sono poco fiducioso sul successo mediatico dello spazio, siamo nell’epoca di gangnam style.
Fossi un investitore ci andrei coi piedi di piombo
A quanto pare DHL non è solamente uno sponsor, ma anche un partner logistico del progetto Moon Box:
https://www.astrobotic.com/moon-box
Che ne dite, potremmo mandare una microSD con le foto nostre e dei nostri cari? 
Il pacco 1*2 pollici costa 25.000 dollari 
ci penso un attimo 
comunque la cifra non è proibitiva in assoluto, probabilmente un po’ di adesioni le raccolgono…
Bhe, per una scatola da micro SD si pagano “solo” $460
. Con una colletta ce la si fa
A me onestamente sembra solo una trovata propagandistica dell’attuale amministrazione, assolutamente non credibile…
Nel frattempo …
Per il discorso schermature come fanno ?
probabilmente nulla. Permanenza limitata a un paio di settimane o poco più.
Però dichiarano “four people for a long duration or six people for 120 days” … non mi sembra pochissimo per stare senza schermature.
Come mi pare gia’ emerso in altri post, essere su una superficie planetaria scherma di per se almeno il 50% delle radiazioni e quindi raddoppia i tempi di esposizione ammissibili.
Viene schermato ben piu’ del 50% se si sceglie una localita’ con un orizzonte orografico molto alto (es. dentro un cratere o in un canyon).
Meglio ancora sarebbe trovare una grotta naturale, che semplificherebbe anche la gestione termica durante i torridi giorni e le gelide notti lunari.
E’ la presenza dei pannelli solari posti direttamente sulla struttura che mi faceva escludere lo sfruttamento di “zone d’ombra” orografiche e l’ipotesi grotta.
in passato lessi di schermature per astronavi o edifici basati sull’impiego di acqua per es nelle intercapedini a mo di serbatoi esterni e per es ottima per i raggi gamma (presumo anche raggi cosmici), per altre radiazioni ionizzanti non so.
Sì ma in questo caso una struttura “gonfiabile” può reggere il peso di un’intercapedine d’acqua in un ambiente come quello lunare dove la gravità, per quanto bassa, è pur sempre presente?
Potrebbe però darsi che il differenziale di pressione sia sufficiente … servirebbero dei calcoli …
L’ideale per proteggere dalle radiazioni è l’idrogeno. Si potrebbe usare l’acqua perché ha un’alta percentuale di idrogeno, ma in realtà è molto pesante. Il mezzo ideale per proteggere dalle radiazioni sono nanotubi di boro idrogenato, che hanno un ottimo compromesso tra contenuto di idrogeno e peso. Fino a qualche anno fa questo materiale era in fase di sviluppo, poi non ho più seguito la questione.
EDIT: https://scidoc.org/IJNST-2167-8685-04-001e.php un riferimento orientativo, ma molto pesante da leggere
Alcune risposte sono contenute in questo articolo, che ha una sezione dedicata ad Orion.
Moltissimi altri spunti qui.
Si Si, è pesante ma con l’acqua:
- fai uno schermo passivo;
- ci fai bere gli astronauti;
- generi ossigeno per il supporto vitale;
- la usi per la propulsione;
- la usi per accumulare energia;
- la usi come termoregolazione;
- altro
molti di questi impieghi possono essere incrociati tra loro per es:
- la stessa acqua dei serbatoi schermo ci bevono gli astronauti poi viene elettrolizzata con l’accumulo di energia e infine riutilizzata per la propulsione;
- dallo schermo di rad. per elettrolisi generi ossigeno per il supporto vitale e l’idrogeno lo immagazini nello schermo di radiazioni
- ecc…mi viene in mente che può essere portata su già in O2 e H2 liquidi e poi usata come pila per generare corrente (se non erro questo metodo era usato per le missioni Apollo), l’acqua risultato viene stockata nei serbatoi schermo
Ma se la usi non la stocchi nelle pareti e non protegge…
Ho linkato su lo studio di qualche anno fa, se vuoi fare invece una lettura più piacevole e chiara c’è lo spiegone di Marco un post dopo il mio, io l’ho letto interamente (anche se è troppo lungo!
) e lo consiglio.
dipende dall’uso che ne fai e dalle quantità, ma ammetterai che gli impieghi sono molteplici…
Si lo leggerò appena ho un po di tempo, dal link di Marco (ricerca) avevo già iniziato a leggere qualche 3d 

Grazie mille ma in effetti ero più incuriosito (in questo frangente) dalle soluzioni proposte da Bigelow su questo tema. Avevo già letto l’articolo ma in effetti non mi ero soffermato sulla tabella con gli irraggiamenti in ottica prettamente lunare.
In effetti il quantitativo è relativamente vicino a quanto viene sperimentato sulla ISS. Se mi fate passare il calcolo elementare abbiamo un 0.88 giornaliero sulla ISS contro un 1.26 della missione Apollo 14. Probabilmente con materiali adeguati di nuova generazione si riesce ad arrivare ad un grado soddisfacente di protezione sulla superficie lunare senza dover impiegare schermature complesse come quelle necessarie per un ipotetico viaggio verso Marte (senza contare la possibilità di turnazione del personale).