“Astronautica in classe”: riparte il progetto pilota di divulgazione spaziale nelle scuole
Un progetto pilota da estendere a quante più scuole possibile per diffondere la cultura spaziale tra i ragazzi: questo è in sintesi “Astronautica in classe”, un’iniziativa della Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma, giunta al terzo anno di vita, che vede gli studenti impegnati nella realizzazione del microsatellite Unisat 5 coinvolti anche in una serie di lezioni agli studenti del liceo Lucio Annéo Seneca di Roma.
«Quello che Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale italiana dicono da anni, noi lo stiamo realizzando», ha detto a Dedalonews il preside della Scuola di Ingegneria Aerospaziale, Filippo Graziani. «L’iniziativa - racconta - è nata tre anni fa, con un contributo del ministero per la Ricerca e l’Università, per propagandare le attività spaziali nelle scuole; un’iniziativa accolta subito con grande disponibilità ed entusiasmo dal preside De Renzi del liceo Seneca. Il contributo serviva per costruire Unisat 4 e per questa attività divulgativa, ed economicamente si è tradotto in 100.000 euro il primo anno e 50.000 il secondo.Purtroppo quest’anno non abbiamo avuto nulla e speriamo in un aiuto dell’Agenzia spaziale italiana (ricordiamo che 150.000 euro è il costo di realizzazione e lancio di un satellite Unisat, NdR)».
«Lo scorso anno - spiega Susanna Ossicini, docente di matematica e fisica al Seneca - abbiamo studiato le leggi di Keplero e le caratteristiche dei satelliti. Poi con programmi appositi, ci siamo collegati alla stazione di telemetria della Scuola di ingegneria e abbiamo seguito il passaggio di Unisat 3 e raccolto i suoi dati. Infine, abbiamo usato il programma Catia per la progettazione di un modello virtuale di satellite, che poi è stato realizzato in legno dai ragazzi».
«Quest’anno - ha detto Marina Coletti, insegnante di scienze - oltre a ripetere con nuovi ragazzi quanto già fatto lo scorso anno, realizzeremo un pannello solare, ci occuperemo di telemetria, del sistema ricetrasmittente e di telescopi. Partirà anche un progetto gemellato con una scuola russa».
Il successo dell’iniziativa, raccontano le due insegnanti, «è stato tale che quest’anno abbiamo dovuto fare una selezione, perché si volevano iscrivere tutti al progetto». Ad entusiasmare particolarmente i ragazzi è «l’aver messo in pratica quello che si era studiato».