Avviato lo sviluppo di una nuova capsula Cinese

Io ho il sospetto che questo nuovo veicolo andrebbe ad affiancarsi alla Shenzou,non a sostituirla.
Vedremo.

Evidentemente non hai mai lavorato con gli indiani…

Io si, e in ogni caso non mi permetterei comunque di denigrare in questo modo interi Paesi facendone sottintendere velatamente una loro presunta incapacità (collettiva?!) nel raggiungere tali capacità… Fosse solo per questione di rispetto e differenze culturali evidentemente non comprese…

Metà dei PhD student nel mio laboratorio sono indiani.

E se i Cinesi alla fine prendessero a modello…la Dragon?
Potrebbe essere un disegno più flessibile da usare sia per il LEO,che oltre (con scudi termici diversi a secondo della destinazione).
P.S.
Quanto è più grande una Dragon di una Shenzou (volume abitabile compreso il modulo orbitale)?

Per la Dragon manned si era parlato mi sembra di 15mc, mentre la Shenzhou in totale dovrebbero essere circa 14mc, quindi differenza contenuta. Ma credo che in entrambi i casi si tratti di volume pressurizzato “lordo”, dovrei verificare con calma

Dragon ovviamente riporta a terra l’intero volume abitabile, mentre Shenzhou abbandona, come Soyuz, il modulo orbitale.

Pensavo di più…però,certo la distribuzione è differente,e consentirebbe di riportare a casa l’intero volume abitabile (sempre che anche questa ipotetica Dragon con gli occhi a mandorla fosse riutilizzabile).
Ovviamente anche una capsula simil-Apollo potrebbe essere impiegata in LEO ed oltre…è concepibile avere un unico veicolo con scudo termico differenziato da montare secondo il profilo di missione?

Circa il riuso
Durante lo sviluppo di Orion si vide che era più conveniente il riuso della componentistica: display, avionica che il riuso globale della capsula.
Sicuramente anche il celeste impero seguirà questa filosofia.

Dipende se (e sottolineo se) Dragon manterrà le rutilanti promesse pubblicitarie di Musk.
In quel caso per i Cinesi potrebbe divenire più conveniente ispirarsi a Dragon anzichè ad Orion.

Non saprei, mi sembrano inclini a seguire strade sicure e adottare soluzioni conservative, non ce li vedo a imbarcarsi nella progettazione di una capsula che atterra in hovering sulla terraferma, anche perché l’eventuale successo di SpaceX in questo senso difficilmente sarebbe di alcun aiuto a chi dovesse risviluppare una capsula da zero.

…da zero?
Vabbè,lasciamo perdere questo discorso.

Aspettiamo e vediamo come saranno queste ipotetiche capsule che daranno nuovo slancio al programma spaziale cinese. Comunque sia, che siano simili ad una capsula o all’altra, l’importante è che funzionino e che facciano quello per cui sono state studiate.

Andamento dei brevetti cinesi rispetto al resto del mondo. EPO è l’Europa, JPO il Giappone, KIPO la Corea, USPTO gli USA

IK1ODO, interessante ma usare il numero di “application” annuali (e quante sono quelle che vanno a buon fine?) per i brevetti potrebbe essere una metrica un po’ fuorviante. Secondo la mia esperienza, la stragrande maggioranza dei brevetti sono usati piu’ come arma in caso di “lawsuit” che per foraggiare un vero sviluppo tecnico. Molti dei brevetti che ho visto erano fuffa pura ma gli avvocati da 400 dollari il quarto d’ora che ci lavoravano riuscivano a girare il linguaggio in modo tale da farli sembrare una vera innovazione. E la storia sarebbe ancora piu’ lunga ma irrilevante a questo discorso.

Piu’ importante invece e’ il fatto che molte aziende decidono attivamente di NON BREVETTARE le loro cose, e sono assolutamente d’accordo:
articolo un po’ vecchio ma non ho ragione di ritenere che sia cambiato molto http://www.businessinsider.com/elon-musk-patents-2012-11

Lo so, Alessio, ma comunque il trend è interessante. Guarda caso il Giappone è in calo dal 2001, e l’EU si è appiattita dopo la crisi del 2007-2008. Saranno sicuramente numeri da prendere con le molle, ma che siano veri, fasulli come tu dici, o anche di applicants esteri camuffati, riflettono i trend dell’economia. IMHO, of course.