se non ci provano sicuramente non ce la fanno:

Personalmente ritengo che il programma stia andando bene per ora, grazie alla pressione che c’è dalla presidenza USA. La mia opinione personale è che molto dipenderà dalle elezioni di novembre, soprattutto se il prossimo amministratore della NASA sarà Lori Garver, la candidata preferita dai democratici.

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7 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Nuove tecnologie per atterraggi lunari su terreno non preparato

Partita che come prevedibile inizia mooolto in salita per NASA e Jim Bridenstine.
Il budget proposto dalla House per l’ FY 2021 è praticamente identico a quello dell’ FY 2020, ovvero 22.6 miliardi di dollari. Cifra ben inferiore a quanto richiesto. La maggior parte della differenza sta nei mancati fondi al lander. Poco più 600 milioni di dollari.

Come previsto, a differenza della proposta presidenziale, vengono supportate STEM e la scienza Terrestre. In particolare vengono ulteriormente aumentati i fondi alla categoria scientifica fino a 7.1 miliardi di dollari. Continua il supporto a Europa Clipper e Lander.
Continua inoltre il supporto allo sviluppo NTP (Nuclear Thermal Propulsion) con altri 100 milioni.

Questa è la proposta. Come lo scorso anno si parte con 2 budget che si trovano in due continenti diversi. Probabilmente il budget finale con un pò di fortuna, politica e buona retorica sarà quello della House con qualche soldino in più per il lander (Intorno al 1/1.5 miliardi di dollari).

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In soldoni, se approvassero questo budget si riesce a quantificare il ritardo che ne deriverebbe per il programma? Al netto del ritardo per imprevisti tecnici intendo.

Un articolo di spacenews con una tabellina riassuntiva esplicitatuva in fondo. Ancora non ho messo mano al documento ufficiale:

Ho dato un’occhiata a qualche report e news, senza ancora essere riuscito a mettere mani sulla fonte originale. Prima di tutto occorre chiarire che NASA in quanto a finanziamenti fa parte del bill CJS (commerce, justice, science). La proposta della sottocommissione riguarda solo la NASA, non tutto il CJS. Ancora la proposta per l’intero CJS non è pronta. A quanto ho capito, sembra che quest’anno il Congresso voglia spingere un po’ sul completamento della riforma della giustizia, anche per questo motivo potrebbe essere un periodo di magra per la scienza.

Elenco di tutto quello che si occupa il CJS
  • Department of Commerce
  • Department of Justice
  • Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (Justice)
  • Bureau of Economic and Statistical Analysis (Commerce)
  • Bureau of Prisons (Justice)
  • Bureau of the Census (Commerce)
  • Commission on Civil Rights
  • Drug Enforcement Administration (Justice)
  • Economic and Statistical Analysis (Commerce)
  • Economic Development Administration (Commerce)
  • Equal Employment Opportunity Commission
  • Federal Bureau of Investigation (Justice)
  • Federal Prison Industries Incorporated (Justice)
  • Foreign Claims Settlement Commission (Justice)
  • International Trade Administration (Commerce)
  • U.S. Foreign and Commercial Service (Commerce)
  • International Trade Commission
  • Justice Assistance/Research Evaluation and Statistics (Justice)
  • Juvenile Justice and Delinquency Prevention (Justice)
  • Legal Services Corporation
  • Marine Mammal Commission
  • Minority Business Development Agency (Commerce)
  • National Aeronautics and Space Administration
  • National Institute of Corrections (Justice)
  • National Institute of Standards and Technology (Commerce)
  • National Oceanic and Atmospheric Administration (Commerce)
  • National Science Foundation
  • National Technical Information Service (Commerce)
  • National Telecommunications and Information Administration (Commerce)
  • Office of Justice Programs (Justice)
  • Office of Science and Technology Policy (Executive Office of the President)
  • Office of the U.S. Trade Representative (Executive Office of the President)
  • Patent and Trademark Office (Commerce)
  • Public Telecommunications Facilities Fund (Commerce)
  • State Justice Institute
  • U.S. Attorneys (Justice)
  • U.S. Marshal Service (Justice)
  • U.S. Parole Commission (Justice)

Per rispondere alla domanda di @fiore72, le uniche date proposte sono 2024 e 2028 (presidenza e Congresso), non sono mai state proposte date obiettivo intermedie, finora. Quindi se non si finanzia il lander (in soldoni questo è il grosso problema), si va al 2028. C’è anche da aggiungere che la Camera è a maggioranza democratica (contro Trump) e il Senato a maggioranza repubblicana (pro Trump) e per ora si è espressa solo la Camera, quindi era praticamente scontato un giudizio negativo dell’aumento del budget per accelerare lo sbarco al 2024.

Ci sono da aggiungere tantissime cose sulla politica americana che influenzano la NASA, ovviamente questo forum non è il luogo adatto (giusto ieri c’è stato il ritiro degli USA dal WHO, ed è solo l’ultimo dei colpi bassi di questa campagna, è tutto molto complicato, non come le tecnologie spaziali che se testi bene una cosa raramente ci sono sorprese :stuck_out_tongue:).

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Ho trovato il documento ufficiale, ma a mio giudizio è una bozza, inoltrata proprio perché dovevano scrivere qualcosa per scadenza. Sono un centinaio di pagine, quello dell’anno scorso era di più di 800 pagine. Seriamente, non si può definire una linea di spesa per la NASA in 10 pagine (da pagina 85 a pagina 95, estremi inclusi a metà) e per lo più scritte con il carattere, i margini e l’interlinea grande. Non ho mai letto un documento del genere così povero di approfondimenti sui limiti di spesa dei sottodipartimenti. Son pronto a scommettere che il documento riceverà almeno un paio di emendamenti prima di essere approvato alla Camera.

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E intanto arrivano le prime critiche dei repubblicani della House:

Jim non critica il bill, lo definisce solo un “opening salvo”, cioè i democratici hanno sferrato il primo attacco.
Sì, insomma, è chiaro che questa proposta decisamente non sarà il bilancio 2021 definitivo.

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Era chiaro… Parola al Congresso e via alla scintille :smiley:

Domani c’è la commissione piena, finora ha parlato solo la sottocommissione.
Potrebbe esserci qualche piccolo emendamento, ma poca roba. I soldini arriveranno poi dal Senato.

I russi sono un po’ scettici sulla loro partecipazione al programma, preferiscono un altro tipo di collaborazione, magari coi cinesi:

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Semi ot

Purtroppo penso che i russi non abbiano più una lira e fare una roba del genere ha un costo non banale

manned bleo = costi e certificazioni senza un ritorno turistico o militare

Già spektr mi ha stupito…

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Hanno un budget annuo paragonabile a quello dell’ESA, non a quello della NASA, poco meno di 3 miliardi di dollari annui contro i 22 della NASA, ma hanno costi di produzione più bassi (a causa solo del confronto tra il potere d’acquisto delle valute). Qualcosa di buono lo fanno anche loro.
Senza partnership Artemis muore, è troppo costoso anche per la NASA.

credo che il successo del Commercial Crew Program, sia una cosa che i russi si siano legati al dito per ovvie ragioni economiche.

Artemis i suoi partner gli ha, tra Canada, JAXA e ovviamente ESA. Onestamente credo che sia un approccio poco produttivo per i russi stessi. Se poi hanno intenzione di provare la strada della Luna con i cinesi, allora auguri.

Faccio davvero fatica a vedere Russi e Cinesi a collaborare per davvero senza che nessuno voglia prevalere…
La ISS ha avuto successo anche perché sebbene sia comunque una stazione unica e con molti sistemi condivisi, Russi e Americani comunque hanno una buona dose di indipendenza con i loro segmenti. Non riesco proprio ad immaginarmi una replica di ciò per un programma lunare.

Che l’allontanamento dei Russi ed il loro avvicinamento ai Cinesi possa portare ad un avvicinamento tra Americani e Indiani?

Per quel che vale, non prenderei le parole di Rogozin per niente di piu’ di quel che secondo me sono: schermaglie politiche, probabilmente parte di una trattativa piu’ ampia e, ahime’, gestita poco elegantemente.
Come strategia, considerato l’enorme patrimonio di fiducia e collaborazione reciproca tra USA e Russia nello spazio (che affonda le sue radici in Apollo/Soyuz del 1975 - domani ne ricorre il 45-esimo anniversario), la trovo inutilmente cialtrona, miope, tipica dei nostri tempi. Ma d’altra parte Rogozin e’ quello che e’, non e’ un mistero la sua personalita’ particolare, inutile stupirsi e anche aspettarsi di meglio.

Ma il contesto in cui vanno collocate queste dichiarazioni non e’ gia’ un semplice accordo multi-agenzia sullo stile del programma ISS, per creare infrastrutture lunari condivise.
Si tratta semmai di qualcosa di ben piu’ vasto, legato e forse ispirato dal ritorno alla Luna, ma di fatto alla volonta’ di aprire lo spazio allo sfruttamento commerciale.
È qui che entrano in gioco livelli politici ben piu’ alti di quelli degli amministratori delle due agenzie spaziali.
Ad esempio, Trump ha pubblicato un Ordine Esecutivo che sostanzialmente prevede la promozione di accordi internazionali per lo sfruttamento delle risorse spaziali, a superamento del Moon Treaty, promosso dall’ONU ma di fatto mai ratificato dalle maggiori potenze spaziali planetarie.
Non e’ che la Russia sia disposta ad accordarsi perche’ il Presidente di una nazione loro avversaria lo decreta come auspicabile, ecco.

Non abbiamo visto “le carte” dei famosi Artemis Accords, ad oggi non diffuse pubblicamente (qualcosa qui). Ci sono di sicuro in ballo complesse questioni di equilibri economici e politici che alla Russia vanno stretti, soprattutto riguardo future basi permanenti su altri corpi celesti, diritti minerari, accesso alle risorse ecc.
Senza poter leggere i testi di quegli accordi e’ molto difficile farsi un’opinione.

Rogozin flirta con la Cina (a parole) per alzare la posta con gli USA, in evidente difficolta’ politica e di prestigio internazionale. Vedremo come andra’…

Finisco dicendo che avere piu’ Cina nel contesto spaziale internazionale e’ solo un bene. Pensate, appunto, a cosa hanno costruito progetti come Shuttle/MIR e ISS. Sarebbe fantastico avere a bordo anche la Cina in un progetto internazionale ancora piu’ vasto.

Ma quella spinta ideale che ha visto NASA sempre nel ruolo di “colomba” sin dalla sua fondazione, e ambasciatrice dei migliori intenti di internazionalismo e apertura degli americani, anche in tempi di guerra fredda, i politici di oggi non ce l’hanno piu’, e non mi stupirei se l’Agenzia USA diventasse uno dei tanti grimaldelli delle ampie manovre politiche internazionali dell’ “America First”, cui altre potenze sicuramente non saranno prone.

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A conferma del carattere “politico” e contingente delle dichiarazioni di Rogozin, credo che andrebbe aggiunto anche quest’ulteriore brano dell’intervista.

Con gli Stati Uniti, con tutto ciò che accade nelle nostre relazioni in senso globale, lo spazio rimane un importante ponte di interazione. Mantengo le mie amicizie con i miei partner negli Stati Uniti. E soprattutto, con il mio omologo Jim Brandenstein, a capo della NASA . Spero che questa cooperazione continui e sia meno colpita dalla cattiva situazione politica, che purtroppo viene da Washington oggi.

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