Stavo guardando questo sistema di cattura della capsula Chang’e5:
Nello stesso momento stavo anche guardando il cavo di ricarica USB del mio cellulare… E’ uno di quei nuovi cavi magnetici, basta avvicinarlo al cellulare, anche solo reggendo il filo invece dello spinotto, e si aggancia da sè.
Mi chiedevo allora se questo non potrebbe essere un modo efficace per agganciare provvisoriamente una navicella durante una manovra di attracco automatico!
In via preliminare, appena la navicella è a una distanza sufficiente, che può essere anche qualche decina di metri, gli lanci contro (con delicatezza…) un filo con attaccato all’estremità un supermagnete al neodimio; naturalmente tutto o parte del satellite dovrebbe essere rivestito di una piastra ferrosa, invece del solito alluminio. Ma questo sistema renderebbe molto più efficace il docking preliminare: anzichè affidarsi a complicati e costosi sistemi di navigazione di precisione per l’avvicinamento finale, basterebbe questo “gancio magnetico” per guidare la navicella in modo precisissimo verso il punto di attracco. Una volta agganciata alla meglio alla “nave madre”, la si metterebbe poi in sicurezza con un sistema di attracco tradizionale più stabile.
Volendo si potrebbe piazzare il magnete a bordo del satellite da riacchiappare, piuttosto che in cima al cavo, così potrebbe essere un elettromagnete, disattivabile ad attracco ultimato o in caso di problemi; in questo caso in cima al cavo ci sarebbe un semplice pezzo di ferro.