Secondo La Tribune (in francese, qui leggibile su archive):
Il governo italiano ha chiesto all’Agenzia spaziale europea di ritirare la famiglia di lanciatori Vega dal portafoglio commerciale di Arianespace. La questione è all’ordine del giorno del vertice spaziale di Siviglia, in programma il 6 e 7 novembre.
Notizia ripresa da AstroSpace che commenta:
Questa separazione presenterebbe diversi vantaggi lato italiano, uno su tutti maggiore autonomia strategica nella gestione dei lanci e della commercializzazione dei voli dei razzi Vega-C e in futuro Vega E. Allo stesso tempo richiederebbe un lavoro di preparazione per sostituire tutte le attività attualmente svolte da ArianeSpace.
Aggiungo, anche se forse meriterebbe una discussione a parte: tempo fa avevo letto un articolo approfondito e molto critico sulla gestione di Avio, articolo da cui era nata anche una interrogazione parlamentare a cui, se non ho frainteso, non è ancora stata data risposta.
Articolo
Interrogazione
Quanto raccontato su Europe in Space mi sembrava abbastanza convincente e preoccupante ma ne so veramente troppo poco sia per poter valutare i fatti descritti, sia per comprendere la portata e gli esiti di quest’ultima operazione che vedrebbe Avio separarsi dai francesi.
Per completare il quadro della governance aggiungerei che Cinven, il fondo speculativo che ha avuto la proprietà di avio per 10 anni e che ha scorporarto il business motori, è stato in grado di fare quasi fallire un business altamente remunerativo come le assicurazioni vita minando l’intero comparto, tanto che altre assicurazioni si sono fatte carico del salvataggio.
La notizia è uscita anche su Start Magazine che però mi pare si limiti a riprendere e commentare l’articolo de La Tribune segnalato all’inizio della discussione…
Interessante l’accenno alla relazione del Copasir - non immaginavo si occupasse anche di industria aerospaziale - che segnala come il nostro VEGA sconterà a breve la “minaccia” rappresentata dalle iniziative di alcuni partner europei.
Le aziende britanniche e soprattutto tedesche, sostenute anche da parziale supporto dell’Esa, “stanno acquisendo rapidamente capacità tali da costituire un temibile concorrente per le aziende del nostro Paese in questo specifico contesto di mercato” ha aggiunto il Comitato. E sempre riguardo il lanciatore Vega, il Copasir ricordava che “i miglioramenti previsti dalla nostra industria hanno causato reazioni politiche a Parigi che teme una potenziale concorrenza con l’Ariane in segmenti promettenti di mercato come le costellazioni di piccoli satelliti”.
Sembra che la situazione si sia sbloccata. Dichiarazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy dopo un incontro trilaterale con i rappresentanti di Francia e Germania. La parte che ci interessa è citata sotto e viene dal seguente articolo.
In particolare, i Paesi hanno raggiunto un’intesa decisiva per sbloccare immediatamente i lanci di Ariane 6 e Vega-C . Riguardo quest’ultimo, si apre alla commercializzazione autonoma dei lanci che potrà essere svolta direttamente anche da parte di Avio, in condivisione con quanto già oggi fa la società francese Arianespace: un punto di svolta per il lanciatore, sul quale l’Italia ha ottenuto un importante, significativo risultato.
Vengono inoltre ampliate le disponibilità per il lancio dei vettori VEGA dal sito francese della Guyana. Nel documento trilaterale viene infine definita una programmazione dei lanci fino al 2030, anno in cui l’Europa ambisce a raggiungere il primo sbarco di un astronauta europeo sulla Luna. Si delinea così un quadro positivo per l’Italia, in un contesto di apertura alla competizione europea con nuove regole per il futuro del comparto.